lunedì 4 maggio 2015

L’Europa riparte da qui

A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 159 del 01-07-12 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
L’Europa riparte da qui


30 giugno 2012
L’Europa riparte da qui
Raffaella Cascioli
link sostituito da:

Lo spread [1] è un fatto complesso, le cui determinanti non sono sotto il controllo di nessun singolo governo (neppure della potente Germania, che peraltro ne sta beneficiando), ma dell’UE o almeno dell’Eurozona, inclusa ovviamente la BCE o un meccanismo che la surroghi, visto il suo limite statutario imposto dalla Germania. [2]

La credibilità sul piano internazionale di Berlusconi, deriso apertamente da colleghi potenti, era prossima allo zero, [3] per cui manovre correttive per ben 200 mld ed il pareggio di bilancio nel 2014 non erano bastate ai mercati e lo spread era arrivato ad oltre 550 punti ed era crescente, nonostante gli interventi della BCE.

Con Monti, dopo una manovra di appena 30 mld lordi, è sceso di 200 punti ed ora, sotto la spinta della bulimica e sregolata speculazione internazionale che può manovrare capitali mega-galattici e praticamente senza il rischio di pagare pegno, soltanto di 100 punti, senza interventi della BCE, ma può e deve calare.

Infatti, sul piano strettamente dei fondamentali (deficit/PIL più basso che in quasi tutti gli altri Paesi, pareggio di bilancio nel 2013, debito sostanzialmente invariato rispetto a quando lo spread era a 150) non si giustifica (neppure con Berlusconi si giustificava).

Tra i principali risultati del Consiglio UE del 28 e 29 giugno scorsi, [4] c’è stata l’implementazione del meccanismo anti-spread. L’assenso della cancelliera Merkel è stato una decisione semplicemente ragionevole. Ora si tratta di vedere se l’ondivaga cancelliera rispetterà l’accordo della scorsa notte: il recente passato [2] e le precisazioni da lei fornite ieri al parlamento tedesco alimentano qualche fondato dubbio.

Va da sé che occorrerà rispettare la condizione (proposta dal presidente Monti) all’utilizzo del fondo anti-spread: la situazione virtuosa dei conti pubblici. Alla quale occorrerà aggiungere, in Italia: da una parte, una strategia di attacco ai mali endemici italiani, ben noti agli altri europei: inefficienza della PA [5], corruzione, lentezza della giustizia civile; dall’altra, l’introduzione di un’imposta patrimoniale [6] e/o prestito forzoso sulla fascia benestante della popolazione italiana, per abbattere velocemente il debito pubblico e finanziare la crescita e ammortizzatori sociali universali.

[4] I principali risultati del Consiglio europeo del 28-29 giugno 2012
Affermiamo il nostro forte impegno a compiere quanto necessario per assicurare la stabilità finanziaria della zona euro, in particolare facendo ricorso, in modo flessibile ed efficace, agli strumenti FESF/MES esistenti al fine di stabilizzare i mercati per gli Stati membri che rispettino le raccomandazioni specifiche per paese e gli altri impegni, tra cui i rispettivi calendari, nell'ambito del semestre europeo, del patto di stabilità e crescita e delle procedure per gli squilibri eccessivi. Tali condizioni dovranno figurare in un memorandum d'intesa. Ci compiacciamo che la BCE abbia convenuto di fungere da agente per conto del FESF/MES nel condurre operazioni di mercato in modo effettivo ed efficace.
http://ec.europa.eu/italia/attualita/primo_piano/aff_istituzionali/risultati_consiglio_europeo_28-29_giugno_it.htm
[5] Ancora sulla Pubblica Amministrazione, una delle chiavi di volta dello sviluppo del Paese
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2741372.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/ancora-sulla-pubblica-amministrazione.html


Post collegati:

Il solito Olli Rehn, l’amico del giaguaro

Le determinanti dello spread

Il chiagne e fotte dei furbi “bottegai” tedeschi

I facitori dello spread

Lo spread e gli ‘amici del giaguaro’

Lo ‘schiaffo’ benvenuto di Draghi alla cancelliera Merkel


Appendice

http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di magnagrecia inviato il 2 luglio 2012
Due commenti a confronto:

LaVoce.info
Europa / Finanza
ANTI-SPREAD: PIÙ FUMO CHE ARROSTO 
di Angelo Baglioni 29.06.2012
Il risultato ottenuto dal governo italiano sul meccanismo anti-spread è più apparente che reale: lo Esm continuerà a operare secondo le regole già previste. La Bce è il vero vincitore della partita giocata al vertice di Bruxelles: ottiene la supervisione bancaria ed evita qualsiasi coinvolgimento nel meccanismo anti-spread. L’intervento diretto dello Esm nel capitale delle banche ci sarà, ma la Spagna dovrà attendere per poterlo usare.
ANTI-SPREAD: PIÙ FUMO CHE ARROSTO 

Il Sole 24 ore
Lo scudo anti-spread
30 giugno 2012
Lo scudo anti-spread 

http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di magnagrecia inviato il 2 luglio 2012
Riporto il passo più significativo del commento del “Sole 24 ore”
“Il nodo politico principale, poi, riguarda le condizioni a cui verrà concessa l’assistenza. Gli Stati in difficoltà, nel chiedere l’attivazione dell’ESM, firmeranno un protocollo d’intesa che pone condizioni. Ma per quelli che rispettano le raccomandazioni specifiche europee, le scadenze fissate dal semestre europee, il patto di stabilità e le procedure di squilibrio economico, basterà rimanere in linea con gli impegni presi con Bruxelles, cosa diversa dai programmi lacrime e sangue imposti nei precedenti salvataggi dalla troika UE-BCE-FMI”. 

