martedì 14 aprile 2015

Re Giorgio

A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 101 del 06-12-11 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Re Giorgio


In calce ad un articolo su “Europa” [1], avevo ‘postato’ un commento che terminava con questa postilla:
“P.S.: sullo sfondo, un presidente della Repubblica poco coraggioso”.
So che Napolitano legge “Europa”, quindi sono sicuro che… è per reazione al mio commento che, nei giorni successivi, ha mostrato i muscoli ed ha inanellato una serie di interventi piuttosto decisi e persino duri (ad esempio, contro la Lega Nord, con il riferimento [2] all’arresto del leader indipendentista siciliano Andrea Finocchiaro Aprile [3]), che poi hanno raggiunto forse l’apice nella conduzione delle fasi che hanno portato alle dimissioni di Silvio Berlusconi (secondo me, agevolate grandemente dalla sensazione di emarginazione subita in seno al vertice UE) [4] ed all’affidamento dell’incarico a Mario Monti.

Io – l’ho già scritto -, pur essendo della sua stessa corrente riformista ed averlo anche votato quando era capolista in Campania, non ho mai avuto molta simpatia per Giorgio Napolitano. Ciononostante, anzi proprio per questo, ho apprezzato e puntualmente dato conto volentieri qui dentro dei suoi interventi.

E così faccio, anche per quanto riguarda quest’articolo del prestigioso “New York Times”.

link sostituito da:




Dopo la rivista Wired, che lo ha incoronato uomo dell'anno, oggi anche il New York Times rende omaggio al Presidente Giorgio Napolitano, "chiamato da alcuni semplicemente Re Giorgio".



USA
«Re Giorgio»: l'omaggio del “New York Times” a Napolitano
Il quotidiano dedica il profilo del sabato al presidente:
«Ha saputo incarnare un'Italia diversa da Berlusconi»
03 dicembre 2011


NEW YORK TIMES
THE SATURDAY PROFILE
From Ceremonial Figure to Italy’s Quiet Power Broker
SOME have taken to calling him simply “Re Giorgio,” or King George, for his stately defense of Italian democratic institutions and the outsize albeit behind-the-scenes role he played in the rapid shift from the cinematic government of Silvio Berlusconi to the technocratic one of Mario Monti.
Published: December 2, 2011


Appendice

LA CRISI
Napolitano: "Manovra arrivata appena in tempo"
Pd a Idv: "Se continuate così, strade separate"
Venerdì termine ultimo per gli emendamenti, tra sabato e domenica i voti della Camera. Il Cavaliere rivendica il ruolo del Pdl, ma assicura: "Il nostro sostegno non mancherà". Probabile invece il voto contrario dell'Idv. Il Pd si dissocia: "Sarebbe un errore che va contro gli interessi del paese". Bersani a Di Pietro: "A noi non interessa vincere sulle macerie del Paese". Udc: "Nessun emendamento"
06 dicembre 2011


La “bottegaia” Merkel vanificherà gli sforzi di Re Giorgio?

6 dicembre 2011
La Germania post-europeista
Berlino e la crisi del suo impegno nella riflessione di due grandi intellettuali e testimoni del Novecento: Hans Magnus Enzensberger e Jürgen Habermas
Massimo Faggioli
link sostituito da:


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