lunedì 13 aprile 2015

Lettera a Eugenio Scalfari

A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 95 del 30-10-11 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Lettera a Eugenio Scalfari


Egr. Dott. Scalfari,

La leggo dal lontano 1970, da quando Lei era direttore de "L'Espresso" (formato lenzuolo), e finora mi sono trovato praticamente sempre d'accordo con quello che Lei ha scritto. M'è capitato, nella mia vita, soltanto con un altro giornalista, il grande Gianni Brera, tranne nel giudizio su Dino Zoff, ch'egli appellava il "portierone" ed io (dopo il campionato mondiale in Argentina) il "mongoloide".

Ma non condivido ciò che Lei ha scritto oggi nel Suo editoriale http://www.repubblica.it/politica/2011/10/30/news/l_europa_ci_protegge_ma_diffida_di_lui-24123552/  riguardo a 2 punti:

1) Lei ha scritto (rivolgendosi a Mario Draghi): "Nel frattempo avete dimostrato soddisfazione per la riforma delle pensioni che però non avete affatto ottenuto".
Si sbaglia, almeno per indeterminatezza, non distinguendo opportunamente tra le due tipologie di pensione: come ho eccepito a Ezio Mauro (Le inoltro lo scambio delle 3 e-mail [*]), a) il sistema pensionistico italiano, dopo le 7 più o meno importanti riforme varate dal 1992, è in notevole attivo ed in equilibrio fino al 2050 (e l'UE lo sa molto bene!); b) per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia, è in linea addirittura col "benchmark" europeo, poiché è già ora a 66 anni (per effetto dell'eufemistica "finestra" di 12 mesi), dal 2013 a 66 anni e 3 mesi, per effetto dell'adeguamento all'aspettativa di vita, per crescere fino a oltre 67 entro il 2024 ed oltre 68 nel 2032; c) è vero, invece, che non sono state riformate ulteriormente le pensioni di anzianità anticipate (età + anzianità di lavoro), disallineate rispetto alla media OCSE; ma quelle ordinarie sono già a 41 anni e saliranno anch'esse gradualmente in base all'aspettativa di vita. In ogni caso, i risparmi rivenienti dalla futura riforma delle pensioni d'anzianità devono rimanere nel capitolo della previdenza ed assistenza (per finanziare l'indispensabile reddito minimo garantito universale e le pensioni dei precari), poiché la spesa sociale complessiva è in linea con la media OCSE.

2) Il secondo punto riguarda Renzi. Premetto che non sono né - ovviamente, da quel che ho scritto: ho una ventina d'anni meno di Lei - giovane, né renziano. Ma giudico salutare e benvenuta l'iniziativa di Renzi, in un Paese conservatore, stortignaccolo e governato dai nonni e dai bisnonni, come il nostro. Francamente, mi sembra strano - e ne sono sinceramente dispiaciuto - che Lei sia talmente invecchiato spiritualmente da non sostenere - persino, in parte, beninteso, al di là del merito delle proposte di Renzi (che peraltro sono in divenire) - un'opportunità del genere.

Con sincera stima e cordialità,

Data: 30/10/2011   16:45




Appendice

Ritengo utile riportare una serie di articoli e di commenti di quel periodo, che precedette le dimissioni del governo Berlusconi.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/Giornalisti/img/top_underblog.gif
21/2/2011
http://www.lastampa.it/common/images/pixel.gif
Il sistema bancario ombra irrompe al G20. "Va contenuto, dice Draghi".
Ma di cosa si tratta?
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=305&ID_articolo=65

giovedì 15 settembre 2011

Togliere di mezzo questo governo per recuperare la fiducia del sistema finanziario internazionale
Non solo speculazione. Così siamo diventati il bersaglio dei mercati
Articolo di Romano Prodi su Il Messaggero del 30 ottobre 2011

Solo una riscossa etica e politica può salvare il Mezzogiorno
Il peso dell’illegalità
Una riscossa etica per salvare il Sud
Articolo di Romano Prodi su Il Messaggero del 23 ottobre 2011

