A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5
mesi - il mio blog Vincesko ha
totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O,
meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini
di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli
nuovi.
Post n. 224 del 19-11-2012 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Carteggio tra il
Sen. Pietro Ichino e me
Preliminarmente,
a mo’ di antefatto, traggo dal mio post “Gli
“ottusi” (= intelligentoni) delle Brigate Rosse” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2741169.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/gli-ottusi-intelligentoni-delle-brigate.html questo passo:
“Io
non condivido spesso le proposte del sen. Pietro Ichino. Due anni fa, ho espresso questo giudizio critico in
un mio commento ad un articolo su “Europa”:
“I
Senatori Pietro Ichino, Tiziano Treu e Cesare Damiano non hanno una grossa
“audience"” né a sinistra, né nel centrosinistra. Credo, anche basandomi
sui commenti dei lettori dei giornali on-line, essenzialmente per due motivi:
il primo, perché, quando progettano le loro belle e razionali riforme, si
preoccupano di considerare tutte le variabili in gioco, ma poi, quando le
traducono in articolati di legge di attuazione, per problemi di copertura
finanziaria, ma anche per un fatto - come dire? - di cultura, di logica e di
etica di fondo nazionale piuttosto stortignaccole e strabiche, omettono sempre
una gamba del tavolo: quella di sostituire le tutele e le indennità particolari
e selettive dei tanti privilegiati (tra cui quelle dei parlamentari) con quelle
universali; il secondo, perché, essendo essi professori dipendenti pubblici
(oltre che parlamentari), con tutte le tutele e la sicurezza connesse, sono
sempre severi a pretendere dagli altri l'accettazione dei rischi legati ad un
'posto' che non può essere più solo fisso o i sacrifici – quasi sempre
iniquamente distribuiti tra privilegiati e non - per l'equilibrio dei conti
pubblici”.
Dopo di che, però (come ho già scritto qui un anno
e mezzo fa, in occasione della stesura della Lettera di PDnetwork [3], discutendone animatamente con un
intelligentone che criticava Ichino senza averne lette le proposte, ho fatto
tre cose:
1. Mi sono iscritto alla newsletter di Ichino (e di
Damiano) e ne seguo le iniziative; devo riconoscere che è una persona seria,
leale (finora non ha mai votato contro le proposte legislative del PD), più
sincera e netta di Tiziano Treu (anch'egli però legislatore pentito), che è
(era) molto più incline a fare il pesce in barile.
2. Ho “bilanciato”, nel documento di 11 pagine di
PDnetwork [3], la propensione del coautore (al 20%) Giuseppe A. a favore di Pietro
Ichino, sia aggiungendo le altre tre proposte del PD (maggioritarie, peraltro,
nel partito) e chiedendone esplicitamente il coordinamento, sia inserendo una
critica esplicita al DdL Ichino, laddove (vedi nota 9) ho scritto: “Sia l'ipotesi Ichino, sia l'ipotesi recente
della CGIL non hanno il carattere della universalità ed esprimono un'ottica
centrata sulla figura del lavoratore occupato, con un'accumulazione nel tempo
di contributi a carico delle imprese, soprattutto, e dei lavoratori; per
erogare, in sostanza, sussidi di disoccupazione, la prima per un arco temporale
di 4 anni, la seconda di 3 anni; anche il suggerimento del governatore Draghi e
la proposta di legge della deputata Marianna Madia hanno entrambi un'ottica
parziale e volano basso, disinteressandosi tutti e quattro di milioni di
persone che sono forse in situazioni ancora peggiori dei precari, come ad
esempio le centinaia di migliaia di OVER 45 (stimati in un milione), la più
parte con famiglia a carico, rimasti disoccupati e “troppo vecchi per il
lavoro, troppo giovani per la pensione”, che quasi nessuno considera”.
3. Ho avuto con lui uno scambio di e-mail (è uno dei
pochi parlamentari che rispondono) e sono stato piuttosto severo sul suo modo
di comunicare (ha una cattiva stampa a sinistra, talora a torto), suggerendogli
– se non se la sentiva di affrontare la genesi profonda della sua effettiva o
almeno percepita scarsa empatia (ho scoperto dopo che ha avuto un padre
ufficiale ed egli stesso è stato ufficiale) – almeno indirettamente attraverso
un corso di marketing, lavorando in particolare, con uno specialista, sulla sua
voce, piuttosto querula (la voce rispecchia la parte profonda di ciascuno di
noi e quindi è una spia fedele della personalità)”.
Ho
deciso ora (19/11) di pubblicare sia il primo che il secondo scambio di e-mail
tra il Sen. Ichino e me, perché forse può essere utile sia a lui (al quale lo
trasmetterò) che a noi, che siamo soggetti e talora oggetti delle proposte e
delle decisioni cui egli autorevolmente partecipa; e l’ho deciso dopo aver
avuto con lui, appunto, un secondo, breve scambio di e-mail (riportate qui di
seguito, nella seconda parte), sulla diatriba tra Bersani e Renzi sulla
finanza, che si è concluso con un deludente per me nulla di fatto, nel senso
che il senatore Ichino è venuto meno, con mia sorpresa, ad un obbligo di
correttezza nei riguardi dei tanti – favorevoli o contrari – che leggono le sue
newsletter ed i suoi articoli, perché
secondo me ha palesemente e scientemente travisato le affermazioni di Bersani
ed invece di ammetterlo, di fronte a obiezioni di un’evidenza palmare, inoppugnabili,
non solo non ne ha tenuto conto nelle successive newletter, ma ha confermato il suo giudizio del tutto immotivato.
