giovedì 30 aprile 2015

Renzi e la fiducia sulla legge elettorale

L’apposizione della fiducia sulla legge elettorale[1] non va vista tanto se sia un segno di forza – come pare dire Antonio Polito[2] – o di debolezza, come sostiene Ezio Mauro[3] (è entrambe le cose), ma come la rappresentazione plastica della spregiudicatezza e soprattutto della spietatezza di Renzi, data la sua natura di Edipo nato e pasciuto,[4] poiché egli ha ravvisato il rischio che in questo caso il conflitto possa essere letale per lui.
Renzi è un venditore diretto, dalla tecnica manipolatoria,[5] contaballe compulsivo.[6] Debbo aggiungere che, pur non avendolo mai votato, io ho per anni difeso Renzi (in particolare su "Europa", che purtroppo in occasione della ristrutturazione del suo sito ha modificato i link agli articoli e cancellato i commenti, e nel mio blog "Vincesko", dove ho pubblicato finora 18 post su di lui), che consideravo una persona tosta e leale. Quando, sulla base di fatti (la defenestrazione sleale di Letta e la virata verso la tutela prioritaria degli interessi degli imprenditori), ho visto che mi ero sbagliato, nel senso che lui ha smentito clamorosamente se stesso, ho cambiato radicalmente il mio giudizio, rafforzato dalla spiacevolissima constatazione che Renzi - da bravo venditore diretto appartenente alla corrente manipolatoria - è un contaballe seriale.
Va bene governare, ma per fare che cosa? Non succede solo in Italia ed è successo anche in passato che si sia fatto il contrario, ma a me importa soprattutto che un partito di Csx realizzi delle misure che tengano conto, nell’ambito del perseguimento dell’interesse generale del Paese, soprattutto degli interessi del Csx (cioè dei ceti medio e basso), non del Cdx (cioè del ceto alto). A me pare indubbio che Renzi, dopo una prima fase orientata a sinistra (iscrizione del PD al PSE e 80€), abbia data una sterzata destrorsa al PD (all’estero, contrastando a parole ma assecondando nei fatti la presa per altri 5 anni della Commissione UE da parte della destra teutonica e la politica economica austeritaria; all’interno, privilegiando gli interessi dei datori di lavoro e dei ricchi).
Seguo assiduamente la politica e conosco bene le difficoltà e gli ostacoli potenti interni ed esterni. Ma io non darò mai il mio voto a un individuo sleale e bugiardo compulsivo che per ambizione personale (inclusa l’adombrata richiesta di iscrizione alla Massoneria neo-oligarchica e reazionaria,[7] e – badate - io sono un miscredente a tutto tondo) si è piegato allo strapotere della Germania. Per rappresentarvi l’evoluzione del mio giudizio su Renzi, se ne avete voglia, potete leggere (se la piattaforma IlCannocchiale non è in avaria) i miei 18 post su Renzi.[8]
C’è chi, come me, è critico ma non contrario al cambiamento e, pur essendo anagraficamente un rottamando, alla rottamazione. Come per le riforme, dipende dal contenuto, non dal nome. E ritiene insopportabile (tant’è che mi capita talvolta di spegnere la tv-web) quando sento i vari renziani (quasi TUTTI, persino persone una volta sincere come l’ex prodiano Gozi, al quale scrissi una letteraccia;[9] fa eccezione soltanto la De Micheli) ripetere come una filastrocca – come facevano quelli di Cdx - le accuse di conservatorismo e difendere indefettibilmente le decisioni di Renzi e decantare le misure salvifiche del governo e confondere spesso la realtà effettuale con la propaganda mendace.
Poiché (dopo oltre 40 anni di PCI-PDS-DS) non ho votato PD alle elezioni europee, primo perché Renzi racconta troppe balle, secondo per la torsione destrorsa della sua politica, sto seguendo con una certa attenzione i dissidenti. D'Attorre a me pare uno dei pochi dissidenti con la testa sulle spalle e le palle. Io sono aduso a basarmi sui fatti. Al netto dell'inevitabile tatticismo dei politici, D'Attorre forse non è (ancora) il massimo, ma a me sembra molto più coerente e tosto del volubile Fassina o del pretesco Cuperlo. Dopo averlo ascoltato un paio di volte a Ballarò,[10] non ho molta stima del democristiano Speranza, anche se ho apprezzato molto la sua decisione leale di dimettersi da capogruppo.
I 38 che non hanno votato la fiducia sono: Roberta Agostini, Albini, Bersani, Bindi, Bossa, Bruno Bossio, Capodicasa, Cimbro, Civati, Cuperlo, D’Attorre, Fabbri, Gianni Farina, Fassina, Folino, Fontanelli, Fossati, Carlo Galli, Giorgis, Gnecchi, Gregori, Laforgia, Letta, Leva, Maestri, Malisani, Marco Meloni, Miotto, Mugnato, Murer, Giorgio Piccolo, Pollastrini, Stumpo, Vaccaro, Zappulla, Zoggia, Epifani, Speranza. Se Epifani e D’Attorre hanno annunciato in Aula la loro scelta, Gianni Cuperlo lo ha fatto dopo il voto.
Come temevo, il falso e cortese piemontese Damiano ha votato la fiducia.