Diretta
Spread e rendimenti, record storici
Borse al tracollo: Milano perde il 6%
Continua la corsa del differenziale tra titoli italiani e tedeschi, che fanno registrare nuovi picchi: prima 4,23%, poi sale ancora fino a 437 punti base. I rendimenti dei Btp decollano e toccano il 6,21%. A picco i mercati europei: Milano sprofonda, Parigi e Francoforte crollano. Secondo gli analisti sta pesando la decisione del governo greco di indire un referendum sul piano di salvataggio concordato con l'Europa. Calano quasi tutti i mercati orientali. Rallenta la produzione cinese: l'indice manifatturiero delle pmi cala a ottobre. Palazzo Chigi smentisce colloqui riservati tra Berlusconi, il Cancelliere Merkel e il presidente Sarkozy: "Inverosimile cambio vertici ministero Economia"
( 01 novembre 2011)




Governa da quasi 10 anni, ne ha combinate di tutti i colori, ha massacrato il ceto medio-basso ed i poveri,  risparmiato i ricchi, si è opposto all'introduzione della TTF ed alla regolamentazione dei mercati finanziari, e non dipende mai da lui.

Per Berlusconi «il governo è sulla strada giusta
Crisi, lo sfogo del Cavaliere: «L'attacco all'Italia non dipende da me»
La speculazione ha puntato il nostro Paese e la risposta che va data dev'essere globale»
Paola Di Caro
01 ottobre 2011 09:00

Errare è umano, perseverare diabolico.  Dopo l’attacco incongruo alle pensioni di vecchiaia la settimana scorsa (v. le mie 5 lettere a “Repubblica”), questi imbecilli di “Repubblica”, con i Btp italiani in pieno marasma, “reclamizzano” di nuovo [1] i Bund tedeschi, ponendo la notizia in bella evidenza in homepage. Roba da prenderli a calci negli stinchi

[1] Gli scenari politici internazionali della crisi sistemica*
di Piero Pagliani
1. Capitale e Potere: l’origine della crisi
1. Poche settimane or sono, in pieno attacco all’euro, “La Repubblica” mentre da una parte terrorizzava i suoi lettori parlando della caduta nell’abisso delle borse e persino dell’oro, dall’altra li invitava surrettiziamente ad investire in titoli a lungo termine del debito pubblico della Germania e degli Stati Uniti, ultimi rifugi al riparo dalla bufera planetaria.
Ma come? D’accordo la Germania, ma gli Stati Uniti? Il Paese più indebitato del mondo da che mondo è mondo?
D’acchito la perplessità è d’obbligo. Eppure, per lo meno sul breve periodo (ma difficilmente sul medio e a maggior ragione sul lungo - e qui sta una parte del trucco degli imbonitori) i titoli di debito pubblico di questi Paesi potrebbero veramente essere un affare sicuro.
Fino a quando? […].

il vademecum
La volatilità imprigiona i mercati. Risparmiatori a caccia di bund
Difficile diversificare: nell'ultimo mese in calo anche le materie prime. Tengono le valute rifugio, dal franco svizzero al dollaro australiano. L'Italia resta un'incognita
di GIULIANO BALESTRERI
01 novembre 2011

CRISI
Opposizioni: "Governo lasci o catastrofe". Antonione: "Lascio la maggioranza"
Il segretario del Pd telefona al Quirinale: "Pronti ad assumerci responsabilità". L'appello di Montezemolo alle forze produttive: "Si volti pagina, serve un esecutivo ampio". Da Fli appelli alla maggioranza e al premier: "Passo indietro prima che sia tardi". Cgil: "Mancanza di credibilità". Cisl: "Svolta istituzionale per cambiare il Paese". Antonione lascia la maggioranza
01 novembre 2011

GOVERNO
Crisi, Berlusconi: "Misure in tempi rapidi"
Napolitano: "Verificherò larga condivisione"
Il presidente del Consiglio anticipa il rientro a palazzo Chigi e parla con Napolitano ("Improrogabili decisioni efficaci Italia") e la Merkel. In serata l'ìncontro con i ministri e domani il cdm. Giovedì il G20 di Cannes. Cicchitto: "Assolutamente fazioso e antinazionale l'attacco di Fli e di altre forze politiche. La situazione di difficoltà non riguarda solo l'Italia, ma è di tutta Europa"
01 novembre 2011

Corriere della Sera
forte preoccupazione del colle. DI PIETRO: sì a un'alternativa di governo «molto ampia»
Crisi, Napolitano punta sulle larghe intese
E Berlusconi: agiremo con tempestività
Misure anticrisi nella legge di stabilità. Il Quirinale: ampia condivisione delle scelte che l'Europa si attende
01 novembre 2011

la crisi le scelte
Il Cavaliere pensa a «misure choc»
Tra le ipotesi, patrimoniale e prelievo forzoso
Francesco Verderami
02 novembre 2011

La “latitanza” è effetto dell’incompetenza, della paura di sbagliare e dei conseguenti giudizi negativi: praticamente, come spiego da una decina d’anni, un caso clinico.
Oggi Tremonti ha riunito il Comitato per la Salvaguardia della Stabilità Finanziaria (v. sotto).

