mercoledì 18 marzo 2015

Landini e la nascita di un partito di sinistra progressista


Carlo Clericetti  16 MAR 2015
Landini spiegato da se medesimo

Democrazia
Io ho votato candidato premier Bersani, alleanza con SEL, un programma di sinistra. Mi ritrovo PdC Renzi, alleato NCD, un programma misto di Csx-Cdx (inizialmente di Csx poi sempre più destrorso).[1]
Renzi racconta troppe bugie (errore esiziale per un leader di centrosinistra) per essere credibile.[2] Io, iscritto della prima ora, riformista, dopo 40 anni di PCI-PDS-DS-PD, non voto più PD soprattutto per questo, oltre che per la sua deriva destrorsa. Renzi, dopo aver minacciato sfracelli, si è arreso alla Merkel.[3] Padoan è un burocrate troppo prudente per essere all’altezza di confrontarsi con arroganti a dismisura, come sono i Tedeschi.[4]
Finora il mastodontico risanamento dei conti pubblici (330 mld cumulati nella scorsa legislatura, ma le misure permanenti vigono tuttora) è stato iniquo e fatto in grandissima parte a spese dei non ricchi.[5] Le disuguaglianze sono aumentate. Sia in Italia che nel mondo. Il processo planetario di riequilibrio della produzione, della ricchezza e del benessere è solo all’inizio.[6] I ricchi (il famoso 1%) sono 4 gatti potenti, spietati e bulimici, ma decidono per tutti perché possono contare su 4 fattori: a) risorse finanziarie enormi; b) il controllo dei media; c) l’ausilio di agit-prop ben retribuiti; e d) l’ammuina e la divisione dei milioni, miliardi di poveri, il restante 99%.[7]

Nascita di un partito di sinistra progressista
Io mi auguro perciò che, al di là dell’elemento fondamentale della partecipazione della società civile, possa nascere anche in Italia un partito di sinistra progressista, che si aggiunga a Syriza in Grecia[8] e Podemos in Spagna[9], per costituire un’alleanza di sinistra dei Paesi del Sud contro lo strapotere della Germania e satelliti, e della prona Commissione europea, dominati da un’élite reazionaria.[10]

Programma
La via italiana non può che basarsi, prima di tutto, su un motto socialista come “Libertà e giustizia sociale”, che ne costituisca l’ispirazione fondamentale del programma.

Leadership
Il rapporto psicologico con la leadership è il vero punto debole di qualunque partito di sinistra italiano e la cartina di tornasole per prevederne l’esito. Primo, perché qualunque organizzazione – e il partito è un’organizzazione di uomini accomunati da ideali ed obiettivi concreti - per il suo successo ha bisogno di un leader. Secondo, perché non esiste – come anche Syriza e Podemos (e M5S e PD) dimostrano plasticamente – un grande partito di sinistra senza un leader forte, ben visibile, concreto, empatico, capace di comunicare. Anche il sorriso fa parte di una buona comunicazione, per questo un Landini è escluso. Peraltro, egli stesso ha dichiarato intelligentemente che non si propone come leader politico. Meno male. A scanso di equivoci, io ritengo inadeguati anche il molle Civati o il pretesco Cuperlo. Terzo, perché la scelta politica è anch’essa frutto della struttura psicologica, e l’elettore di sinistra (in misura crescente man mano che si procede verso il limite estremo) ha “strutturalmente” un rapporto conflittuale con l’autorità paterna. E quindi con la leadership.
Alexīs Tsipras[11] e Pablo Iglesias[12] sono tosti, ma sanno anche sorridere, per dire che hanno capacità comunicativa. O si pensa, non dico di vincere, ma di guadagnare una fetta significativa di consensi per incidere sul processo legislativo (che è quello in definitiva, come si è accorto anche Maurizio Landini, che conta) in senso progressista prendendo solo i voti degli intelligentoni di estrema sinistra? Ma, si sa, a tanti non interessa vincere, ma "ammazzare" tutti i giorni il loro padre (o madre).

Conclusione
Come nel calcio, speriamo nasca un centravanti-leader tosto, concreto e comunicativo capace di giocarsela e sperabilmente portarci alla vittoria.


[1] Renzi, il “complotto” del lavoro e lo snaturamento del PD

[2] La comunicazione di Matteo Renzi

[3] PD, metamorfosi incipiente di un partito

[4] L’arrogante predominio tedesco, il salvataggio della Grecia e l’abuso delle stupide regole UE http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2828301.html  oppure 
http://vincesko.blogspot.com/2015/08/larrogante-predominio-tedesco-il.html

[5] Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti

[6] Trasformazione epocale da governare al meglio

[7] L’ammuina dei poveri e l’egoismo dei ricchi



[10] UE, dirigenti illuminati o massoni reazionari?





Articoli collegati:

Perché contesto il populismo di sinistra di Landini

Nessun commento:

Posta un commento