sabato 4 aprile 2015

Dialogo nel blog neo-liberista NoisefromAmerika su Keynes e dintorni

Sono iscritto al noto blog NoisefromAmerika da un paio d’anni, ma non lo leggevo più da parecchio, poiché aborro le sette fanatiche: non solo quel blog, neo-liberista, ma anche quello di Alberto Bagnai, neo-keynesiano, per cui anche se vi si possono leggere dei post interessanti cerco di tenermene il più possibile alla larga.
Vigendo in esso una sorta di criterio meritocratico dei commenti, dopo un po’ che non ricevevo la relativa newsletter pensavo di essere stato cancellato dall'elenco dei destinatari. Ma giorni fa ho ricevuto l’avviso della pubblicazione di un nuovo post, questo:
L’illusione keynesiana - 26 marzo 2015 • david k. levine
Un breve saggio che illustra perché la teoria economica di J.M.Keynes assomigli all'illusorio mulino a moto perpetuo di M.C. Escher
Ho letto sia l’articolo che i commenti e, dopo aver letto la risposta del titolare del blog Michele Boldrin a quello di Rainbow, non ho resistito alla tentazione di tornare a commentare per “bastonare” volentieri Michele Boldrin.
Riporto una parte della discussione relativa ai primi due e ai commenti che mi coinvolgono. Preavverto che non essendo in grado di farlo direttamente sul lato tecnico-economico l’ho fatto attaccandolo sui suoi a me evidenti punti deboli psicologici, che caratterizzano a mio avviso tutti i neo-liberisti. Non mi ha risposto direttamente, ma ha cominciato a blaterare di troll grillini e di interventi della redazione. Per dare un aiuto a chi legge, rilevo che tra le poche cose che ho letto scritte da Bagnai rammento quella sull’esame del curriculum di Boldrin, dal quale risultava che questi – che si atteggia a economista tuttologo - non è affatto un esperto di economia monetaria, ma di Intellectual Property Rights (diritti di proprietà intellettuale), Market Structure and Pricing: Monopoly, Educational Finance e simili (cfr. http://goofynomics.blogspot.com/2013/02/la-prevalenza-del-declino.html ).

 • Rainbow26/3/2015 - 23:09
Poi ci dicono che viviamo nell'epoca della fine delle ideologie,e dei dogmi in ambito politico,economico,etc! Questo articolo,e questa analisi, comprovano il contrario,almeno nell'ambito economico! Parafrasando il grande Toto',risponderei a questo dogmatico antikeynesiano:"Ma mi faccia il piacere,se ne vada!".Nel senso che,dogmaticamente,appunto,si sostiene che keynes ed il keynesismo,sono inconsistenti sul piano economico-scientifico,ed il liberismo sia'l'unico modo di leggere,interpretare,spiegare,sviscerare,il fenomeno economico! Sul piano scientifico ci sono almeno 50 anni di letteratura che contraddicono tutti questi assunti,e vari Nobel,tra cui Krugmann,Stiglitz,che continuano a produrre copiosa letteratura in senso contrario a quello qui esposto! Derubricare Paul Krugmann a un santone,e'assurdo!L'ultimo arrivato e'l'Economista francese Thomas Piketty ( non e'ascrivibile in senso keynesiano,ma sicuramente non e'neanche liberista!) che,nel suo volume di quasi 1000 pagine "il Capitale nel XXI secolo", frutto di un lavoro di analisi e ricerca durato 15 anni,pone questioni cruciali sulla diseguaglianza dei redditi e deipatrimoni indotta dalla deregulation Economica,Finanziaria,Fiscale,che dovrebbero interrogare qualunque libero pensatorenon dogmaticamente orientato! 
Al netto di dotte disquisizioni dottrinali  ed economiche,da libero pensatore,e da curioso di cose economiche,osservoi seguenti fatti. Le crisi più grandi che l'economia abbia mai avuto,denominate in Letteratura "grandi depressioni", quella del 1929/45, e quella attuale,sono intervenute in ambiente prevalentemente liberista! Quella attuale,iniziata nel 2007/2008, e'intervenuta in un contesto di totale deregulation dei mercati,sopratutto finanziari,conseguente alla deregulation iindotta  dallarivoluzione liberal-liberista"del mitico duo Tatcher,Reagan,e proseguita,dopo il crollo dell'Ursss,dai governanti dei principali paesi occidentali,persino quelli di matrice labourista: Clinton,Blair,john major,Mitterand,bush junior/senior,etc! Mi pare sia pacifico in dottrina che gli USA siano usciti dalla crisi grazie a politiche sostanzialmente neo-keynesiane,o comunque di stampo interventista,altro che liberismo! Obama,e lo Stato Americano sono intervenuti direttamente iniettando liquidita'nel sistema economico ( Crhrysler,Bank of America,FreddyMae,FreddyMac,etc), il deficit nei primi anni della crisi e'arrivato al 10% del Pil,facendo aumentare il debito considerevolmente! Le Federal Reserve e'stata interventista come non mai espandendo il bilancio fino a 5000$, ed ha impedito il fallimento ed il crollo del sistema finanziario Americano,lehmann brothers a parte! Il bello e'che queste politiche sono state sostenute anche dal governatore della Fed Americano di estrazione Repubblicana,tendenzialmente liberista,non certo Keynesiano! Se gli USA,E igovernatori della Fed,avessero dato ascolto al Tea-party,e ai fondamentalisti del liberismo,la disoccupazione sarebbe ancora al 11%, e la crisi mondiale sarebbe stata ancora più grave negli Usa e nel mondo! Questo perche'gli Americani non sono dogmatici come gli europei,e non stanno a questionare se occorrono politiche interventiste,o liberiste,neo-keynesiane,liberiste,monetariste, x uscire da una grave crisi: non importa il colore dei gatti,l'importante e'che acchiappino i topi! Gli Americani sono pragmatici,non dogmatici,sanno che le politiche da mettere in campo variano a seconda del contesto,quindi adottano quelle più opportune scaturite da 70 anni di letteratura economica! Prendiamo esempio da loro! Se l'Europa,i singoli Stati,le sue istituzioni, fossero piùpragmatici come gli Usa,saremmo usciti dalla crisi da un bel pezzo!

