A causa delle avarie frequenti della
piattaforma IlCannocchiale, dove - in
4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 161 del 03-07-12 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Il caso di P.:
interpretazione di un incubo/15/Novità, novità, novità!!!
(segue/15)
Data:
|
18/09/2011 10:11
|
Ciao, Vincesko
Ci sono novità nel sogno, e mi sembra giusto comunicartele
Stanotte l'ho rifatto.
Ma con importanti cambiamenti.
Il sogno aveva un "antefatto".
Per essere precisi l'antefatto ha esaurito il tutto, perché, sgrunt, poi è suonata la sveglia, che mi ero dimenticata di disattivare. Un gran peccato perché così mi sono persa il proseguimento.
Antefatto.
Ci sono novità nel sogno, e mi sembra giusto comunicartele
Stanotte l'ho rifatto.
Ma con importanti cambiamenti.
Il sogno aveva un "antefatto".
Per essere precisi l'antefatto ha esaurito il tutto, perché, sgrunt, poi è suonata la sveglia, che mi ero dimenticata di disattivare. Un gran peccato perché così mi sono persa il proseguimento.
Antefatto.
Il sogno non comincia col processo ma con l'inseguimento.
Mi spiego meglio: i "cattivi" (chiamiamoli così) vogliono prendere me e altre due persone (sì, stavolta, altra differenza, sono in compagnia).
Se ci acchiappassero sappiamo come andrebbe a finire.
Una delle due persone è nella realtà (e anche nel sogno) una mia carissima amica, l'altra un tizio che somiglia vagamente a un mio allievo, ma nel sogno non interpreta se stesso.
Altra novità, penso importantissima: NON MI SENTO COLPEVOLE.
Non nel senso che sia innocente, ma stavolta invece di una delinquente o simili sono una specie di ribelle, di partigiana, qualcosa del genere.
Insomma stavolta i "buoni" siamo noi. Anche se la storia dovesse finire nel solito modo.
L'antefatto è lungo e complicato, purtroppo ricordo solo frammenti, tipo che ci nascondiamo in una cantina (i padroni di casa ci aiutano), poi in un box, poi a un certo punto siamo in una specie di locanda, e lì i nemici ci beccano... e suona quella maledetta sveglia, sgrunt!
Salutone e buona domenica
P.
Mi spiego meglio: i "cattivi" (chiamiamoli così) vogliono prendere me e altre due persone (sì, stavolta, altra differenza, sono in compagnia).
Se ci acchiappassero sappiamo come andrebbe a finire.
Una delle due persone è nella realtà (e anche nel sogno) una mia carissima amica, l'altra un tizio che somiglia vagamente a un mio allievo, ma nel sogno non interpreta se stesso.
Altra novità, penso importantissima: NON MI SENTO COLPEVOLE.
Non nel senso che sia innocente, ma stavolta invece di una delinquente o simili sono una specie di ribelle, di partigiana, qualcosa del genere.
Insomma stavolta i "buoni" siamo noi. Anche se la storia dovesse finire nel solito modo.
L'antefatto è lungo e complicato, purtroppo ricordo solo frammenti, tipo che ci nascondiamo in una cantina (i padroni di casa ci aiutano), poi in un box, poi a un certo punto siamo in una specie di locanda, e lì i nemici ci beccano... e suona quella maledetta sveglia, sgrunt!
Salutone e buona domenica
P.
Data:
|
19/09/2011 19:29
|
Ciao P.,
Davvero una bella novità.
Credo di intuire che cosa è avvenuto. Se è giusta l'intuizione, l'altra persona che ti accompagnava sono io.
Ma è solo un primo successo. Bisogna lavorare di più sull'autostima.
Ti ho chiesto anche come, ma tu non "riesci" a trovare le 2 domande. Cercale. (Io purtroppo sono occupato con i... tacchini).
Buona serata,
V.
Davvero una bella novità.
Credo di intuire che cosa è avvenuto. Se è giusta l'intuizione, l'altra persona che ti accompagnava sono io.
