INCERTEZZA
Gli scontri sulle cifre di un lavoro che non c’è
A fornire dati sull’occupazione troppe agenzie
diverse. Ma la querelle sui numeri
è soprattutto figlia di una ripresa che, nonostante il Jobs act, non è ancora iniziata
è soprattutto figlia di una ripresa che, nonostante il Jobs act, non è ancora iniziata
1 maggio 2015 | 08:32
Il caso di ieri è solo l’ultimo: mentre l’Istat rendeva noto
come nel marzo 2015 il tasso di occupazione fosse calato rispetto al mese
precedente dello 0,1%, nel bollettino mensile della Bce si sottolineava che «il
miglioramento, in Italia e Spagna, del clima di fiducia dei consumatori ha
coinciso con un calo del tasso di disoccupazione».
1.
Ciò che conta è il tasso di occupazione, essendo il tasso di disoccupazione
influenzato dal travaso erratico degli “inattivi”. A causa di ciò, ci sono dei
mesi in cui aumentano o diminuiscono sia il tasso di occupazione che quello di
disoccupazione.[1]
2. Quindi ha ragione l’ISTAT e torto la
BCE, che continua ad autoincensarsi per aver varato - tardivamente - il QE, per
nascondere le sue gravi violazioni statutarie.[2]
3. Per “una vera ripartenza dell’economia reale”, ci vogliono molti soldi.
Visto il diniego dell’UE a causa dell’opposizione della Germania, l’unico modo
per trovarli è chiederli agli unici che, dopo il mastodontico, iniquo
risanamento del bilancio pubblico sopportato in grandissima parte dai non
ricchi, ora li hanno: il 5% delle famiglie più ricco.[3] Sono sicuro che Dario Di
Vico sarà… d’accordo.
[1] Tasso di disoccupazione e tasso di
occupazione
[2] La BCE a
trazione tedesca le spara grosse
Comunicato ISTAT collegato:
Occupati e disoccupati (dati provvisori)
Dopo il calo del mese di febbraio, a
marzo 2015 gli occupati diminuiscono dello 0,3% (-59 mila) rispetto al mese
precedente, tornando sul livello dello scorso aprile. Il tasso di occupazione,
pari al 55,5%, cala nell'ultimo mese di 0,1 punti percentuali. Rispetto a marzo
2014, l'occupazione è in calo dello 0,3% (-70 mila) e il tasso di occupazione
di 0,1 punti.
I disoccupati aumentano su base mensile dell'1,6%
(+52 mila). Dopo i cali registrati a dicembre e a gennaio e la lieve crescita a
febbraio, a marzo il tasso di disoccupazione sale ancora di 0,2 punti
percentuali, arrivando al 13%. Nei dodici mesi il numero di disoccupati è
cresciuto del 4,4% (+138 mila) e il tasso di disoccupazione di 0,5 punti.
Il numero di individui inattivi tra i 15
e i 64 anni mostra un lieve calo nell'ultimo mese (-0,1%), rimanendo su valori
prossimi a quelli dei tre mesi precedenti. Il tasso di inattività si mantiene
stabile al 36%. Su base annua gli inattivi diminuiscono dell'1% (-140 mila) e
il tasso di inattività di 0,2 punti.
Rispetto ai tre mesi precedenti, nel
periodo gennaio-marzo 2015 risultano in calo sia il tasso di occupazione (-0,1
punti percentuali) sia il tasso di disoccupazione (-0,2 punti), a fronte di una
crescita del tasso di inattività (+0,2 punti).
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