E Romano Prodi diede del “latitante” a Giulio Tremonti
Merkel-Sarkozy diabolici Nostre banche meglio di francesi
Un governo tecnico “farebbe molto bene se fosse sostenuto da tutti e in Italia abbiamo persone di altissimo livello, Mario Monti e altri. Draghi ci aiuterà moltissimo a Francoforte”. A dirlo, intervistato da Radio 24, è stato l’ex premier Romano Prodi il quale si è lasciato andare ad una disamina della crisi economica che si è abbattutata sull’Europa e in particolare sull’Italia. I mercati rispondo negativamente a Berlusconi e ora è necessario “fare dei decreti legge urgenti che il Parlamento approvi”. Però, appunto, l’auspicio di Prodi è che sia un esecutivo guidato da un tecnico ad occuparsene. Ovviamente che sia sostenuto dai partiti.
Sul ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, Prodi non ha avuto parole gratificanti. Anzi. “Tremonti è latitante, in tre mesi ha rovinato la sua credibilità. In una situazione così drammatica Tremonti deve intervenire subito e negli ultimi tre giorni è in giro per convegni. È anche brillante ma non si rende conto dell’urgenza e ha rovinato tutto. Aveva iniziato male poi si si era accreditato per la sua serietà internazionale e acquisito una certa fiducia e negli ultimi tre mesi è latitante, non è mai a Roma ed è in giro per convegni”.

Crisi/ V. Visco: Tremonti latita, anche se è autore del disastro
Prelievo da conti? "Sbagliato, meglio patrimoniale, rende di più"
Roma, 2 nov. (TMNews) - "Tremonti è defilato, come dice Bossi. Lui, che è forse l'autore principale di questo disastro, vede che sta crollando tutto e cerca di dire 'io passavo di qui per caso'". Lo ha detto Vincenzo Visco, ex ministro alle Finanze nei governi Prodi, intervenuto oggi a "24 Mattino" su Radio 24. Per Visco l'Italia rischia il default: "Tecnicamente può fallire qualsiasi Paese, perfino gli Stati Uniti. Dipende dalle condizioni in cui si trova il Paese ma anche da come viene considerato, e il problema nostro è questo".
"I mercati - ha spiegato Visco - si sono convinti che siamo nelle mani di un governo inaffidabile, incapace, che non vuole fare le cose che vanno fatte. I mercati gradirebbero molto che Berlusconi andasse via, non c'è alcun dubbio, l'hanno detto in tutti i modi possibili. Non puoi aspettare che un giorno dopo l'altro ti massacrino. Tra l'altro questo massacro è ingiustificato. L'Italia è un Paese solvibile, deve solo fare riforme per la modernizzazione, per riprendere lo sviluppo".
La ricetta di Visco sulle misure da fare subito è questa: "La prima cosa da fare è completare questa benedetta manovra di agosto dove mancano ancora 20 miliardi, rinviati a due deleghe, quella assistenziale e quella fiscale, che sono ancora sulla carta.
Poi servono le misure per lo sviluppo. Non abbiamo mai voluto risolvere il problema del disavanzo pubblico. Il problema delle pensioni poi è certamente un problema, checché ne dica Bossi. Anche la sinistra avrebbe problemi ad affrontare la questione, lo ammetto, ma il default è peggio di una guerra perduta. Significa che la gente si sveglia al mattino e trova le banche chiuse, va a prendere lo stipendio e non lo trova".
Sull'ipotesi che circola in queste ore di un prelievo forzoso dai conti correnti, come fece il governo Amato nel 1992, Visco ha detto: "Fu la misura meno indicata e oltretutto dà pochi soldi. Se si vuole andare su una patrimoniale, ci si vada ma il patrimonio è composto soprattutto da immobili. La patrimoniale non è necessariamente un'imposta confiscatrice". Infine una battuta sulle possibili elezioni anziché l'ipotesi di un governo di salvezza nazionale, come chiede l'opposizione: "Andare alle elezioni? Non è il massimo ma visto che il Paese non è governato neanche adesso una pausa elettorale non cambierebbe moltissimo le cose".

