mercoledì 13 maggio 2015

Il principale problema ‘sottostante’ per il governo dell’Italia e per il PD

A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 191 del 11-10-2012 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Il principale problema ‘sottostante’ per il governo dell’Italia e per il PD


11 ottobre 2012
Renzi sfida noi cattodem
Pierluigi Castagnetti
link sostituito da:

“la fatica di conciliare le due appartenenze, al popolo di Dio e al popolo di Cesare, non può che continuare a tormentare tutti i giorni”.

La lingua batte dove il dente duole, che equivale sempre ad una ammissione di colpa. Questo, evidenziato dall’intelligente Pierluigi Castagnetti, è forse il problema “sottostante” principale, sia per il governo dell’Italia, sia per l’amalgama del PD (perciò mi ci sono dedicato da un po’ con ‘post’ e commenti [1]). Infatti, è già un problema, per il PD, l’incapacità dei cattolici di conciliare Dio e Cesare; ancora di più – e francamente insopportabile – è l’incapacità di conciliare il Vaticano (fatto di preti anch’essi fallaci, escluso ovviamente il… papa quando parla ex cathedra[2]) e Cesare.
Il problema causato da tutti i "montiani" del PD è dovuto proprio all'inclinazione dei cattolici alla slealtà (che si somma a quella generale nazionale), corollario della predetta incapacità (per questo non credo sia vero quel che afferma Pierluigi Castagnetti che hanno sempre “saputo darsi e realizzare un’idea di stato democratico e una prospettiva di sovranità sovranazionale”).
Mi chiedo francamente, poi, dov’è tutta questa “cultura solidarista del '900” (cfr. commento di @karlo), nella posizione dei “montiani” del PD (v. ad esempio l’articolo di Giorgio Tonini). [1]
Questa stessa confusione tra Dio e Cesare porta ad affermare (v. uno dei commenti sopra) il principio cucciano (da Enrico Cuccia) che i voti si pesano, non si contano. Quanto poi questo si concili con la democrazia e persino col buon senso (le sciocchezze, come si vede, le possono dire e fare sia i credenti che i non credenti) è (quasi) superfluo rimarcarlo.

[1] “La macroscopica mistificazione pro-Monti e la slealtà dei democratici ‘montiani’”
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2756061.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/la-macroscopica-mistificazione-pro.html
“La sconcertante scoperta della scarsa empatia dei cattolici del PD”
[…]“Perché lo fanno, quelli della destra del PD (nonché "Europa")? Me lo sono chiesto anch'io e intanto li sto "bastonando" adeguatamente: 1) Perché i cattolici italiani, storicamente, essendo filo-Vaticano, sono inclini psicologicamente al tradimento (e sono rimasti i soli con questa inclinazione, dopo la scomparsa dei... comunisti e dell'impero del male). 2) Perché sono inclini a fare - spesso inconsapevolmente e nonostante la fede asserita nella terza virtù teologale, la carità, o chissà forse proprio per questo - gli utili idioti dei ricchi egoisti, avidi, spietati e affamatori”.

[2] Infallibilità papale (Da Wikipedia, l'enciclopedia libera).


Articoli collegati:

In effetti le spese di rappresentanza, secondo la Corte dei Conti, [*] sono pari a 600 mila €. Chi ne sa di più?

sabato 18 agosto 2012
16:45 | Pubblicato da admin | 
[*] Presidente della provincia di Firenze (Wikipedia)
Tra il 2004 e il 2009 è presidente della Provincia di Firenze: alle elezioni del 12 e 13 giugno 2004 ottiene il 58,8% dei voti in rappresentanza di una coalizione di centro-sinistra. In linea con il suo messaggio di lotta alla cosiddetta casta politica e agli sprechi, sostiene di avere, durante il suo mandato, diminuito le tasse provinciali, diminuito il numero del personale e dimezzato i dirigenti dell'ente fiorentino.[6] Tuttavia nel 2012la Corte dei Conti ha aperto un'indagine sulle spese di rappresentanza effettuate dalla Provincia durante il mandato di Renzi, che ammontano a circa 600 mila euro.[7]


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