 • michele boldrin 26/3/2015 - 23:58
Nel senso che hai un deficit, sostanziale.
Di capacita' di lettura (da nessuna parte nel testo la parola liberismo viene menzionata e/o si sostiene una qualche visione "liberista", whatever that means, dell'economia) e comprensione (non hai proprio capito cosa DKL dica e sostenga, davvero).
Di conoscenza dei fatti (il tuo "sommario" della crisi fa ridere i polli)
Di conoscenza della "dottrina" (no, non e' pacifico un beato cazzo in dottrina, credimi)
eccetera.
Deficit gravi, credimi. Molto gravi. 

***

 • michele boldrin 27/3/2015 - 18:39
Oramai siamo ai malati mentali.
JMK, tra l'altro, non era per nulla omo. Era, beato lui, capace d'estrarre piacere dal full set of available humans, XX or XY.
O ben siamo diventati popolari o l'imbecillita' in Italia sta crescendo a dismisura. 

 • luciano pontiroli (già luponti) 27/3/2015 - 19:08
purtroppo, Michele.

 • Silvio 27/3/2015 - 23:05
Prenda anche in considerazione l'ipotesi di essere particolarmente popolare fra gli imbecilli, caro professore.

 • michele boldrin 28/3/2015 - 00:31
E mi rendo conto che, grazie all'ausilio dell'introspezione, lei sia potuto arrivare a tale inferenza prima di me. 
La ringrazio quindi per la cortese osservazione e le assicuro che faro' il possibile perche' in redazione si prendano gli adeguati provvedimenti ... 

 • Vincesko 28/3/2015 - 18:50
@Michele Boldrin, Lei ha messo il dito sulla piaga. 1) Perché Lei e i Suoi adepti state dalla parte dei ricchi? Qualcuno più sopra scriveva di "sindrome di Stoccolma", evidente esempio di proiezione, meccanismo difensivo attivato da sensi di colpa inconsci. 2) Le reazioni esagerate sono sempre indizio di coda di paglia: non si scopra troppo. 3) Non sono all'altezza, ma per commentare la qualità dell'articolo (che ad occhio anche a me sembra una boiata pazzesca, talmente esagerata da giustificare ampiamente l'ipotesi  - come alcuni riferimenti dell'autore segnalano - che sia motivata dal complesso edipico) a me basta constatare che l'unico periodo in cui c'è stata una redistribuzione di reddito e di ricchezza dai ricchi agli altri e l'introduzione del welfare state (anche per altre ragioni, come la presenza dello spauracchio del comunismo sovietico) è stato grosso modo nel cinquantennio dagli anni '30 del '900 alla fine degli anni '80, per impulso di borghesi come il massone Keynes o i coniugi massoni progressisti Roosevelt, massoni laburisti come Attlee e Beveridge o massoni conservatori illuminati (poi virerà a destra) come Churchill o massoni liberal come Marshall o paramassoni di destra moderata come Eisenhower (che porta l'aliquota marginale dell'imposta sul reddito al 92%). Poi, a sentire il massone Gioele Magaldi (io sono miscredente, in tutti i sensi) l'hanno avuta vinta i massoni reazionari (tutti) neo-liberisti; e il plurimiliardario Warren Buffett lamenta che egli, in proporzione, paga meno della sua segretaria. Ma i ricchi sono 4 gatti: come farebbero a spadroneggiare e a decidere per tutti se non avessero al loro servizio - retribuito e non – una nutrita schiera di agit-prop e – fattore che incuriosì persino Einstein, che chiese lumi a Freud - il sostegno e l’ammuina di milioni, ormai miliardi, di “poveri”?

 • giulio zanella 29/3/2015 - 00:15
Mi scuso per la pignoleria ma la chiusura del modello richiede che anche Einstein e Freud fossero, rispettivamente, fotomassone e psicomassone (se no, conosceremmo la risposta).

 • michele boldrin 29/3/2015 - 06:26
ma temo che Vincesko non l'abbia capita.
Dev'essere la costosa "acqua pubblica" che bevono ogni giorno.  

 • Vincesko 30/3/2015 - 13:50
@michele boldrin: Mi spiace deluderLa, Lei è troppo scarso e vulnerabile per me. Ho invece capito che, causa coda di paglia (non lo conosco affatto, ma debbo presumere che @giulio zanella si sia riconosciuto nel ruolo di agit-prop), serve a deviare il discorso... PS: Non sono molto pratico, l'anteprima non funziona?

 • Vincesko 30/3/2015 - 14:08
@giulio zanella: Ha ragione, mi scuso, infatti (ho controllato ora) anche Einstein e Freud erano massoni (ho una cattiva memoria, sono talmente tanti che non li rammento tutti, ogni volta - quando mi serve - vado a controllare). Per il resto, legga più sopra: la Sua pignoleria è solo uno schermo.

