Voi
già sapete che, da almeno un paio d’anni, ho – diciamo così - l’onore e l’onere
di evidenziare, anche a docenti universitari di Economia, la loro scarsa
conoscenza dello statuto della BCE, della quale o ignorano o, quel che sarebbe
peggio, fanno finta di ignorare (ma, in generale, propendo per la prima
ipotesi) i reali poteri-doveri, che
sono ignoti – sembra - a quasi tutti e che – nell’attuale, grave crisi
economica, dalla quale dopo ben sette anni stentiamo ad uscire – tanta importanza
hanno per i popoli dell’Eurozona.
Mi
riferisco in particolare all’art. 2-Obiettivi, che già dalla denominazione (al
plurale) attesta che la BCE ha non un solo obiettivo – la stabilità dei prezzi
– ma due obiettivi. Il
secondo obiettivo è stabilito nello stesso articolo 2 dello statuto: “Fatto salvo l'obiettivo della stabilità dei prezzi”, la Bce “sostiene le politiche economiche generali dell’Unione al fine di
contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione definiti nell'articolo
3 del Trattato sull'Unione europea”. Tra
questi, la “crescita economica equilibrata” e la “piena occupazione”; “la
coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati
membri”.
L’altro ieri ho scoperto che nel novero
di coloro che non conoscono bene lo statuto della BCE c’è addirittura il Prof.
Sen. Mario Monti, insigne economista e cattedratico ed ex presidente del
Consiglio (la prova la potete trovare quasi in fondo all’elenco), il quale “si dice «non
favorevole all' inserimento dell' obiettivo di crescita nella Banca centrale
europea perché sarebbe un alibi per gli Stati membri per attribuirle le
responsabilità»”. Il che, da
una parte, dimostra che, poiché tale obiettivo è contemplato dallo statuto, il
Prof. Sen. Monti o non conosce lo statuto della BCE – il che è preoccupante - o
ha mentito all’opinione pubblica – il che è grave; dall’altra, conferma che la
BCE è passibile di attribuzione di responsabilità; e, da un’altra ancora, rafforza
l’ipotesi che, dato il rischio di incolpazione non soltanto mediatica ma anche
giuridica del Consiglio direttivo della BCE e del suo presidente per omissione
di obblighi statutari, che aver obliterato quasi del tutto questo secondo
obiettivo nei siti dell’UE e della BCE e completamente nei discorsi del
presidente Draghi non è casuale, ma risponde ad un intento scientemente portato
avanti per disinformare l’opinione pubblica europea, disinformazione della
quale, come si vede appresso, restano vittime anche docenti universitari di Economia e
perfino premi Nobel.
Oltre agli obiettivi, la scarsa
conoscenza dello statuto riguarda: a) il potere di acquisto di titoli pubblici
(art. 18), purché vengano effettuati sul mercato secondario; b) il divieto di
finanziare gli Stati attraverso l’acquisto
diretto (art. 21), cioè sul mercato primario; c) parallelamente al punto
b), la convinzione quasi universale errata che la FED non abbia invece questo
divieto; e d) che l’unica Autorità sovraordinata giurisdizionalmente alla BCE è
la Corte di giustizia europea (CGUE) (art. 35).
Andrebbe tenuto presente che lo statuto
della BCE mutua, spesso letteralmente, tutte le disposizioni dei trattati di
sua pertinenza, per cui, da una parte, è un’inutile complicazione riferirsi ai
trattati quando si trattano i poteri-doveri della BCE; e, dall’altra, questa abitudine
disincentiva la conoscenza dello statuto.
Infine, elemento molto importante, va
considerato che attualmente la BCE sta disattendendo entrambi gli obiettivi
statutari, non soltanto quello secondario ma anche quello principale.
Riporto, qui di seguito:
- Allegato
alla Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto
-
1
- Motivazioni della petizione
-
2
- Statuto BCE
-
3 - Obiettivo inflazione sotto 2%, ma vicino
-
4
- Federal Reserve Act (e divieto acquisto diretto titoli Tesoro USA)
-
5
- Trattato di Lisbona
-
6
- Trattato di Maastricht
-
una selezione di articoli costituenti le prove della scarsa conoscenza dello
statuto della BCE [NB: Sbilanciamoci, in
occasione della ristrutturazione del suo sito avvenuta nel 2016, ha sia creato
nuovi URL ai suoi vecchi articoli, sia cancellato i miei commenti scomodi]:
Aristotele, lezione di economia
02/01/2013
[…] Non sono cose da banchieri centrali,
queste, specialmente di una Banca centrale come la BCE che nel suo statuto non
solo non ha l’obiettivo della “vita” buona” di Aristotele, ma non ha neanche la
piena occupazione che si trova nello statuto della Federal Reserve americana.
Per la BCE quello che conta è solo la stabilità dei prezzi, in base a quanto
stabilito dal trattato di Maastricht, che ha dato vita a più di un
rovesciamento. […]
Vincesko
Venerdì, 04 Gennaio 2013
“Funzioni della BCE” […]
*Studente, responsabile ufficio stampa GFE
presso Università di Pisa
Bce, troppo poco e troppo
tardi
08/11/2013
brevi risposte
Vero,
la BCE ha anche altri compiti - fatta salva la stabilita' dei prezzi, pero'.
@
nicola melloni
Chiaro, ma era un assist a Lei, visto che l’inflazione è allo 0,7%.
Se non si è capito, chi ciurla nel manico è la Germania, che prende tutti i
vantaggi dell’attuale assetto, ma non vuole assumersi gli oneri di Paese leader
(anche se l’accordo recente tra la Merkel e la SPD contempla un aumento dei
salari tedeschi).
*(DPhil, Oxford) è Visiting Lecturer in
International Political Economy a London Metropolitan University, editorialista
politico ed economico di Liberazione e contribuisce regolarmente a Carta e alle Lettere Internazionali del Mulino. In passato è stato Research
Fellow presso l'Università di Bologna e ha partecipato a diversi progetti
europei di cooperazione e sviluppo. Esperto di economie in transizione e del
rapporto tra stato e mercato è autore, tra le altre cose, di Market Without Economy (2007, Ibidem Verlag).