Ma è solo un primo successo. Bisogna lavorare di più sull'autostima.
Ti ho chiesto anche come, ma tu non "riesci" a trovare le 2 domande. Cercale. (Io purtroppo sono occupato con i... tacchini).
Buona serata,
V.
Data:
|
19/09/2011 20:58
|
Ciao,Vincesko
>> se noi ci prefiggiamo l'obiettivo del decondizionamento graduale
>> ulteriore, possiamo agire in 2 modi: il primo, finalizzato allo
>> stanare/depotenziare il "meccanismo": insuccesso qualsiasi -- >
>> senso di colpa -- > desiderio di punizione -- > sogno (e quel che >> che segue); il secondo, combinazione di depotenziamento senso di >> colpa (in che modo?)/potenziamento dell'autostima (in che modo?). >> Che cosa suggerisci sui 2 "in che modo"?
>> se noi ci prefiggiamo l'obiettivo del decondizionamento graduale
>> ulteriore, possiamo agire in 2 modi: il primo, finalizzato allo
>> stanare/depotenziare il "meccanismo": insuccesso qualsiasi -- >
>> senso di colpa -- > desiderio di punizione -- > sogno (e quel che >> che segue); il secondo, combinazione di depotenziamento senso di >> colpa (in che modo?)/potenziamento dell'autostima (in che modo?). >> Che cosa suggerisci sui 2 "in che modo"?
E'questo il pezzo incriminato? quello con le
cosiddette "2 domande"?
Prima di passare alle risposte, o alla discussione,
una puntualizzazione
(si, si, sono una rompiballe, hai ragione, e pure angolosa): mi è venuta una gran voglia di essere poco bon ton. "Cercatele". Diamine, facevi così fatica a riscriverle, avendole in testa? Poi ho deciso di aver pazienza e in effetti, se il pezzo è quello sopra, era articolato.
Chiedo quindi scusa delle intenzioni bellicose di cui sopra :)))
Prima una risposta a una frase della tua ultima mail
> Credo di intuire che cosa è avvenuto. Se è giusta l'intuizione, l'altra persona che ti accompagnava sono io.
No, non credo potessi essere tu.
Per due motivi:
1) La persona era molto giovane, avrebbe potuto essere mio figlio come età (infatti somigliava a un mio allievo, anche se l'aspetto fisico probabilmente era un "tieniposto")
2) Si comportava in modo, diciamo così, subordinato. Non eravamo un gruppo alla pari, io ero il capo, o il comandante, qualcosa di questo tipo. Quindi il tizio non era una guida o il "saggio" della situazione o cose del genere.
Veniamo alle famose domande.
1) Senso di colpa e sogno.
Prima di tutto cercherò di nuovo di chiarire il meccanismo che, probabilmente, innesca il sogno.
In realtà si tratta di ansia PREVENTIVA. L'insuccesso, chiamiamolo così, non c'è stato, semmai potrebbe verificarsi in un futuro più o meno immediato.
Quando ci sono dentro, nell'attività ansiogena, in realtà di solito sono abbastanza tranquilla. L'ansia passa o è comunque gestibile dal momento in cui il problema VERO comincia. Buffo, no? Le "seghe mentali" me le faccio tutte prima.
Questo potrebbe essere correlato col fatto che sogno l'ATTESA dell'esecuzione (angosciante e spaventosa) e non l'esecuzione vera e propria. L'unica volta che ci sono arrivata ho detto "Tutto qui?"
Il pensare di non aver fatto tutto il dovuto deriva dal desiderio di avere TUTTO sotto controllo, il che è umanamente impossibile: un minimo di alea c'è sempre, soprattutto riguardo fattori che non dipendono da me. Per esempio quel giorno il collegamento col Cliente potrebbe non funzionare, l'Utente avere mal di denti e la luna per traverso, il programmatore mal di pancia o l'influenza e via discorrendo. Potrei avere dimenticato nei test un caso strambo che si verifica quando l'Utente applica un particolare comportamento del quale nessuno mi ha parlato... ecc ecc ecc.