 • Paolo Piergentili 28/3/2015 - 21:36
La prima prte del suo commento, Silvio, è pura demagogia. La chiusa è delirio. Ma si può?

 • Silvio 28/3/2015 - 23:59
La ringrazio, perché è stato il primo ad esprimere una riflessione su quanto ho scritto senza insultare. Sono perfettamente d’accordo con lei sul fatto che l’ultima parte del mio intervento sia delirante, perché così ho voluto che fosse: in fondo gli insulti li cercavo, e l’ho dichiarato. Cionondimeno, se prova a googlare  le parole “Keynes” ed “omosessuale”  qualcosa di interessante salta fuori . Bollare il resto come demagogia mi sembra invece profondamente riduttivo. Risponda a questa domanda: è vero o non è vero che in Europa stiamo vivendo una fase storica in cui i diritti dei lavoratori sono sotto attacco? A lei tutto ciò può piacere, a me no. Sono lieto di vivere in un mondo in cui io e lei siamo liberi di avere opinioni discordanti, ma bollare per demagogia la critica ad una riforma del mercato del lavoro realizzata dal capo del personale della Volkswagen mi sembra un po’ sbrigativo. Potremmo anche far elaborare  il nuovo diritto di famiglia al Cardinal Bagnasco, chiedere lumi su cosa sia il comune senso del pudore a Cicciolina e far scrivere il contratto dei metalmeccanici a Marchionne. Mi sta bene tutto, ma se qualcuno poi alza la manina e dice che si poteva fare qualcosa di meno squilibrato,  per cortesia, non dategli del demagogo.
Non ho mai nutrito alcuna particolare simpatia per Keynes, ma avverto in questi attacchi al suo pensiero (questi sì, stupidamente demagogici) il corollario ideologico all’attuale fase di controffensiva del capitale. Per carità, nulla di nuovo: gli stessi diritti dei lavoratori che oggi sono sotto attacco sono stati conquistati in un periodo storico altrettanto sbilanciato culturalmente.
Si goda quindi questi professorini che le dicono che i loro modelli sono potentissimi, ma, visto che c’è dentro tanta matematica, si deve  fidare e non rompere troppo i coglioni. Tante formule, logaritmi, derivate, integrali e chissà cos’altro: una gigantesca cortina fumogena per nascondere il fatto che di ciò che accade loro intorno non sono in grado di spiegare una beneamata sega.
Il povero Keynes, che per inciso la matematica la conosceva molto meglio di loro, invece non aveva capito niente e le moderate istanze di equità sociale che scaturiscono dal suo pensiero vanno buttate nel cesso.

 • giovanni federico 29/3/2015 - 00:25
le perdite di diritti dei lavoratori (occidentali)  non dipendono dallo scontro politico in Occidente e quindi non sono reversibili con decisioni politiche o politiche espansive ma dai cambiamenti dell'economia mondiale. La fine dell'isolamento economico della Cina ha cambiato il rapporto capitale/lavoro nel mondo per  un periodo probabilmente molto lungo (per sempre non esiste nella storia) Se vuole, sta realizzando l'utopia terzo-mondista degli anni Sessanta - la distribuzione mondiale del reddito sta diventando più eguale, anche se la diseguaglianza aumenta in quasi tutti i paesi, perchè i divari di reddito medio fra paesi si stanno riducendo.
  Gli economisti (in media) possono benissimo spiegare quello che è successo e quello che sta succedendo, anche se non sanno prevedere esattamente quello che succederà. E, almeno a grandi linee, sanno anche cosa bisognerebbe fare, Solo che la gggente non vuole sentirlo e preferisce  ignoranti che li illudono spacciando  rimedi miracolosi (più spesa pubblica per investimenti, usciamo dall'euro, mandiamo in galera i politici corrotti).

 • Vincesko 30/3/2015 - 15:11
Nessuna dimenticanza, direbbe Freud, è casuale. Ha dimenticato di aggiungere che, nonostante la globalizzazione e la crisi economica e la redistribuzione planetaria, negli ultimi 20 anni l'1% più ricco è sempre più ricco, anche - e soprattutto - perché condiziona i decisori politici e la produzione normativa; gli altri (occidentali) sempre più poveri. Ha mai sentito parlare di redistribuzione all'interno? Di grazia, almeno dei pesi del risanamento del bilancio pubblico, addossato finora molto iniquamente in grandissima parte sulle spalle dei non ricchi e dei poveri?

 • dragonfly 30/3/2015 - 15:38
lei  si è dimenticato di leggere (cosa ne pensa freud,anche  alla luce della fede massonica? :-) )
 rimedio io, citando  giovanni federico:
la distribuzione mondiale del reddito sta diventando più eguale, anche se la diseguaglianza aumenta in quasi tutti i paesi, perchè i divari di reddito medio fra paesi si stanno riducendo. 

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 • Vincesko 28/3/2015 - 17:19
@Rainbow: Segnalo, per la precisione: 1. Alla fine del 2013, la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a 8.728 miliardi, di cui la ricchezza abitativa era pari a 4.900 miliardi e quella finanziaria alla parte restante   https://www.bancaditalia.it/media/notizia/la-ricchezza-delle-famiglie-italiane-nel-2013-supplemento-al-bollettino-statistico-n-69-2014. 2. A fine 2013, il Pil è stato pari a 1.560 mld. 3. La ricchezza netta era dunque pari a 5,6 volte il Pil.

