A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 11 del 05-11-2010
(trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Lettera
al Ministro Renato Brunetta
Riporto la lettera
che inviai, nel mese di agosto [2010], al ministro Renato Brunetta (con acclusa la
lettera alle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato e per conoscenza al
Presidente della Repubblica sulla manovra finanziaria correttiva). Non ho
ricevuto alcuna risposta.
Egr. Sig. Ministro
Brunetta,
ci deve essere un
motivo se una persona sedicente socialista come Lei si mette a fare politica in
un partito di destra, e questo motivo deve avere a che fare per forza con il
suo retroterra educativo. Leggendo la Sua intervista al Corriere della Sera
(ma lo stesso discorso vale per tutte le più o meno recenti dichiarazioni di
voi tre ministri sedicenti socialisti), sembra di essere davanti al solito
film: un'analisi solo in parte rispondente ai dati della realtà e per il resto
fatta di autoconsolatorie rivendicazioni di supposti, roboanti successi. Se ne
ricava la fondata impressione che Lei, Sig. Ministro, abbia dovuto da piccolo
subire troppi no e troppe frustrazioni e si sia per questo creato una sorta di
“realtà parallela”, che Le fa prendere lucciole per lanterne ancora oggi che è
adulto e ricopre un ruolo di responsabilità. E – come gli altri due ministri
sedicenti socialisti, l'incompetente (l'ha detto anche Lei) Tremonti ed il
“talebano” Sacconi -, conseguenza significativa e ricorrente, poiché questo Le
provoca anche qualche senso di colpa, reiteri ancor più spietatamente ciò che
dovette subire da piccolo.
Ed allora forse si
spiega perché tre ministri-sedicenti-socialisti, Tremonti, Sacconi e Brunetta
(in ordine di responsabilità), siano stati gli autori della manovra correttiva
più feroce ed iniqua della storia repubblicana.
Le ritrasmetto, per
dimostrare l'iniquità della manovra correttiva, la lettera relativa alla
previdenza, inviata al Presidente ed ai Membri delle Commissioni Finanze e
Bilancio del Senato, e per conoscenza al Sig. Presidente della Repubblica (poi,
ai Presidenti della Camera e del Senato, nonché ai Gruppi parlamentari).
Iniquità della
manovra finanziaria correttiva: Previdenza
Il Presidente della
Repubblica ha chiesto più volte che la manovra correttiva fosse equa.
Purtroppo, essa non lo è affatto. Isolando uno dei capitoli della manovra -
quello della previdenza -, per evidenziare l'iniquità della misura prevista dal
DL 78 di un rinvio di 6-9 mesi per le pensioni di vecchiaia, che si aggiunge a
quello prima vigente di 3-6 mesi , che fu deciso dal governo Prodi con la legge
247/07, il cui combinato disposto porta quindi l'età pensionabile per vecchiaia
da 65 a 66 anni (l'allungamento di 12 mesi vale anche per quelle di anzianità),
è sufficiente dire che in soli 3 anni si è aumentata l'età pensionabile di 4
trimestri, mentre per l'aumento a 67 anni, cioè di altrettanti 4 trimestri,
come prevede il regolamento emanato dal governo la settimana scorsa, ci
vorranno ben 11 anni.
Il DL ora approvato ha
visto succedersi varie stesure ed anche la parte relativa alla previdenza ha
avuto – pare - quattro redazioni e subìto varie modifiche, ma mentre quelle
riguardanti altri capitoli sono state migliorative per i destinatari, la
quarta, quella definitiva, riguardante la previdenza è stata invece molto
peggiorativa. In un primo momento (come risultava dal testo del DL approvato
dal Consiglio dei Ministri), questa “finestra” mobile era stata fissata a 6
mesi dalla maturazione del diritto (cioè a 65 anni e mezzo), poi, chissà perché
e senza colpo ferire, a 12 mesi.