3. Perchè e come
l'euro va eliminato
di Domenico Moro*
Lunedì
14 Aprile 2014
“La Bce, al contrario,
ha come suo compito esclusivo il controllo dell’inflazione”
“questo comporterebbe mettere in discussione l’architettura
dell’euro”.
*economista, membro della direzione nazionale del PdCI, autore di
numerosi saggi come “Club Bilderberg. Gli uomini che comandano il mondo” e il
“Nuovo compendio del “Capitale” di Karl Marx”.
La favola dell'equità e dello
sviluppo
23/08/2014
1.
“Entrambi sottolineano che aver creato la Bce in assenza di un interlocutore
statale comunitario e averle affidato solo l’obiettivo di lotta all’inflazione
e non anche alla disoccupazione”.
2.
“Ma Zingales sorvola su questo particolare e, comunque sia, propone che la Bce
finanzi la spesa pubblica dei paesi europei ogni qual volta l’inflazione scenda
sotto l‘1%; il che significa che avrebbe già dovuto farlo da un pezzo!”
Faccio
rilevare anche a Lei [1] che non è vero che la BCE abbia come solo compito
statutario quello del controllo dell’inflazione. Essa ha anche quello di
“sostenere le politiche economiche generali della Comunità"..
Già,
la BCE “avrebbe già dovuto farlo da un pezzo!”, ma non perché lo suggerisce
Zingales o altri, bensì perché, appunto, lo prescrive lo statuto della BCE
(art. 2).
Qui,
ho riportato il QUESITO APERTO A MARIO DRAGHI
sul perché lo abbia fatto (letto in diretta a Radio3-Tutta la città ne
parla) e questo Quesito a Paolo Pini:
La
BCE ha trasformato un suo obbligo statutario in una concessione condizionata e
costosa, è possibile denunciarla alla Corte Europea di Giustizia?
[2]
Link (e testo) originario sostituito da quest’altro:
*E'
professore di Politica economica presso la Facoltà di Economia dell'Università
di Roma La Sapienza, Dipartimento di Economia Pubblica. Cura annualmente il
Rapporto sullo Stato Sociale.
Il giorno dello “Sblocca Italia”
02/09/2014
link sostituito da:
Analisi
molto interessante, come al solito. Ma dalla quale emerge una evidente
incongruenza logica su un punto dirimente, cioè il ruolo della BCE, tra
l’affermazione:
“molti fanno
erroneamente affidamento sulle azioni taumaturgiche di una BCE con le ali spuntate”,
il che, non solo non è vero, ma è contraddetto dal medesimo
Autore in quest’altro periodo:
“Quanto ciò che non ha
fatto dopo con Draghi, o meglio ha lasciato che avvenisse nonostante gli
allarmi, ovvero una progressiva discesa della dinamica attesa dei prezzi in
fase di recessione ben al di sotto del target
del 2%[2] tanto
da portare l’inflazione effettiva dell’Eurozona allo 0,4% e molti paesi in
piena deflazione, sotto lo 0%”.
*Professore ordinario di Economia Politica
presso il Dipartimento di Economia e Management (DEM) dell’Università di Ferrara. Insegna Economia Politica e
Economia del lavoro e dell’innovazione alla Facoltà di Economia. E'
Vice-Presidente della Società Italiana degli Economisti (SIE) per il triennio
2013-2016. Fa parte della Direzione della rivista Economia Politica. Journal of Analytical
and Institutional Economics, e del Comitato Scientifico della rivista Quaderni di Rassegna Sindacale. Lavori.
Collabora a Sbilanciamoci.info.
I ripensamenti a metà della
Bce
13/09/2014
Moneta morbida, lavoro duro
13/09/2014
Diabolico perseverare/A partire dalla crisi del 2008, le politiche
dell'eurozona sono state un fallimento su tutti i fronti. Le due risposte di
Draghi
Citazione: “Dunque, la politica monetaria sembra svolgere,
sia pure in ritardo e con i limiti statutari e della sorda opposizione della
Bundesbank, il proprio ruolo”.
Antonio
Lettieri lo ha mai letto attentamente lo statuto della BCE?
Non
c'è nessun impedimento statutario, anzi la BCE è in flagrante violazione del
suo statuto (art. 2) (cfr. "Dialogo tra il prof. Paolo Pini e me sui
poteri della BCE"
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2818189.html ).
La
BCE ha non uno soltanto ma 2 obiettivi, uno principale e uno – diciamo così –
secondario o subordinato: il primo è quello, a tutti noto, del controllo
dell’inflazione: il secondo è quello, raggiunto il primo obiettivo, di
sostenere la crescita e l’occupazione.
Attualmente,
in deflazione o quasi, a statuto vigente, compito statutario della BCE (art. 2)
è quello di, avendo raggiunto l’obiettivo del controllo dell’inflazione
(compito primario) - che non deve superare il 2% (il livello poco sotto il 2%
costituisce il suo target) e adesso siamo o prossimi allo zero o, in Italia, in
deflazione – “sostenere le politiche economiche generali della Comunità"
che “sono un elevato livello di occupazione e una crescita sostenibile e non
inflazionistica”
Che
la BCE abbia le ali spuntate è quello che la medesima BCE vuole far credere, ma
non è vero (ho già segnalato la recente, strana modifica nel suo sito del testo
delle funzioni). E, per fare cortine fumogene e così nascondere le proprie
responsabilità e omissioni, chiede ad ogni pie’ sospinto agli Stati in crisi
economica le asserite salvifiche riforme strutturali; e addirittura, per poter
ottenere gli aiuti, lo condiziona ad un’ulteriore cessione di sovranità.
Davvero bizzarro è trasformare un suo obbligo statutario in una concessione
condizionata e costosa; ancora più bizzarro è che (quasi) nessuno fiati.
Ne
discende, senza possibilità di equivoco, che (ripeto: a norma di statuto
vigente, senza invocare alla solita arrogante e furba Germania modifiche delle
regole) la BCE deve – deve! – finanziare la crescita economica e
dell’occupazione. Attraverso misure efficaci, in particolare, il varo di un congruo QE e dell’acquisto della
quota di debito pubblico eccedente il 60% del rapporto debito/Pil di tutti i
Paesi EUZ, sotto forma di nuovi titoli pubblici a lunga scadenza e a tasso zero
o quasi (senza sterilizzazione), per alleviare sensibilmente l’onere di
interessi passivi (quasi 90 mld annui per l’Italia) e rendere possibile una
congrua politica fiscale soprattutto per accrescere la domanda aggregata.
