giovedì 16 aprile 2015

Lettera a Lucia Annunziata, dopo l’intervista a Tremonti



A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi – il mio blog Vincesko ha totalizzato finora quasi 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 103 del 18-12-2011 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Lettera a Lucia Annunziata, dopo l’intervista a Tremonti


Riporto la e-mail che ho inviata oggi a Lucia Annunziata, subito dopo che ha ospitato alla sua trasmissione “In ½ ora” l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

Egr. Dott.ssa Annunziata,

La Sua decisione di intervistare l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, mi è apparsa molto discutibile, non per la scelta in sé (Lei è libera, ovviamente, nelle Sue scelte), ma perché essa si è basata su una Sua valutazione errata del personaggio.

Giulio Tremonti, nel ruolo importantissimo che ha ricoperto per diversi anni, è un incompetente, dannoso come tutti gli incompetenti, ed un “matto”, pericoloso come tutti i “matti”.

L’unica cosa della Sua intervista del tutto condivisibile è stata quando Lei lo ha definito ambiguo, che mi è apparsa, però, più voce dal sen fuggita rispetto alle risposte di oggi, che frutto della consapevolezza del personaggio e delle scelte da lui fatte come superministro dell’Economia.

Infatti, pare che anche Lei, Cara Dottoressa, non sappia, in particolare:
1) nell'ultimo anno e mezzo, sono state varate dal governo Berlusconi-Tremonti-Bossi-Sacconi (incluse le due leggi di stabilità) 6 manovre lacrime e sangue e molto inique per ben 200 mld, addossati in gran parte sul ceto medio-basso e sui poveri (pensionandi, in particolare pensionandi disoccupati a reddito zero, precari del settore pubblico licenziati nella proporzione del 50%, dipendenti pubblici, spesa sociale delle Regioni e dei Comuni tagliata del 90%; risparmiando quasi i ricchi ed i redditi privati (tranne i farmacisti, in quanto fornitori del SSN).
Quest'ultima manovra vale “soltanto” 20-30 mld ed è la meno iniqua di tutte, perché colpisce anche i ricchi e non esclude del tutto i percettori di redditi privati. L’attuale manovra Monti 2011-2014 peserà sulle famiglie per 1.100 € circa, le altre del 2011 per oltre il doppio.
Io, ad esempio, per effetto della Legge 122/2010, sto subendo quest’anno un mancato introito pensionistico di 20 mila €;

2) (prima del decreto Monti), è vero che la spesa sociale italiana è in linea con quella media OCSE, ma non la spesa pensionistica, né l’età di pensionamento [1]. Quindi c’erano margini d’intervento, che andavano però definiti, per evitare incongrui “scaloni”, sulla base di incentivi-disincentivi decisi con la riforma Dini del 1995, che è una delle ben 7 (sette) riforme delle pensioni varate a partire dal 1992 (le ultime 4 dal 2004) [1], che hanno messo in equilibrio il sistema pensionistico italiano fino al 2050, per cui esso è ora tra i più solidi e severi (e l’UE lo sa molto bene, come Le ha ricordato il ministro Tremonti). Il disallineamento è dovuto alle pensioni di anzianità, mentre quelle di vecchiaia sono in linea addirittura con il “benchmark” UE. [1]
Infatti, la lettera della BCE [1]: 1) indica soltanto quelle di anzianità e, per la vecchiaia, le donne del settore privato; 2) ma aggiunge di riformare il sistema degli ammortizzatori sociali, forse perché Draghi, oltre che della situazione delle pensioni, è consapevole che ci sono milioni di lavoratori privi completamente di tutele, ivi compresi centinaia di migliaia di over 50 e decine di migliaia di pensionandi disoccupati o comunque inattivi.

Per tornare a Giulio Tremonti: Le allego una serie di miei ‘post’ esplicativi [2] (il primo è un suo profilo psico-politico), tutti non a caso intitolati “Il Sig. Giulio T. ed il principio di Peter”, che spero troverà utili ed interessanti. Debbo aggiungere che le mie critiche gliele ho rivolte direttamente, sulla base dei dati [3].
E già che ci sono allego anche i miei ‘post’ relativi all’ex premier Silvio Berlusconi [4], intitolati “Il Sig. Silvio B., il mammone dal collo taurino ed il suo tallone d’Achille” (nel post/1, il suo profilo psico-politico), che sono sicuro, senza falsa modestia, troverà, altrettanto o forse più, utili ed interessanti.

