giovedì 30 aprile 2015

Il caso di P.: interpretazione di un incubo/3/Il sogno famoso

A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 145 del 15-06-12 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Il caso di P.: interpretazione di un incubo/3/Il sogno famoso

Il caso di P.: interpretazione di un incubo/3/Il sogno famoso

(segue/3)

Data:
27/06/2011 11:40
Buon giorno P.,
sono a tua disposizione, nei limiti che ti ho detto.
Puoi rispondere alle domande che ti ho fatto per iscritto:
Quanti anni avevi quando è successo QUELLA VOLTA?
Come spieghi che non t’è fregato niente?
Che cosa era successo il giorno prima?
Perché non racconti le modalità dell’esecuzione?
Come fai a ricordare che è cominciato a 7 anni, e perché è cominciato?
Oppure raccontarmi nell'ordine che preferisci. Ti ascolto,
V.


Data:
27/06/2011 12:09
Ciao, Vincescko,
grazie per avermi scritto.
> Quanti anni avevi quando è successo QUELLA VOLTA?
Non ricordo con precisione, direi una trentina, più o meno. Anche per questo credo che la sessualità c'entri poco o niente. In quel momento, comunque, ero single... altrimenti le vacanze non le avrei fatte con la mia amica (vedi seguito)
> Come spieghi che non t’è fregato niente?
No, no, qui mi sono spiegata male. La parte "prima" era angosciantissima (come il solito). Il "durante",  invece, molto meno peggio del previsto. In pratica non potevo più far niente per salvarmi, quindi tanto valeva  mettersi il cuore in pace e almeno far le cose bene, non so se mi sono  spiegata... e accorgersi che, in fondo, non era poi così terribile come pensavo.
Da lì il "Tutto qui? Se l'avessi saputo prima..." Insomma, mi sono tanto agosciata per niente... o in ogni caso  esageratamente. E' stato UN SOLLIEVO IMMENSO, altro che "non fregarmene niente"!
> Che cosa era successo il giorno prima?
Questo proprio non me lo ricordo affatto. Però una cosa la so: ero in vacanza al mare con un'amica carissima, quindi una volta tanto ero rilassata, non sotto stress.
> Perché non racconti le modalità dell’esecuzione?
Perché non me le ricordo, non nei particolari. Nei sogni ricorrenti di solito le ignoro (il che aumenta l'ansia) o ne ho un'idea piuttosto vaga (impiccagione, iniezione letale, lapidazione, rogo, ecc)... ma non ci arrivo, mi sveglio prima.
Quella volta so che si trattava di impiccagione, credo di essere salita sul patibolo con le mie gambe, non certo correndo ma neanche facendomi trascinare (almeno la brutta figura volevo proprio evitarla), poi presumo mi abbiano messo il cappio e aperto la botola... quel che ricordo distintamente è stato il senso di grande sollievo! e anche il fatto che "durante", mi vedevo come "da fuori" e mi dicevo da sola che avrei dovuto, logicamente, aver paura...
> Come fai a ricordare che è cominciato a 7 anni, e perché è cominciato?
Come ti ho scritto sul blog, non sono affatto sicura che sia cominciato a 7 anni, ho detto 40 anni fa perché è un numero "rotondo". In realtà è cominciato che ero bambina, non so l'età precisa.
Sul perché non ho idea. Vivevo con nonni e zii, ho conosciuto i miei genitori a 11 anni (e non è stata una bella esperienza). Sicuramente una situazione anomala. Sicuramente il sogno è cominciato prima degli 11 anni, molto prima.
Sono curiosa di leggere i tuoi commenti
Salutone e buona giornata
P., alias E****** Sempre In Piedi


Data:
27/06/2011 13:26
Ciao P.,
Premetto che devo correre il rischio di spararle un po' a casaccio, ma comunque seguendo un filo logico, che mi è stato offerto dal mio intuito.
Proviamo a ragionare insieme su ciò che mi hai raccontato ora (tieni a mente ciò che ho scritto ieri: a) l'interpretazione di un sogno è frutto della cooperazione tra l'analista e il sognatore, che ha il ruolo principale; b) il sogno, secondo Freud, è sempre la realizzazione di un desiderio, del giorno prima).
1. Il sogno è cominciato intorno ai 6-7 anni, ma non riesci a ricordare la causa scatenante;
2. Il sogno riguarda la tua esecuzione capitale;
3. la modalità di esecuzione non è, come parevi scrivere ieri, sempre l'impiccagione;
4. il sogno è ricorrente negli ultimi 40 anni circa;
5. in tutti questi sogni non si è mai arrivati alla conclusione dell'esecuzione, tranne QUELLA VOLTA;
6. QUELLA VOLTA, l'hai spiegato adesso, eri in compagnia di “un'amica carissima", "in vacanza al mare con un'amica carissima, quindi una volta tanto ero rilassata, non sotto stress".
Per adesso, mi fermo qua con l'elencazione, per richiamare la tua attenzione sui 2 elementi che costituiscono vere e proprie cesure nella tua esperienza onirica: il primo, è l'inizio della serie infinita dello stesso sogno ricorrente; il secondo, è la conclusione del sogno in occasione della vacanza con la tua amica carissima, l'unica volta in cui si è REALIZZATA la tua esecuzione. Ai quali è importante aggiungerne un terzo, duplice: il "Tutto qui?" ed il "SOLLIEVO IMMENSO", che si rafforzano a vicenda.
Ora, è fondamentale risalire alla causa scatenante della serie del sogno. E questo lo puoi fare soltanto TU. Io posso solo arrischiare un'ipotesi, che è quella che mi è stata suggerita ieri dal mio intuito (sugli elementi di ieri): il sogno della tua esecuzione capitale rinvia ad altro; quest'altro ha a che fare con la sessualità. Gli elementi che mi hai ora fornito confermano questa ipotesi.
Dai 5 ai 7 anni cominciano le prime esperienze sessuali, di solito con gli amichetti coetanei (a me, ad esempio, è successo a 5 anni con la mia amichetta più "esperta" di 6).
Potrei continuare, ma ora ti passo la palla. Cerca di ricordare ciò che è successo allora. Bisogna cercare di individuare il motivo scatenante della prima "cesura": l'inizio del sogno angosciante ricorrente.
Ciao,
V.