Da notare che casi simili SI SONO EFFETTIVAMENTE VERIFICATI (non tutti insieme) e sono stati comunque superati. Ma tant'è.
Poi ci sono sensi di insoddisfazione, più che di colpa, derivanti da fattori della mia vita che non mi stanno bene o che ritengo "mine vaganti".
Uno è mia sorella, ne ha combinate di cotte e di crude ed è probabile che non sia finita qui. Ogni tentativo di arginarla si è rivelato inefficace e fonte soltanto di ulteriori dissapori con i miei, alla fine ho deciso di soprassedere, limitandomi a tendere le orecchie e attivare i"sensori" quando ci sono novità o comunicazioni.
Qui si mischiano ansia (prima o poi, andando avanti così, potrebbe finire, magari in compagnia dei miei, sotto un ponte), frustrazione per non essere mai stata ascoltata, senso di colpa per non aver impedito i fatti (pur avendoci, in passato, provato).
Un altro è una rete di rapporti con persone che conosco da tanti anni, e credevo amiche, che ho scoperto essere vuoti, se non peggio. Le fette di salame dagli occhi sono cadute per comportamenti attuati da loro, che mi hanno molto deluso. Ragionandoci con calma ho scoperto di avere pure io i miei bei veli di ipocrisia da togliere. Su questo sto lavorando.
Poi mi sento in colpa se vedo qualcuno soffrire e non posso o non riesco ad aiutarlo. Questo però non lo ritengo sbagliato in sè, solo andrebbe gestito meglio.
2) Autostima.
Veramente da tanti anni fa ad ora la mia autostima è aumentata molto.
E anche da due anni fa ad ora.
Alla fine siamo ancora qua abbastanza sereni nonostante una serie di sfighe incrociate, siamo stati "bravini" direi.
Frequentando forum e blog ho anche scoperto che ci sono un mucchio, ma veramente un mucchio, di persone più ansiose della sottoscritta.
Ho scoperto che non sono nemmeno così fifona come credevo. Insomma, la fifa c'è, ma non mi è mai nemmeno lontanamente passato per la capa di scappare davanti alla situazione ansiogena. Meglio, ci ho pensato eccome, ma mai "sul serio", non so se mi spiego. Fifa o non fifa la cosa bisogna farla e si fa. E di solito finisce con "Tutto qui?" (vedi sogno)
Su una cosa devo sicuramente lavorare.
Non mi piacciono i conflitti, men che mai ferire le persone, e vorrei l'armonia.
Su questo non c'è niente di male, anzi, continuo a pensare che sia bello.
Ma alle volte per costruire un'armonia REALE, e non ipocrita, occorre il conflitto prima. Più che il conflitto, il chiarimento, a costo di generare il conflitto. Se la controparte (per esempio un'amica) accetta una verità sgradevole, e magari a sua volta ne tira fuori, alla fine l'amicizia crescerà e sarà su basi solide. Se "rompe", pazienza. Tenere insieme un rapporto con l'ipocrisia e il non detto, anche a fin di bene, non ha senso, diventa una cosa vuota.
Questo non vuol dire diventare una fontana di acidità, intendiamoci.
Con la mia amica più cara devo dire che questa nuova modalità sta funzionando alla grande. Ci siamo avvicinate di più negli ultimi 2 anni che nei precedenti 28. Prima su tante cose c'era un velo di "riservatezza" che in realtà era ipocrisia, anche se involontaria.
Non so se ho risposto alle famose domande, diciamo che ho cominciato a rifletterci, che dici?
Un salutone e buona notte
P.
(si, si, sono una rompiballe, hai ragione, e pure angolosa): mi è venuta una gran voglia di essere poco bon ton. "Cercatele". Diamine, facevi così fatica a riscriverle, avendole in testa? Poi ho deciso di aver pazienza e in effetti, se il pezzo è quello sopra, era articolato.
