lunedì 20 aprile 2015

Il presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua

A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 110 del 06-02-12 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Il presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua


Il presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua *, è un signore che, secondo “Report”, cumula (cumulava), oltre allo stipendio, ben 54 (cinquantaquattro) emolumenti per cariche varie.
Egli è anche l'autore del famigerato "lodo Mastrapasqua", che ha allungato di un anno l'età di pensionamento, per tutti, anche per quelli disoccupati o inattivi (a reddito zero!), tra cui i lavoratori in mobilità oltre le 10 mila unità (!) (cfr. DL 78/2010, art. 12), che sembra, oltre che crudele, anche incostituzionale.

Non vorrei fare della psicologia spicciola, ma quando una persona – vedi il “talebano” e mediocre Sacconi o l'incompetente Tremonti o il velleitario e fumoso Brunetta o, appunto, il presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua  – manifesta un sovrappiù di severità, di cattiveria, di crudeltà verso gli altri, l'eziologia, la causa è sempre riconducibile ai sensi di colpa e alle code di paglia per qualche magagna interiore personale.

Da quando egli è presidente, l’INPS ha cambiato faccia (in peggio): da esempio di innovazione – in campo informatico - e trasparenza, è diventato una sorta di cittadella assediata, sorda e opaca, arrivando a disattivare i programmi che consentivano di avere on-line alcuni dati pensionistici personali, oppure in cui parecchie agenzie sono irraggiungibili telefonicamente, oppure sono escluse dal novero di quelle che, tramite il call center unico INPS/INAIL, fissano preventivamente un appuntamento, oppure danno risposte scritte reticenti e parziali, rinviando per giunta alla consultazione del sito e di programmi attivi ma privi di dati aggiornati (io, ad esempio, è più di un anno che invio richieste di informazione sulla mia situazione pensionistica, ma finora invano).


16/10/2008
Scritto da: Sergio Rizzo alle 16:42


Mastrapasqua (Inps): se dicessimo ai precari quanto prenderanno di pensione rischieremmo un sommovimento sociale
Giovedì, 7 Ottobre, 2010


contributo inviato da Achille_Passoni il 1 febbraio 2011


Venerdì 3 febbraio 2012
12 - RICICLATI E CONTENTI - LA MANDA SACCONI...
L'assunzione di un nuovo responsabile delle relazioni esterne all'Inps decisa dal presidente Antonio Mastrapasqua, non è passata inosservata. Anzi, ha provocato la presentazione di un'interrogazione parlamentare. Il fatto è che la neoassunta si chiama Claudia Marin e fino a qualche settimana fa era la portavoce di Maurizio Sacconi, cioè di colui che, in quanto ministro del Lavoro, a partire dal 2008 e fino a poche settimane fa, ha controllato l'Inps e lo stesso Mastrapasqua.
Per sgombrare i dubbi e paventando improprie raccomandazioni, il senatore dell'Idv Elio Lannutti, autore dell'interrogazione, chiede al governo se l'assunzione sia stata effettuata rispettando il criterio del merito e "con selezione ad evidenza pubblica visto che numerosi altri professionisti aspiravano all'incarico". P. D. N.
(da L’Espresso)


Il conflitto di interessi di Antonio Mastrapasqua
Di simone ricci • 19 gen, 2012 • Categoria: Economia


Domenica 5 febbraio 2012
Intervista a Oriano Giovanelli Parlamentare del PD e responsabile del Forum PA
L’accorpamento degli enti previdenziali in un unico istituto è il primo effetto della spending review, sostenuta da un emendamento presentato dal Partito Democratico ed approvato dal Parlamento. Come valuta questa scelta? Ritiene che adesso occorre ripensare la governance dell’ente previdenziale unificato che al momento è gestito da un’unica persona?


(*) Antonio Mastrapasqua è stato nominato presidente dell’INPS dal governo Berlusconi nel 2008. 