Non
aggiungo nessun commento, basta leggere.
Primo scambio di e-mail:
Oggetto:
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R: Newsletter Pietro Ichino - Newsletter n. 137
|
Data:
|
03/02/2011 15:13
|
Egr.
Sen. Ichino,
mi
permetto segnalarLe un refuso nella nota (1) in calce al Suo interessante
secondo editoriale, sull’imposta patrimoniale: la ricchezza complessiva lorda è
pari a 9.500 mld, quella netta a 8.600 mld.
Colgo l’occasione
per chiederLe se ha ricevuto da RedazioneWeb la Lettera di PDnetwork alla
Segreteria Nazionale ed ai Gruppi parlamentari PD.
Cordiali saluti
Oggetto:
|
R: Newsletter Pietro Ichino - Newsletter n. 137
|
Data:
|
03/02/2011 20:07
|
Grazie di questa utilissima correzione. Essendo io profano della materia,
posso chiederLe a che cosa si riferisce la differenza tra ricchezza “lorda” e
“netta”? Grazie anche di questa informazione!
Pietro Ichino
Oggetto:
|
R: Newsletter Pietro Ichino - Newsletter n. 137
|
Data:
|
03/02/2011 21:16
|
Egr.
Sen. Ichino,
Immaginavo
fosse utile, visto che è su questo valore che si potrà calcolare il
“contributo” – indispensabile - dei ricchi.
Nella
terminologia aziendale, per valore “netto” dei cespiti s’intende il valore
capitale (d’acquisto) al netto delle quote d’ammortamento.
Nella
terminologia (finanziaria) della Banca d’Italia, per valore “netto” della
ricchezza s’intende il valore “lordo” dei beni detratti i debiti.
Riporto
i passi del Supplemento al Bollettino statistico “LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE
ITALIANE – 2009” della Banca d’Italia (di cui trova il link nella nota 2
“Ricchezza dei ricchissimi” della Lettera di PDnetwork), riguardanti la Sua
domanda:
Alla fine del
2009 le attività reali (5.883 miliardi di euro; Tav. 1A) rappresentavano il
62,3 per cento della ricchezza lorda, le attività finanziarie (3.565 miliardi
di euro) il 37,7 per cento e le passività finanziarie (860 miliardi di euro)
circa il 9,1 per cento. Rispetto ai primi anni del decennio la quota di
ricchezza lorda in attività reali è cresciuta, mentre quella detenuta in attività
finanziarie ha subito una riduzione. La crescita della quota in passività
finanziarie è stata lenta ma costante.
4. Le passività
finanziarie
A fine 2009 le
passività finanziarie delle famiglie italiane erano costituite per circa il 41
per cento da mutui per l’acquisto dell’abitazione; la quota di indebitamento
per esigenze di consumo ammontava a circa il 12,5 per cento14, quella per altri
usi personali al 21,4 per cento. I debiti commerciali e gli altri conti
passivi15 costituivano circa il 22 per cento delle passività delle famiglie
(Fig. 7; Tav. 3A)”.
Per
quanto riguarda la Lettera di PDnetwork alla Segreteria Nazionale ed ai Gruppi
parlamentari del PD, La prego vivamente di farmi sapere se Le è pervenuta
(tramite la RedazioneWeb del PD, in allegato formato Word, con lettera di accompagnamento).
Si tratta di uno sviluppo (11 pagg. complessive, incluse le 7 pagg. di note
integrative-esplicative) del documento da Lei discusso – mi pare - con Giuseppe
A.
Cordiali saluti
Oggetto:
|
Lettera di PDnetwork alla Segreteria Nazionale ed ai Gruppi parlamentari
del PD
|
Data:
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04/02/2011 01:04
|
Allegati:
|
Caro
Senatore,
dalla Sua risposta, arguisco che Lei non ha ricevuto la Lettera di PDnetwork, per cui provvedo io direttamente.
Mi corre l’obbligo di precisare che, se non l’ha ricevuta, ciò è dipeso da un disservizio causato da un membro particolarmente inefficiente - anzi, quasi sempre assente - della RedazioneWeb del PD e non da altro.
Per un difetto caratteriale mio, invece, come avrà potuto già notare, ed apprezzando le sue doti di competenza, di correttezza, di franchezza e di coraggio, mi permetto di suggerirLe, essendo io un po’ esperto di comunicazione, di curare molto di più questo aspetto, accrescendo la Sua propensione all’empatia ed agendo – non scherzo - sulla voce, il che vuol dire, indirettamente, sulle propensioni caratteriali.
Cordiali saluti
dalla Sua risposta, arguisco che Lei non ha ricevuto la Lettera di PDnetwork, per cui provvedo io direttamente.