Chiedo quindi scusa delle intenzioni bellicose di cui sopra :)))
Prima una risposta a una frase della tua ultima mail
> Credo di intuire che cosa è avvenuto. Se è giusta l'intuizione, l'altra persona che ti accompagnava sono io.
No, non credo potessi essere tu.
Per due motivi:
1) La persona era molto giovane, avrebbe potuto essere mio figlio come età (infatti somigliava a un mio allievo, anche se l'aspetto fisico probabilmente era un "tieniposto")
2) Si comportava in modo, diciamo così, subordinato. Non eravamo un gruppo alla pari, io ero il capo, o il comandante, qualcosa di questo tipo. Quindi il tizio non era una guida o il "saggio" della situazione o cose del genere.
Veniamo alle famose domande.
1) Senso di colpa e sogno.
Prima di tutto cercherò di nuovo di chiarire il meccanismo che, probabilmente, innesca il sogno.
In realtà si tratta di ansia PREVENTIVA. L'insuccesso, chiamiamolo così, non c'è stato, semmai potrebbe verificarsi in un futuro più o meno immediato.
Quando ci sono dentro, nell'attività ansiogena, in realtà di solito sono abbastanza tranquilla. L'ansia passa o è comunque gestibile dal momento in cui il problema VERO comincia. Buffo, no? Le "seghe mentali" me le faccio tutte prima.
Questo potrebbe essere correlato col fatto che sogno l'ATTESA dell'esecuzione (angosciante e spaventosa) e non l'esecuzione vera e propria. L'unica volta che ci sono arrivata ho detto "Tutto qui?"
Il pensare di non aver fatto tutto il dovuto deriva dal desiderio di avere TUTTO sotto controllo, il che è umanamente impossibile: un minimo di alea c'è sempre, soprattutto riguardo fattori che non dipendono da me. Per esempio quel giorno il collegamento col Cliente potrebbe non funzionare, l'Utente avere mal di denti e la luna per traverso, il programmatore mal di pancia o l'influenza e via discorrendo. Potrei avere dimenticato nei test un caso strambo che si verifica quando l'Utente applica un particolare comportamento del quale nessuno mi ha parlato... ecc ecc ecc.
Da notare che casi simili SI SONO EFFETTIVAMENTE VERIFICATI (non tutti insieme) e sono stati comunque superati. Ma tant'è.
Poi ci sono sensi di insoddisfazione, più che di colpa, derivanti da fattori della mia vita che non mi stanno bene o che ritengo "mine vaganti".
Uno è mia sorella, ne ha combinate di cotte e di crude ed è probabile che non sia finita qui. Ogni tentativo di arginarla si è rivelato inefficace e fonte soltanto di ulteriori dissapori con i miei, alla fine ho deciso di soprassedere, limitandomi a tendere le orecchie e attivare i"sensori" quando ci sono novità o comunicazioni.
Qui si mischiano ansia (prima o poi, andando avanti così, potrebbe finire, magari in compagnia dei miei, sotto un ponte), frustrazione per non essere mai stata ascoltata, senso di colpa per non aver impedito i fatti (pur avendoci, in passato, provato).
Un altro è una rete di rapporti con persone che conosco da tanti anni, e credevo amiche, che ho scoperto essere vuoti, se non peggio. Le fette di salame dagli occhi sono cadute per comportamenti attuati da loro, che mi hanno molto deluso. Ragionandoci con calma ho scoperto di avere pure io i miei bei veli di ipocrisia da togliere. Su questo sto lavorando.
Poi mi sento in colpa se vedo qualcuno soffrire e non posso o non riesco ad aiutarlo. Questo però non lo ritengo sbagliato in sè, solo andrebbe gestito meglio.
2) Autostima.
Veramente da tanti anni fa ad ora la mia autostima è aumentata molto.
E anche da due anni fa ad ora.
Alla fine siamo ancora qua abbastanza sereni nonostante una serie di sfighe incrociate, siamo stati "bravini" direi.
Frequentando forum e blog ho anche scoperto che ci sono un mucchio, ma veramente un mucchio, di persone più ansiose della sottoscritta.