  mercoledì 2 novembre 2011
Il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, ha convocato oggi alle ore 15, al Ministero dell'Economia e delle Finanze, il Comitato per la Salvaguardia della Stabilita' Finanziaria. Fanno parte del CSSF il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, il Direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli, il Presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini, il Presidente della Consob Giuseppe Vegas.
Dopo la drammatica giornata di ieri il governo accelera per inserire nel ddl all'esame di Palazzo Madama le misure che possano mettere l'Italia al riparo dalla 'tempesta perfetta'.
Si pensa a un maxi emendamento alla Legge di Stabilita' all'esame del Senato, blindato dalla fiducia, con le misure che l'Italia mettera' sul tavolo dell'Europa per far fronte alla crisi. Sul tavolo anche l'ipotesi di una convocazione del Consiglio dei ministri, mentre si continua a ragionare sulla eventualita' di un decreto legge, ma al momento il nodo non e' stato ancora sciolto e la strada del dl pare al momento di difficile attuazione. L'obiettivo di presentare interventi concreti che, gia' domani, al vertice del G20 di Cannes, possano convincere i partner della Ue. Dismissioni, liberalizzazioni, grandi opere cantierabili, norme sul lavoro continuano a essere il 'piatto forte' del menu' che il nostro paese dovrebbe presentare ai tavoli delle istituzioni comunitarie.</i>
Il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl Stabilita' in commissione Bilancio e' fissato per venerdi', ma e' molto probabile, spiegano fonti di governo, che sara' lo stesso esecutivo o il relatore al provvedimento a presentare in aula a palazzo Madama le modifiche al testo della ex Finanziaria con le nuove misure.

APPELLO
Fare presto e bene
"Nel giro di ore l'Italia deve risultare credibile tanto ai suoi partners istituzionali quanto al mercato. E' responsabilità ineludibile di tutte le forze politiche, e in primo luogo della maggioranza, creare le condizioni perché tale credibilità sia assicurata" scrivono i firmatari. "Il momento è drammatico ed esige l'adozione di provvedimenti immediati e quantitativamente adeguati a fronteggiare l'emergenza. Ogni ritardo - proseguono - può avere conseguenze irreversibili per l'intero paese e le nostre banche per prime potrebbero uscirne depauperate e paralizzate nella loro essenziale funzione di finanziamento delle imprese produttive".

http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpgcommento di seamusbl inviato il 2 novembre 2011
"Per Visco: "Tecnicamente può fallire qualsiasi Paese, perfino gli Stati Uniti."
Solo un citrullo incompetente e somaro matricolato puo' dire quelle cose.
Camerata Prof. fantasioso e membro illetterato (quasi) onorario dell’Accademia della Crusca (!) Seamusbl,
Non perdi occasione per farti ri-conoscere. E’ più forte di te.
Sei uno ‘nzallanuto irreversibile.
1) E’ corretto quello che dice Visco.
2) Visco ne sa molto più di te (anche se ci vuole poco…).
3) Visco ha dimostrato coi fatti di essere molto bravo. Ma si sa che per gli ‘nzallanuti come te i fatti non contano.
4) I fatti da una decina d’anni dicono che i tuoi 2 “eroi”Silvio B. e Giulio T.  sono due asini incompetenti e fuori di testa: ma per te – ed altri milioni - i fatti non esistono, e questo quanto ci sta costando?
5) Curati, sai dove. Prosit!

capire l'emergenza
Ma che cosa succede se un Paese va in default?
Dalla Grecia all'Italia, ecco i rischi per gli Stati
Francesca Basso
02 novembre 2011
Chiunque può fare default, cioè fallire. Può essere insolvente un individuo, ma anche una famiglia, oppure un'azienda, un ospedale, una banca, un Comune e pure uno Stato. […].

Il fallimento dell'Argentina nel 2001

TASSI
Che effetto ha per imprese e risparmiatori l'aumento dello spread?

ITALIA
Deficit al 3,9%, debito a 1.900 miliardi
Siamo sorvegliati speciali?

GRECIA
Perché i 110 miliardi di euro non bastano ancora al salvataggio?