Mi corre l’obbligo di precisare che, se non l’ha ricevuta, ciò è dipeso da un disservizio causato da un membro particolarmente inefficiente - anzi, quasi sempre assente - della RedazioneWeb del PD e non da altro.
Per un difetto caratteriale mio, invece, come avrà potuto già notare, ed apprezzando le sue doti di competenza, di correttezza, di franchezza e di coraggio, mi permetto di suggerirLe, essendo io un po’ esperto di comunicazione, di curare molto di più questo aspetto, accrescendo la Sua propensione all’empatia ed agendo – non scherzo - sulla voce, il che vuol dire, indirettamente, sulle propensioni caratteriali.
Cordiali saluti
Oggetto:
|
R: Lettera di Pdnetwork alla Segreteria Nazionale ed ai Gruppi
parlamentari del PD
|
Data:
|
04/02/2011 9:37
|
Grazie
del consiglio. Ma che cosa intende con l'espressione "agire sulla voce" e "agire sulle propensioni
caratteriali"?
p.i.
Oggetto:
|
R: Lettera di PDnetwork alla Segreteria Nazionale ed ai Gruppi
parlamentari del PD
|
Data:
|
04/02/2011 21:23
|
Egr. Sen. Ichino,
sono consapevole di incamminarmi su un terreno sdrucciolevole, ma provo a risponderLe, anche per ricambiare la dovizia di informazioni delle Sue newsletter; mi scuso sia per la lunghezza (preferisco dirLe “tutto” in una volta), sia per la franchezza (è uno dei miei difetti), sia - rubandoLe un po’ il mestiere - per la didascalicità.
1. Premetto di non essere un esperto di nulla e quindi La prego di prendere con le molle ciò che ora scriverò, che è basato soltanto su poche, buone letture, sulla mia esperienza e sulla mia capacità logico-deduttiva (ma ho bisogno soprattutto di dettagli; anche semplicemente scritti, vanno bene. Il mio modello di riferimento è l’Auguste Dupin de "I delitti della via Morgue", che è stato il primo giallo della storia, scritto da Edgar Allan Poe e pubblicato nel 1841. In particolare, la ricostruzione da parte dell’investigatore – incredibile, ma vero – dei pensieri dell’amico, l‘io narrante, durante il tragitto che li porta al luogo degli omicidi. Una ricostruzione frutto di osservazione e di applicazione del metodo logico-deduttivo.
Un metodo che seguo anch’io, e che induce talvolta qualcuno a ritenere che anch’io legga il pensiero, ma ovviamente non è vero, applico soltanto l’osservazione – soprattutto dei dettagli (che gli stupidi ignorano sempre) – ed il metodo logico-deduttivo.
Nel 1998, “guidato” da Auguste Dupin – non scherzo - anch’io riuscii a scoprire l’autore di un omicidio colposo, un pirata della strada, tornato in incognito sul luogo dell’incidente, dove assieme a molti altri ero rimasto bloccato per 2 ore, in attesa del medico legale. http://it.wikipedia.org/wiki/I_delitti_della_Rue_Morgue ).
2. Provo ad analizzare gli elementi a disposizione. Io La conoscevo di fama, ma soltanto da pochi mesi, nell’ordine, a) ho letto, nel settembre scorso, un Suo articolo su Europa.it, in calce al quale lasciai questo commento:
da magnagrecia inviato il 25/9/2010 alle 21:17
Io sono un riformista (di sinistra), ma noto volentieri che i Senatori Pietro Ichino e Tiziano Treu non hanno una grossa "audience" né a sinistra, né nel centrosinistra. Credo, anche basandomi sui commenti dei lettori dei giornali on-line, essenzialmente per due motivi: il primo, perché, quando progettano le loro belle e razionali riforme, si preoccupano di considerare tutte le variabili in gioco, ma poi, quando le traducono in articolati di legge di attuazione, per problemi di copertura finanziaria, ma anche per un fatto – come dire? - di cultura, di logica e di etica di fondo nazionale piuttosto stortignaccole e strabiche, omettono sempre una gamba del tavolo: quella di sostituire le tutele e le indennità particolari e selettive dei tanti privilegiati (tra cui quelle dei parlamentari) con quelle universalistiche; il secondo, perché, essendo essi professori dipendenti pubblici (oltre che parlamentari), con tutte le tutele e la sicurezza connesse, sono sempre severi a pretendere dagli altri l'accettazione dei rischi legati ad un 'posto' che non può essere più solo fisso o i sacrifici – quasi sempre iniquamente distribuiti tra privilegiati e non - per l'equilibrio dei conti pubblici”;
b) stimolato dalla discussione con G. Ardizzone (ottobre) sulle proposte da presentare come PDnetwork, mi sono iscritto alla Sua newsletter, il che mi ha fatto cambiare giudizio su di Lei; c) da una delle sue newsletter, ho guardato ed ascoltato il Suo intervento alla Camera di Commercio di *; d) poi, ho visto ed ascoltato le Sue dichiarazioni ad “Annozero” (da anni non ho la tv e, su RAIweb, per tenermi aggiornato sulla politica, guardo solo “Ballarò, “Annozero” e “Lineanotte”); mi piacque la Sua "veemenza" contro Silvio B.; piacque anche a Lei manifestarla; e) Infine, questo scambio di e-mail.