Se si analizza il
testo del DL relativo alla previdenza - valido d'ora in poi permanentemente per
tutti e perciò da considerare intervento strutturale -, riepilogando, risulta
quanto segue: il rinvio di 12 mesi vale anche per chi ha maturato già 40 anni
di anzianità (!); non vale per i lavoratori in mobilità, ma fino al limite di
10.000 persone (!!); vale anche per gli inoccupati o inattivi a qualunque
titolo (!!!).
Ne discende che
l'onere dell'aggiustamento dei conti pubblici (non dell'INPS, si badi, la cui
gestione presenta un avanzo record di 7,9 miliardi) ricadrà anche su categorie
deboli o debolissime, a reddito basso, bassissimo o addirittura pari a zero –
che perderanno in un solo anno introiti di migliaia o decine di migliaia di €
[ciascun pensionando perderà tredici mensilità di pensione: nell'ipotesi che la
pensione sia di 1.000 €, avrà perso, in un solo anno, 13 mila €; se è di 1.500,
ne avrà perse 19.500, e così via, perdita molto, ma molto maggiore del
congelamento per 3.000 € in 3 anni degli scatti ai dipendenti pubblici (che uno
stipendio continueranno a prenderlo), che ha fatto protestare i Sindacati ed
altri] -, mentre tutti i percettori di reddito privati - ad eccezione dei
produttori di farmaci generici, dei grossisti di farmaci, dei farmacisti e dei
beneficiari di stock option, per la parte eccedente il triplo della
retribuzione fissa (cioè nessuno, neanche Passera e Profumo!) -, anche
milionari, non pagheranno – letteralmente - neanche un centesimo.
Non pare esagerato,
allora, definire la manovra finanziaria correttiva – per la parte relativa alla
previdenza (e all'invalidità) - iniqua, anzi crudele ed iniqua, molto iniqua.
Chiediamo di
correggerla prevedendo: a) una “finestra” mobile al massimo di 6 mesi dalla
maturazione del diritto; b) che il rinvio non si applichi per i lavoratori in
mobilità; c) che il rinvio non si applichi ai pensionandi inattivi (gli over
45-50 rimasti senza lavoro sono stimati in oltre un milione: quanti sono – e
saranno - su 140.000 nuovi pensionati ogni anno?).
In conclusione, Sig.
Ministro, la Sua proposta di organizzare manifestazioni (di parte) per
verificare il consenso del “popolo” (Le rammento: nel “villaggio” Italia, 23
votanti PDL alle ultime elezioni politiche e 17 a quelle europee) è davvero incongrua e s'inscrive coerentemente
nello schema accennato della Sua “realtà parallela”. Faccia uno sforzo, scenda
con i piedi per terra, e forse s'accorgerà anche Lei che far pagare per il
risanamento dei conti pubblici, ad esempio, ad un pensionando inattivo qualche
decina di migliaia di € in un anno, mentre né un miliardario come Berlusconi,
né un milionario come Tremonti, né un abbiente come Lei o Sacconi pagherà un
solo centesimo, è una misura crudele ed iniqua, molto iniqua, inaccettabile per
un ministro sedicente socialista, che dovrebbe avere – lo affermava il
socialista Sandro Pertini – come stella polare, oltre alla libertà, la
giustizia sociale.
Distinti saluti
Appendice
commento di torquemada58
inviato il 5 novembre 2010
Caro
magnagrecia,
nelle mie scorribande virtuali incappo spesso nelle cose che scrivi e le trovo sempre istruttive e utili per la documentazione.
Nel caso specifico di questa lettera a Brunetta, c'è solo un'osservazione che mi permetto di fare, è una cosa da nulla, sono un pignolo per natura e non resisto : sul finale scrivi "Faccia uno sforzo, scenda con i piedi per terra" , ti volevo ricordare che Brunetta non ha bisogno di fare uno sforzo per scendere a terra, è già a terra.
Carissimi saluti
nelle mie scorribande virtuali incappo spesso nelle cose che scrivi e le trovo sempre istruttive e utili per la documentazione.