***

 • Andrea Grenti 31/3/2015 - 21:00
Mi premeva una spiegazione esauriente, perché se intendi che il capitale depositato significa non usato allora non mi torna la questione.

 • Guido Iodice 31/3/2015 - 22:04
E dove sta scritto che il capitale depositato viene *necessariamente* prestato? Sono anni che le banche centrali si lamentano che nonostante le banche commerciali siano piene di liquidità essa non viene prestata e rimane sotto forma di riserve in eccesso presso le stesse banche centrali. Ad esempio: http://research.stlouisfed.org/fred2/series/EXCRESNS
Peraltro è discutibile anche l'idea che i depositi vengano prestati.

 • michele boldrin 31/3/2015 - 23:37
Davvero Iodice, sei penoso. Ma hai una laurea? Dove cazzo l'hai presa, in Italia?
Hai presente cosa siano i RISPARMI delle famiglie e cosa le RISERVE (in eccesso o meno) delle banche commerciali in banca centrale?
Ma come fai ad essere COSI' TANTO IGNORANTE? Come cazzo fai! 

 • axel bisignano 1/4/2015 - 16:40
la risposta la trovi nel link che ha messo per descrivere la sua persona :-).
anyway.
Attendiamo fiduciosi che i fedeli keynesiani ci spieghino perchè le politiche in questione hanno fallito come nell'esempio di Nixon e del Giappone.
Scommentto 1000 delle vecchie lirette che non arriverà nessuna spiegazione (nemmeno dal blog in questione) 

 • Vincesko 1/4/2015 - 18:36
Io non sono all’altezza, lo spiega Gustavo Piga. Che dà la spiegazione più sensata: nessuno è perfetto. Ancor meno, aggiungo io, visti il disastro attuale e l’arricchimento dei ricchi appetto all’impoverimento di tutti gli altri, il neo-liberismo: ci vuole una bella dose di masochismo a sostenere un’ideologia siffatta.
“L’azzardo greco e il pendolo della storia”

 • Guido Iodice 1/4/2015 - 19:52
Lascia perdere: tanto per loro pure Piga è uno che non capisce un cavolo, no? 

 • Vincenzo Pinto 2/4/2015 - 10:24
Grazie per l'articolo, che inizia con una serie di domande
"Perché esiste il Fiscal Compact? Perché esiste questa macchina infernale senza pause, che obbliga lo Stato a dimagrire, senza se e senza ma, con pochissima attenzione da parte del decisore Europa a se questa consunzione sia all’interno di un processo di sana spending review o invece di recessivi tagli lineari, di cessione per mere esigenze di cassa di controllo pubblico o di intelligenti e mirate liberalizzazioni?"
Con risposte che tirano in ballo i dogmi del pensiero economico mainstream (ovvero il fiscal compact e' figlio di una ideologia dominante dagli anni '80).  A me la tesi pare deboluccia: prima di tutto l'UE e' lo stesso spazio in cui il debito pubblico dall'inizio della crisi e' aumentato - includendo anche i paesi considerati "virtuosi" come la Germania e la Francia. Non si capisce quindi perche' l'ideologia funzionerebbe solo per alcuni paesi. Mi sembra piu' sensata la spiegazione per cui alcune delle economie piu' colpite dalla crisi erano drogate da una bolla immobiliare (Spagna, Irlanda) o avevano situazioni di finanza pubblica (Italia, Grecia) squilibrate che hanno richiesto un interventi in alcuni casi piuttosto estremi. La domanda che pero' mi stupisce di piu' e' la seconda parte, quella sulla sovranita': a me pare che le istituzioni internazionali possano al massimo dare raccomandazioni. Anche quando sembrano avere il coltello dalla parte del manico (vedi Grecia) le implicazioni sistemiche di un paese le obbligano ad accettare dichiarazioni di principio su riforme future piuttosto che una roadmap dettagliata a cui siano condizionati i finanziamenti da ricevere. E non mi pare che in Europa ci siano molti fan di una ulteriore cessione di poteri a Bruxelles! Quindi di che si lamenta Piga? Che l'Europa non fa quello che in base ai trattati non puo' fare?
Ultimo punto sullo strawman dell'ideologia "neoliberista": si parla di Reagan e Thatcher, e accettiamo l'ipotesi che abbiano entrambi implementato una agenda "meno Stato piu' mercato" senza se e senza ma (per dire, facciamo finta che Reagan non abbia difeso le produzioni americane con dazi). Non mi pare questo implichi che lo stesso sia successo negli altri paesi europei: non mi ricordo una Thatcher in Italia, o in Spagna, o in Francia. Quindi non ho capito questo pendolo ideologico come si sta muovendo. A me pare che i cittadini di alcuni paesi hanno un pendolo che li minaccia, nel senso che rischiano di trovarselo nel posteriore.