3. Che cosa ne ho ricavato: a) leggendoLa ed ascoltandoLa, fui colpito - positivamente – dalla preparazione, competenza, capacità argomentativa, franchezza, coraggio; negativamente, dalla voce: insieme, strumento fondamentale di comunicazione e spia infallibile sia della personalità che dei sentimenti più riposti. Si può dire: dimmi che voce hai e ti dirò chi sei. Mi venne allora, il desiderio di scriverLe al riguardo. Purtroppo, non trovo on-line un ottimo articolo esplicativo su Repubblica Salute “Esercizi di voce”, allora allego questi link appena trovati: http://canali.kataweb.it/salute/2010/03/31/per-la-voce-o-per-le-dita-la-terapia-si-fa-nella-spa/ soprattutto questo: http://www.romolocalandruccio.com/Allegaticoro/Rieducazione_voce_Esercizi.pdf : b) Dallo scambio di e-mail, mi pare emerga la conferma della sua scarsa capacità comunicativa ed empatica nel rapporto diretto (non giustificata dalla modalità usata): vedi la comparazione tra i rispettivi “incipit” (il "caro" l'ho usato apposta) e chiuse; e, soprattutto (Freud docet), il dettaglio che nel Suo ultimo quesito Lei ha “omesso” la parola “empatia”, spia evidente che è su questo aspetto che dovrebbe lavorare, ancorché comprensibilmente scomodo per un giuslavorista… riformista.
4. Suggerimenti conclusivi: è un peccato che il Suo ottimo lavoro e le Sue indubbie capacità debbano scontare poi un deficit di efficacia e di – aggiungo – equità, se non altro percepita, a causa della scarsa capacità comunicativa ed empatica, ed allora: 1. poiché il Placebo di Peter recita: “Un grammo di immagine vale più di un chilo di fatti”, sarebbe utile la frequentazione sia di un breve corso di scienza della comunicazione, adattato alla natura dell'italiano medio, che in stragrande maggioranza si ferma all'apparenza e s'informa alla tv; sia di un buon corso di esercizi della voce, allargati alla struttura corporea e muscolare per sciogliere le rigidità; 2. per accrescere la capacità empatica, dovrebbe risalire alla causa determinante, che è sempre collocabile cronologicamente nell’infanzia ed al rapporto con la figura educativa prevalente (per avere qualche cenno a questo riguardo, potrebbe dare un’occhiata, fino in fondo, al mio lungo ‘post’ riportato nella nota 18 della Lettera, nel quale racconto la mia esperienza http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2580796.html ).
Cordiali saluti
sono consapevole di incamminarmi su un terreno sdrucciolevole, ma provo a risponderLe, anche per ricambiare la dovizia di informazioni delle Sue newsletter; mi scuso sia per la lunghezza (preferisco dirLe “tutto” in una volta), sia per la franchezza (è uno dei miei difetti), sia - rubandoLe un po’ il mestiere - per la didascalicità.
1. Premetto di non essere un esperto di nulla e quindi La prego di prendere con le molle ciò che ora scriverò, che è basato soltanto su poche, buone letture, sulla mia esperienza e sulla mia capacità logico-deduttiva (ma ho bisogno soprattutto di dettagli; anche semplicemente scritti, vanno bene. Il mio modello di riferimento è l’Auguste Dupin de "I delitti della via Morgue", che è stato il primo giallo della storia, scritto da Edgar Allan Poe e pubblicato nel 1841. In particolare, la ricostruzione da parte dell’investigatore – incredibile, ma vero – dei pensieri dell’amico, l‘io narrante, durante il tragitto che li porta al luogo degli omicidi. Una ricostruzione frutto di osservazione e di applicazione del metodo logico-deduttivo.
Un metodo che seguo anch’io, e che induce talvolta qualcuno a ritenere che anch’io legga il pensiero, ma ovviamente non è vero, applico soltanto l’osservazione – soprattutto dei dettagli (che gli stupidi ignorano sempre) – ed il metodo logico-deduttivo.
Nel 1998, “guidato” da Auguste Dupin – non scherzo - anch’io riuscii a scoprire l’autore di un omicidio colposo, un pirata della strada, tornato in incognito sul luogo dell’incidente, dove assieme a molti altri ero rimasto bloccato per 2 ore, in attesa del medico legale. http://it.wikipedia.org/wiki/I_delitti_della_Rue_Morgue ).