Aggiornamento:

“Mastrapasqua in conflitto di interessi”. Carabinieri: accettò crediti non esigibili da presidente Inps
di Fabio Tonacci e Francesco Viviano
26 gennaio 2014

Mastrapasqua: “Non sono io il mostro, l’accusa dei Nas non mi tocca, niente dimissioni, sono sereno”
di Roberto Mania
28 gennaio 2014

Mastrapasqua, Inps nel caos. Giovannini in pole
La Corte dei Conti indaga per danno erariale. Probabile il commissariamento dell’ente.
28 gennaio 2014

01 febbraio 2014

Caso Mastrapasqua, la Regione denuncia
"Spariti i documenti sull'ospedale israelitico"
01 febbraio 2014


Appendice

Il mondo è cambiato, per sempre, o almeno per questo secolo.
Il 70% dei lavoratori dipendenti non è tutelato dall'art. 18.
Occorre riformare le tutele: per tutti!
L’Italia – lo scrivo da 3 anni nel web, da molto di più all’esterno - è un Paese di mammoni, per colpa delle mamme e di tantissimi babbi. Occorre una rivoluzione culturale.
Dalla parte del premier Mario Monti, ecco 4 articoli complementari ed il commento della ministra Cancellieri, una donna con le palle:

NON C’È LEGGE, GIUDICE O SINDACATO CHE PROTEGGA MEGLIO LA DIGNITÀ, LA LIBERTÀ E LA PROFESSIONALITÀ DI CHI LAVORA DI QUANTO LE GARANTISCA LA POSSIBILITÀ DI ANDARSENE DALLA PROPRIA AZIENDA, PERCHÉ CE N’È UN’ALTRA CHE OFFRE UN TRATTAMENTO MIGLIORE
Editoriale per la Newsletter n. 186, 6 febbraio 2012

L’INDIFFERENZA VERSO LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE PORTERÀ IL PAESE A NON POTER PIÙ SOSTENERE NÉ CRESCITA NÉ SPESA SOCIALE: NON CI RENDIAMO CONTO DELLA CATASTROFE SOCIALE CUI STIAMO ASSISTENDO PASSIVAMENTE
Articolo di Irene Tinagli pubblicato su la Stampa il 1° febbraio 2012

NEL NOSTRO PAESE, L’INAMOVIBILITÀ DEI PADRI E’ PAGATA DALLA PRECARIETÀ DEI FIGLI – “TOCCARE” L’ART. 18 SIGNIFICA AFFRONTARE SOLTANTO UNA PARTE DEL PROBLEMA - STUDIARE POCO, A LUNGO E MALE NON LI PORTERÀ DA NESSUNA PARTE
Editoriale di Luca Ricolfi su la Stampa del 5 febbraio 2012

«ATTIVAZIONE», «PROTEZIONE EFFICACE E CONDIZIONATA» E «PREVENZIONE DELL’INATTIVITÀ», SOPRATTUTTO DEI PIÙ GIOVANI: QUESTE LE MISURE SPERIMENTATE CON SUCCESSO IN GERMANIA, ALLE QUALI POSSIAMO ISPIRARCI PER RIATTIVARE LA CRESCITA DEL PAESE
Articolo di Maurizio Ferrera pubblicato sul Corriere della Sera il 1° febbraio 2012

E la Fornero: «Bisogna spalmare le tutele su tutti, non promettere il posto fisso»
La Cancellieri rilancia: «Italiani fermi al posto fisso vicino a mamma e papà»
Il ministro: «Il mondo sta cambiando, Monti voleva sdrammatizzare». Fini: «Se ne può discutere per nuovi assunti»
6 febbraio 2012 | 19:22

statuto dei lavoratori e riforma
Lavoro più flessibile, i numeri in gioco
Il 95% delle aziende italiane ha meno di 10 dipendenti
e occupa il 47% degli addetti
Raffaella Polato5 febbraio 2012 | 10:45

Grafico
javascript:pr4('/Corriere%20della%20Sera/Primo_Piano/Economia/2012/02/05/pop_aziende-e-il-lavoro.xml',450,500)  

