A
causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato finora quasi
700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua
i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5
al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 97 del 04-11-11 (trasmigrato
da IlCannocchiale.it)
Lettere a Paolo Mieli
e Bianca Berlinguer
Egr. Dott.
Mieli,
Egr.
Dottoressa Berlinguer,
Ho ascoltato
poco fa la Sua dichiarazione, alla trasmissione di Santoro “Servizio pubblico”,
sulle pensioni, che andrebbero riformate. E’ un ritornello che si sente spesso,
e si legge anche su giornali supposti di sinistra. Sovente come unica soluzione
alla crisi, o almeno senza citare altro.
[Ho ascoltato
poco fa, come d’abitudine, “Linea Notte” e, come capita spesso quando si parla
di crisi, il conduttore, segnatamente Giuliano Giubilei, cita le pensioni, che
andrebbero riformate. E’ un ritornello che si legge o si sente spesso anche su
giornali o tv supposti di sinistra. Talora come unica soluzione alla crisi, o
almeno senza citare altro.]
Preliminarmente,
ci si sbaglia, almeno per indeterminatezza, non distinguendo opportunamente tra
le due tipologie di pensione: vecchiaia ed anzianità.
Poi: a) il sistema pensionistico italiano,
dopo le 7 più o meno importanti riforme varate dal 1992, è per il 3° anno in
attivo [1] (nonostante la crisi
occupazionale) ed in equilibrio fino al 2050 [2] (l’UE lo sa molto bene! Ed anche la BCE, che ha menzionato
nella famosa lettera soltanto quelle d’anzianità [3]; la lettera della BCE, peraltro, va considerata integralmente, anche
per quanto riguarda il rafforzamento
degli ammortizzatori sociali, poiché – s’informi - ci sono milioni di
cittadini, parecchi di loro over 45, ed anche over 60, anche con famiglia a
carico, senza lavoro e completamente privi di tutele);
b) per quanto riguarda le pensioni
di vecchiaia, infatti, è in linea addirittura col “benchmark” europeo [4], poiché è già ora a 66 anni (per
effetto dell’eufemistica “finestra” di 12 mesi), dal 2013 a 66 anni e 3 mesi,
per effetto dell’adeguamento all’aspettativa di vita; per crescere fino a 67
entro il 2021 ed oltre 68 nel 2032 [5];
c) è vero, invece, che non sono
state riformate ulteriormente le pensioni di anzianità anticipate (età +
anzianità di lavoro), disallineate rispetto alla media Ocse [6]; ma quelle ordinarie sono già a 41
anni e saliranno anch’esse gradualmente in base all’aspettativa di vita.
Le pensioni di anzianità vanno eventualmente riformate sulla base di
incentivi/disincentivi previsti dalla legge Dini.
E’ opportuno
puntualizzare, inoltre, che il problema del sistema previdenziale non è
soltanto l’età pensionabile di anzianità o non è soltanto il c.d. “tasso di
sostituzione”, ma anche l’assenza di un limite agli importi pensionistici. Dai
dati dell’osservatorio statistico sulle pensioni dell’Inps, emerge che al 2009
il 2,21 per cento delle pensioni vigenti è di importo superiore ai 2.500 euro
mensili, che incidono per più del 10,6 per cento della spesa complessiva (tra
queste quelle dei dirigenti, la cui gestione è dovuta confluire nell’Inps
perché andata in difficoltà per troppa generosità).
E tutto questo
mentre, dai dati Istat sul rapporto annuale dell’Inps diffuso a maggio scorso,
emerge che il 70,5 per cento dei trattamenti pensionistici erogati non supera i
mille € al mese e che il 39,1 per cento delle pensioni è inferiore a 500 € al
mese.
In ogni caso,
per restare allineati alla media Ocse della spesa sociale complessiva, i
risparmi rivenienti dall’aumento dell’età pensionabile di anzianità dovranno
rimanere nel capitolo previdenza (e assistenza), ad esempio finanziando il
reddito minimo garantito universale (l’Italia è l’unico paese, oltre alla
Grecia, che non lo prevede), oppure per adeguare il ‘tasso di sostituzione’
pensionistico per i lavoratori precari.
Dopo aver addossato
l’onere del risanamento (140 mld nell’ultimo anno e mezzo soltanto come manovre
correttive, escludendo quindi le leggi di stabilità, ex finanziaria) in gran
parte sul ceto medio-basso e sui poveri (mentre i giornalisti, capitanati da
direttori ed editorialisti di giornale di destra, Belpietro, Sechi, Bechis,
Porro, ecc., cui si sono aggregati anche alcuni di sinistra, come Mineo e
Menichini, hanno montato una vera e propria canea contro il contributo di
solidarietà, che li colpiva direttamente), le
risorse indispensabili alla crescita vanno prese da quelli che i soldi ce li
hanno: il 10% di Italiani che detiene il 45% della ricchezza nazionale.