2. Provo ad analizzare gli elementi a disposizione. Io La conoscevo di fama, ma soltanto da pochi mesi, nell’ordine, a) ho letto, nel settembre scorso, un Suo articolo su Europa.it, in calce al quale lasciai questo commento:
da magnagrecia inviato il 25/9/2010 alle 21:17
Io sono un riformista (di sinistra), ma noto volentieri che i Senatori Pietro Ichino e Tiziano Treu non hanno una grossa "audience" né a sinistra, né nel centrosinistra. Credo, anche basandomi sui commenti dei lettori dei giornali on-line, essenzialmente per due motivi: il primo, perché, quando progettano le loro belle e razionali riforme, si preoccupano di considerare tutte le variabili in gioco, ma poi, quando le traducono in articolati di legge di attuazione, per problemi di copertura finanziaria, ma anche per un fatto – come dire? - di cultura, di logica e di etica di fondo nazionale piuttosto stortignaccole e strabiche, omettono sempre una gamba del tavolo: quella di sostituire le tutele e le indennità particolari e selettive dei tanti privilegiati (tra cui quelle dei parlamentari) con quelle universalistiche; il secondo, perché, essendo essi professori dipendenti pubblici (oltre che parlamentari), con tutte le tutele e la sicurezza connesse, sono sempre severi a pretendere dagli altri l'accettazione dei rischi legati ad un 'posto' che non può essere più solo fisso o i sacrifici – quasi sempre iniquamente distribuiti tra privilegiati e non - per l'equilibrio dei conti pubblici”;
b) stimolato dalla discussione con G. Ardizzone (ottobre) sulle proposte da presentare come PDnetwork, mi sono iscritto alla Sua newsletter, il che mi ha fatto cambiare giudizio su di Lei; c) da una delle sue newsletter, ho guardato ed ascoltato il Suo intervento alla Camera di Commercio di *; d) poi, ho visto ed ascoltato le Sue dichiarazioni ad “Annozero” (da anni non ho la tv e, su RAIweb, per tenermi aggiornato sulla politica, guardo solo “Ballarò, “Annozero” e “Lineanotte”); mi piacque la Sua "veemenza" contro Silvio B.; piacque anche a Lei manifestarla; e) Infine, questo scambio di e-mail.
3. Che cosa ne ho ricavato: a) leggendoLa ed ascoltandoLa, fui colpito - positivamente – dalla preparazione, competenza, capacità argomentativa, franchezza, coraggio; negativamente, dalla voce: insieme, strumento fondamentale di comunicazione e spia infallibile sia della personalità che dei sentimenti più riposti. Si può dire: dimmi che voce hai e ti dirò chi sei. Mi venne allora, il desiderio di scriverLe al riguardo. Purtroppo, non trovo on-line un ottimo articolo esplicativo su Repubblica Salute “Esercizi di voce”, allora allego questi link appena trovati: http://canali.kataweb.it/salute/2010/03/31/per-la-voce-o-per-le-dita-la-terapia-si-fa-nella-spa/ soprattutto questo: http://www.romolocalandruccio.com/Allegaticoro/Rieducazione_voce_Esercizi.pdf : b) Dallo scambio di e-mail, mi pare emerga la conferma della sua scarsa capacità comunicativa ed empatica nel rapporto diretto (non giustificata dalla modalità usata): vedi la comparazione tra i rispettivi “incipit” (il "caro" l'ho usato apposta) e chiuse; e, soprattutto (Freud docet), il dettaglio che nel Suo ultimo quesito Lei ha “omesso” la parola “empatia”, spia evidente che è su questo aspetto che dovrebbe lavorare, ancorché comprensibilmente scomodo per un giuslavorista… riformista.
4. Suggerimenti conclusivi: è un peccato che il Suo ottimo lavoro e le Sue indubbie capacità debbano scontare poi un deficit di efficacia e di – aggiungo – equità, se non altro percepita, a causa della scarsa capacità comunicativa ed empatica, ed allora: 1. poiché il Placebo di Peter recita: “Un grammo di immagine vale più di un chilo di fatti”, sarebbe utile la frequentazione sia di un breve corso di scienza della comunicazione, adattato alla natura dell'italiano medio, che in stragrande maggioranza si ferma all'apparenza e s'informa alla tv; sia di un buon corso di esercizi della voce, allargati alla struttura corporea e muscolare per sciogliere le rigidità; 2. per accrescere la capacità empatica, dovrebbe risalire alla causa determinante, che è sempre collocabile cronologicamente nell’infanzia ed al rapporto con la figura educativa prevalente (per avere qualche cenno a questo riguardo, potrebbe dare un’occhiata, fino in fondo, al mio lungo ‘post’ riportato nella nota 18 della Lettera, nel quale racconto la mia esperienza http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2580796.html ).
Cordiali saluti
PS: più tardi andrò a leggere - se c'è - la voce di Wikipedia che
La riguarda.
***
Secondo scambio di e-mail:
Oggetto:
|
La forza dei numeri
|
Data:
|
08/10/2012 12:31
|
Egr.
Sen. Ichino,
Dopo
aver letto la Sua intervista all’Agenzia Public Policy (http://www.pietroichino.it/?p=23362 ), Le trasmetto
questo mio ‘post’ (con in calce altri 'post' collegati) per invitarLa a
mantenere i piedi per terra, a evitare di darsi ragione costruendo una premessa
"ad hoc" ed a basare i Suoi giudizi in primo luogo sui numeri, poi
sul tifo:
“La macroscopica
mistificazione pro-Monti e la slealtà dei democratici ‘montiani’” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2756061.html
Cordialmente,
Oggetto:
|
Bersani e la finanza
|
Data:
|
23/10/2012 20:54
|
Egr.