[1] Appunto dopo le lettere della BCE al Governo e del Governo all’UE

[2] Il Sig. Giulio T. ed il principio di Peter/9/IRI

[3] Il Sig. Giulio T. ed il principio di Peter/8/Lettera

[4] Il Sig. Silvio B., il mammone dal collo taurino ed il suo tallone d’Achille/15/Madre Silvio

Cordialmente,


Appendice

Parole sante, quelle di Bersani, ormai conosce bene il pollo.

Adnkronos
Tremonti boccia la Manovra. Altolà di Bersani: taccia, è più dignitoso

Bellissimo articolo, lo sottoscrivo parola per parola: sembra scritto da me, perché ripete esattamente le cose che vado scrivendo qui da un anno.
E che in parte ho ripetuto persino nel blog di Cesare Damiano, tra i più tenaci oppositori del DdL Ichino, che, come ho scritto in calce al ‘post’ di Stefano Olivieri
(http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/?t=post&pid=2708723), “in buona parte contiene proposte di semplice buon senso”.

Ecco perché la riforma del mercato del lavoro non è più rinviabile
Andrea Catena
20 dicembre 2011

LAVORO: LA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18 NON E’ UNA PRIORITA’
Pubblicato il da Cesare Damiano

In riferimento alla discussione sul debito pubblico giapponese col Camerata Prof. fantasioso Seamusbl, allego questo articolo de lavoce.info.
Ripeto che sarebbe una misura-tampone che toglierebbe l’Italia dal mirino dei mercati. Certo, poi, occorre fare altro, ma a tal riguardo suggerisco di leggere il secondo articolo, veramente interessante, ma preoccupante insieme.

L'ITALIA SALVATA DAI SUOI RISPARMIATORI
di Daniel Gros 13.12.2011
Per spezzare il circolo vizioso determinato dagli alti tassi di intesse sul debito pubblico, occorre fare affidamento sui risparmiatori italiani. Come hanno già fatto negli anni Novanta, dovrebbero acquistare fino a tre quarti dei titoli di Stato. In questo modo l'Italia potrebbe sopportare anche un lungo periodo di alti tassi. Alla Bce il compito di garantire la stabilità del sistema bancario. L'Italia non dovrebbe avere nessun problema di rispettare la nuova regola del deficit aggiustato per il ciclo al di sotto dello 0,5 per cento del Pil.

SARÀ RECESSIONE. E SARÀ GRAVE
di Sergio de Nardis  15.12.2011
Le regole europee impongono deflazione nei paesi squilibrati e i programmi di austerità la realizzano. L'applicazione di stime Fmi al consolidamento fiscale italiano mostra che l'assenza del cambio e la simultaneità dell'aggiustamento europeo rendono molto più gravoso l'impatto recessivo rispetto all'esperienza del 1992, quando si adottò una manovra simile. Solo un intervento della Bce, volto a sradicare le aspettative sfavorevoli dei mercati, orienterebbe in senso positivo un percorso altrimenti autodistruttivo.

Parecchi si chiedono dove si troveranno le risorse per finanziare gli ammortizzatori sociali universali, e non solo. Ecco come si farà:

MANOVRA
Ora tocca ai tagli di spese, scure sugli sconti fiscali
L'obiettivo è trovare risorse per aiutare i disoccupati. Dalle palestre ai veterinari agli oneri funerari, ecco le agevolazioni da disboscare. Iva, aumento evitabile. Monti e Giarda aprono un nuovo dossier sui conti pubblici, ma con l'impegno a distinguere gli sprechi dalle spese necessarie. Verranno rivisti federalismo fiscale e patto con i Comuni
di ROBERTO PETRINI
18 dicembre 2011

Dossier
Via al controllo dei conti correnti, ecco il maxi-computer del Fisco
Stop al segreto bancario, scattano le nuove verifiche. Faro su dichiarazioni dei redditi, patrimoni immobiliari, utenze di luce e gas, movimenti in banca. Ecco come funziona 'Serpico', il super-cervellone della Sogei che elabora 22mila dati al secondo attraverso duemila server
di ETTORE LIVINI
20 dicembre 2011

Un’altra sgridata alla “bottegaia” Merkel: Professore vs “maestrina”.

Prodi lancia l'allarme recessione
Critiche a Merkel: "Troppo maestrina"
Il professore agli studenti: "Il prossimo anno per l'Italia avrà il segno meno. Ma il nostro paese i compiti a casa li ha fatti". Poi un pensiero agli indignati: "Difficile dire dove possano arrivare, ma pongono un tema vero: la redistribuzione del reddito che è diventata troppo iniqua"
DI LUCA BORTOLOTTI
21 dicembre 2011

Nessun commento:

Posta un commento