(Detto per inciso, l’intervento della BCE, per superare – in una sorta di
sapiente trattativa negoziale – la sicura contrarietà della Germania, potrebbe
eventualmente essere legato agli EuroUnionBond (proposta Prodi-Quadrio Curzio)
che prevedono la garanzia collaterale di oro e quote di aziende pubbliche
nazionali)
L’unico
mio dubbio riguardava la possibilità da parte della BCE di acquistare titoli
pubblici nuovi (stante il divieto nel trattato UE), ma questo dubbio è stato
risolto dal prof. Andrea Terzi, secondo il quale non c’è bisogno di cambiare le
regole perché la BCE possa acquistare titoli pubblici nuovi, purché siano bond
emessi dall’Eurozona.
Conclusione.
In
sostanza, il Consiglio direttivo della BCE, costituito dai [attualmente 18] governatori
delle banche centrali dell’Eurozona, cioè da funzionari pubblici pagati
lautamente dalla collettività europea, sta disattendendo il suo statuto e sta
mancando entrambi gli obiettivi, sia quello principale di tenere l’inflazione
poco sotto il 2%, sia quello subordinato (fu deciso che fosse tale per
imposizione della Germania) di sostenere la crescita economica e
dell’occupazione. Con gravi conseguenze sulla vita e il benessere della
collettività al cui servizio (teoricamente) essi operano (la crisi economica ha
distrutto finora il 25% del tessuto produttivo italiano, 9 punti di PIL, centinaia
di migliaia di posti di lavoro, letteralmente centinaia di vite umane).
Il
re, cioè, è nudo, ma (quasi) nessuno fiata contro il potente sovrano monetario
(la BCE) e si guarda bene dal menare scandalo per la sua condotta
giuridicamente omissiva e moralmente criminosa, anzi ci sono persone e giornali
che arrivano a inneggiare al salvatore Draghi, il quale invece continua a
comportarsi come il cattivo Signor Hyde e non come il buono Dottor Jekyll, .
PS:
Ecco
cosa sono gli Abs con cui la Bce spera di portare l'Eurozona fuori dalla crisi
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-09-04/ecco-cosa-sono-abs-162810.shtml
Nota:
Poi, Lettieri ha corretto lo stesso articolo, uscito su E&L.
8. Con la deflazione gli speculatori
attaccheranno i più deboli: occorre reagire
con rapidità
Articolo di Romano Prodi*
su Il Messaggero del 31 agosto 2014
Il ruolo di armonizzare le diverse politiche ricade ancora
una volta sulle spalle della BCE, anche se essa ha poteri assai più limitati di
quelli della sua consorella americana [a
mio avviso, questo non è vero in
caso di deflazione, ndr].
Impariamo
dagli antieuropeisti a essere coerentemente europei con una politica comune di
rilancio dell’economia
Così l’unica vera politica di difesa dell’Europa l’ha fatta la Banca centrale europea, che pure non è un organo democratico, utilizzando tutti i
suoi poteri, peraltro piuttosto scarsi [A me non pare, dipende:
a norma di statuto, la BCE ha ATTUALMENTE gli stessi poteri della FED per
gestire efficacemente la politica monetaria e - con opportune misure -
sostenere la crescita economica e dell'occupazione (secondo obiettivo); le
uniche differenze è a) che - di norma - i suoi 2 obiettivi non sono formalmente
paritari, tranne che - all'atto pratico - in caso di deflazione o
inflazione sotto target, come
ora, situazione in cui
è necessaria una politica monetaria espansiva e i 2 obiettivi - l'obiettivo
principale e quello subordinato - diventano pertanto concordanti e
convergenti, ed acquisisce carattere di cogenza statutaria anche l’obiettivo
secondario o subordinato di “sostenere le politiche economiche generali della
Comunità”;
e b) che ha come interlocutori non uno soltanto ma 18 governi (ora - con la
Lituania - diventati 19), e purtroppo uno di essi (la Germania), è divenuto, a
causa della latitanza della Commissione europea e dell'egoismo miope della sua leadership, più uguale degli altri. Scriverò al professor Prodi e glielo
chiederò direttamente, ndr]. Ha salvato l’euro, permettendo di conservarlo per il futuro. Questo mostra la
trappola in cui siamo finiti e soprattutto è una ulteriore prova del fatto che
l’Europa oggi è incapace di elaborare una visione di lungo periodo.
Prodi: 10 e lode
a Mario Draghi
December 2, 2014
9. Il mito del “below 2%, but close”
Citazione: “Per questo alla BCE fu assegnato un solo
obiettivo: la stabilità dei prezzi”.
Noto con raccapriccio che neppure il Prof. Zingales (come
quasi tutti, inclusi altri docenti ordinari di Economia e il premio Nobel
Stiglitz) ha mai letto attentamente lo statuto della BCE o almeno le funzioni
della BCE così come esse sono riportate nel suo sito.
10. Neppure il premio Nobel Stiglitz conosce bene lo
statuto della BCE (leggi il mio commento e gli obiettivi della BCE e della FED
allegati):
L’imperfezione dei mercati
26/09/2014
L'età della depressione/La miscela
esplosiva contemporanea: un modello che mescola declino economico e speculazioni
della finanza, una produzione ridotta all'osso controllata dalle grandi
imprese, una società disuguale, frammentata e disorientata. Pubblichiamo
stralci della lezione di Joseph Stiglitz tenutasi alla Camera il 23 settembre
11. Bce: Fisher (Fed), bene Draghi ma
poteri limitati
Articolo
pubblicato il: 25/09/2014
"Draghi
sta agendo correttamente ma ha poteri limitati" rispetto alla Fed per il
diverso mandato dell'Eurotower. Così Richard W. Fisher, presidente e ad della
Federal Reserve Bank of Dallas ad un incontro sull'impatto nella zona euro
della politica monetaria Usa.