Sen. Ichino,
Ma
che Le è venuto negli ultimi tempi? Mi costringe di nuovo a scriverLe nel giro di pochi giorni.
Che
Bersani, persona intelligente ed esperta, sia contro la finanza non può che
essere una sciocchezza, perché allora anche Draghi, presidente della BCE ed ex
governatore della Banca d’Italia, sarebbe contro la finanza:
“Tra Bersani e
Renzi il gioco si fa duro” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758539.html
Premessa
Premessa
Il
gioco si fa duro, ecco la cronologia dei fatti:
1. Su L’Unità del 16 ottobre scorso, Michele Prospero ha scritto “Il termine stesso di rottamazione ha una ascendenza fascistoide” (link in “Il probabile effetto-valanga della ‘rottamazione’ renziana” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758409.html ).
2. Renzi ha reagito duramente. Qui la replica del direttore de L’Unità, Claudio Sardo (che ricostruisce la vicenda): "Renzi vuol chiudere l'Unità, la difesa di Claudio Sardo" 20 ottobre 2012 http://www.unita.it/italia/matteo-renzi-contro-l-unita-br-in-difesa-del-nostro-giornale-1.457202
3. Poi, Renzi ha partecipato ad una cena elettorale per le primarie, ospite di un finanziere gestore di una società finanziaria con sede alle Isole Cayman, uno dei tanti paradisi fiscali.
4. Bersani, per questo, lo ha attaccato ripetutamente. I sostenitori di Bersani e di Renzi si sono schierati con l’uno o con l’altro. [*]
[*] Vedi, tra gli altri, su Repubblica, “Fascisti e rottamatori” http://bracconi.blogautore.repubblica.it/2012/10/21/fascisti-e-rottamatori/ .
Prima parte
L’attuale, terribile crisi economica è scoppiata a causa delle disfunzioni della finanza. I finanzieri basati nei paradisi fiscali manovrano i cosiddetti capitali-ombra, [1] tra i principali responsabili dell’ingovernabilità dell’attuale crisi; [2] anche il presidente della BCE, Mario Draghi, ex presidente del FSB, [3] ed ex governatore della Banca d’Italia, il quale, dopo lo scoppio della crisi alla fine del 2007, ebbe l’incarico di definire le proposte di regolazione dei mercati finanziari, ha rammentato e chiesto che i predetti capitali-ombra, enormi, vengano controllati. (v. [1], nota 3). [...]
1. Su L’Unità del 16 ottobre scorso, Michele Prospero ha scritto “Il termine stesso di rottamazione ha una ascendenza fascistoide” (link in “Il probabile effetto-valanga della ‘rottamazione’ renziana” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758409.html ).
2. Renzi ha reagito duramente. Qui la replica del direttore de L’Unità, Claudio Sardo (che ricostruisce la vicenda): "Renzi vuol chiudere l'Unità, la difesa di Claudio Sardo" 20 ottobre 2012 http://www.unita.it/italia/matteo-renzi-contro-l-unita-br-in-difesa-del-nostro-giornale-1.457202
3. Poi, Renzi ha partecipato ad una cena elettorale per le primarie, ospite di un finanziere gestore di una società finanziaria con sede alle Isole Cayman, uno dei tanti paradisi fiscali.
4. Bersani, per questo, lo ha attaccato ripetutamente. I sostenitori di Bersani e di Renzi si sono schierati con l’uno o con l’altro. [*]
[*] Vedi, tra gli altri, su Repubblica, “Fascisti e rottamatori” http://bracconi.blogautore.repubblica.it/2012/10/21/fascisti-e-rottamatori/ .
Prima parte
L’attuale, terribile crisi economica è scoppiata a causa delle disfunzioni della finanza. I finanzieri basati nei paradisi fiscali manovrano i cosiddetti capitali-ombra, [1] tra i principali responsabili dell’ingovernabilità dell’attuale crisi; [2] anche il presidente della BCE, Mario Draghi, ex presidente del FSB, [3] ed ex governatore della Banca d’Italia, il quale, dopo lo scoppio della crisi alla fine del 2007, ebbe l’incarico di definire le proposte di regolazione dei mercati finanziari, ha rammentato e chiesto che i predetti capitali-ombra, enormi, vengano controllati. (v. [1], nota 3). [...]
Cordialmente,
Oggetto:
|
R: Bersani e la finanza
|
Data:
|
23/10/2012 21:52
|
Grazie dell'interessante messaggio!
p.i.
p.i.
Oggetto:
|
Finanza malata
|
Data:
|
03/11/2012 01:20
|
Egr.
Sen. Ichino,
Mi
fa piacere che Lei abbia trovato interessante il mio ‘post’ e La ringrazio.
Chissà, forse può trovare interessante anche questo: “Carteggio tra il Prof. Massimo Arcangeli e me sulla capacità
comunicativa di Pierluigi Bersani” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2759360.html .