Data:
27/06/2011 14:36
Ciao, Vincesko
Ho paura che tu abbia un pochino equivocato :)))
La mia amica carissima, tale tuttora, è UN'AMICA. Insomma, siamo entrambe etero, per essere chiari. :)))
Comunque hai fatto bene ad indagare, non ci conosciamo e poteva anche essere una spiegazione :)))
Io vedo più probabile il sollievo perché ero fuori casa dei miei (con cui il rapporto è pessimo).
Quindi, a ripensarci bene, di anni dovevo averne qualcuno meno... visto che a 30 anni ero a Pisa, per lavoro, per conto mio. Ne avrò avuti forse 25, o giù di lì. E' importante? In ogni caso non ero una ragazzina, ma già una donna.

> Dai 5 ai 7 anni cominciano le prime esperienze sessuali, di solito con gli amichetti coetanei (a me, ad esempio, è successo a 5 anni con la mia amichetta più "esperta" di 6).
A dir la verità non ricordo nulla del genere... C'era un bambino, ora che mi fai ricordare, che si chiamava Marco, che era il mio "fidanzatino"... ma il massimo dei massimi era andare in giro manina nella manina... forse allora eravamo più tonterelli :)))
Poi da Busto è andato ad abitare a Venezia e CI SIAMO SCRITTI UNA LETTERA! Per dei bimbi di prima elementare non è mica poco! Ma, onestamente, non credo proprio che il sogno sia iniziato con quell'evento.
Ho avuto lo sviluppo a 8 anni, questo sicuramente è più correlato con quanto dici tu... ma la faccenda del sogno credo sia iniziata molto prima (a me sembra da quando sono nata, ovviamente esagero)
Chissà come mai, dopo anni e anni, proprio in questi giorni l'argomento del mio sogno è "gettonatissimo". Proprio oggi scrivevo a un'amica di tastiera in merito... Ti riporto quanto ho scritto (comprese le sue domande) perché penso possa interessarti e spiegare il mio pensiero (sul blog ho dovuto, necessariamente, essere stringata):

> Il sogno sull'esecuzione....bella la tua frase e come dire....consolante :-))) ...e si vede che in questo periodo nei tuoi incubi...l'esecuzione ha un ruolo predominante....
Come dicevo a un tipo sul blog di O., sono 40 anni che sogno l'esecuzione capitale, o meglio sogno di ASPETTARLA.
Riguardo la frase "consolante"... torniamo al discorso su ansia e ottimismo. Quando mi sono resa conto che non potevo proprio far più nulla per salvarmi mi sono, come dire, messa tranquilla.
"Se c'è una soluzione e la sai, perché preoccuparsi? Se NON c'è una soluzione, e lo sai, perché preoccuparsi?"
Tanto valeva almeno fare le cose per bene, e almeno salvare la faccia :))) E così mi sono accorta di essermi angosciata tanto per qualcosa che, nella realtà, non era poi così tremendo come avevo temuto :(((

> Sono contenta per come è andata in ospedale ....alla fine: per fortuna mi sembra di capire non fosse cancro. bene così. Certo non voglio nemmeno immaginare come ti sia sentita. mamma mia che paura.
Ecco, qui ci ricolleghiamo a quel sogno.
A dir la verità... non posso dire di non averne avuta ma, come dire, l'ho presa "con filosofia". Non potevo fare niente, quindi a che serviva preoccuparsi? tanto valeva salvare la faccia. Non sono certo un'eroina, anzi, se facessero un campionato mondiale degli ansiosi mi piazzerei sicuramente (con discrete probabilità di vittoria se non partecipassero i miei).
Il comportamento di cui sopra ha stupito prima di tutti me stessa. Voglio dire, per andare dal dentista faccio un mucchio di storie, non parliamo per qualcosa di particolarmente difficile o stressante sul lavoro, in questo momento sono agitata per A. che ha l'esame vicino e per M. (quello con la prof bastarda) cui devo spiegare le dimostrazioni in logica matematica (proprio la mia materia, per cui la paura di non essere all'altezza è alle stelle)... Come minimo una crisi di panico ci stava, no? Insomma, sono pazza, da legare. :)))
C'è un particolare che non ho specificato, e mi sembra importante. Io sono COLPEVOLE. Durante il processo (nelle varianti in cui c'è) so già come andrà a finire... e so anche che me lo merito... anche se ovviamente se potessi evitare ne sarei ben felice :)))
Sinceramente, più che correlazioni col sesso (che non posso totalmente escludere, visto quanto dice Freud, ma mi sembrano un po' "tirate per i capelli") ne vedo col fatto che i miei mi avessero "sbolognata" da nonni e zii a 9 mesi... e ANCHE OGGI non so perché (le motivazioni fornite sono assolutamente inconsistenti, e altre non ne ho avute).
Grazie per la pazienza e buon pomeriggio
P.

(continua/3)


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