sabato 28 marzo 2015

Il Sig. Silvio B., il mammone dal collo taurino ed il suo tallone d’Achille/14/Napolitano

A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 45 del 17-02-2011 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Il Sig. Silvio B., il mammone dal collo taurino ed il suo tallone d’Achille/14/Napolitano


Dopo l'ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi (vedi post/11), anche l'attuale presidente, Giorgio Napolitano, si è accorto recentemente delle precarie condizioni di salute mentali del premier Silvio Berlusconi. Come dire? Meglio tardi che mai. Ma, in ogni caso, è davvero preoccupante essere governati – per usare le sue parole – da “un bugiardo che dice una cosa al mattino e fa l'opposto la sera oppure d'una persona dissociata e afflitta da disturbi schizoidi".
Io ne scrissi, proprio a Repubblica/Augias nel lontano maggio 2003 (ho  già pubblicato qui – vedi post/1 – la lettera) e già allora formulai la stessa “diagnosi” di schizofrenia (una delle patologie mentali più gravi) ed usai lo stesso avverbio , 'vagamente',  che usa Scalfari nell'editoriale allegato dello scorso aprile.
Ritengo opportuno aggiungere, avendo letto che qualcuno talora blatera che è necessario e conveniente “accontentare” Silvio Berlusconi nelle sue mire “riformistiche”, che di queste stesse necessità e convenienza scriveva – nel 2003 su la Repubblica, poco prima di passare al Corriere della Sera – il prof. Michele Salvati, uno dei padri del PD. Ed io sentii l'urgenza di scrivere quella lettera (la mia prima ad un giornale) proprio per mettere in guardia – credo per primo in Italia - dalla bulimia di Berlusconi (come è noto, il bulimico è insaziabile per definizione). Casualmente (?) - l'ho già scritto - il 15 del mese dopo, Eugenio Scalfari in un editoriale dal titolo “ Una lotta giusta ma un voto inutile” (vedi allegato), scrisse della bulimia di Silvio Berlusconi.
Concludo, ripetendo l'avvertimento  di Euripide (che anche Scalfari cita nel suo editoriale dell'11.4): Quos vult Iupiter perdere dementat prius, che ho già usato a proposito del duello tra Berlusconi e Fini - figura chiave nelle passate e nelle prossime vicende politiche – e dedicandolo a tutti: agli idolatri e “innamorati” di destra, a quelli che votano Lega Nord, ai dubbiosi “border line”,  ai critici ancora incerti, a quelli che si astengono, ai nemici sfegatati che però...
“La partita che si sta per aprire – scrive Scalfari - è quella decisiva”: c'è da sperare, vista la situazione, che sia Giove ad aprire gli occhi ai tantissimi ancora che ce l'hanno chiusi (il forte calo del PDL alle ultime elezioni regionali rispetto alle europee dell'anno scorso – quasi un terzo in meno -   però costituisce già un importante segnale di resipiscenza) e/o a togliere completamente la ragione a colui che dà già, ormai da lungo tempo, ampi segni di pazzia.    

Riporto l'editoriale di Eugenio Scalfari dell'11.4 e quello del 15-6-2003, nonché alcuni stralci significativi.
L'EDITORIALE
L'ultima sfida del Cavaliere al Quirinale
di Eugenio Scalfari
11 aprile 2010
(…).
Ma a sentirlo attaccare la sua burocrazia, la sua Camera e il suo Senato, dove domina con maggioranze bulgare, comunque lo applaudono. Attacca i suoi perché li disprezza. Anche la platea di Parma li disprezza ed è divertita e soddisfatta dallo spettacolo [size=18]vagamente schizofrenico[/size]. La doppia o tripla o quadrupla personalità del premier piace a quella platea. (…).
* * *
Quelle frasi di Parma, nonostante il silenzio delle agenzie e dei telegiornali ufficiali, arrivano naturalmente alle orecchie del Quirinale. Si racconta che il Presidente ne sia rimasto stupefatto e indignato. Si è fatto chiamare al telefono Gianni Letta e gli ha chiesto conto di quanto aveva appena udito.
Pare che la risposta di Letta sia stata: "Non sapevo nulla. Ho udito anch'io. Le faccio le mie personali scuse".
E pare che la risposta del Presidente sia stata: "Le sue scuse personali non risolvono la questione. Se non si trattasse del presidente del Consiglio ma di una qualunque altra persona dovrei dire che siamo in presenza di un bugiardo che dice una cosa al mattino e fa l'opposto la sera oppure d'una persona dissociata e afflitta da disturbi schizoidi".

UNA LOTTA GIUSTA MA UN VOTO INUTILE
Repubblica — 15 giugno 2003   pagina 1   sezione: PRIMA PAGINA
(…).
*** Eppure Giuliano Ferrara non è soltanto un' intelligenza alterata; si appoggia a un dato di realtà, cioè al carattere di Silvio Berlusconi e ad alcune sue evidente lacune psicologiche delle quali una è la mitomania di se stesso e l' altra la bulimia. Questa seconda soprattutto: il presidente del Consiglio è bulimico, vuole tutto, divora tutto, la sua fame è insaziabile, il suo bisogno d' appropriazione non ha limiti, anzi cresce man mano che viene soddisfatto. Per questo l' idea di placarlo concedendogli di volta in volta poteri sempre maggiori, privilegi sempre più ampi, franchigie mai viste prima, è sbagliato alla radice: infatti ad ogni nuovo boccone il suo appetito divoratorio aumenta tra i battimani e gli sguaiati incoraggiamenti dei cortigiani. (…).

Quos vult Iupiter perdere dementat prius


Puntate precedenti:
oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/03/il-sig-silvio-b-il-mammone-dal-collo_27.html
oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/03/il-sig-silvio-b-il-mammone-dal-collo_28.html

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