 • Vincesko 3/4/2015 - 21:58
@Vincenzo Pinto: Mi limito a tre punti:
Citazione n. 1: “A me la tesi pare deboluccia”. Ma no… Comunque mi permetto di precisare che per spiegazione sensata mi riferivo alla risposta congrua alla crisi, che non sempre è Keynes o il neo-liberismo (perciò ho intitolato il mio commento “nessuno è perfetto”). Dipende.
Citazione n. 2: “i paesi considerati "virtuosi" come la Germania e la Francia”. Quali virtuosi? Hanno pecche serie entrambi. Il loro debito pubblico è aumentato relativamente di più, anche per salvare le banche (quello che non sono riusciti a scaricare su tutti gli altri). In Germania, per perseguire il pareggio di bilancio e sostenere la politica mercantilista si sacrifica l’equità e il benessere non soltanto degli altri Europei ma anche quello dei Tedeschi. In Francia, il deficit sarà superiore al 4% per il 3° anno consecutivo; le pensioni sono ancora da riformare; la spesa pubblica è alta.
Citazione n. 3: “le istituzioni internazionali possano al massimo dare raccomandazioni”. Che ingenuo: questo vale per la Germania (ad es. sul surplus commerciale eccessivo, già di per sé sovradimensionato e fatto a misura della Germania dalla prona Commissione Europea, gestione Barroso) e la Francia (ad esempio su deficit e pensioni), non certamente per gli altri, in particolare l’Italia (e la Grecia). In Italia, in forza di queste asserite “raccomandazioni”, sono state varate nella scorsa legislatura (in grandissima parte dopo la crisi greca del 2010) manovre correttive per 330 (trecentotrenta) mld cumulati (cfr. Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti ), le cui misure permanenti dispiegano tuttora i loro effetti, e ben 3 (tre) riforme delle pensioni (Sacconi 2010 e 2011 e Fornero 2011), che hanno reso il sistema pensionistico italiano il benchmark in UE28 per severità e sostenibilità nel lungo periodo (cfr. Sacconi vs Fornero, qual è stato il ministro che ha riformato di più le pensioni . Nel trattato (e nei regolamenti) UE è tutto previsto (anche gli obblighi statutari della BCE, in gran parte disattesi), ma la sua applicazione è politica. E decisa a Berlino (e Parigi, per salvare la faccia).

 • Guido Iodice 1/4/2015 - 19:11
@Michele Boldrin (31/3 23:37): Certo che l'ho presente.  Ma che c'entra? Ho riportato un esempio di preferenza per la liquidità, il questo caso delle banche. Poi se a lei non convince il concetto di preferenza per la liquidità posso capirlo. Del resto il suo collega Levine lo ha capito al contrario...

 • michele boldrin 1/4/2015 - 20:57
Non so perche' perdo tempo a cercare, a volte, di farti capire che non ci arrivi e non hai capito un cazzo. 
Non hai riportato nessun esempio di nulla, hai solo detto una cazzata confondendo risparmio con liquidita' bancaria e riserve. Una cosa da primo anno di corso di laurea, persino a tor vergata.
Davvero, non capisci nulla, lascia stare. Il micro-modellino di David e' gia' tropppo difficile per te. Davvero, davvero, davvero: lasciate stare! Confermate solo d'essere profondamente ignoranti, tonti ed arroganti volendo discettare con tanta sicurezza su cose che non avete nemmeno compreso! 

 • Guido Iodice 1/4/2015 - 21:09
Io non confondo proprio nulla, stia tranquillo. 

 • Vincesko 2/4/2015 - 16:40
@Guido Iodice: Hai ovviamente ragione (mi vergogno persino per l’ovvietà…). Che le banche non prestino i soldi alle aziende, anche perché temono di non averli più indietro, poiché sanno bene che non c'è sufficiente domanda di beni e servizi, a causa delle mastodontiche manovre correttive molto inique e recessive e della nefasta, ossimorica austerità espansiva (quello lessicale è soltanto uno dei vari stravolgimenti recati dalla destra economica reazionaria), e preferiscano depositarli presso la BCE (tant'è che questa per disincentivare tali depositi applica un tasso negativo  https://www.ecb.europa.eu/home/html/faqinterestrates.it.html ) ormai lo sanno pure i sassi. Presumo che questo lo sappia benissimo anche un campione (masochista) del neo-liberismo come Michele Boldrin, ma evidentemente ha fatto una scelta talmente fanatica che è costretto a rimuoverlo (in senso psicanalitico). Che cosa poi c'entri la contabilità nazionale lo sa solo lui. Ma è una plastica conferma della predetta rimozione. Porta pazienza, gliel'ho pure detto, uno che reagisce - sistematicamente - come fa lui non può che "proiettare". D'altronde, la proiezione è un meccanismo potente. Deve aver subìto parecchi cazziatoni da piccolo. Ora si sfoga. Capita a (quasi) tutti, in particolare agli adepti non ricchi dell’ideologia neo-liberista, a causa dei sensi di colpa per l’evidente, masochistico… conflitto d’interesse.

 • Guido Iodice 2/4/2015 - 18:50
Non sono un esegeta del prof. Boldrin, ma immagino che citando la contabilità nazionale intendesse che il sottoscritto aveva negato che S=I. Ovviamernte no! Come farei? JMK risorgerebbe e verrebbe a strangolarmi nella notte! :)