Come si vede, gli intelligentoni abbondano, anche nel campo degli osservatori supposti neutrali (lavoce.info).


http://partitodemocratico.gruppi.ilcannocchiale.it/glamware/templates/groups/forumpd/immagini/freccia_commenti.jpg commento di magnagrecia inviato il 3 luglio 2012
L'ondivaga cancelliera Merkel, come temevo, pare si rimangi la parola, anzi la firma sull'accordo. Riporto alcuni miei recenti commenti su "Europa" e la notizia di oggi.

da magnagrecia inviato il 27/6/2012 alle 11:7
Finalmente la “bottegaia” Merkel ha smesso con le sue promesse da marinaio. [2]
Il rifiuto della cancelliera tedesca (e dei tedeschi, ma non tutti) e di modificare lo statuto della BCE e agli Eurobond e ad un meccanismo sostitutivo anti-spread (Fondo salva-Stati) e alla regolazione dei mercati finanziari non si tiene tecnicamente e persino logicamente con la sua richiesta-imposizione agli altri Paesi di politiche di bilancio rigorose e nei fatti recessive.
Allora delle due l’una: o la cancelliera è consapevole di questo iato tecnico e logico, ed allora ella non è una statista ma una bottegaia che persegue soltanto l’interesse del suo Paese a detrimento di quello di tutti gli altri, o ‘non’ ne è affatto consapevole; ma poiché questa seconda ipotesi è impossibile (il ‘non’ infatti costituirebbe una vera negazione freudiana) allora ella andrebbe affidata urgentemente alle cure di uno psicoterapeuta.

da magnagrecia inviato il 27/6/2012 alle 12:33
Secondo le proposte congiunte delle imprese italiane (Confindustria, Abi, Rete Imprese Italia, Ania e Alleanza delle cooperative italiane per rilanciare l’Unione europea) è:
• necessario che la Bce continui ad assicurare un adeguato flusso di liquidità all’economia e a preservare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria, anche prevedendo ulteriori interventi sul mercato secondario dei titoli di stato;
• necessario prevedere una garanzia comunitaria in ordine ad una percentuale del debito pubblico esistente, al fine di non veder vanificati gli sforzi di risanamento dei conti pubblici a causa dell’aumento dei tassi di rifinanziamento degli stessi;
• necessario completare il quadro normativo europeo con misure che sottopongano a regolamentazione e vigilanza adeguate il sistema finanziario ombra;
• necessario realizzare un patto per la crescita e attivare strumenti a supporto di questo patto, in primis i project bonds;
• necessario adottare un patto europeo per l'unione bancaria.
Scarica l'Appello per l'Europa delle imprese italiane
Appello delle imprese all’UE 

da magnagrecia inviato il 27/6/2012 alle 15:55
Benigni: ''Merkel, Dante ne avrebbe fatto una punizione dell'inferno''
Benigni: Dante e la Merkel 

Monti a oltranza verso il vertice UE 

E’ più forte di lei: è proprio un caso clinico.

il caso
Van Rompuy e Barroso dicono no ai veti di Finlandia e Paesi Bassi 
Il piano dei due paesi nord europei per bloccare l'impiego dello European Stability Mechanism (Esm) per l'acquisto di bond di paesi in difficoltà non piace né al presidente del Consiglio europeo né a quello della Commissione. Ambigua la cancelliera tedesca Angela Merkel: "Dobbiamo ancora fare chiarezza sulle decisioni prese al vertice di Bruxelles"
03 luglio 2012
[…] Di tutt'altro tenore la reazione della cancelliera tedesca Angela Merkel che, nel corso di una conferenza stampa a Berlino, rispondendo a una domanda sulla posizione annunciata ieri da Finlandia e Paesi Bassi ha detto che "le decisioni dei singoli paesi vanno rispettate. Dobbiamo ancora fare chiarezza sulle decisioni prese al vertice di Bruxelles". La cancelliera ha sostenuto che a Bruxelles c'è stata una discussione di carattere generale. "Dopo che abbiamo trattato le regole dei fondi Efsf e Esm e le condizioni, allora possiamo passare a intraprendere i programmi", ha detto Merkel. Bisognerà poi stabilire se si tratterà di programmi parziali o totali, ha spiegato, citando le linee guida stabilite per ciascun fondo. "Non sono state presentate domande concrete fino ad ora - ha concluso - e dunque non c'è bisogno di agire per il momento". La cancelliera ha anche detto di non aver ancora avuto l'occasione di parlare con il governo finlandese a proposito del veto.

Van Rompuy e Barroso dicono no ai veti di Finlandia e Paesi Bassi 

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