Tuttavia,
dopo aver letto, nella Sua newsletter n. 221,
ANCORA SULLA
"FINANZA CATTIVA": PERCHÉ DICO CHE BERSANI HA SBAGLIATO
Alla bella e pacata lettera di un lettore in difesa dell'invettiva lanciata dal nostro segretario nazionale, rispondoaltrettanto pacatamente: la lotta politica non giustifica che si insultino delle terze persone perbene, solo per colpire l'avversario. Sul tema vedi anche le interessanti osservazioni di Leonardo Padovan (nello stesso post). Lo scambio nasce dalla mia dichiarazione che il Foglio ha pubblicato il 20 ottobre scorso.
Alla bella e pacata lettera di un lettore in difesa dell'invettiva lanciata dal nostro segretario nazionale, rispondoaltrettanto pacatamente: la lotta politica non giustifica che si insultino delle terze persone perbene, solo per colpire l'avversario. Sul tema vedi anche le interessanti osservazioni di Leonardo Padovan (nello stesso post). Lo scambio nasce dalla mia dichiarazione che il Foglio ha pubblicato il 20 ottobre scorso.
che francamente considero
errate, immotivate e fuorvianti, ritengo opportuno inviarLe questo mio nuovo
‘post’ (per la cui elaborazione ho perso un po’ di tempo perciò glielo invio
soltanto adesso e me ne scuso), e Le chiedo di tenerne conto nella Sua preziosa
– di solito corretta, ma purtroppo non in questo caso - opera di informazione e
divulgazione:
La
globalizzazione non è un gioco equo http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2760049.html
Dal lungo ‘post’
stralcio la parte che più è idonea a fare da replica al Suo reiterato,
immotivato commento ed a quello parziale, capzioso e perciò fuorviante di
Leonardo Padovan (dopo aver aggiunto, e gliele riferisco con beneficio
d’inventario, che a) dal Fatto
Q., ho appreso che le Isole Cayman non fanno più parte della lista dei
cosiddetti paradisi fiscali; e b) da L’Unità, che le
imposte pagate in GB dai «resident not domiciliated» su attività basate all’estero sono
molto più basse del 53%; Serra dichiara di pagare le imposte inglesi normali,
ma occorrerebbe vedere se su tutti i suoi redditi):
Misure regolatrici anticrisi
Ha ragione chi dice che questo non è proprio il
momento per ridurre il debito e continuare, alimentando una spirale perversa,
con le misure correttive recessive, ma purtroppo il gioco di tutti gli
organismi (UE, BCE, FMI, Società di rating, Governo), v. ad esempio “Lettera al Vice Presidente UE Olli Rehn”
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2697319.html, si salda con i desiderata dei ricchi potenti, egoisti, avidi e spietati per
fregare il popolo bue (e pure quello intelligente). Bisognerebbe dare l’assalto
alla Bastiglia. Oppure farlo metaforicamente, mettendo mano finalmente, assieme
agli altri Paesi UE e agli Usa, alla riforma delle leggi che regolano la
finanza, in particolare quella malata. Ma bisognerà smettere la nostra
abitudine all’ammuina e pungolarne e sostenerne l’azione, poiché è qui il nodo
da sciogliere, la criticità che ha messo in crisi il sistema. Le misure da prendere
ormai sono note e si basano sulla semplice ma terribile costatazione che il
potere di poche grandi banche (in totale nove) è sovraordinato al potere
politico. Due anni fa, Eugenio Scalfari, in un suo editoriale domenicale, ne ha
parlato con toni preoccupati, desumendone la notizia dal New York Times. [*]
Nella
Lettera di PDnetwork http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2593370.html
(nei “principali parametri di macroscenario”;
vedi anche la nota 3), ho scritto che le transazioni finanziarie pare assommino
a 4 mila miliardi al giorno. Chomsky evidenzia che uno dei principali problemi
della nostra epoca è la globalizzazione dei capitali, ma non del potere
politico.
[*]Nel
suo editoriale del 19 dicembre 2010, “Nove banche vogliono dividere l'euro in
due”, Eugenio Scalfari, citando il New York Times, ha scritto:
“(…). È vero, gli "hedge funds" sono un'ingente massa
di manovra ma non rappresentano il cervello della speculazione. Il cervello sta
al vertice del sistema bancario internazionale e vede insieme sia le grandi
banche di credito sia le grandi banche d'affari americane, inglesi, svizzere,
tedesche. Il “New York Times” ha descritto pochi giorni fa il funzionamento di
questa <b>"Cupola"</b> ed ha anche indicato le banche che
la compongono: J. P. Morgan, Bank of America, Goldman Sachs, Ubs, Credit
Suisse, Barclays, Citigroup ed altre per un totale di nove. Ma ciascuna di esse
possiede una quantità di partecipazioni e diramazioni in tutto il mondo e
capitali immensi a disposizione.
In un giorno fisso della settimana i capi delle nove banche principali si riuniscono in un club riservato, esaminano gli ultimi dati sull'occupazione, sui mutui immobiliari, sulla produzione manifatturiera, sui tassi di cambio delle principali valute (dollaro, euro, yen, yuan), sugli "spread" tra i principali debiti sovrani, sulle materie prime. L'esame dura un'ora o poco più. Poi tirano le somme e decidono come muoversi sui mercati oppure non muoversi e restare in attesa”.