Ho scoperto che non sono nemmeno così fifona come credevo. Insomma, la fifa c'è, ma non mi è mai nemmeno lontanamente passato per la capa di scappare davanti alla situazione ansiogena. Meglio, ci ho pensato eccome, ma mai "sul serio", non so se mi spiego. Fifa o non fifa la cosa bisogna farla e si fa. E di solito finisce con "Tutto qui?" (vedi sogno)
Su una cosa devo sicuramente lavorare.
Non mi piacciono i conflitti, men che mai ferire le persone, e vorrei l'armonia.
Su questo non c'è niente di male, anzi, continuo a pensare che sia bello.
Ma alle volte per costruire un'armonia REALE, e non ipocrita, occorre il conflitto prima. Più che il conflitto, il chiarimento, a costo di generare il conflitto. Se la controparte (per esempio un'amica) accetta una verità sgradevole, e magari a sua volta ne tira fuori, alla fine l'amicizia crescerà e sarà su basi solide. Se "rompe", pazienza. Tenere insieme un rapporto con l'ipocrisia e il non detto, anche a fin di bene, non ha senso, diventa una cosa vuota.
Questo non vuol dire diventare una fontana di acidità, intendiamoci.
Con la mia amica più cara devo dire che questa nuova modalità sta funzionando alla grande. Ci siamo avvicinate di più negli ultimi 2 anni che nei precedenti 28. Prima su tante cose c'era un velo di "riservatezza" che in realtà era ipocrisia, anche se involontaria.
Non so se ho risposto alle famose domande, diciamo che ho cominciato a rifletterci, che dici?
Un salutone e buona notte
P.
Data:
|
19/09/2011 21:48
|
Ciao P.,
Solo per dirti:
1) Non ho scritto "cercatele", ma "cercale". Il "cercale" fa parte della "terapia", sia nella forma che nella sostanza [infatti, occorreva vincere la “resistenza” di P., ndr].
2) Secondo me, non è determinante che fosse un ragazzo colui che t'accompagnava, per escludere che potessi essere io [anzi, cfr. post/6, e-mail di P: del 04-07, ore 19:18: > Da quest'anno sono in pensione Pensa che cosa curiosa. Si cerca di immaginare la persona con cui si corrisponde e io pensavo fossi un ragazzo, voglio dire più giovane della sottoscritta, chissà perché :))) Anzi, so perché, perché scrivi con entusiasmo e non da persona ripiegata su se stessa... come tanti che conosco anche della mia età, ndr], ma il ruolo che svolgeva (di ausilio) ed il modo (irto di ostacoli, da te frapposti) in cui s'era finalmente guadagnato quel ruolo così esclusivo: di tuo accompagnatore di fiducia nella tua "missione" più pericolosa in assoluto. [Il ruolo ribaltato di “guida” anziché di “guidata” rispecchia una delle leggi che regolano i sogni: la “rappresentazione per l’opposto” (cfr. Post/1/Antefatto, nota 5), e forse serve a lenire la ferita per essere stata costretta a cercare "le" 2 domande, con quel che ne consegue, ndr].
Solo per dirti:
1) Non ho scritto "cercatele", ma "cercale". Il "cercale" fa parte della "terapia", sia nella forma che nella sostanza [infatti, occorreva vincere la “resistenza” di P., ndr].
2) Secondo me, non è determinante che fosse un ragazzo colui che t'accompagnava, per escludere che potessi essere io [anzi, cfr. post/6, e-mail di P: del 04-07, ore 19:18: > Da quest'anno sono in pensione Pensa che cosa curiosa. Si cerca di immaginare la persona con cui si corrisponde e io pensavo fossi un ragazzo, voglio dire più giovane della sottoscritta, chissà perché :))) Anzi, so perché, perché scrivi con entusiasmo e non da persona ripiegata su se stessa... come tanti che conosco anche della mia età, ndr], ma il ruolo che svolgeva (di ausilio) ed il modo (irto di ostacoli, da te frapposti) in cui s'era finalmente guadagnato quel ruolo così esclusivo: di tuo accompagnatore di fiducia nella tua "missione" più pericolosa in assoluto. [Il ruolo ribaltato di “guida” anziché di “guidata” rispecchia una delle leggi che regolano i sogni: la “rappresentazione per l’opposto” (cfr. Post/1/Antefatto, nota 5), e forse serve a lenire la ferita per essere stata costretta a cercare "le" 2 domande, con quel che ne consegue, ndr].