[1] Italicum, Camera dà il via libera alla prima fiducia. Strappo della minoranza Pd: 38 non votano
I sì sono stati 352, i no 207. Le altre due votazioni domani. Renzi: "Questa è la volta buona". Boschi: "Numeri in linea con altre fiducie". Area riformista si spacca: documento di 50 'responsabili' pro-fiducia. Franceschini agli ex leader Pd: "Ci ripensino". In serata il Pd si salva per un solo voto sulla PA
di GIOVANNI CEDRONE

[2] Italicum, in Parlamento la prova del potere

[3] La prova di debolezza
di EZIO MAURO
Ezio Mauro era un sostenitore di Renzi e faceva da contraltare al molto critico Scalfari. Poi, dopo alcune scelte concrete di Renzi (cfr. il suo per me bellissimo editoriale che ho allegato e commentato in "Renzi, il “complotto” del lavoro e lo snaturamento del PD"
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821878.html), ha cambiato idea. Come me. I politici (gli individui, in generale) vanno giudicati dai fatti concreti, non dalle parole. C'è però chi odia i fatti, perché odia i dati della realtà. Ma qui la questione esce dal dominio della politica ed entra nel campo della psicologia o, peggio, della psichiatria.

[4] Renzi non è Telemaco ma Edipo

[5] Comunicazione politica e vendita diretta

[6] La comunicazione di Matteo Renzi

SCRITTO DA IL MORALISTA  31-GEN-2015

[8] N. 18 post su Renzi:
(I) Berlusconi-Renzi, interpretazione psicologica di un incontro scandaloso

http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2684132.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/berlusconi-renzi-interpretazione.html
(II) Bersani vs Renzi, il competente e onesto segretario gentiluomo e lo sfidante coraggioso e tosto
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2753331.html
(III) Il tappo gerontocratico al naturale, fisiologico, salutare ricambio generazionale
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2757820.html
(IV) I 700+1 conservatori dello status quo
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758010.html
(V) Se vince Renzi…
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758117.html
(VI) Il probabile effetto-valanga della ‘rottamazione’ renziana
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758409.html
(VII) Bersani vs Renzi: economia mista o liberismo?
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758537.html
(VIII) Tra Bersani e Renzi il gioco si fa duro
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758539.html 
(IX) La vera nobilitade del tosto, concreto, coraggioso e leale Renzi
(X) Renzi l’asfaltatore con le piume sul cappello
(XI) Delusione
(XII) Renzi è di sinistra o di destra? Somiglia a Berlusconi?
(XIII) PD, metamorfosi incipiente di un partito
(XIV) Renzi non è Telemaco ma Edipo
(XV) La comunicazione di Matteo Renzi
(XVI) Renzi, il “complotto” del lavoro e lo snaturamento del PD
(XVII) Renzi nomina Guerra consigliere per le strategie
(XVIII) Imposte, il governo Renzi-Padoan ciurla nel manico


[10] Gli atti concreti qualificano la sinistra e la destra


Articolo collegato:

Matteo Renzi, ovvero del nulla. Il nuovo libro di Michele Prospero che disintegra Renzi e il renzismo
Pubblicato: 06/05/2015 09:29 CEST Aggiornato: 06/05/2015 09:29 CEST
http://www.huffingtonpost.it/francesco-marchiano/matteo-renzi-ovvero-del-nulla-nuovo-libro-michele-prospero_b_7198326.html


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