In un giorno fisso della settimana i capi delle nove banche principali si riuniscono in un club riservato, esaminano gli ultimi dati sull'occupazione, sui mutui immobiliari, sulla produzione manifatturiera, sui tassi di cambio delle principali valute (dollaro, euro, yen, yuan), sugli "spread" tra i principali debiti sovrani, sulle materie prime. L'esame dura un'ora o poco più. Poi tirano le somme e decidono come muoversi sui mercati oppure non muoversi e restare in attesa”.
Sono esattamente le stesse banche
che fanno parte del ristretto numero di istituti finanziari (in totale 20 specialisti in titoli di Stato) che hanno la licenza per acquistare, alle aste del
mercato primario, i nostri titoli di Stato, che poi vendono sul mercato
secondario, determinando assieme agli acquirenti lo spread (cfr, I facitori dello
spread http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2748019.html ).
In
questo post “Tra Bersani e Renzi il gioco si fa duro” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758539.html, ho riepilogato la situazione e indicato i
provvedimenti da prendere:
L’attuale,
terribile crisi economica è scoppiata a causa delle disfunzioni della finanza.
I finanzieri basati nei paradisi fiscali manovrano i cosiddetti capitali-ombra,
[1] tra i principali responsabili
dell’ingovernabilità dell’attuale crisi; [2]
anche il presidente della BCE, Mario Draghi, ex presidente del FSB, [3] ed ex governatore della Banca
d’Italia, il quale, dopo lo scoppio della crisi alla fine del 2007, ebbe
l’incarico di definire le proposte di regolazione dei mercati finanziari, ha
rammentato e chiesto che i predetti capitali-ombra, enormi, vengano
controllati. (v. [1], nota 3).
I soldi servono alle campagne elettorali di tutti i candidati,
molti soldi, ma possono diventare anche la farina del diavolo, che come si sa
finisce in crusca.
Anche
Obama fu finanziato la volta scorsa dalle grandi banche USA, e ne fu
inevitabilmente condizionato, in termini di scelte e di immagine. Ora è un bene
ed un fatto di chiarezza che quelle stesse grandi banche appoggino Mitt Romney.
La mia (e di tantissimi altri) critica a Obama è che non ha cambiato finora le leggi, ad esempio (a) ripristinando, com’è stato per 70 anni dopo la crisi del 1929, la separazione tra banche commerciali e banche d’investimento (divieto peraltro tolto nel 1999 sotto la presidenza del democratico Clinton!); [4] (b) controllando i capitali-ombra (come chiesto, appunto, anche dal governatore Draghi), (v. [1], nota 3); (c) disciplinando i derivati e (d) vietandoli – assieme alle vendite allo scoperto – per i prodotti alimentari; (e) regolando le vendite allo scoperto sui titoli pubblici, (v. [1], nota 4); ed infine (f) introducendo la TTF. (v. [1], nota 5). Spero lo potrà fare – se non lui, l’uomo più potente del mondo, chi? - se vincerà senza il condizionamento dei finanziamenti delle grandi banche, sulla base dei dati e dei fatti le vere padrone del mondo. [2]
Ma lo stesso ovviamente vale per l'Europa e soprattutto per la Germania, la cui cancelliera Merkel ha mantenuto finora (e solo recentemente) soltanto la promessa sull'introduzione della TTF. [5]
La mia (e di tantissimi altri) critica a Obama è che non ha cambiato finora le leggi, ad esempio (a) ripristinando, com’è stato per 70 anni dopo la crisi del 1929, la separazione tra banche commerciali e banche d’investimento (divieto peraltro tolto nel 1999 sotto la presidenza del democratico Clinton!); [4] (b) controllando i capitali-ombra (come chiesto, appunto, anche dal governatore Draghi), (v. [1], nota 3); (c) disciplinando i derivati e (d) vietandoli – assieme alle vendite allo scoperto – per i prodotti alimentari; (e) regolando le vendite allo scoperto sui titoli pubblici, (v. [1], nota 4); ed infine (f) introducendo la TTF. (v. [1], nota 5). Spero lo potrà fare – se non lui, l’uomo più potente del mondo, chi? - se vincerà senza il condizionamento dei finanziamenti delle grandi banche, sulla base dei dati e dei fatti le vere padrone del mondo. [2]
Ma lo stesso ovviamente vale per l'Europa e soprattutto per la Germania, la cui cancelliera Merkel ha mantenuto finora (e solo recentemente) soltanto la promessa sull'introduzione della TTF. [5]
Cordialmente,
Ps:
Mi corre l’obbligo di informarLa che probabilmente riporterò questo nostro
scambio di e-mail nel mio blog.
Oggetto:
|
R: Finanza malata
|
Data:
|
03/11/2012 10:47
|
Grazie di tutto questo materiale, che leggerò con grande attenzione e
interesse, pur nel dissenso su qualche punto.
p.i.
p.s. Serra è (non solo domiciliato ma anche) residente a Londra:
paga dunque nel Regno Unito le imposte su tutti i propri redditi.
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