MONETA UNICA
L'euro può davvero fare crac, possono tornare la lira e la dracma?

DEMOCRAZIA
Perché Papandreou ha indetto un referendum sul pacchetto di aiuti?

GERMANIA
I no della Merkel hanno davvero allontanato la soluzione della crisi?


I RICCHI, AS USUAL, NON PIANGONO
La maggior parte del peso dei 140 miliardi decisi dalle manovre correttive varate nell’ultimo anno e mezzo dal governo Berlusconi-Bossi-Tremonti-Sacconi sta gravando e graverà sulle spalle del ceto medio-basso e dei poveri. Nè patrimoniale, né prelievo forzoso, né ICI sulla prima casa dei più abbienti, né ritassazione dei capitali scudati, né eliminazione del doppio stipendio ai magistrati fuori ruolo. Anche questa volta i ricchi la stanno facendo franca.

berlusconi: «si profila la strada del decreto»
Crisi: «Non ci sarà prelievo forzoso»
Secondo fonti di governo non sarebbe tra le misure
Casero: «Non ci sarà nemmeno la patrimoniale»
02 novembre 2011

Dopo Antonione, Paniz.

LA DEFEZIONE
Paniz scarica Berlusconi "Lasci, Gianni Letta capo del governo"
L'avvocato del Pdl chiede un passo indietro al premier. Accusandolo di commistione tra pubblico e privato. Poi frena e parla di interpretazione non corretta da parte delle agenzie. E' il secondo colpo da un fedelissimo in appena due giorni, dopo il caso di Antonione
02 novembre 2011

“Europa” ospita il punto di vista della sinistra riformista sulla crisi finanziaria.

3 novembre 2011
La Bce così non va
Sergio Cesaratto e Lanfranco Turci
Fatte salve tutte le ragioni per cui questo governo è impresentabile e le sue manovre economiche inique e inutili, non dobbiamo accettare che siano governi stranieri e la Bce a dettarci i compiti per casa, peraltro sbagliati. […]. Le difficoltà europee non possono certo essere fatte risalire al debito italiano. Questo ha origini ben più lontane ed è stato lì a lungo senza fomentare crisi epocali, e deve il recente aggravamento dei suoi costi non solo o non tanto al burlone che ci governa, ma soprattutto al mancato funzionamento della Bce come una normale banca centrale, quale la Fed americana o la banca centrale inglese.
La rinuncia di Sarkozy a sostenere che il Fondo di stabilità europea operi verso i debiti pubblici come una leva finanziaria per la Bce allontana l’unica soluzione possibile per la crisi dei debiti sovrani. Aumenta così il rischio della dissoluzione della moneta unica e del progetto europeo.</i>
La soluzione che la Germania ancora non accetta, è quella indicata da un’area crescente di economisti di diverso orientamento come Guido Tabellini (Sole24Ore) o Martin Wolf (Financial Times), ed anche dall’amministrazione Usa: l’intervento della Bce come prestatore illimitato di ultima istanza per stabilizzare il costo del debito a un tasso accettabile rendendo così compatibili la stabilizzazione del debito e il rilancio della domanda. […]. Si può ben dire che è l’insipienza di questa Europa che sta facendo esplodere il debito italiano e non viceversa. Come non capire che Merkel-Sarkozy hanno usato l’Italia come capro espiatorio per mascherare la loro assenza di coraggio. Questa è la verità da spiegare al popolo della sinistra! […].
Quello che la sinistra deve evitare è la tentazione di candidarsi a fare meglio di Berlusconi i compiti che l’Europa ci intende imporre. Preparerebbe solo la sua catastrofe contribuendo alla follia che porterà l’Europa a frantumarsi.
link sostituito da:

Diretta
Monito Ue: "Italia rispetti i tempi"
Bce taglia i tassi all'1,25%, borse su<
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14:08 Spread Btp-Bund scende sotto 430 punti 89Lo spread Btp-Bund è sceso sotto i 430 punti, portandosi a 426,9.