 • marco esposito 30/3/2015 - 16:56
Come ho già detto più volte io ho studiato Economia Politica sui testi di due professori americani che appartenevano all'ala radicale post-sessantotto (Hunt e Sherman, per i curiosi).
Ebbene, anche costoro criticavano la teoria genrale di Keynes con gli stessi argomenti di Levine, aggiungendone altri, per così dire, più di sinistra (ebbene sì: parlavano anche della diseguale divisione della ricchezza, argomento assente in JMK, e che, secondo loro era fondamentale: cosa succede se il venditore di cellulari vuole 18 panini per il celulare ?).
Non divagando troppo su cose oramai lontane nel tempo devo appunto fare quello che dovrebbe fare qualsiasi persona dotata di buon senso: contestualizzare.
Giusta o sbagliata la Teoria generale è stata scritta nel 1933, in un contesto economico completamente diverso, trarne una qualsiasi logica oggi è impossibile, come è impossibile farlo per tante altre teorie, che rispondevano ai tempi (c'è qualche Colbertista ?).
La verità è politica e fideistica, siccome certa gente si sente "de senistra" cerca di dare corpo ai propri istinti religiosi attaccandosi a una qualsiasi teoria che dica che "lo Stato è bello e i ricchi fanno schifo", teoria tra l'altro valida fino a quando non gli toccano la robba, stile Gino Paoli, Keynes con la sua teoria (tutt'altro che generale, visto che si occupava di un momento in cui l'altra teoria imperante, quella neoclassica, non era in grado di spiegare la Grande Depressione) della domanda aggregata soddisfa alcuni requisiti "de senistra" e quindi è difesa più del Vangelo da parte di un Gesuita.
Ovviamente appena gli tocchi la fede arrivano, non mi stupisce quindi il numero di commenti incongrui, ignoranti (nel senso che ignorano o deficitari), non li ritengo nemmeno dei troll, fanno parte della sociologia di questo paese.

 • Vincesko 31/3/2015 - 16:43
@marco esposito: Mi spiace, lei parte da un assunto errato: che quelli di sinistra siano più inclini di quelli di destra a restare vittime di fedi, nel caso di specie economiche. Mi permetto di osservare che, a mio avviso, è esattamente il contrario. Capisco che qui impera un dialogo tra sordi e si rischia un rimpallo di accuse degno di “Per chi suona la campana” (non Hemingway ma John Donne), però ci provo lo stesso. Io penso che, al netto della grossolanità insita nelle generalizzazioni, sia la scelta politica che quella di aderire ad una "fede" economica è frutto della struttura psicologica, determinata prevalentemente dell'educazione. I laici di sinistra moderata acquisiscono una maggiore propensione al dubbio ed allo scetticismo, che si riflette sulla capacità critica; tendenzialmente, sono persone logiche, pragmatiche, mosse dal dubbio, spinte da ideali, alla perenne ricerca di soluzioni concrete ai problemi, e che, pur patendo ancora il complesso edipico (altrimenti non sarebbero di sinistra), non se ne lasciano dominare. Discorso diverso per quelli della sinistra massimalista, a-logici, a-pragmatici, “benaltristi”, obnubilati dall’ideologia, i quali, non avendo risolto il complesso edipico, se ne lasciano dominare e non gli va mai bene nessuna soluzione e perdono tempo ad "ammazzare" tutti i giorni il proprio padre. Mi pare almeno intuitivo che quelli educati secondo i canoni tipici di destra - a maggior caratura autoritaria - siano, invece, in generale più portati ad assumere atteggiamenti fideistici sia in politica che in economia. Il luogo del misfatto è soprattutto in famiglia, nei primi anni, dove spesso non si inculcano le basi dell'analisi critica, da parte di genitori che, per la loro struttura psicologica, determinata fortemente dall’educazione autoritaria ricevuta, non coltivano dubbi, ma certezze; non consentono, ma reprimono; non tollerano, ma vietano. Faccia una riprova: tutti i figli di genitori “fascisti” hanno sempre un alto concetto del loro padre - perché sono usciti sconfitti dal conflitto edipico - e conservano questa loro propensione a seguire un “capo”, da cui farsi dirigere ed in cui immedesimarsi. E immancabilmente si schierano con i ricchi e i potenti. E, poiché hanno la coda di paglia, diventano talvolta campioni e (quasi) sempre vittime della triade menzogna- negazione freudiana- proiezione. Come nel suo caso. Se riesce a vincere la censura interna, si faccia un bell’esame di coscienza. Così forse diventerà meno seguace fideistico dell’ideologia economica dei ricchi potenti: come indubitabilmente è il neo-liberismo.

 • Gieffe 31/3/2015 - 16:56
Non metterti alla guida in queste condizioni.

 • Vincesko 31/3/2015 - 17:09
@Gieffe: Sento da qui (un migliaio di Km?) l'eco di un assordante fischio nelle orecchie...
PS: Non guido l'auto da 7 anni, vado a piedi. E rischio solo di essere investito (come è già successo) da persone strampalate e spietate come i neo-liberisti...

 • marco esposito 1/4/2015 - 10:39
... dovrebbe essere il maestro. Semplicemente dubitava di tutto e tutti, specialmente quelli con le certezze, divertendosi a distruggergliele, tanto da essere odiato da molti ateniesi, etc., etc.
Hai scritto un post di certezze assolute, fai tu.

