A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 51 del
18-02-11 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Il Sig. Giulio T. ed
il principio di Peter/2/Stato disossato
Riprendo, dopo il suo
“profilo” (v. post/1), la
pubblicazione di una serie di articoli e commenti sul Ministro dell’Economia,
Giulio Tremonti, dominus economico in più della metà dell’ultimo decennio.
Propongo un mio commento pubblicato qualche mese in un altro forum, per spiegare e corroborare quel che ho scritto nel 'profilo' che ho tracciato di Giulio Tremonti, utile ora per seguirne il comportamento e le scelte politiche e cercare di interpretarne anche le motivazioni “sottostanti”. Al riguardo va aggiunto che c'è stato un suo – come dire? - “riposizionamento” ideologico, a dimostrazione della sua notevole duttilità, ancorché credo nessuno – neanche lui - possa dissimulare a lungo le sue caratteristiche di fondo, correlate alla struttura psicologica e caratteriale.
Nel
“post” che ho riportato, avevo scritto un po' di tempo fa, tracciandone il
profilo, che Giulio Tremonti è “costretto da una pulsione bulimica (potente
quasi come quella del suo Capo S.B.) - che nel caso di Tremonti è forse
riconducibile al c.d. istinto di proprietà... che caratterizza i bambini fino a
5 anni di età - (…) a fagocitare poteri
e competenze”.
Ecco, qui sotto, un
articolo interessante di Eugenio Scalfari, che illustra il disegno che stanno
portando avanti Silvio B. e Giulio T. - i nostri 2 cari, formidabili bulimici,
idiosincratici ai controlli - di impadronirsi dello Stato, sottraendo le leve
decisionali e di controllo agli organi deputati.
[Com'è noto, il disegno fu sventato
dallo scandalo che investì la Protezione Civile e la famigerata cricca. Vediamo
se ci riprovano, sotto altre forme: ad esempio, federalismo demaniale o manovra
legge finanziaria].
IL COMMENTO
Lo Stato disossato e i pasticci elettorali
di EUGENIO SCALFARI
Negli scorsi giorni, nella
disattenzione generale, è stata approvata la creazione della "Difesa
Spa" che centralizzerà gli acquisti e gli approvvigionamenti necessari al
funzionamento di tutte le Forze armate in una società per azioni. Analoga operazione
verrà discussa e probabilmente approvata in Senato mercoledì prossimo per la
creazione della "Protezione Spa", responsabile di tutte le operazioni
di qualsivoglia tipo effettuate dalla Protezione civile. Immaginiamo che altre
società sorgeranno nei vari settori della Pubblica amministrazione. (…).
Le somme in gioco sono
enormi. (…).
C'è dunque un mutamento
vistoso in questo modo di gestione: rapidità nel decidere, impressionante
rafforzamento del potere esecutivo. (…). Bertolaso è la sua protesi e così
saranno i capi delle future Spa pubbliche. La prova generale (auspice Tremonti)
fu fatta qualche anno fa con la Cassa Depositi e Prestiti. Perché -
bisogna ricordarlo - i flussi finanziari che alimentano il sistema
"esternalizzato" sfuggono a tutti salvo che al superministro
dell'Economia. Giulio e Guido, un'accoppiata perfetta, con la differenza che
Guido è una protesi di B., mentre Giulio lavora per sé.
Lo Stato di diritto è a
pezzi.
***
L'Imperatore dei marziani
L'angolo dei
marziani/3
di E.I. Zamjatin , pubblicato
il 31 maggio 2010
Questa mattina,
proseguendo il censimento di coloro che dopo decenni di politica sembrano
essere appena sbarcati da un altro pianeta, Zamjatin ha letto con attenzione l’intervista che il ministro dell’economia Giulio
Tremonti ha concesso ad uno dei principali quotidiani italiani. D’altra parte è
un giorno particolare per l’Italia e per gli italiani, che dopo un’intera
settimana di annunci e dietrofont attendono ancora di conoscere i dettagli di
una manovra che avrà serie ripercussioni sul presente e sulle prospettive della
loro vita.
Eppure Zamjatin si è chiesto se l’intervistato fosse proprio il ministro dell’economia, o se invece si trattasse di un filosofo della storia che in questo difficile giorno voleva distrarre i lettori con considerazioni sui tempi lunghi dell’umanità e sul valore profetico che le sue visioni hanno mostrato nel corso degli anni. Sì, perché dall’intervista si apprende che il filosofo Tremonti già nel 2008 aveva scritto il copione della crisi nel suo libro “La paura e la speranza”; già nel 1997 aveva rinverdito le basi “dell’illuminismo giuridico” nel suo libro “Lo Stato criminogeno”; già nel 1994 aveva denunciato il “drammatico errore politico” della globalizzazione nel suo libro “Il fantasma della povertà”. Così come Zamjatin vi ha trovato poche notizie sulla manovra economica ma certamente molti spunti per dottissime conversazioni estive, tra cui la notizia che “non siamo dentro una di quelle solite congiunture negative, che tante volte abbiamo visto nei secoli e nei decenni passati, ma ad un tornante della storia”; o ancora che “questa è la fine dell’utopia della globalizzazione come nuova età dell’oro”; o infine che così “come il Medioevo era bloccato e fu superato d’un colpo dalla semplicità dei grandi codici borghesi” oggi si propone il contratto di produttività. (…).
Eppure Zamjatin si è chiesto se l’intervistato fosse proprio il ministro dell’economia, o se invece si trattasse di un filosofo della storia che in questo difficile giorno voleva distrarre i lettori con considerazioni sui tempi lunghi dell’umanità e sul valore profetico che le sue visioni hanno mostrato nel corso degli anni. Sì, perché dall’intervista si apprende che il filosofo Tremonti già nel 2008 aveva scritto il copione della crisi nel suo libro “La paura e la speranza”; già nel 1997 aveva rinverdito le basi “dell’illuminismo giuridico” nel suo libro “Lo Stato criminogeno”; già nel 1994 aveva denunciato il “drammatico errore politico” della globalizzazione nel suo libro “Il fantasma della povertà”. Così come Zamjatin vi ha trovato poche notizie sulla manovra economica ma certamente molti spunti per dottissime conversazioni estive, tra cui la notizia che “non siamo dentro una di quelle solite congiunture negative, che tante volte abbiamo visto nei secoli e nei decenni passati, ma ad un tornante della storia”; o ancora che “questa è la fine dell’utopia della globalizzazione come nuova età dell’oro”; o infine che così “come il Medioevo era bloccato e fu superato d’un colpo dalla semplicità dei grandi codici borghesi” oggi si propone il contratto di produttività. (…).
Il ministro della Pubblica Amministrazione obietta al
collega dell'Economia
"Nel rigore si può fare sviluppo, ci sono riforme che non costano niente"
"Nel rigore si può fare sviluppo, ci sono riforme che non costano niente"
Brunetta attacca di nuovo Tremonti "Io sono un
economista, lui no"
Ma poi una nota del ministero precisa: "Nessuna
polemica, il ministro dell'Economia è un giurista"
Critico Frattini: "Polemica legittima, ma nella sede del partito. Non è un bel vedere"
Critico Frattini: "Polemica legittima, ma nella sede del partito. Non è un bel vedere"
Puntate precedenti:
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