A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 9 del
02-11-2010 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Curiosità sessuali
represse e sviluppo intellettuale/1
Al terzo punto del mio
progetto educativo (v. Questione
femminile, questione meridionale, rivoluzione culturale e progetto educativo
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2580796.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/questione-femminile-questione.html) ho indicato l’opportunità di:
3. EDUCARE A DARE
UN’INFORMAZIONE SESSUALE , o meglio, secondo Freud, in particolare per le
bambine, una NON REPRESSIONE DELLE “CURIOSITA’ SESSUALI (ovviamente quando
queste saranno esplicitate).
Ora, anche con riferimento a
recenti discussioni sul ruolo delle donne, vorrei farne oggetto di uno
specifico argomento di discussione, pubblicando una serie di 'post'.
Per iniziare, riporto uno stralcio
di quanto scrive Sigmund Freud, in “La morale sessuale ‘civile’ e il nervosismo
moderno” *:
“(…) In generale, la nostra
civiltà è costruita sulla repressione delle pulsioni. Ciascun individuo ha
ceduto qualche parte delle sue possessioni – qualche parte del senso di
onnipotenza o delle inclinazioni aggressive o vendicative della sua
personalità. Da questi contributi è sorto il possesso comune della proprietà
materiale e ideale della civiltà. Oltre alle esigenze della vita, sono stati,
senza dubbio, i sentimenti familiari derivati dall’erotismo ad avere indotto i
singoli individui a fare questa rinuncia. Nel corso dell’evoluzione civile la
rinuncia è stata di carattere progressivo. I singoli passi furono sanzionati
dalla religione; la parte di soddisfazione pulsionale a cui ogni persona aveva
rinunciato veniva offerta come sacrificio alla Divinità, e la proprietà comune
così acquistata fu dichiarata “sacra”. L’uomo il quale, in conseguenza della
sua costituzione ostinata, non può accettare la repressione della pulsione,
diventa un “criminale”, un “fuorilegge”, agli occhi della società – a meno che
la sua posizione sociale o le sue eccezionali capacità non gli consentano di
imporsi ad essa come un grande uomo, un “eroe”. [cfr. concetto analogo in Delitto e castigo,
dove costituisce uno dei “moventi” psicologici del delitto, e in Guerra e
pace: per entrambi la figura di riferimento è Napoleone, ndr]
La pulsione sessuale (…)
mette straordinarie quantità di forze a disposizione dell’attività civile e lo
fa in virtù della caratteristica particolarmente marcata che gli permette di
sostituire i suoi scopi senza che vi sia materialmente una diminuzione
d’intensità. Questa capacità di cambiare il suo scopo originariamente sessuale
con un altro, non più sessuale ma in relazione psichica col primo scopo, è
detta capacità di sublimazione. (…)
L’educazione proibisce
alle donne di interessarsi intellettualmente di problemi sessuali, benché
provino tuttavia un’estrema curiosità per essi, e le intimorisce condannando
tale curiosità come non femminile e come segno di disposizione peccaminosa. In questo modo rifuggono da qualsiasi forma di
pensiero e il sapere perde ai loro occhi ogni valore. La proibizione di
pensare si estende oltre il campo sessuale in parte per una associazione
inevitabile e in parte automaticamente, come avviene tra gli uomini per la
proibizione di pensare intorno alla religione, o tra i sudditi fedeli per la
proibizione di pensare intorno alla lealtà. Non credo che la “deficienza
mentale fisiologica” delle donne si possa spiegare con la contrapposizione
biologica tra lavoro intellettuale e attività sessuale, come asserisce Moebius
in un’opera su cui si è ampiamente disputato. Penso che l’indubbia
inferiorità intellettuale di tante donne possa piuttosto farsi risalire
all’inibizione di pensare resa necessaria dalla repressione sessuale. (…)”.
S. Freud
* Titolo originale: “Die
“kulturelle” Sexualmoral und die moderne Nervositat”. Pubblicato la prima volta
in Sexual-Probleme, 4, 1908. Traduzione di Cecilia Grassi e Jean Sanders; opere
1905-1921; Newton.
Commento:
1. C’è correlazione tra libertà d’informazione sessuale
e sviluppo intellettuale?
2. Nella scuola, l’educazione (ma, più semplicemente, si
dovrebbe parlare di informazione) sessuale non è contemplata. Le iniziative di
dirigenti di scuola o singoli insegnanti in tema di informazione sessuale pare
trovino – a leggere i giornali – la ferma e costante opposizione dei genitori,
addirittura anche quando essa è destinata ai genitori stessi (●), e sono quindi
rare.
3. L’Italia sembra sia l’unico Paese
della UE che non fornisce statistiche, all’organismo preposto a livello europeo
(Eurostat), sull’educazione sessuale dei giovani.
4. Sharon Maxwell, psicologa americana, tratta
l’argomento in un suo libro di grande successo ed “è ormai diventata una star,
specializzata in lezioni di sesso per bambini. Dopo aver tentato di rispondere
alle domande piccanti del figlio, questa psicologa americana ha infatti deciso
di trasformare l' istintivo imbarazzo in una sfida professionale. Dieci anni fa
ha iniziato organizzando centinaia di corsi e incontri di educazione sessuale
nelle scuole. Il successo è stato tale che ha pubblicato un manuale diventato bestseller, "The Talk", in cui
invita i genitori ad affrontare il tema del sesso già alle elementari e spiega
come superare il disagio. Nostro, non loro”. Accludo l’articolo integrale: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/04/03/sesso-perche-va-insegnato-insieme-alle-tabelline.html
5. Sono ancora attuali le considerazioni di Freud
sull’argomento? A mio avviso, sulla base della mia esperienza (che però non
include gli attuali under 20), sì. Sarebbe utile sentire il parere degli amici
e delle amiche di questo forum.
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