giovedì 6 agosto 2015

Dialogo acceso tra Quarantotto (Luciano Barra Caracciolo) e me sui poteri della BCE


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 519 del 10-01-15 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Dialogo acceso tra Quarantotto (Luciano Barra Caracciolo) e me sui poteri della BCE


Riporto il dialogo tra Quarantotto e me sui poteri della BCE, svoltosi nel suo blog Orizzonte48, nel mese di dicembre scorso  http://orizzonte48.blogspot.it/2014/11/la-sorpresina-di-angela-ttip-e-accordi.html.
All’inizio del dialogo, non sapevo che Quarantotto (nickname di Luciano Barra Caracciolo) fosse un giudice amministrativo, addirittura presidente di Sezione del Consiglio di Stato (http://www.governo.it/AmministrazioneTrasparente/ConsulentiCollaboratori/consulenti/archivio_2013/DIPE/CV_BARRACARACCIOLO.pdf ).
Avverto che, poiché il primo dei miei due commenti censurati fu poi pubblicato, dopo la mia protesta del 9/12 22:17 e il secondo invio, alle 23:03, esso non è incolonnato cronologicamente; il secondo non è mai stato pubblicato, ma – nonostante la minaccia di denuncia - lo riportai subito nel blog di Carlo Clericetti su Repubblica (http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2014/12/06/lultima-speranza-contro-la-crisi-infinita/#comment-885 ).


Citazione: “Ed infatti, il target inflattivo al 2%, è stato chiaramente voluto come asimmetrico, e quindi dotando la BCE di poteri per ridurre l'inflazione - mediante politiche monetarie restrittive di alti tassi, ma non anche di poteri per poterla riportare in su, in caso di deflazione (o inflazione sotto target), poteri che non possono consistere nella mera fissazione dei tassi”.

A me non risulta che non li abbia, ma che, per ubbidire alla egemone Germania (che, detto per inciso, possiede una quota del capitale della BCE pari al 18,9373%) li ha ma non li usa. La BCE non ha soltanto il potere di fissare il tasso, ma anche qualunque altro potere per realizzare i suoi 2 (non uno!) obiettivi statutari (art. 2): tenere il tasso d’inflazione “sotto il 2%, ma vicino”, e "sostenere le politiche economiche generali dell’Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione definiti nell'articolo 3 del Trattato sull'Unione europea". Tra questi, "il raggiungimento e il mantenimento di un elevato livello di occupazione e di protezione sociale"; "una crescita sostenibile"; "la coesione economica e sociale"; "la solidarietà tra Stati membri".
Per i poteri (v. art. 21 Statuto BCE), fa fede quanto ha dichiarato pochi giorni fa l’ex presidente della BCE, Jean-Claude Trichet (“Trichet: la Bce può comprare titoli di Stato
http://www.corriere.it/economia/14_novembre_26/trichet-bce-puo-comprare-titoli-stato-217f3cfa-7595-11e4-b534-c767e84e1e19.shtml ), o lo stesso Draghi successivamente, forse proprio perché “stimolato” da Trichet.

(Per maggiori dettagli, v. "Allegato alla Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto"
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821720.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/allegato-alla-petizione-al-parlamento.html ).
1.                      
Lei non segue il blog.
E quanto detto in svariati post negli scorsi 2 anni.
Sarebbe buona educazione intervenire conoscendo quanto stra-detto qui in materia. E non solo qui.

