giovedì 9 aprile 2015

Lettera all'On. Matteo Salvini

Pubblico la lettera che ho inviato il 07/04/2015 all’On. Matteo Salvini, [1] Segretario della Lega Nord ed europarlamentare, assurto agli onori della cronaca ormai a cadenza quasi quotidiana per aver portato il suo partito al terzo posto nella graduatoria dei sondaggi,[2] guadagnato anche – o soprattutto – per il suo populismo,[3] vedasi – oltre alle soluzioni semplicistiche, miracolistiche e talora feroci al problema difficile e complesso dell’immigrazione ed alle bugie sulle pensioni, delle quali tratto in questa lettera – la proposta dell’aliquota fiscale unica del 15% sul reddito, che sarebbe un enorme regalo ai contribuenti ricchi, oltre che una bomba posta sotto il bilancio dello Stato. Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.

Oggetto:
Le pensioni, le manovre finanziarie, l'equità e la vergogna
Da:
v
A:
<matteo.salvini@europarl.europa.eu>
Data:
07/04/2015 11:31
Egr. On. Salvini,
Qualche tempo fa, esattamente il 17/3 scorso, L’ho ascoltata a “8 e ½” su La7 accusare con toni severissimi l'ex ministra Fornero di aver allungato di 5 anni l'età di pensionamento, e chiedere per questo le sue scuse agli Italiani; e Mario Monti, ancor più sprezzantemente, di aver impoverito gli Italiani, e chiedergli perciò di avere la dignità di dimettersi da senatore a vita.
Io sono "anti-montiano” ed ho pubblicato ben 8 post nel mio blog di critica severa contro di lui (questo è l’ottavo, in calce ad esso trova gli altri sette: “Tre misfatti quasi sconosciuti del fu governo dei tecnici” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2783861.html) cominciando quando era sulla cresta dell’onda, ma mi permetto di osservare che queste affermazioni, anche se ripetute da Lei (e supposti esperti e sindacati e milioni di Italiani) quasi quotidianamente e, persino, per quanto riguarda le pensioni, da giornalisti economici de Il Sole 24 ore, sono in gran parte infondate e per dimostrarglielo mi premuro di allegare qui di seguito le prove documentali che La smentiscono.
In primo luogo, per quanto riguarda le pensioni, la legge Monti-Fornero (DL 201/2011, convertito dalla legge 214/2011) ha effettivamente allungato l'età di pensionamento per vecchiaia di 5 anni, ma limitatamente alle lavoratrici dipendenti del settore privato e gradualmente entro il 2018; a tutti gli altri aveva già provveduto, ma senza gradualità, (col DL 78/2010 convertito dalla legge 122/2010) Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale del governo Berlusconi-Tremonti-Bossi. Traggo dal post allegato:
Le riforme di Sacconi (2010 e 2011, oltre a Damiano, 2007) sono molto più corpose, immediate e recessive (finestra di 12 mesi per tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati o 18 mesi per tutti quelli autonomi, allungamento di 5 anni (+ “finestra”) dell’età di pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici dipendenti pubbliche per equipararli a tutti gli altri a 65 anni (più finestra), tranne le lavoratrici private, adeguamento triennale all’aspettativa di vita), di quella Fornero (2011) (metodo contributivo pro-rata per tutti, aumento di 1 anno delle pensioni di anzianità (ridenominate “anticipate”) e allungamento graduale dell’età di pensionamento di vecchiaia delle dipendenti private da 60 anni a 65 (più finestra), per allinearle a tutti gli altri), i cui effetti si avranno soprattutto a partire dal 2020.
(cfr. Sacconi vs Fornero, qual è stato il ministro che ha riformato di più le pensioni   http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2828986.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/sacconi-vs-fornero-qual-e-stato-il.html.
Le riforme Sacconi, come Lei sicuramente rammenta, sono state ovviamente approvate anche col voto favorevole della Lega Nord. Quindi, a stretto rigore, è Lei che dovrebbe chiedere scusa agli Italiani.
In secondo luogo, per quanto attiene a chi ha impoverito gli Italiani, osservo che, nella scorsa legislatura, sono state varate (in gran parte dopo la crisi della Grecia) manovre correttive per un ammontare cumulato (cioè sommando gli effetti anno per anno) pari a 330 (trecentotrenta) mld: ben 4/5, pari a 267 mld cumulati, sono ascrivibili al governo Berlusconi-Tremonti-Bossi-Sacconi, molto iniquamente addossati, in grandissima parte, sul ceto medio-basso e sui poveri (pensionandi, in particolare pensionandi disoccupati a reddito zero, precari del settore pubblico licenziati nella proporzione del 50%, dipendenti pubblici, spesa sociale delle Regioni e dei Comuni tagliata del 90%, ad alta propensione al consumo e quindi con effetti recessivi, risparmiando quasi i ricchi ed i redditi privati (tranne i farmacisti e i produttori e distributori di farmaci, in quanto fornitori del SSN); solo 1/5, pari a 63 mld cumulati, sono attribuibili al governo Monti, distribuiti in maniera molto più equa (cfr. Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html).
Io, ad esempio, fermo per causa di forza maggiore, per effetto della vostra Legge 122/2010, ho subìto in un solo anno un mancato introito pensionistico di 20 mila €; la stessa legge scandalosamente non faceva pagare - letteralmente - neppure un centesimo ai tre uomini più ricchi d’Italia: Ferrero, Del Vecchio e Berlusconi.
Le manovre molto inique e recessive del governo Berlusconi-Tremonti-Bossi (le cui misure strutturali dispiegano tuttora i loro effetti) sono state ovviamente votate anche dalla Lega Nord. Quindi, a stretto rigore, è Lei che dovrebbe dimettersi da deputato.
Egr. Onorevole, se non avrà la dignità di farlo, almeno abbia il pudore di smetterla con le bugie ripetute quasi quotidianamente e di scaricare sugli altri le vostre gravi responsabilità sulle concause determinanti del peggioramento e del permanere dell’attuale, grave crisi economica o mi confermerò nel giudizio che Voi del centrodestra siete, oltre che degli incapaci al soldo dei ricchi, senza vergogna.
Distinti saluti
V.

PS: Pubblicherò questa mia lettera, e la Sua eventuale risposta, nel mio blog (l’avverto che la piattaforma IlCannocchiale, su cui ho il blog, è spesso in avaria, in tal caso, provi ogni tanto).



Post e video collegati:

Lettera a Oscar Giannino
oppure

Lettera a Lilli Gruber (tramite il sito de La7)
oppure

Lettera all’On. Gianluca Buonanno

Si parla della legge Fornero dal minuto 16 e 20 con un servizio di Paolo Pagliaro e poi il commento di Paolo Mieli e la filippica mendace e fuorviante di Matteo Salvini, senza alcun accenno alle riforme Sacconi:
La7 - Otto e mezzo 17/03/2015

Salvini parla della legge Fornero al minuto 17 e 45”, senza che Lilli Gruber osservi nulla:
La7 - Otto e mezzo 08/04/2015


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