La
Bce e' più "giovane" della Fed e dunque "Draghi sta cercando di
seguire un percorso" all'interno del suo mandato ed "ha strumenti
limitati", ha aggiunto Fisher. Ma non solo, ha osservato, per Draghi
"e' più difficile agire perché ha davanti 18 stati membri".
12. La cosa giusta che non
facciamo
di Lucrezia Reichlin*
03 ottobre 2014
I trattati non si cambiano in
cinque minuti e sono il frutto di un compromesso faticoso, ma, o all’interno
delle vecchie regole o dandosene delle nuove, dobbiamo uscire dall’eccezionalità
di un’Unione in cui la politica della banca centrale è limitata da vincoli
dettati da interpretazioni di parte del Trattato.
Questa della Prof. Reichlin è
l’analisi più corretta dei poteri della BCE da me letta [prima di leggere
quella di PierGiorgio Gavronsky], ma anch’essa non del tutto, almeno
apparentemente, visto che ha lavorato alla BCE.
Riccardo Realfonzo* - 02 ottobre 2014
Anche per questo, fu pacifico accettare che l’Unione Monetaria si
dotasse di una BCE simile alla Bundesbank: una banca “conservatrice” – nel
gergo degli economisti – che non finanzia la spesa pubblica e che ha nel
controllo dei prezzi il suo obiettivo statutario.
OBIETTIVI
BCE [Riporto per intero il mio commento, poiché è ancora in attesa di
moderazione dal 4/10 scorso]
Negli ultimi 2 anni m’è toccato rilevare spesso (anche con docenti di Economia
e persino un premio Nobel come Stiglitz, ma almeno lui è statunitense, v.
penultima newsletter di Sbilanciamoci), che la BCE ha non uno soltanto ma 2
obiettivi, uno principale e uno subordinato: il primo è quello, a tutti noto,
del controllo dell’inflazione: il secondo è quello, raggiunto il primo
obiettivo, di sostenere la crescita e l’occupazione. Attualmente, in deflazione
o quasi, a statuto vigente, compito statutario della BCE (art. 2 – Obiettivi
[al plurale]) è quello di, avendo raggiunto l’obiettivo del controllo
dell’inflazione, che deve essere poco sotto il 2%, “sostenere le politiche
economiche generali della Comunità” che “sono un elevato livello di occupazione
e una crescita sostenibile e non inflazionistica”.
Ne discende, che (ripeto: a norma di statuto vigente, senza invocare alla
solita arrogante e furba Germania modifiche delle regole) la BCE è in flagrante
violazione del suo statuto, poiché deve – deve! – finanziare la crescita
economica e dell’occupazione. Attraverso misure efficaci, in particolare,
l’acquisto della quota di debito pubblico eccedente il 60% del rapporto
debito/Pil, sotto forma di titoli pubblici nuovi a lunga scadenza e a tasso
zero o quasi, emessi, non dai singoli Paesi (alla BCE sono vietati gli acquisti
di titoli dei singoli Stati sul mercato primario), ma dall’Eurozona (senza
sterilizzazione), sostitutivi di quelli vecchi molto più onerosi, per alleviare
sensibilmente l’onere di interessi passivi (86 mld annui per l’Italia) e
rendere possibile una congrua politica fiscale degli Stati, per accrescere la
domanda aggregata.
Luigi Pandolfi - 21 ottobre 2014
L’Europa potrebbe emulare, seppur tardivamente, gli Stati Uniti? No,
almeno nelle condizioni date. Non potrebbe farlo perché l’Europa non è uno
stato sovrano, con una banca centrale che, come la Fed, ha nella sua mission il
perseguimento della piena occupazione mediante la conduzione della politica
monetaria. [Riporto per intero il mio
commento, fino a quando verrà pubblicato]
Mi pare di capire che neppure
l’economista Luigi Pandolfi – come quasi tutti – conosce lo statuto della BCE. Spiegazione:
gli obiettivi della BCE sono due, uno principale e uno subordinato (fu deciso
che fosse tale per imposizione della Germania); la condizione sospensiva,
costituita dal raggiungimento dell’obiettivo principale (controllo dei prezzi),
è (più che) soddisfatta, quindi la BCE è obbligata dal suo statuto (art. 2 -
Obiettivi) a raggiungere il secondo obiettivo ("sostenere la crescita
economica e un elevato livello dell'occupazione"), che – stante
l’inflazione nell’Eurozona prossima allo zero - è del tutto concordante e
convergente con l’obiettivo principale, che ora è quello di riportare
l’inflazione da quasi zero a poco sotto il 2%
(“below 2%, but close”), non determinato dai trattati UE ma lasciato
decidere alla stessa BCE.
Ne discende anche che, attualmente,
la BCE ha gli stessi poteri della FED e, come per la FED, entrambi gli
obiettivi sono su un piano paritario.
Lo ri-allego:
PROTOCOLLO SULLO STATUTO DEL
SISTEMA EUROPEO DI BANCHE CENTRALI E DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA
Articolo 2 - Obiettivi
Conformemente all’articolo 105,
paragrafo 1, del trattato, l’obiettivo principale del SEBC è il mantenimento
della stabilità dei prezzi. Fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi,
esso sostiene le politiche economiche generali della Comunità al fine di
contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità definiti
nell’articolo 2 del trattato.[*] Il SEBC agisce in conformità del principio di
un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo un’efficace
allocazione delle risorse, e rispettando i principi di cui all’articolo 4 del
trattato.
[*] Secondo l’articolo 105,
paragrafo 1, del Trattato sull’Unione europea, oltre all’obiettivo principale
del mantenimento della stabilità dei prezzi il SEBC “sostiene le politiche
economiche generali nella Comunità al fine di contribuire alla realizzazione
degli obiettivi della Comunità” agendo “in conformità del principio di
un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza”.
Tali obiettivi (definiti
dall’articolo 2 del Trattato di Maastricht) sono:
• uno sviluppo armonioso ed
equilibrato delle attività economiche nell’insieme della Comunità
• una crescita sostenibile, non
inflazionistica, che rispetti l’ambiente
• il raggiungimento e il
mantenimento di un elevato livello di occupazione e di protezione sociale
• la coesione economica e sociale
• la solidarietà tra stati
membri.