Bisognerà costruire in fretta nuove carceri…

Cassazione: salario non adeguato alle prestazioni? Scatta la condanna per estorsione
Tratto da: Cassazione: salario non adeguato alle prestazioni? Scatta la condanna per estorsione
(Fonte: StudioCataldi.it)
Il datore di lavoro che, approfittando della situazione del mercato di lavoro a lui favorevole per la prevalenza dell'offerta sulla domanda, costringe i lavoratori, con una larvata minaccia di licenziamento, ad accettare un salario inadeguato rispetto al lavoro svolto e, più in generale, condizioni di lavoro contrarie alle leggi e ai contratti collettivi, va condannato per il reato di estorsione. E' questo il principio di diritto ribadito dalla Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 4290 del 1° febbraio 2012, ha rigettato il ricorso di un datore di lavoro, indagato per estorsione, con il quale richiedeva la revoca degli arresti domiciliari. Nel caso di specie, al momento della corresponsione del salario, i lavoratori, da una parte, dovevano firmare una quietanza corrispondente all'importo della busta paga e, dall'altra, dovevano poi restituire in contanti la differenza pena l'immediato licenziamento ed il concreto pericolo di non poter più trovare lavoro presso altri imprenditori a seguito delle pressioni fatte dall'indagato affinché non li assumessero.
Le modalità sia dell'assunzione (pagamento inferiore a quello contrattuale), sia delle modalità con le quali veniva corrisposto il salario, configurano - si legge nella sentenza - da una parte, l'elemento oggettivo della minaccia (o il lavoratore accettava non solo di essere sottopagato ma anche di firmare una quietanza per una somma superiore della quale, poi, doveva restituire la differenza, oppure non veniva assunto o, se assunto, veniva licenziato) sia l'elemento dell'ingiusto profitto da parte dell'indagato che, con le suddette modalità, non solo otteneva che i dipendenti lavorassero per lui sottopagati ma anche si tutelava dalle eventuali azioni civilistiche dei lavoratori tese ad ottenere quanto loro dovuto. Giusti dunque gli arresti domiciliari per l'imprenditore motivati dal timore dell'inadeguatezza delle misure meno afflittive a garantire che il soggetto non intervenisse ancora su persone che erano parte della sua passata o presente vita aziendale.
(04/02/2012 10:00 - Autore: L.S.)

http://studiocataldi.mailupnet.it/f/tr.aspx/?:5Um8d=wstwsu5:5h.=q2xyof-=bhfj/nvkiq3eni5cc40h2f709:fvb6qgma:gl:5c69&x=pv&o2mdnh8imo8cidc70:4mwqrzu10gbNCLM

Questo lungo articolo tratta di debito pubblico, redditi, salari, pensioni ed altro:

Breve storia della crisi
di Andrea Baranes
Questo testo è contenuto in appendice al saggio «Manifesto degli economisti sgomenti. Capire e superare la crisi» (pubblicato da Sbilanciamoci! e da minimum fax, 2012), un libro importante perché smentisce alcune false certezze sulla crisi economica che stiamo attraversano e fornisce delle misure alternative per fronteggiarla. Questa breve storia della crisi curata da Andrea Baranes ne è un assaggio.

 commento di seamusbl inviato il 8 febbraio 2012
Un avviso ai comrades, come al solito comrade grammatico sexual mental health care Magangrecia scova imbecilli, e assolve in cio' una importante funzione.
L'imbecille indicato scrive asinerie e idiozie.

 commento di magnagrecia inviato il 8 febbraio 2012
Camerata Prof. fantasioso e ‘nzallanuto, sedicente luminare di Economia e docente di Disprezzantropia e Logica stortignaccola Seamusbl,
Asinerie e idiozie? Voce dal sen fuggita? Mi permetto di suggerirti di fare una riflessione sul tuo grado di ‘nzallanimento odierno o di dare una regolatina al bullone della tua propensione alla disprezzantropia, poiché a me pare che la terapia indicata è opinabile (infatti, io non ho scritto che lo condividevo), ma nell’articolo, almeno nell’analisi, vengano riproposte tesi molto vicine alle tue. Terminologia e stile a parte of course (massa di cani, ecc.). 

 commento di seamusbl inviato il 9 febbraio 2012
dear comrade grammatico sexual mental health care Magnagrecia oggi sembri un poco analfabeta perche' non ho sostenuto da nessuna parte che tu condividessi tali sciocchezze (il che sarebbe peraltro irrilevante).
Che le cose che l'imbecille scrive possano appartenre all'insieme universo delle mie idee puo' anche essere vero, il problema e' pero' che il piccolo sottoinsieme che espone e' oggi completamnte inutile e fuorviante per capire le cose, magari dieci anni fa poteva avere un senso (ma io gia' non dicevo solo tali sciocchezze).
E' un problema di sottoinsiemi del discorso universale, non tutto va bene se detto a sprposito e fuori tempo e per distrarre e manipolare gli sprovveduti.
i deboli di cervello non lo capiscono, ma sono volentorosi nel voler spiegare, un po' come molti che insegnano a scuola, non facessero un cazzo sarebbe meglio e farebbero meno danni.
take care and take medicaments always.