CRISI
I provvedimenti inseriti nella modifica alla legge di stabilità in discussione al Senato
Il piano: aiuti all'occupazione. Mobilità per gli statali
Escluse misure «forti». Nel pubblico chi non accetta il trasferimento entro due anni perde il posto
ROMA - Nessuna patrimoniale o prelievo forzoso sui conti correnti, nessun decreto, nessuna misura choc come la modifica dell'articolo 18 o il blocco delle pensioni di anzianità. Il pacchetto «Europa» che oggi il premier Silvio Berlusconi dovrà presentare al G20 di Cannes ha preso faticosamente il via sotto la forma di un maxi emendamento di un centinaio di pagine alla legge di stabilità. Conterrà le misure già contenute e illustrate nella lettera inviata da Berlusconi all'Unione Europea la settimana scorsa. Con qualche novità di non poco conto come il licenziamento dei dipendenti pubblici in esubero che non accettano entro due anni nuove proposte d'impiego.</i>
Tra i provvedimenti più sensibili, infatti, quelli riferibili al mondo del lavoro: zero contributi per tre anni sulle nuove assunzioni di apprendisti nelle aziende fino a 9 dipendenti; l'aumento di un punto per i contributi previdenziali dei cocopro, che salgono quasi al 28%; riduzione del 25% dei contributi per l'assunzione di donne con contratto di inserimento; più spazio di manovra alle Regioni per definire il gettito Irap con la possibilità di dedurre il costo del lavoro variabile, cioè quello riconducibile agli accordi aziendali. Ma sono solo indiscrezioni perché alla fine di un Consiglio dei ministri decisivo nella storia politica di Berlusconi non è stata fatta alcuna conferenza stampa né diffuso un comunicato esauriente per capire i provvedimenti. […].

Magistrati fuori ruolo, abolito il doppio stipendio? Non per tutti, anzi per pochi (solo i componenti delle Autority)

Parole di buon senso, che sembrano rivoluzionarie.

Diretta
15:55 G20, presidente Argentina: "Attenti all'anarco-capitalismo" 122La presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner, nel corso del suo intervento al G20 di Cannes, ha messo in guardia rispetto ad un nascente ''anarco capitalismo'' originato dalla crisi finanziaria internazionale ed ha chiesto che siano ''toccati interessi forti'' per porre fine a questa situazione e tornare ad un ''capitalismo serio''. Fernandez de Kirchner ha chiesto inoltre di ''regolamentare i mercati finanziari per evitare speculazioni''. ''Il mondo è in tempo per cambiare questa situazione, ma per cambiare è necessario toccare interessi, piccoli ma forti'', ha detto il capo di stato argentino.''Spesso è meglio affrontare questi interessi forti che affrontare successivamente la furia sociale. Questo lo dico alla luce dell'esperienza che l'Argentina ha vissuto nel 2001'', ha aggiunto Fernandez de Kirchner

Diretta
16:01 Grecia pronta ad abbandonare progetto referendum 124Il primo ministro greco Georges Papandreou si è detto pronto a ritirare il suo progetto di referendum, che ha seminato il panico in tutta la zona euro, per garantire il piano di salvataggio europeo. ''Anche se non si terrà il referendum, che non è mai stato fine a se stesso, accolgo con favore la posizione del partito dell'opposizione di destra'', che si è detto favorevole a ratificare in Parlamento l'accordo della zona euro del 27 ottobre, ha detto Papandreou al Consiglio dei Ministri, secondo quanto riferisce un comunicato.

In che mani stiamo. Bisognerebbe ricoverarne un bel po’, di questi incompetenti e fuori di testa.
Ferrara - in fondo egli lo sa - sta parlando anche di se stesso.

Ferrara: ''Tremonti, personalità fortemente disturbata''</b>
Ospite di Alessandro Milan, su Radio24, Giuliano Ferrara si scaglia contro il ministro dell'Economia: "Fa un calcolo cinico, vuole rimanere in piedi sulle macerie dell'esperienza berlusconiana, ma non ce la farà"

P.S.:

Altre defezioni nel PDL. Verdini è già in azione per il recupero (a suon di soldi o d'incarichi?).

POLITICA
Si tratta di Alessio Bonciani e Ida D'Ippolito. Si assottiglia il numero di voti su cui può contare il premier Berlusconi alla Camera

Lettera dei «ribelli»: così non si va avanti
Gli ex falchi Stracquadanio e Bertolini con Antonione verso un gruppo autonomo</i>


Come si usa dire forbitamente… a Milano: (facendo gli scongiuri), “Fusse che fusse la vorta bbona”…

COMMENTO
Il Cavaliere all'ultimo atto
di MASSIMO GIANNINI
03 novembre 2011-11-03

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