PS: Segnalo che il mio commento con
lo statuto BCE è ancora in attesa di pubblicazione dal 4 ottobre scorso.
* Giornalista e
politologo (l’ho
ricavato dal suo blog su Il Fatto
Quotidiano).
15. Perché non sono d’accordo con
Ignazio Visco
Paolo Savona - 21/10/2014
La BCE è
caduta nella trappola della liquidità, la condizione peggiore in cui si può
venire a trovare una banca centrale, avendo perso il legame con gli andamenti
del reddito e dell’occupazione a causa dei ritardi di diagnosi e di scelta.
Essa non ha più spazio né nei tassi dell’interesse, né nella quantità e nei
canali di creazione di base monetaria da creare per stimolare l’economia. In
breve ha fallito al suo compito. Da tempo insisto che la BCE ha uno statuto
inadatto ai cambiamenti epocali di cui ha parlato Visco al Mulino di Bologna,
con un solo obiettivo, l’inflazione, e un solo strumento, il finanziamento
alle banche; le altre banche centrali che contano hanno due obiettivi e tre
strumenti. In particolare di curare lo sviluppo in parallelo con l’inflazione e
di intervenire acquistando titoli di Stato, che la Bundesbank fa regolarmente,
e intervenire sul cambio, potere che non ha. Non ha quindi la possibilità di
operare sulle due variabili strategiche dello sviluppo moderno.
Visco ha
mai chiesto di ampliare lo Statuto BCE? Eppure sarebbe suo compito farlo.
Preferisce mettersi sul solco europeo del blocco del disavanzo pubblico, del
rientro dal rapporto debito pubblico/PIL, della riforma della PA e del mercato
del lavoro che non sono certo le politiche urgenti di rilancio della domanda e
non fanno uscire la politica monetaria dalla trappola della liquidità in cui è
caduta.
https://formiche.net/2014/10/perche-daccordo-ignazio-visco/
*
Economista, politico e accademico italiano; è stato Ministro dell'industria, del
commercio e dell'artigianato
dal 29 aprile 1993 al
19 aprile 1994.
16.
Bce, Draghi, politica
monetaria di Thomas Fazi*Draghi apre al quantitative easing “all’americana”
19/11/2014
Draghi ha incassato l’ok ad una politica di
quantitative easing “all’americana”, estesa cioè anche ai titoli di stato. Un
importante passo avanti, ma non sufficiente
E’ falso che lo statuto della BCE vieti
l’acquisto di titoli di Stato. Questo divieto (art. 21 dello Statuto) è limitato
al mercato primario, esattamente come per la FED, che NON può acquistare titoli
del Tesoro direttamente dal Tesoro, ma soltanto sul “mercato aperto” (open market) (cfr. allegato in fondo).
Thomas Fazi
Ciao Vincesko: bè, la legalità dell'acquisto di titoli di stato da parte
della Bce (anche sul mercato secondario) è quantomeno dubbia, come dimostra la
sentenza della Corte di giustizia tedesca, ora al vaglio della Corte di
giustizia europea.
Risposta a Thomas Fazi
1) Premesso che l’arrogante Corte Cost. tedesca - ancorché non si sia
limitata a presentare il ricorso alla Corte di Giustizia, ma abbia, in ben 40
pagine, indicate anche le soluzioni - non ha nessun potere di interpretazione
dei trattati UE, traggo da: “Karlsruhe: doppia sfida all’Europa” - 18.02.14 -
di Pietro Manzini http://www.lavoce.info/karlsruhe-europa-bce-euro/ “Lo scorso gennaio, la Corte costituzionale
tedesca ha posto alla Corte di giustizia UE due questioni relative alla
legittimità della decisione della Bce sul programma cosiddetto Omt (Outright
Monetary Transaction), che prevede la possibilità da parte del sistema delle
banche centrali europee di acquisto illimitato di titoli di debito pubblico nel
mercato secondario a favore di quegli Stati che aderiscano alle politiche di
condizionalità fissate dall’European stability mechanism. Con la prima
questione, la Suprema Corte tedesca vuole sapere se la decisione rientra nella
politica monetaria, ovvero se deve ritenersi di politica economica; con la
seconda, invece, vuole che gli eurogiuridici di Lussemburgo stabiliscano se il
programma Omt è compatibile con il divieto di facilitazione finanziaria
previsto dall’articolo 123 del Trattato sul funzionamento della UE”.
Da cui emerge che le contestazioni della Corte non riguardano il potere della
BCE – sancito dal dettato chiarissimo dell’art. 21 – di acquistare titoli
sovrani sul mercato secondario, ma soltanto se questi possano essere illimitati
e se rispondano al mandato della BCE di gestire la politica monetaria. […]
* Thomas Fazi è un saggista, traduttore e
autore di documentari. La casa editrice inglese Pluto Press ha pubblicato il
suo primo libro, The Battle for
Europe
Una moneta statale per uscire
dalla crisi
22/11/2014
L'emissione da parte dello Stato di "Certificati di credito
fiscale" consentirebbe di creare una moneta nazionale complementare
all'euro e di conseguenza nuova capacità di spesa senza generare debito. Un
manifesto - appello di Gallino Bossone, Cattaneo,
Grazzini e Sylos Labini
link sostituito da (commenti
eliminati):
http://old.sbilanciamoci.info/Newsletter/Newsletter-n.374-24-novembre-2014/Una-moneta-statale-per-uscire-dalla-crisi-27240.html
Commento: Io direi di lasciar perdere il set
delle proposte immaginifiche e di migliorare ed implementare quelle, ancorché
difficili, praticabili e congrue per uscire dal pantano: a) all’interno,
un’imposta patrimoniale straordinaria corposa sul 5% più riccvo delle famiglie;
e/o b) costringere la BCE a fare quel che deve per statuto (art. 2), se
necessario denunciandola alla Corte di giustizia (art. 35 Statuto BCE), prima
che l’ottusa Germania caschi insieme a noi e all’Euro: a) riportare il tasso
d’inflazione poco sotto il 2% e b) sostenere la crescita economica ed un
elevato livello dell’occupazione. Altre soluzioni – purché realizzabili - sono
solo complementari.
risposta a Vincesko
Sulla BCE mi sembra che la Germania non lo permetterebbe mai.