Nel caso specifico di questa lettera a Brunetta, c'è solo un'osservazione che mi permetto di fare, è una cosa da nulla, sono un pignolo per natura e non resisto : sul finale scrivi "Faccia uno sforzo, scenda con i piedi per terra" , ti volevo ricordare che Brunetta non ha bisogno di fare uno sforzo per scendere a terra, è già a terra.
Carissimi saluti
commento di magnagrecia inviato il 5 novembre 2010
Caro
Torquemada58,
te
lo avevo promesso, che avevo qualche dato utile da trasferire. Ne ho ancora in
serbo qualche altro.
La
tua osservazione sul ministro Brunetta è giustissima, nel senso che in fondo è
anch'egli un mediocre, di quella mediocrità non tanto tecnica, quanto morale,
perché disposto, per emergere,
scegliendosi furbescamente una parte del campo con molto meno
competitori, a farsi strumento di leader incompetenti e spregiudicati e di
politiche contrarie al suo credo originario, ancora ipocritamente esibito.
L'invito
a scendere a terra nella dimensione della realtà effettuale serve proprio a
smascherare questa contraddizione, ed a riportarlo giù dalla dimensione
"onirica", che gli serve per compensare la sua debolezza ed i sensi
di colpa.
Carissimi
saluti
Magnagrecia,
sei proprio sadico a ricordare Sandro Pertini al mezza pugnetta, gli fai
prendere un colpo.....
commento di magnagrecia inviato il 5 novembre 2010
Approfitto
della citazione da parte di Partigiano49 dell'aggettivo 'sadico' per fare
alcune considerazioni.
1.
Io, nella lettera alle Commissioni parlamentari, ho definito, verso la fine, la
manovra correttiva "crudele ed iniqua", sia per la parte relativa
alla previdenza, sia per la parte relativa all'invalidità.
2.
Per quanto riguarda la "crudeltà", mi ricordo che Curzio Malaparte,
credo nel "Diario di uno straniero a Parigi", distingueva la
"ferocia", propria degli animali, perché inconsapevoli del male che
arrecano, dalla "crudeltà", peculiare degli umani, perché invece ne
sono consapevoli.
3.
Il meccanismo della crudeltà è abbastanza strano. Anni fa, fu fatto un
esperimento: un certo gruppo di studenti universitari fu invitato a misurare il
proprio grado di pietà/crudeltà, manovrando una manopola di un'apparecchiatura
elettrica che provocava scosse lettriche d'intensità crescente ad una persona
situata in una stanza attigua, che essi non potevano vedere, ma di cui potevano
sentire le urla (in realtà simulate). Beh, la maggioranza di loro palesò un
grado elevato di crudeltà.
4.
Io sono stato responsabile del controllo di gestione di una grande e ricca
azienda. Quando, per effetto della liberalizzazione del mercato (fino ad allora
oligopolistico), ci fu una riduzione dei prezzi/ricavo, mi chiesero di
formulare delle proposte di riduzione dei costi, ed io, senza
"pietà", tra le misure da adottare indicai una rinegoziazione dei
contratti di fornitura per scaricare sui fornitori (PMI) buona parte della
riduzione dei prezzi/ricavo, ma non c'erano molte alternative (poi, infatti, ci
fu la messa in mobilità di migliaia di persone). SEGUE
SEGUE.
5. Nel caso della manovra correttiva, mi pare si possa affermare senza tema di
smentita che i ministri Tremonti, Sacconi e Brunetta (in ordine decrescente di
responsabilità) sono stati gli ideatori ed attuatori – ostinati ed inflessibili
- della manovra finanziaria correttiva più crudele ed iniqua della storia
repubblicana, perché – scientemente! - addossa l'onere del risanamento del
bilancio pubblico su categorie debolissime e preserva TOTALMENTE i ricchi ed i
ricchissimi. Basti dire che, nel testo originario, era previsto l'innalzamento
della percentuale minima d'invalità dal 74% all'85%, per cui sarebbero stati
esclusi ad esempio i down, la cui indennità è pari a poco più di 250 € mensili.
Soltanto dopo le corali e vibrate proteste (incluso Bersani), il comma fu
cancellato in Commissione Bilancio.
Nessun commento:
Posta un commento