A causa delle avarie
frequenti della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 138 del 30-05-12
(trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Ancora sulla
Pubblica Amministrazione, una delle chiavi di volta dello sviluppo del Paese
Il
problema non è la definizione normativa e regolamentare formale dell’attività
della PA (l’Italia è forse il Paese in assoluto col maggior numero di leggi),
ma il suo funzionamento effettivo, sostanziale, concreto, che ne fa – in base
alla valutazione comparativa della performance
(e il controllo di gestione - peraltro, che io sappia, già introdotto nella PA
- potrebbe valutare l’efficacia, l’efficienza, l’economicità e la qualità di
singole unità “produttive”) - una delle peggiori burocrazie del mondo
occidentale e la variabile critica numero 1 per migliorare la situazione
italiana.
Per
mia esperienza venticinquennale, anche il settore privato alberga incompetenti,
inefficienze, corruzione, ma in misura notevolmente inferiore al settore
pubblico e comunque con conseguenze negative macroeconomiche e sulla
popolazione molto meno rilevanti.
Date
queste premesse, la PA richiederebbe un’attenzione, una cura ed una severità
particolari e protratte nel tempo, anziché la solita politica del granchio, un
passo avanti ed uno indietro, come è successo con la recente intesa tra il
ministero della Funzione pubblica e i sindacati sulla disciplina del lavoro
pubblico. [1]
In
merito a quest’ultimo punto, riporto uno stralcio di un mio commento del
febbraio dell’anno scorso nel blog “Percentualmente” di “Repubblica” [2]:
“PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE. La PA, a parere degli economisti, è uno dei principali tappi
alla crescita economica italiana. Il governo di centrodestra ha varato col
ministro Brunetta la riforma (L. 15/2009), mutuandola da idee e proposte del PD
(DdL 1223/2006 e DdL 746/2008): trasparenza, valutazione indipendente e benchmarking. Ma ne ha via via
annacquato l’attuazione, contraddicendo nei fatti i principi, le regole e gli
strumenti affermati nella legge: a) lasciando la CIVIT (l’ente di coordinamento
e valutazione) senza risorse e senza poteri, provocando per questo le dimissioni
dell’unico membro davvero esperto (Pietro Micheli), che se ne è tornato in Gran
Bretagna; b) affiancandole non un’Agenzia autonoma, ma una “Commissione
indipendente (sic) per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle
amministrazioni pubbliche”, priva di autonomia organizzativa e finanziaria e di
qualsiasi potere sanzionatorio o di interdizione; c) è scomparso, nel decreto
presentato dal Governo alle Camere, l’azione collettiva contro la PA; d) esenta
totalmente l’amministrazione della Presidenza del Consiglio, quella
dell’Economia e quella della Funzione Pubblica dall’intera nuova disciplina
(!); e) inserisce un sistema di premialità in tre fasce (25%, 50%, 25%),
stabilendo ex ante che il 25% del personale non lavora e, quindi, non ha
diritto al trattamento accessorio (!); f) stipulando, il ministro Brunetta,
un’Intesa (4 febbraio) con CISL, UIL e UGL, che attribuisce a comitati
paritetici dirigenza/sindacati lo stesso compito che il d.lgs. n. 150/2009
aveva affidato agli Organismi Indipendenti di Valutazione, coordinati e
orientati dalla Civit (!)”.
E’
superfluo ripetere che l’ultima Intesa governo-sindacati ha segnato
un’ulteriore tappa della predetta, incoerente, dannosa politica del granchio.