Replica a Stefano Sylos Labini*
5. Infine, la BCE. E’ chiaro che la Germania non è d’accordo
acché la BCE adempia il suo statuto. Ma proprio per questo io da mesi propongo
di denunciare la BCE alla Corte di Giustizia Europea, unica Autorità
sovraordinata giurisdizionalmente ad essa (art. 35 Statuto BCE).
Stefano Sylos
Labini
precisazioni
sulla BCE la questione è complicata
Obiezioni
Sulla
BCE, vista la normativa, se si rigetta il complesso d'inferiorità verso
l'egemone Germania, che per gli Omt (Outright Monetary Transaction), tramite la
Corte Cost., ha presentato ricorso alla Corte di giustizia, e si rispetta la
condizione che le regole non valgano soltanto per i Paesi deboli ed i poveri
cristi ma per tutti, la questione è, invece, semplice e chiara. E per
denunciare la BCE alla Corte di giustizia per violazione statutaria non bisogna
chiedere il permesso a nessuno, neppure all'arrogante Germania o alla
Commissione europea "controllata" dalla Germania, com'è nel caso dei
CCF, che in ogni caso mi auguro vengano implementati.
* Geologo, ricercatore presso l'Enea - Studioso
di economia ambientale ed energia. Scrive su quotidiani nazionali e riviste
economiche su innovazione, economia industriale, moneta e finanza.
18. BCE e FED, Quantitative Easing o Prestatore
di Ultima Istanza? La confusione regna sovrana…
di
Francesco Saraceno*
Sarebbe
auspicabile che, come la Fed, la BCE assumesse sia il ruolo
di prestatore di ultima istanza che il compito di sostenere la crescita
attraverso un’espansione monetaria. Ma purtroppo, oggi questo non è
all’ordine del giorno. La BCE non sostiene la crescita
della zona euro, in parte perché il suo mandato è limitato al solo obiettivo di
inflazione (e ho già
detto molto tempo fa che
questo è semplicemente pazzesco). Ma, ancora più importante, perché non vuole farlo. La BCE e il suo Presidente sono intrappolati nell’ortodossia che soffoca l’Europa dagli anni ottanta. L’unica soluzione
che propongono sono le riforme strutturali, e ancora le riforme strutturali.
Ho
letto solo adesso. Citazione: “La BCE non sostiene la crescita della zona euro,
in parte perché il suo mandato è limitato al solo obiettivo di inflazione (e ho
già detto molto tempo fa che questo è semplicemente pazzesco)”.
Neppure
Francesco Saraceno ha mai letto attentamente lo statuto della BCE.
Non
c'è nessun impedimento statutario, anzi la BCE è da tempo in flagrante
violazione del suo statuto (art. 2-Obiettivi). […]
(*) OFCE, Observatoire français des
conjonctures économiques – centre de recherche en économie de Sciences Po,
Paris
19. LA "SORPRESINA" (di Angela): TTIP E ACCORDI DI CAMBIO VINCOLANTI.
DALLA GRECIA ALL'ARGENTINA.
Orizzonte48*
Giovedì
27 Novembre 2014
Leggi
il Dialogo acceso tra Quarantotto (Luciano Barra Caracciolo) e
me sui poteri della BCE
“Ed infatti, il target inflattivo al 2%, è stato chiaramente voluto come asimmetrico,
e quindi dotando la BCE di poteri per ridurre l'inflazione - mediante politiche
monetarie restrittive di alti tassi, ma non anche di poteri per poterla
riportare in su, in caso di deflazione (o inflazione sotto target), poteri che
non possono consistere nella mera fissazione dei tassi”.
* Luciano Barra
Caracciolo, presidente di Sezione del Consiglio di Stato
20. I dolori del giovane Draghi
Maurizio
Sgroi* 24/11/2014
1) Citazione1: “Quello più amaro che confessa con maschia determinazione è
l’inflazione. I maledetti prezzi che declinano, tenendosi ben lontani dal
target del 2%, o poco giù di lì, che poi è l’unico compito a casa che i governi
europei hanno messo per iscritto alla Bce”.
Mi permetto segnalare anche a lei che la BCE ha
non uno soltanto ma 2 obiettivi statutari, uno principale e uno subordinato: il
primo è quello, a tutti noto, del controllo dell’inflazione: il secondo è
quello, raggiunto il primo obiettivo, di sostenere la crescita e l’occupazione.
Attualmente, in deflazione o quasi, a statuto
vigente, senza chiedere il permesso a nessuno, neppure all'arrogante Germania,
compito statutario della BCE (art. 2) è quello, avendo raggiunto l’obiettivo
del controllo dell’inflazione (compito primario) - che deve essere “sotto il
2%, ma vicino” e adesso siamo o prossimi allo zero o, in Italia, in deflazione
– di “sostenere le politiche economiche generali della Comunità" che “sono
un elevato livello di occupazione e una crescita sostenibile e non
inflazionistica”
Ne discende anche che ATTUALMENTE (cioè in
deflazione o quasi), poiché i due obiettivi adesso sono concordanti e
convergenti, la BCE ha gli stessi poteri della FED (anche per la FED vige il
divieto di acquisto diretto dei titoli del Tesoro). […]
* Giornalista
socioeconomico, titolare del blog The Walking Debt.
Domenico
Mario Nuti* - THURSDAY,
DECEMBER 18, 2014
“la
Bce è nata incompleta, per non dire mutilata, non tanto per la sua indipendenza
che è comune alle maggiori banche centrali del mondo, ma perché, modellata
sulla Bundesbank, è ancor più di quest’ultima separata dalla politica fiscale,
priva del potere di acquistare titoli di Stato come invece fanno altre banche
centrali pure indipendenti (come la Fed e le banche centrali del Giappone o
dell’Inghilterra)”.
*Professore di
sistemi economici comparati alla facoltà di Economia dell'Università di Roma La
Sapienza
NB:
Dopo il nostro scambio di email (che ho riportato nel blog di Carlo Clericetti http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2014/12/13/la-bestemmia-del-neo-keynesiano/ ), il prof.