E per inviarti questo:
Cosa farà nei prossimi mesi da disoccupata?
«I disoccupati veri sono altri. Io sono comunque una privilegiata. Per ora ho un contratto per scrivere un libro sul rapporto difficile tra le donne italiane e l'autostima. Quanto a me, sono fiduciosa. Ho passato situazioni difficili, come l'editto bulgaro con Santoro... Ho una scorza dura. Sopravvivrò anche a questo».
http://www.corriere.it/politica/11_settembre_19/frenda-costamagna-telese_57aa3f3c-e290-11e0-9b5b-a429ddb6a554.shtml
Buona notte,
Vincesko
Cosa farà nei prossimi mesi da disoccupata?
«I disoccupati veri sono altri. Io sono comunque una privilegiata. Per ora ho un contratto per scrivere un libro sul rapporto difficile tra le donne italiane e l'autostima. Quanto a me, sono fiduciosa. Ho passato situazioni difficili, come l'editto bulgaro con Santoro... Ho una scorza dura. Sopravvivrò anche a questo».
http://www.corriere.it/politica/11_settembre_19/frenda-costamagna-telese_57aa3f3c-e290-11e0-9b5b-a429ddb6a554.shtml
Buona notte,
Vincesko
Data:
|
20/09/2011 08:59
|
Ciao, Vincesko
Accompagnatore di fiducia nella "missione"?
Beh, a questo aspetto non avevo pensato.
In effetti era un gruppo basato sulla fiducia reciproca, assolutamente.
Interessante l'articolo, grazie.
Ecco, in effetti se per "disoccupata" si intende una che "non ha nulla
da fare"... beh, decisamente non è la parola corretta per definirmi.
Pure quando ero in carrozzina con due gambe rotte avrei voluto le giornate di 48 ore per poter svolgere tutte le attività che mi interessavano: lettura di libri, giornali, forum, blog, corso di tedesco, mail, enigmistica, analisi matematica e VBA (davo ripetizioni, ma se 10% era interesse "professionale" il resto era personale) e altro che ora non mi viene in mente.
Il problema è puramente economico, non certo quello di annoiarmi!!! :)))
Pensa che, quando finirò il corso di tedesco (l'ho studiato per sei anni,temporibus illis, ora lo sto riprendendo, non per lavoro ma per piacere personale) ne ho un altro di francese nel cassetto. Con quest'ultima lingua ho avuto un approccio curioso: avendo da ragazzina una carissima amica francese lo capisco abbastanza bene e riesco a farmi capire, conosco anche un pochino di Argot, ma non ho mai studiato la grammatica.
Un giorno mi piacerebbe approcciare pure il cinese, tra l'altro conosco alcune persone cinesi, appunto, con cui poter chiacchierare quando sarò in grado di farlo.
Non ti ho mai detto che ho sempre avuto un debole per le lingue e pure per i dialetti?
In questi giorni qualche piccolo Cliente si è svegliato, mi ha anche contattato l'ex datore di lavoro, speriamo qualcosa salti fuori.
Stamattina vengono un paio di nuove allieve, per linguaggio C.
Non mi ricordo se te l'ho già scritto (nel caso scusa la ripetizione) ma far lezioni di informatica e matematica è stata l'occasione per riavvicinarmi a materie che mi appassionano. Non che prima le avessi del tutto abbandonate (ho anche un marito con gli stessi interessi) ma l'approccio era molto più "pratico". Riguardo l'informatica, per esempio, un conto è occuparsi di ***, altro insegnare le basi della programmazione.
