sabato 28 marzo 2015

Il Sig. Silvio B., il mammone dal collo taurino e il suo tallone d’Achille/13/Ciampi2

A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 47 del 15-02-2011 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Il Sig. Silvio B., il mammone dal collo taurino e il suo tallone d’Achille/13/Ciampi2


Ecco, nell'editoriale di Eugenio Scalfari del  14.3.2010, che riporta una confidenza ricevuta dall'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, un esempio concreto e lampante, insieme:
1. del conflitto d'interessi del Sig. Silvio B.;
2. della bulimia insaziabile del personaggio;
3. della sua impudica, strenua difesa della "roba",
4. di come, approfittando della carica di premier, si possa in pochi anni, partendo da una situazione debitoria di 4.000 miliardi di lire, diventare uno degli uomini più ricchi del mondo;
5. di come, nonostante la crisi mondiale ed il calo del PIL mondiale del -1,3% ed italiano del -5,1% nel 2009, il Sig. Silvio B. abbia incrementato la sua ricchezza di 2,5 miliardi di $.

L'EDITORIALE
Peggio del McCarthy di sessanta anni fa
di Eugenio Scalfari
(...).
Il secondo episodio avvenne nel corso di una colazione al Quirinale, sempre alla presenza di Gifuni e di Letta. Il Parlamento aveva votato la legge Gasparri e l'aveva trasmessa  a Ciampi per la firma di promulgazione. Presentava, agli occhi del Capo dello Stato, svariati e seri motivi di incostituzionalità e mortificava quel pluralismo dell'informazione che è un requisito essenziale in una democrazia e sul quale, appena qualche mese prima, Ciampi aveva inviato al Parlamento un suo messaggio.
La colazione era da poco iniziata quando Ciampi informò il suo ospite del suo proposito di rinviare la legge alle Camere, come la Costituzione lo autorizza a fare motivando le ragioni del rinvio e i punti della legge da modificare. Berlusconi non si aspettava quel rinvio. Si alzò con impeto e alzò la voce dicendo che quella era una vera e propria pugnalata alla schiena. Ciampi (così il suo racconto) restò seduto continuando a mangiare ma ripeté che avrebbe rinviato la legge al Parlamento. L'altro gli gridò che la legge sarebbe stata comunque approvata tal quale e rinviata al Quirinale e aggiunse: "Ti rendi conto che tu stai danneggiando Mediaset e che Mediaset è una cosa mia? Tu stai danneggiando una cosa mia".
A quel punto si alzò anche Ciampi e gli disse: "Questo che hai appena detto è molto grave. Stai confessando che Mediaset è cosa tua, cioè stai sottolineando a me un conflitto di interessi plateale. Se avessi avuto un dubbio a rinviare la legge, adesso ne ho addirittura l'obbligo". "Allora tra noi sarà guerra e sei tu che l'hai voluta. Non metterò più piede in questo palazzo".
Uscì con il fido Letta. Ciampi rinviò la legge. Il premier per sei mesi non mise più piedi al Quirinale.


Puntate precedenti:
oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/03/il-sig-silvio-b-il-mammone-dal-collo_27.html


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