Mario Nuti, sia nel post del suo blog, sia nel successivo articolo su
Sbilanciamoci http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/Tutti-gli-errori-dell-Unione-27667 link sostituito da (commenti
eliminati): http://old.sbilanciamoci.info/Rubriche/Tutti-gli-errori-dell-Unione-27688.html), ha aggiunto,
dopo “privo del potere”, l’aggettivo “illimitato”, ma neppure questo è vero,
poiché, come ho commentato in calce al suo articolo, “2. In nessun articolo del
suo statuto (che mutua letteralmente le disposizioni dei trattati), è
contemplato il divieto di acquisto illimitato dei titoli di Stato. L’equivoco
nasce dal fatto che si confonde la Corte Cost. tedesca, che ha appunto ritenuto
illegittimo l’acquisto illimitato di titoli pubblici da parte della BCE (OMT) e
che ha giurisdizione soltanto in Germania, con la Corte di Giustizia Europea
(CGUE), che è l’unica Autorità sovraordinata giurisdizionalmente alla BCE (art.
35 Statuto BCE), alla quale infatti ha dovuto presentare ricorso la stessa
Corte Cost. tedesca”.
22. LA CRISI I SALVATAGGI OCCORRE INTERVENIRE PIUTTOSTO
RAPIDAMENTE PERCHÉ IL CONTAGIO SI STA DIFFONDENDO JORG ASMUSSEN, BOARD BCE L'
INTERVENTO IL PRESIDENTE DELLA BOCCONI: MONETA UNICA STRUMENTO DI STABILITÀ
«La crisi dell' euro? Può mandare in frantumi
il senso dell' Unione»
Basso Francesca
(11 ottobre 2011)
“E se Bruni si chiede se si debbano «rivedere
le strategie della Bce includendovi la stabilità», Monti* si dice «non
favorevole all' inserimento dell' obiettivo di crescita nella Banca centrale
europea perché sarebbe un alibi per gli Stati membri per attribuirle le
responsabilità»”.
*Mario Monti:
economista, accademico e politico, ex professore di Economia politica presso le
Università di Torino e Bocconi, ex rettore Università Bocconi, ex Commissario
Europeo, ex Presidente del Consiglio, Senatore a vita.
23. Ho ritrovato
oggi [06/04/2015] questa vecchia intervista al prof. Luciano Gallino*, dalla
quale emerge che neppure lui conosce bene lo statuto della BCE:
“Il
maggior limite della Bce deriva dal suo statuto, che le impone come massimo
scopo quello di combattere l’inflazione, laddove una banca centrale dovrebbe
avere tra i suoi scopi anche la promozione dello sviluppo e dell’occupazione”.
24. Neppure lo statunitense
Warren Mosler, fondatore della Modern
Monetary Theory (MMT), conosce bene lo statuto della BCE.
«Il mandato della Banca centrale è solo quello
di garantire la stabilità dei prezzi».
25.
Meglio
che le banche centrali restino indipendenti
Fausto Panunzi* - 11.03.16
“Alcune osservazioni. La prima è che Wren-Lewis ha il merito di porre una
domanda diversa dal solito tema sul mandato doppio o singolo delle banche
centrali. È vero che la Banca centrale europea ha un mandato che riguarda solo
la stabilità dei prezzi, contrariamente alla Federal Reserve, ma la timidezza
che ha mostrato a reagire inizialmente alla crisi non è ascrivibile a esso, ma
più probabilmente al diverso impatto della crisi nei vari paesi dell’Eurozona e
alle divisioni tra i vari membri del suo consiglio direttivo”.
http://www.lavoce.info/archives/40134/meglio-che-le-banche-centrali-restino-indipendenti/
* Professore
ordinario di Economia Politica presso
l’Università “Luigi Bocconi” di Milano.
26. Sembra
incredibile, ma neppure l’ex DG della Banca d’Italia Salvatore Rossi conosce
bene lo statuto BCE. E guarda caso, come Mario Draghi , cade sull’art.
2-Obiettivi. Come quasi tutti.
“Ricordo per inciso – una cosa che tutti sanno – che la Banca
Centrale Europea, essendo tra l’altro la più recentemente costituita delle
grandi banche centrali del mondo, ha uno statuto molto rigido e molto orientato
alla stabilità dei prezzi, quindi la stabilità dei prezzi è l’unico obiettivo
che la Banca Centrale Europea ha; invece la FED e la Banca Centrale del
Giappone hanno obiettivi più larghi e diversificati che includono la crescita
economica, la piena occupazione, ecc.”.
Lettera
al Dottor Salvatore Rossi e al Professor Jean Paul Fitoussi sulla BCE
27.
C’era una volta l’inflazione
Francesco
Daveri* - 07.09.2020 (L’Economia del Corriere della Sera)
“E
così, dai primi anni Ottanta, un troppo rapido aumento dei prezzi fu
identificato come il mostro, il pericolo pubblico numero uno e alle banche
centrali – istituzionalmente preposte alla creazione della liquidità per far
funzionare l’economia – fu assegnato il compito di tenere il mostro a bada. Per
realizzare l’obiettivo, la responsabilità in merito alle decisioni di politica
monetaria fu strappata al potere politico e appunto assegnata alle banche
centrali, istituzioni indipendenti che avevano il compito principale di
preservare la stabilità monetaria. In Europa, dove pesava l’ossessione anti- inflazione
della Germania e del popolo tedesco ancora scottato dalle conseguenze dell’iperinflazione
dei tempi di Weimar, l’esigenza di mantenere la stabilità dei prezzi divenne
anzi l’unico obiettivo sancito nei trattati della neonata Banca centrale
europea.”
*
Professore ordinario di Economia.
Appendice
Sulla
deliberazione quantitativa dell’obiettivo dell’inflazione, riporto
l’interessante e documentato commento di Zoe Keller, in calce all’articolo di
Luigi Zingales, riportato più sopra Il mito del “below 2%, but close” 18/08/2014 / L. ZINGALES
D’accordo che il mandato BCE andrebbe rivisto, ma l’interpretazione del
target BCE di questo post (basta che un paese sia vicino al 2% anche se l’HICP
dell’area euro crolla a -5%; oppure: una deflazione del 10% è ok…) non convince
proprio. È vero che c’è un po’ di dislivello tra il “below” e il “close”, ma
non ha quella portata. Basta fare riferimento agli atti e alle spiegazioni
dell’epoca della modifica per capire.
