mercoledì 29 aprile 2015

Gli “ottusi” (= intelligentoni) delle Brigate Rosse

A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 137 del 28-05-12 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Gli “ottusi” (= intelligentoni) delle Brigate Rosse


SOLIDARIETA’ AL PROF.  PIETRO ICHINO.

Per gli “ottusi” (= intelligentoni) [1] delle Brigate Rosse, il capitalismo non lo rappresenta, poniamo, il Sig. Silvio B. (il quale, dopo la “performance” di giovedì scorso [2], è letteralmente sparito dalle prime pagine dei principali media), ma il senatore Pietro Ichino, al quale va la mia piena e sincera solidarietà.
Ps: Anche stanotte (01:39), assieme ad altre 10.000 persone, ho ricevuto puntualmente la sua newsletter.

In aula per il secondo processo d'appello
Processo nuove Br, Ichino: «Sono in pericolo, viaggio su un'auto blindata»
L'ideologo Davanzo gli risponde dalla gabbia: «Rappresenta il capitalismo, noi ce ne sbarazzeremo»
28 maggio 2012 | 13:12

Aggiungo, per completezza, che io non condivido spesso le proposte del sen. Pietro Ichino.
Due anni fa, ho espresso questo giudizio critico in un mio commento ad un articolo su “Europa”:
“I Senatori Pietro Ichino, Tiziano Treu e Cesare Damiano non hanno una grossa "audience" né a sinistra, né nel centrosinistra. Credo, anche basandomi sui commenti dei lettori dei giornali on-line, essenzialmente per due motivi: il primo, perché, quando progettano le loro belle e razionali riforme, si preoccupano di considerare tutte le variabili in gioco, ma poi, quando le traducono in articolati di legge di attuazione, per problemi sì di copertura finanziaria, ma anche per un fatto - come dire? - di cultura, di logica e di etica di fondo nazionale piuttosto stortignaccole e strabiche, omettono sempre una gamba del tavolo: quella di sostituire le tutele e le indennità particolari e selettive dei tanti privilegiati (tra cui quelle dei parlamentari) con quelle universali; il secondo, perché, essendo essi professori dipendenti pubblici (oltre che parlamentari), con tutte le tutele e la sicurezza connesse, sono sempre severi a pretendere dagli altri l'accettazione dei rischi legati ad un 'posto' che non può essere più solo fisso o i sacrifici – quasi sempre iniquamente distribuiti tra privilegiati e non - per l'equilibrio dei conti pubblici”.

Dopo di che, però (come ho già scritto qui un anno e mezzo fa, in occasione della stesura della Lettera di PDnetwork [3], discutendone animatamente con un intelligentone che criticava Ichino senza averne lette le proposte, ho fatto tre cose:

1. Mi sono iscritto alla newsletter di Ichino (e di Damiano) e ne seguo le iniziative; devo riconoscere che è una persona seria, leale (finora non ha mai votato contro le proposte legislative del PD), più sincera e netta di Tiziano Treu (anch'egli però legislatore pentito), che è (era) molto più incline a fare il pesce in barile.

2. Ho “bilanciato”, nel documento di 11 pagine di PDnetwork [3], la propensione del coautore (al 20%) Giuseppe Ardizzone a favore di Pietro Ichino, sia aggiungendo le altre tre proposte del PD (maggioritarie, peraltro, nel partito) e chiedendone esplicitamente il coordinamento, sia inserendo una critica esplicita al DdL Ichino, laddove (vedi nota 9) ho scritto: “Sia l'ipotesi Ichino, sia l'ipotesi recente della CGIL non hanno il carattere della universalità ed esprimono un'ottica centrata sulla figura del lavoratore occupato, con un'accumulazione nel tempo di contributi a carico delle imprese, soprattutto, e dei lavoratori; per erogare, in sostanza, sussidi di disoccupazione, la prima per un arco temporale di 4 anni, la seconda di 3 anni; anche il suggerimento del governatore Draghi e la proposta di legge della deputata Marianna Madia hanno entrambi un'ottica parziale e volano basso, disinteressandosi tutti e quattro di milioni di persone che sono forse in situazioni ancora peggiori dei precari, come ad esempio le centinaia di migliaia di OVER 45 (stimati in un milione), la più parte con famiglia a carico, rimasti disoccupati e “troppo vecchi per il lavoro, troppo giovani per la pensione”, che quasi nessuno considera”.

3. Ho avuto con lui uno scambio di e-mail (è uno dei pochi parlamentari che rispondono) e sono stato piuttosto severo sul suo modo di comunicare (ha una cattiva stampa a sinistra, talora a torto), suggerendogli – se non se la sentiva di affrontare la genesi profonda della sua effettiva o almeno percepita scarsa empatia (ho scoperto dopo che ha avuto un padre ufficiale ed egli stesso è stato ufficiale) – almeno indirettamente attraverso un corso di marketing, lavorando in particolare, con uno specialista, sulla sua voce, piuttosto querula (la voce rispecchia la parte profonda di ciascuno di noi e quindi è una spia fedele della personalità).

Ps:

OMAGGIO ALLA MEMORIA DI WALTER TOBAGI.
Anni dopo, come ha rammentato poco fa Radio3, il suo assassino, l’”ottuso” (= intelligentone) Marco Barbone, capo della neonata Brigata XXVIII marzo, col tono di chi si riferisce ad altri, spiegava che nessuno degli obiettivi politici della lotta armata era stato raggiunto.

L'anniversario - il giornalista ucciso dalle BR il 28 maggio 1980
Al liceo Parini una targa per Walter Tobagi
Questa sera in scena lo spettacolo tratto dal libro della figlia Benedetta: «Come mi batte forte il tuo cuore»
28 maggio 2012 | 12:07

[1] Differenza tra ‘destri’ e ‘sinistri’


[3] Lettera di PDnetwork

[4] Walter Tobagi

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