 • Vincesko 1/4/2015 - 19:18
Mi spiace contraddirti, sono un miscredente, non ho certezze. Io, come ho scritto (“a mio avviso”, “mi pare”) ho semplicemente espresso il mio punto di vista, che è frutto di osservazione empirica (piuttosto lunga), corroborata da qualche buona lettura. Ed ho fatto affermazioni ovvie, quasi banali. Come quella che un’educazione autoritaria, vale a dire, in sostanza, repressiva, da piccoli, tarpa le ali dell’intelletto e qualcos’altro e rende vulnerabili all’indottrinamento e alla manipolazione psicologica. La tua “resistenza” ad accoglierle – e questo vale per tutti, anche per me, beninteso – io lo interpreto “per forza” dovuto – detto icasticamente - a coda di paglia. Ti sei riconosciuto, ma la tua censura interna ti impedisce di accettarlo perché lo giudichi insopportabile. Guarda che anche genitori supposti di sinistra possono impartire un’educazione repressiva, ad esempio in campo sessuale; e anche questo incide molto – sostiene Freud, che, si sa, era un po’ fissato con la sessualità - sullo sviluppo intellettivo e della capacità critica. Dopo averci riflettuto e fatto 2+2, mi sono trovato del tutto d’accordo con Freud… Ho tratto quanto ho scritto da un vecchio post del mio blog (“Differenza tra ‘destri’ e ‘sinistri’”); dopo un po’ che lo pubblicai, dopo aver ricevuto commenti come il tuo, aggiunsi il seguente poscritto: “PS: l’analisi va presa cum grano salis”. Ecco, se proprio non ti va, prendila cum grano salis.

 • andrea moro 31/3/2015 - 09:43
talk about feeding the trolls :-)
seriously, i commenti contengono enough bullshit che stavamo pensando di chiudere le discussioni, ma lascieremo scemare on its own  ...

 • Matteo2 31/3/2015 - 16:04
Voglio credere che sia il giudizio di chi ha certamente molte cose molto più importanti da fare e non ha tempo da perdere.
Il mio intervento di sopra è il frutto di una giornata intensa di riflessione, sforzo di sintesi e di spiegazione della sintesi, pensato al solo scopo di contribuire costruttivamente, come tutti i miei precedenti interventi ispirati a riflessioni consolidate, che dà completamente, totalmente ragione a Levine e esorta semmai coloro che girano il mondo con l'idea malinconica della lotta di classe ad evitare di usare il sospetto come criterio utile nelle discussioni. È ispirato solo dal desiderio, forse folle, di mettere pace all'interno del pensiero liberale. Io stesso sono entrato con diffidenza in questo blog, ma dopo una sola parola del prof. Boldrin ho capito che la diffidenza era infondata e ho iniziato a leggere fin dai primi articoli, come mi era stato consigliato. Ma so di essere in casa d'altri e sono stato educato a rispettarne ogni eventuale obliquità, per cui non si dia pena, se ha trovato devianti i miei interventi aspetterò qui, proprio qui e solo qui, in questo preciso punto della rete www, un suo eventuale ulteriore commento, anche critico, figurarsi, non ho il dono della verità, mancando qui questo, suo, io eviterò qualsiasi, mio, ulteriore intervento in questo blog. Mi eviterò così almeno l'orrore di constatare che spesso mi sfuggono gli accenti con questa maledetta tastiera inglese e sgrammaticature varie. Così dunque è facile sbarazzarsi definitivamente di me.
Per ultimo, come ultima frase, mi lasci allora però almeno riequilibrare il giudizio, stavolta a vantaggio dei lottatori di classe: il sospetto è sempre un cattivo consigliere, il mito certamente non aiuta a riscattarlo ma, è vero, neanche qualche storto numero e secco come un ramo può servire da scudo; come è possibile pensare e parteggiare?, un tempo … tifavo per una squadra di calcio, il torino.

 • Vincesko 31/3/2015 - 17:00
@Matteo2: Non ti autoflagellare, non c'è motivo. Detto in generale, il sospetto, se è declinazione del dubbio, non è affatto cosa cattiva, anzi è indizio di capacità critica e di intelligenza. Se è, invece, una delle forme in cui si manifesta la coda di paglia, è segno di debolezza e indizio certo - e perciò indiretta ammissione - di "colpevolezza".

 • andrea moro 1/4/2015 - 16:51
Matteo, sono d'accordo con Vincesko: non autoflagellarti. Capisco tutto quello che hai scritto, e scusa il mio commento tranchantm, ma purtroppo frasi come:
“... the class war will find me on the side of the educated bourgeoise” JMK
 Domanda: Chi qui non si sente appartenere per costituzione alla stessa collocazione scelta da Keynes?
non possono che far partire una discussione che inutile, su cosa sia la borghesia, su da quale parte stiamo, etc... che non porta da nessuna parte. Meglio parlare di modelli e discutere su questi. 

 • Matteo2 3/4/2015 - 00:29
Giornata angustiata a riflettere sulla necessità di una pacificazione. Se questo pare eccessivo tuttavia possiamo chiamarla: composizione temporanea. Finalmente era appunto questo quanto dicevo: passare su un piano condiviso del discorso dove non si faccia uso della dialettica selvaggia derivante dell'uso non mediato dell'immaturo linguaggio della rete. Vincesko coglie nel segno quando rileva che l'immediatezza di questa espressione selvaggia può essere significativa solo di strutture istintive ancestrali, materiale per analisi psicologica, ma non dobbiamo dare troppo peso a queste nostre comuni debolezze, né presupporre malafede, assolutamente non dedurre malafede.
Siamo invece condannati a usare idee e strumenti che nel passato, glorioso passato, erano assenti, senza poter ascrivere questo a colpa, poiché trattasi di incommensurabilità di esperienze e risorse che si sono accumulate sempre più freneticamente, e che a volte siamo noi ad usare male. Ma, oso dire che anche le reazioni di Krugman e De Long sono schermaglia sopra una sostanziale condivisione di fondo. Del resto il primo parla bene solo di “shock” monetario e il secondo parla bene solo dell'intervento che riporta la “serenità” locale, cioè interventi limitati nel tempo e nello spazio, come intendeva Keynes dopotutto. Anche Rowe in fondo pensa solo che eventualmente potrebbe darsi il caso di poter ridurre i costi di transazione producendo qualche free lunch per superare un equilibrio di Nash, parole grosse ma il senso è sempre quello. Nessuno, immagino, può condividere il persistere sulla strada dell'allegro sperpero di denaro pubblico col solito fine di comprarsi l'elettore, tradizione, questa si, ignobile del passato e tentazione ricorrente del presente. Quella di Levine ha tutto l'aspetto d'una provocazione tuttavia, a quanto pare, anche le “controanalisi” si sono volute mantenere su questo piano divertito.
P.S. La domanda era retorica, concedeva solo presa d'atto, non autorizzava discussioni.