L’attuale definizione del target si trova nella delibera della BCE del maggio
2003 (http://www.ecb.europa.eu/press/pressconf/2003/html/is030508_1.en.html ), nella slide 5 (
http://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2003/html/sp030508_2slides.pdf ).
Il relativo Bolletino fa
rapida sintesi (http://www.ecb.europa.eu/pub/pdf/mobu/mb200305en.pdf ) così:
“… regarding the primary objective of price stability, the Governing Council
confirmed that it defines price stability as announced in 1998, namely as a
year-on-year increase in the HICP for the euro area of below 2%. At the same
time, it clarified that in the pursuit of price stability it aims to maintain
inflation rates at levels close to 2% over the medium term. This clarification
underlines the ECB’s commitment to provide a sufficient safety margin to guard
against the risks of deflation. It also addresses the issue of the possible
presence of a measurement bias in the HICP and the implications of inflation
differentials within the euro area.”
Dalle fonti citate si ricava chiaramente che:
1) la “stabilità dei prezzi” è da 0 a 2% (year on year *increase* below 2%)
dell’HICP per l’area euro: mai si è pensato che la deflazione sia stabilità dei
prezzi.
2) la BCE ha l’obiettivo di mantenere i tassi a livelli vicini al 2% nel medio
termine, per garantirsi un margine per i seguenti motivi (recentemente
ricordati da Draghi):
– tenersi lontano dal rischio deflazione
– avere un cuscinetto rispetto a errori di misurazione
– riassorbire eventuali differenziali interni
Papademos: “We have confirmed the definition of price stability. At the same
time we have clarified that, within that definition, the aim of our policy will
be inflation close to 2% from below”
3) praticamente e più precisamente questo comporta continuare a (dicono di
averlo sempre fatto) darsi come obiettivo “inflation expectations remaining in
a narrow range of between roughly 1.7% and 1.9% in the medium term” (Issing)
4) un tasso di inflazione che restasse sotto l’1% in modo persistente sarebbe
molto preoccupante.
Issing: “… if we were to
identify a risk of inflation approaching very low levels on a sustainable basis
and threatening to fall below 1% in a persistent way, then we should of course
be extremely concerned. With our clarification now, that we aim to keep
inflation at close to 2%, I think it is clear enough that we are not blind in
the eye which identifies deflationary problems. We have both eyes – as Paul
Samuelson said in a slightly different context – watching deflationary as well
as inflationary developments.”
5) da nessuna parte il target BCE è definito per
singoli paesi: la comunicazione è costante nel riferirlo alla “euro-area as a
whole”. Es.
Issing: ” is not question of sectors and countries, it is a question of the
monetary area. In all large monetary areas in the world, you have regions with
low and even sometimes negative developments in prices, and others with higher
price developments. This is not specific to the euro area, but it has nothing
to do with deflation. Deflation is a concept related to monetary policy for the
average of the whole monetary area.”
Questi concetti sono stati ribaditi da Draghi e
Constancio (che era nel Governing Council già nel 2003, in quanto allora
governatore della Banca centrale del Portogallo) nella press conference del
novembre 2013 (e in varie altre occasioni):
– http://youtu.be/totxfi6J6GE?t=29m20s (domanda 6) Draghi
– http://youtu.be/totxfi6J6GE?t=58m30s (domanda 15) Costancio
Inoltre la forward guidance della BCE è da vari mesi chiarissima nel ribadire i
concetti precedenti e che la risposta all’inflazione troppo bassa è il
quantitative easing (non il monetary e credit easing di giugno 2014): vedi 3
contingenze nel discorso di Draghi aprile 2014:http://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2014/html/sp140424.en.html
Perchè allora non hanno ancora agito? Si giustificano con l’argomento che le
aspettative sul medio-lungo termine non sarebbero ancora disancorate, ma è un
termine che si allontana sempre di più e sta diventando sempre più
un’arrampicata sugli specchi. L’ultima
fg dice: “Moreover, the Governing Council is unanimous in its commitment to
also using unconventional instruments within its mandate, should it become
necessary to further address risks of too prolonged a period of low inflation.
We are strongly determined to safeguard the firm anchoring of inflation
expectations over the medium to long term.”
***
Interview
with Handelsblatt
Interview with Mario Draghi, President of the ECB
Published on 2 January 2015
In reality, your expansionary monetary policy, which is pumping
trillions of euro into the markets, is just buying the governments more time –
and it seems that no one is really using this time. Do you feel alone in your
fight to save Monetary Union?
Draghi: We have a mandate. It is to keep inflation
close to but below 2%. That is our legal obligation. And we must deliver,
within our mandate given by the European Treaty. But it is quite clear that our
monetary policy would be much more effective if the governments implemented
structural reforms.
The ECB acts and waits ...
Draghi: It acts and delivers. The others must also
do their duty.
The question is why you see price stability at 2% inflation at all. 0% would
be much better, wouldn’t it?
Draghi: The 2% target was decided by the Governing
Council in 2003. It would certainly not help confidence if targets were changed
when it becomes difficult to meet them! Otherwise, when we had 3% inflation, we
could have set 3% as the target. We must be reliable. Inflation has been low
for some time now. This is partly due to falling oil prices and corrections of
high prices in some countries, but also to weak demand. Core inflation has been
around 0.7% for a year.
No major central bank has an objective of 0%. The reason is simple. If
one aims at 0%, half the time inflation will be positive and half the time it
will be negative. And when inflation is negative and interest rates have fallen
to zero, one cannot lower interest rates to bring inflation back to zero.
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Appelli o minacce forti?
Dialogo sui poteri, gli obiettivi e le violazioni statutarie della BCE
Lettera a José-Manuel Barroso
_________________________________
(Post trasmigrato da IlCannocchiale.it:
Chi non conosce
lo statuto della BCE (elenco in divenire)
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