 commento di magnagrecia inviato il 9 febbraio 2012
Camerata Prof. fantasioso e ‘nzallanuto, sedicente luminare di Economia e docente di Disprezzantropia e Logica stortignaccola Seamusbl,
Ti capisco, è duro essere un luminare dell'Economia incompreso.
E' che tu talvolta - o spesso? - non sei compreso neppure da te stesso, il che è il massimo...
Dammi retta, meglio che ti sottoponi alla cura che ti ho suggerito. Non ti preoccupare, ti porterò del vino e l'amica della mia fidanzata (preferisci una ingegnere-architetto, alta quasi 1,80m con la passione della fotografia e che parla un buon inglese oppure una medical assistant alta 1,75 ex indossatrice?).

Riporto questo articolo di Europa, in calce c’è questo mio commento:

9 febbraio 2012
Nasce un tavolo permanente sindacati e imprese. Prima di tornare da Elsa
Camusso interessata alla “mediazione” Cisl sull’articolo 18. Oggi presidio al Pantheon sulle pensioni
Mariantonietta Colimberti
link sostituito da:

L’ITALIA NON E’ LA DANIMARCA, MA NON E’ NEPPURE LA FRANCIA O LA GERMANIA; SOMIGLIA PIU’ ALLA GRECIA E ALL’UNGHERIA
Succede troppo spesso, purtroppo, in un Paese stortignaccolo come il nostro, che – con la motivazione dell’esigenza di allinearci all’UE - si appronti un tavolo con le solite 3 gambe che riguardano i sacrifici sulle spalle dei ceti meno abbienti (lavoratori, pensionati, disoccupati, precari e poveri), “dimenticando” o riducendo le dimensioni della quarta, che riguarda le misure sui ricchi, i più abbienti, le istanze di equità, di riduzione degli sprechi, delle malversazioni e dei privilegi.
Il PD deve affermare con forza che i ceti medio-bassi hanno già dato, ora tocca agli altri ed al governo rispettare i patti e l'equità.
Peraltro, la riforma degli ammortizzatori sociali è reclamata anche dalla famosa (o famigerata) lettera della BCE [1], sempre invocata sul versante dei sacrifici.
Osservo che un politico innovatore e lungimirante non si arrende di fronte ai punti di debolezza del sistema-Paese, ma, anzi, ne pianifica il superamento.
L’Italia non è la Danimarca, ma non è neppure la Francia o la Germania, analoghe come dimensioni, non certamente per l’efficienza della Pubblica Amministrazione, che costituisce il nostro principale tallone d’Achille, o gli ammortizzatori sociali. Sfortunatamente – ma non ineluttabilmente – somiglia più alla Grecia e all’Ungheria.
Lessi su “Repubblica” che il governo Monti intendeva reperire 10 mld dalle esenzioni fiscali per estendere gli ammortizzatori sociali, nel contesto della riforma del diritto del lavoro. Occorre attuare questo intendimento.
Il DdL Ghedini-Passoni-Treu (PD) affronta organicamente il tema del lavoro, inclusi gli organismi deputati alla gestione del mercato del lavoro e del reddito minimo garantito [cfr. 2, note 6 e 9]. Nel testo del documento allegato, vengono anche indicati i modi per trovare le ingenti risorse per rendere universali gli ammortizzatori sociali, organizzare gli Enti deputati alla loro gestione e varare un corposo piano pluriennale di alloggi pubblici popolari di qualità.
Infine, è giusto non soltanto chiedere ma pretendere che una parte dei risparmi della spesa pensionistica (ora che non soltanto è allineata alla media OCSE, ma è diventata addirittura “benchmark” UE) resti nel capitolo della spesa sociale (che comprende la spesa pensionistica), già in linea finora con la media OCSE.

[1] Nella lettera della BCE si chiede un taglio delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, ma - si aggiunge - soltanto “se necessario”; inoltre questo può anche riferirsi al monte-retribuzioni, che si può ottenere in 2 modi: a) riducendo il numero complessivo dei dipendenti pubblici (soprattutto agendo sul turn-over); e/o b) tagliando le retribuzioni dei dirigenti, cresciute in maniera abnorme dopo la riforma Bassanini e sensibilmente disallineate rispetto alla media UE.

***

Papà Mastrapasqua e il parcheggio dell'Enpals
Dove mette l'auto il padre del presidente dell'Inps? - Giovanna Boursier
12 luglio 2012

***



Nessun commento:

Posta un commento