Le misure ormai sono
condivise dalla stragrande maggioranza degli Italiani (tranne Silvio B. e
Giulio T. ed i loro utili idioti).
In attesa degli eurobond (non a caso caldeggiati da Tremonti) e della TTF, occorre:
a) reintrodurre, come ha suggerito anche la Banca d’Italia recentemente, l’ICI sulla prima casa dei più abbienti, abolita dal governo Berlusconi (2,5 mld circa), lasciando le franchigie decise dal 2° governo Prodi (v. “Abolizione ICI
In attesa degli eurobond (non a caso caldeggiati da Tremonti) e della TTF, occorre:
a) reintrodurre, come ha suggerito anche la Banca d’Italia recentemente, l’ICI sulla prima casa dei più abbienti, abolita dal governo Berlusconi (2,5 mld circa), lasciando le franchigie decise dal 2° governo Prodi (v. “Abolizione ICI
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2558596.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/analisi-quali-quantitativa2-abolizione_19.html)
b) introdurre, come hanno suggerito, da ultimo, anche le associazioni imprenditoriali, un’imposta patrimoniale ordinaria ad aliquota bassa sulla ricchezza netta al di sopra di una certa soglia, cioè prevedendo una franchigia di almeno 800 mila € (v. Dossier “Imposta patrimoniale”
b) introdurre, come hanno suggerito, da ultimo, anche le associazioni imprenditoriali, un’imposta patrimoniale ordinaria ad aliquota bassa sulla ricchezza netta al di sopra di una certa soglia, cioè prevedendo una franchigia di almeno 800 mila € (v. Dossier “Imposta patrimoniale”
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html);
c) ritassare, come suggerito da Pierluigi Bersani, i capitali scudati;
d) eliminare lo scandaloso doppio stipendio ai magistrati fuori ruolo.
c) ritassare, come suggerito da Pierluigi Bersani, i capitali scudati;
d) eliminare lo scandaloso doppio stipendio ai magistrati fuori ruolo.
E’ colpevole contribuire ad
alimentare, Dott. Mieli [Dott.ssa Berlinguer], la solita disinformazione ed
ammuina da “utili idioti” dei ricchi. La concentrazione
della ricchezza e le disuguaglianze sono scandalose e crescenti; basta
leggere le statistiche (dell’ONU, dell’OCSE, della Banca d’Italia, non di Liberazione [7]), per rendersene conto. O il documento del Pontificio Consiglio
della Giustizia e della Pace, uscito il 24-10 scorso [8]. O basta analizzare sulle spalle di chi, ripeto, sta gravando e
graverà l’onere dei 140 miliardi di € (pari a 270.000 mld di Lire) delle
manovre correttive varate dall’attuale governo nell’ultimo anno e mezzo. Anche…
Catalano direbbe che è più equo se la crisi la pagano ANCHE i ricchi
(soprattutto quelli che l'hanno provocata), non solo i meno abbienti ed i
poveri.
Cordialmente,
[1] (Il Sole 24 Ore
Radiocor) - Roma, 28 lug
Inps: Civ approva consuntivo
2010, avanzo finanziario cala a 1,66 mld
[2] Programma
Nazionale di Riforma
Bozza* – novembre 2010
N.B.: nella proiezione ivi
contenuta, non sono comprese le misure 2011 sulle pensioni.
[3] Lettera
BCE
http://www.corriere.it/economia/11_settembre_29/trichet_draghi_italiano_405e2be2-ea59-11e0-ae06-4da866778017.shtml
http://www.corriere.it/economia/11_settembre_29/trichet_draghi_italiano_405e2be2-ea59-11e0-ae06-4da866778017.shtml
[4] Joint Report of Pensions 2010
della Commissione europea - News
N.B.: I dati sono sintetizzati
in questo articolo:
[5] La Normativa In
Materia Di Pensioni Pubbliche dopo le Manovre Economiche del 2011
[6] Punti salienti
OCSE "Pensions at a Glance 2011"
Sintesi in italiano
[7] Distribuzione
della ricchezza
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2563890.html
oppure http://vincesko.ilcannocchiale.it/2010/11/18/analisi_qualiquantitative_5_di.html
[8] “Per una
riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di
un’autorità pubblica a competenza universale”
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