***
Infatti
è evidente e facile come fare 2+2 che:
1)
se è valida – nella sostanza - la tripartizione suggerita ad Alberto Statera da
un funzionario pubblico (cfr. il mio ‘post’ sulla PA [3]): “I dati ufficiali e l'esperienza sembrano confermare la
plausibilità della formula '1/3, 1/3, 1/3', proposta anni fa ad Alberto Statera
da un funzionario pubblico: un dipendente pubblico ci va e lavora; un altro ci
va e non lavora - l'esecrato fannullone; un terzo non ci va affatto - il
famigerato assenteista", sono proprio quelli che compongono il terzo che
lavora (il bravo insegnante o l’infermiere assiduo e coscienzioso e che
prendono la stessa retribuzione degli assenteisti e dei fannulloni) ad avere il
maggiore interesse affinché si stabilisca anche nella PA il criterio
meritocratico, stabilendo, come nel settore privato, adeguate sanzioni e, ad
esempio, gli aumenti di merito e gli scatti di carriera – segnatamente dei
dirigenti - in base alla “performance” e non alla raccomandazione, il che
aumenta lo spirito di emulazione, l’efficienza e la qualità;
2)
se è vero, come è vero, che i prezzi dei beni e servizi acquistati dalla PA,
dalla siringa alla TAV, a causa, nell’ipotesi migliore del menefreghismo,
nell’ipotesi peggiore della corruzione, sono quasi sempre il doppio, il triplo,
il quadruplo o anche più di quelli normali di mercato; e che la PA produce
distruzione di ricchezza non completando opere costose o non utilizzando, se
non per una quota irrisoria, i fondi FAS, è soprattutto nell’interesse generale
dei cittadini, in particolare di quelli onesti e dei salariati e pensionati,
che si migliori la “performance” degli approvvigionamenti e delle
realizzazioni; [4]
3)
se è vero, come è vero, che la crisi economica (che è e sarà dura e lunga:
almeno 15 anni) sta imponendo ed imporrà sacrifici pesanti a tutti, è nell’interesse,
non tanto dei ricchi, quanto del ceto medio e basso (salariati e pensionati, in
primis), ripartirli con oculatezza ed equità (proporzionalità e progressività,
secondo il dettato costituzionale), cominciando proprio dai corrotti e dai
fannulloni, a tutti i livelli!
In
conclusione, non riuscire a fare 2+2, neppure in questo caso, opporsi
pregiudizialmente al cambiamento e dividersi (lo scrivo da quasi 2 anni e
mezzo, dacché frequento il web) è proprio il modo migliore di fare ammuina,
quell’ammuina che favorisce i ricchi e i furbi. [5]
[1] I figli
‘pubblici’ ed i figliastri ‘privati’
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2740663.html
oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/i-figli-pubblici-ed-i-figliastri-privati.html
[2] Il ritorno
sulla scena politica del famigerato Sig. Silvio B.
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2740761.html oppure
http://vincesko.blogspot.com/2015/04/il-ritorno-sulla-scena-politica-del.html
[3] Analisi QQ/10
- Pubblica Amministrazione”
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2576028.html
oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/analisi-quali-quantitativa10-pubblica.html
[4] Analisi
QQ/19 - Spesa pubblica e revisione della spesa in rapporto alla crescita
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2737476.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa19-spesa.html
[5] L’ammuina dei
poveri e l’egoismo dei ricchi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2671843.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa19-spesa.html
Appendice
In
ambito PA, qualcosa si muove: questa volta in avanti!
IL CASO
Ddl
anticorruzione, il Pdl ci riprova. In aula torna la norma anti-Ruby
Sono 37 gli emendamenti del Popolo delle libertà presentati sul disegno di
legge da domani all'esame dell'aula della Camera. Rispunta quello che avrebbe
l'obiettivo di vanificare il processo milanese a carico di Berlusconi. Il Pd:
"Inammissibile": E ne arriva uno per cancellare l'aumento di pena per
il reato di corruzione passato in commissione con un blitz del Pd. Il governo
introduce il codice etico per gli statali
29 maggio 2012
[…] Codice etico per la pubblica
amministrazione. Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, arriva un
codice etico per i dipendenti. E per chi non lo rispetta scatteranno sanzioni
fino al licenziamento per i casi di violazioni più gravi. Chi reca danni
patrimoniali alla pubblica amministrazione, violando le regole di
comportamento, pagherà inoltre di tasca sua: lo prevede un emendamento al ddl
anticorruzione del governo, presentato alla Camera dal ministro Filippo Patroni
Griffi.
"Il governo - si legge nel testo - definisce un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell'interesse pubblico. Il codice contiene una specifica sezione dedicata ai doveri dei dirigenti, articolati in relazione alle funzioni attribuite".
Il codice, approvato con decreto del presidente della repubblica (previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del ministro per la pubblica amministrazione, d'intesa con la conferenza unificata stato-regioni), viene pubblicato in gazzetta ufficiale e consegnato al dipendente che lo sottoscrive all'atto dell'assunzione.