***

 • luciano pontiroli (già luponti) 31/3/2015 - 21:37
per favore, chiudete i commenti! non se ne può piu, davvero!

 • floris 31/3/2015 - 22:15
Non so cosa abbiano in mente di fare, ma per me non è la strada giusta.
Per ora, DFTT.

 • [utente 1955] 1/4/2015 - 13:08
Allora come ho gia' commentato in un altro punto chiudete il blog e trasformatelo in un Club virtuale dove possono accedere solo i Soci !!
Ma per favore cancellate dalla vostra presentazione come blog
 " Per il resto, libertà di parola più assoluta" 
altrimenti siete poco credibili !!

 • Gieffe 1/4/2015 - 14:59
"Limiteremo, a nostra discrezione, la capacità di commentare di chi invia commenti inutili, off-topic, eccessivamente polemici, o scarsamente argomentati."
Lei pensa di aver ben argomentato il suo intervento?

 • [utente 1955] 1/4/2015 - 17:31
Questo le sembra un commento ben argomentato ??
"Il mondo delle bettole pentastellato/leghiste deve aver scoperto il blog e deciso di venire a scaricare qui il letame che i vari grillo/bagnai/salvini/borghi/napoleoni/rinaldi/casaleggio hanno accumulato fra le loro orecchie. "
A me sembra arroganza pura !
Avevo chiesto in altri commenti su Euro, Grecia, Area monetaria ottimale di confutare le affermazioni del Prof. Bagnai ma nessuno lo ha fatto !
Qui Bagnai viena definito "letame" dal Prof. Boldrin senza nessuna motivazione !
Chi ha dato al prof. Boldrin l'autorita' di definire un altro economista che la pensa diversamente da lui "letame" ??
 Ognuno puo' dire le "cazzate" che vuole ma per favore non vendetele come opinioni intelligenti !
Penso proprio che smettero' dopo anni di leggere NFA cosi' sarete contenti e felici !!

 • Vincenzo Pinto 1/4/2015 - 18:27

 • michele boldrin 1/4/2015 - 20:45
anzi, te la tengo spalancata io.
E, come commiato, lascia che te lo dica: o ben sei un deficiente che non sa l'italiano o sei in mala fede. O entrambe le cose.
Non solo perche', se fosse vero che leggi nFA da anni, sapresti benissimo come le puttanate dei tuoi eroi siano state qui regolarmente e sistematicamente smontate. Infatti, la volta che il loro capo ha voluto dibattere pubblicamente con me ed un altro economista vero ha fatto la figura che ha fatto ed ha persino cercato di non scendere nel merito dei suoi argomenti! Perche'? Perche' sa perfettamente che sul piano tecnico le fantasie che vi vende e sulle quali ha costruito la sua carrierina di guru tali sono: chiacchiere buone solo per i gonzi o per gli avventurieri della politica come Salvini e la sua banda di accoliti. Dopodiche', sul suo blog puo' lanciarsi in tutti i comizi pseudo-dotti che vuole ma lui SA che quanto dice non reggerebbe mai ad un confronto serio con qualsiasi economista minimamente preparato. PUNTO ED A CAPO.
Lo sei anche perche', fra le mille prove di deficienza che i tuoi commenti spandono, questa frase 
"Qui Bagnai viena definito "letame"  dal Prof. Boldrin senza nessuna motivazione !"
mi ha particolarmente infastidito. Perche', vedi, io ho scritto che Bagnai&Co vi hanno riempito la testa di letame NON che Bagnai&Co sono, qua persone, letame!
Questo e' palese a chiunque sappia l'italiano e non sia platealmente deficiente o in grande mala fede. Non devo nemmeno riprodurre la mia frase, l'hai fatto tu stesso nel tuo commento, per poi avere la faccia tosta di affermare, 4 righe piu' sotto, una tale bestialita'.
Vergognati e, per quanto mi riguarda, se ti togli di mezzo per sempre mi fai solo un favore. Con persone come te io non ho alcun piacere di discutere e, quando escono da casa mia, apro le finestre per far entrare aria e disinfettare l'ambiente.
Fine delle comunicazioni.

 • Guido Iodice 2/4/2015 - 19:13
"Dopodiche', sul suo blog puo' lanciarsi in tutti i comizi pseudo-dotti che vuole ma lui SA che quanto dice non reggerebbe mai ad un confronto serio con qualsiasi economista minimamente preparato. PUNTO ED A CAPO."
Se lo sapesse non avrebbe invitato lei e altri al suo convegno. Oppure lo sa, in fondo, ma si è autoconvinto delle proprie (nuove) tesi. Ecco, forse propenderei per questa ipotesi.



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