Ah, c'è anche il fatto che mi sarebbe molto piaciuto fare l'insegnante.
L'ho fatto per qualche anno, poi per vicende varie la mia vita professionale ha preso un altro corso. Mi sono però occupata spesso di formazione, sia di Utenti (in aula e non) che di colleghi (in aula e non).
Salutone e buona giornata
P.
Accompagnatore di fiducia nella "missione"?
Beh, a questo aspetto non avevo pensato.
In effetti era un gruppo basato sulla fiducia reciproca, assolutamente.
Interessante l'articolo, grazie.
Ecco, in effetti se per "disoccupata" si intende una che "non ha nulla
da fare"... beh, decisamente non è la parola corretta per definirmi.
Pure quando ero in carrozzina con due gambe rotte avrei voluto le giornate di 48 ore per poter svolgere tutte le attività che mi interessavano: lettura di libri, giornali, forum, blog, corso di tedesco, mail, enigmistica, analisi matematica e VBA (davo ripetizioni, ma se 10% era interesse "professionale" il resto era personale) e altro che ora non mi viene in mente.
Il problema è puramente economico, non certo quello di annoiarmi!!! :)))
Pensa che, quando finirò il corso di tedesco (l'ho studiato per sei anni,temporibus illis, ora lo sto riprendendo, non per lavoro ma per piacere personale) ne ho un altro di francese nel cassetto. Con quest'ultima lingua ho avuto un approccio curioso: avendo da ragazzina una carissima amica francese lo capisco abbastanza bene e riesco a farmi capire, conosco anche un pochino di Argot, ma non ho mai studiato la grammatica.
Un giorno mi piacerebbe approcciare pure il cinese, tra l'altro conosco alcune persone cinesi, appunto, con cui poter chiacchierare quando sarò in grado di farlo.
Non ti ho mai detto che ho sempre avuto un debole per le lingue e pure per i dialetti?
In questi giorni qualche piccolo Cliente si è svegliato, mi ha anche contattato l'ex datore di lavoro, speriamo qualcosa salti fuori.
Stamattina vengono un paio di nuove allieve, per linguaggio C.
Non mi ricordo se te l'ho già scritto (nel caso scusa la ripetizione) ma far lezioni di informatica e matematica è stata l'occasione per riavvicinarmi a materie che mi appassionano. Non che prima le avessi del tutto abbandonate (ho anche un marito con gli stessi interessi) ma l'approccio era molto più "pratico". Riguardo l'informatica, per esempio, un conto è occuparsi di ***, altro insegnare le basi della programmazione.
Ah, c'è anche il fatto che mi sarebbe molto piaciuto fare l'insegnante.
L'ho fatto per qualche anno, poi per vicende varie la mia vita professionale ha preso un altro corso. Mi sono però occupata spesso di formazione, sia di Utenti (in aula e non) che di colleghi (in aula e non).
Salutone e buona giornata
P.
(continua/15)
Puntate
precedenti:
Post/1/Antefatto http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2743111.html
oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/il-caso-p-interpretazione-di-un.html
Post/2/P. http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2743389.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/il-caso-di-p-interpretazione-di-un.html
Post/3/Il sogno famoso http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2743528.html
oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/il-caso-di-p-interpretazione-di-un_30.html
Post/4/Il sogno famoso http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2743878.html
oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/il-caso-di-p-interpretazione-di-un_13.html
Post/5/Certo che questa è bella http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2744024.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-caso-di-p-interpretazione-di-un.html
Post/6/Sogno di una notte di mezza
estate http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2744164.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-caso-di-p-interpretazione-di-un_1.html
Post/7/Sogno di una notte di mezza
estate http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2744318.html
Post/8/Sogno di una notte di mezza
estate http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2744431.html
Post/9/Sogno di una notte di mezza
estate http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2744743.html
Post/10/Sogno di una notte di mezza
estate http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2744903.html
Post/14/Le principesse
sul pisello http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2745582.html
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