La violazione dei doveri contenuti nel codice, continua la norma, compresi quelli relativi all'attuazione del piano di prevenzione della corruzione, "è fonte di responsabilità disciplinare". La violazione dei doveri "è altresì rilevante ai fini della responsabilità civile, amministrativa e contabile ogni qual volta le stesse responsabilità siano collegate alla violazione di doveri, obblighi, leggi o regolamenti". Violazioni gravi o reiterate del codice "comportano l'applicazione delle sanzioni di cui all'articolo 55-quater, comma 1", ossia il licenziamento.
Non possono, inoltre, fare parte anche con compiti di segreteria, delle commissioni per l'accesso o la selezione di pubblici impieghi, i condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per reati contro la pubblica amministrazione. […]
"Il governo - si legge nel testo - definisce un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell'interesse pubblico. Il codice contiene una specifica sezione dedicata ai doveri dei dirigenti, articolati in relazione alle funzioni attribuite".
Il codice, approvato con decreto del presidente della repubblica (previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del ministro per la pubblica amministrazione, d'intesa con la conferenza unificata stato-regioni), viene pubblicato in gazzetta ufficiale e consegnato al dipendente che lo sottoscrive all'atto dell'assunzione.
La violazione dei doveri contenuti nel codice, continua la norma, compresi quelli relativi all'attuazione del piano di prevenzione della corruzione, "è fonte di responsabilità disciplinare". La violazione dei doveri "è altresì rilevante ai fini della responsabilità civile, amministrativa e contabile ogni qual volta le stesse responsabilità siano collegate alla violazione di doveri, obblighi, leggi o regolamenti". Violazioni gravi o reiterate del codice "comportano l'applicazione delle sanzioni di cui all'articolo 55-quater, comma 1", ossia il licenziamento.
Non possono, inoltre, fare parte anche con compiti di segreteria, delle commissioni per l'accesso o la selezione di pubblici impieghi, i condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per reati contro la pubblica amministrazione. […]
Approvato il decreto sulla
spending review: un primo passo importante per ridurre gli sprechi della P.A.
contributo inviato da Achille_Passoni il 7 giugno 2012
SPENDING
REVIEW
Tagli agli eccessi della spesa pubblica . I partiti non si mettano di
traverso
Alla voce
«acquisto beni e servizi» della pubblica amministrazione ci sono 60 miliardi
sui quali si potrebbero tagliare gli sprechi
Enrico Marro
04 luglio 2012
La
revisione della spesa
Spending review, 5 miliardi di tagli
per la sanità. Posti letto a rischio
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I risparmi in due anni e mezzo. Tra le
ipotesi la chiusura degli ospedali con meno di 80 posti letto
04 luglio 2012
Spending review, il comunicato del Cdm
SPENDING REVIEW
Ospedali, cancellati 18 mila posti letto
Via libera in Cdm al taglio dei tribunali
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Il Consiglio dei ministri ha approvato le norme anti-sprechi. Riunione
fiume di sette ore, ok solo nella notte. Saranno più che dimezzate le province
(saranno 50), molte misure sulla pubbliche amministrazioni. Dal decreto
copertura per altri 55mila esodati. A rischio comunque nella sanità circa 18
mila posti letto
Spending
review
Guida ai tagli, ecco cosa cambia
Le misure del governo per il taglio
della spesa pubblica
REGIONE
SICILIANA E FONDI EUROPEI
Il festival degli sprechi
Tra il 2000 e il 2006 la Sicilia ha
ricevuto il quintuplo dei fondi assegnati a tutte le Regioni del Nord messe
insieme
Gian Antonio Stella
14
luglio 2012
Aggiornamento
UNA GUIDA PRATICA PER FAR FUNZIONARE, NEL SETTORE PUBBLICO, IL MECCANISMO
DELL’ASSEGNAZIONE DI OBIETTIVI VERIFICABILI E IL COLLEGAMENTO DI UNA PARTE DEL
TRATTAMENTO ECONOMICO CON IL LORO CONSEGUIMENTO EFFETTIVO
Scheda a cura di Sylvia Kranz, esperta
in lavoro pubblico locale – 5 giugno 2014
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