Ma se crede che la BCE riesca (o anche solo voglia) reflazionare in prossimità del 2% con gli strumenti che ha a disposizione, si illuda pure.
2.              
In effetti, è la prima volta che visito questo blog, dopo aver letto questo stesso articolo oggi su Sinistrainrete. Mi riprometto di colmare questa lacuna.
Intanto, nel merito, l’oggetto del contendere mi sembra duplice: 1. che cosa razionalmente deduce un lettore – esperto o non esperto - dal passo del suo articolo da me citato più sopra; e 2. se la BCE ha i poteri per riportare il tasso d’inflazione poco sotto il 2%. Sul primo punto, osservo: a) a me gli economisti eterodossi hanno spiegato che la manovra sul tasso di sconto – come, ad esempio, le evidenze degli USA e del Giappone attestano - non è sufficiente a influenzare il tasso d'inflazione, occorre agire sulla domanda aggregata; b) a me sembra che il passo del suo articolo da me citato più sopra confermi tale assunto; c) ma che la BCE non abbia altri strumenti per adempiervi se non il tasso di sconto. Sul secondo punto, osservo che: a) è vero che la struttura dell’UE, dell’Euro e della BCE è un po’ monca, e certe volte sembra, se non una gabbia di matti, almeno un mondo che applica regole “irrazionali” (vedi il calcolo del deficit strutturale) o carenza di legalità (cfr. “Struttura UE, assenza di democrazia o di legalità?”
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2823865.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/struttura-ue-assenza-di-democrazia-o-di.html ), ma sarebbe da matti pensare che chi ha concordato e varato, nell’arco di 20 anni da Maastricht in poi, i diversi trattati e lo statuto della BCE, che ne mutua le regole di sua pertinenza, abbia assegnato alla BCE – vero ganglio del sistema - dei compiti fondamentali senza fornirle gli strumenti per adempierli; b) in più, è difficile persino immaginare che la stessa BCE, alla quale i trattati hanno delegato la fissazione dell’obiettivo quantitativo dell’inflazione, sia stata complice di questa “trappola” diabolica; c) approfondendo da non esperto la materia e discutendo con docenti di Economia ed esperti (cfr. ad es. “Dialogo tra il prof. Paolo Pini e me sui poteri della BCE http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2818189.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/07/dialogo-tra-il-prof-paolo-pini-e-me-sui.html ), ho riscontrato con molta meraviglia e – francamente - un po’ di raccapriccio che quasi nessuno conosce bene o punto lo statuto della BCE, inclusi premi Nobel e docenti famosi di Economia; d) questa ignoranza condiziona inevitabilmente tutto il dibattito, le analisi e le proposte al riguardo; e) la BCE, in primis Draghi, e l’UE stanno attuando da tempo un’opera di disinformazione tesa a nascondere i poteri della BCE al fine di nasconderne gli inadempimenti statutari; f) a mio giudizio, la lettura approfondita dello statuto della BCE e la sua comparazione con la statuto della FED ricrea letteralmente un caso da “Il re è nudo”; infine, g) legga con congrua attenzione e scevro da preconcetti il mio allegato, con le prove documentali, e vedrà che anche lei converrà che la BCE ha ATTUALMENTE gli stessi poteri della FED e tutti i poteri – beninteso nel limiti delle possibilità tecnico-economiche – per adempiere i suoi compiti statutari. Che poi lo voglia effettivamente fare, anche io – lo dimostra la mia petizione al Parlamento Europeo, che segue una prima petizione alla Corte di giustizia (che però non può che ricevere ricorsi tramite un avvocato, se si è avuto un danno diretto da atti o omissioni della BCE) – nutro qualche dubbio.
3.              
PS: La mia proposta ideale è questa e riecheggia proposte analoghe, precedenti o successive (ad es. P.A.D.R.E. o Appello dei 4 economisti – tra cui Paolo Pini - al Governo italiano):
La BCE dovrebbe varare un QE (senza sterilizzazione) per almeno 3.000 mld per tutta l’Eurozona. La base di ripartizione dei 3.000 mld potrebbe essere: a) o unica: il PIL; oppure, meglio, b) multipla: ad esempio, metà in base al Pil e metà in base all’eccedenza rispetto al limite del 60% debito/Pil), quindi all’Italia andrebbe il 20-25% del QE (3.000x0,25=750 mld), che è la stessissima cosa che acquistare, selettivamente, 750 mld di titoli italiani, per alleviare sensibilmente la spesa per interessi passivi e liberare così risorse congrue per varare un’adeguata politica fiscale (taglio di tasse e aumento di spesa) per la crescita economica e dell’occupazione.
La FED acquista sul mercato aperto (mercato secondario) titoli a bassissimo interesse e a lunga scadenza di solito subito dopo l'emissione, attraverso i “dealer”. E’ chiaro che la BCE potrebbe-dovrebbe fare la stessa cosa “mascherata”, anche noi abbiamo i “dealer”, per l’Italia, ad esempio, sono una ventina.
4.              
E' questione di interpretazione delle regole statutarie BCE alla luce dei Trattati e della ideologia ad essi sottostante.
E' vero: la maggior parte degli economisti che ne parlano non conosce le norme in questione, ma perchè sa che si tratta di mere riproduzioni di un'ideologia economica che essi stessi hanno infuso nei trattati e considerano scontata.
Nel blog questi argomenti sono stati specificamente trattati e proprio sotto il profilo della "precomprensione" delle norme UE-UEM da parte degli economisti così cme da parte dei giuristi (totalmente all'oscuro, a quanto parrebbe, del disegno ordoliberista sottostante ai trattati e privi di nozioni economiche elementari per comprenderlo nei suoi effetti economico-costituzionali).

Nel rinviare all'abbondante materiale di analisi sul punto, credo che sia inutile trovare una politica monetaria - "centralizzata" e priva di connessione con paralleli poteri fiscali (vietati dal Trattato)- di un tipo o di un'altro che gli artt.123-125 TFUE comunque non consentono (e tali norme vincolano ogni possibile intepretazione di quelle statutarie BCE, che risultano comunque ingannevoli nella terminologia, se non si conoscono le teorie ordoliberiste, esplicitamente richiamate dallo stesso Draghi, e la teoria della piena occupazione "neo-classica").

Inutile perchè la Germania ha già preso chiaramente posizione su questo punto e oggi si sta bluffando in attesa della sentenza rimpallata dalla Corte Costituzionale tedesca alla CGUE.
E in ogni modo, neppure un QE per quanto differenziato (e ripeto come tale vietato dai trattati), sortirebbe un qualche effetto reflazionista rilevante.
Semplicemente perchè dalla "trappola della liquidità" non si esce senza deficit almeno come quelli realizzati da UK, ma questi acuirebbero i problemi di squilibrio commerciale che sono alla base della "soluzione euro".
E l'euro che è esattamente quella follia - con tutto il suo duro monetarismo e la sua concezione salvifica (dei profitti finanziari), ed IRRINUNCIABILE, del lavoro-merce, quale si sta inesorabilmente manifestando.
5.              
Dopo aver dedicato qualche ora alla lettura veloce di alcuni dei suoi preziosi ed interessantissimi post, le rispondo con qualche osservazione:

1. Premessa: per analizzare i compiti della BCE, io credo sia superfluo riferirsi ai trattati, è sufficiente rifarsi allo statuto, che (come ho già scritto più sopra) mutua (spesso letteralmente) quanto è scritto nei trattati.

2. Sull’ignoranza dello statuto BCE, credo sia anche un misto di pigrizia e di superbia, poiché né Stiglitz, né Pini, né Realfonzo, ecc. sono ascrivibili all’area neo-liberista.

3. Acquisto di titoli. a) gli acquisti selettivi la BCE li ha già fatti nel 2010 e 2011 (v. intervista a Trichet da me allegata più sopra), quindi non sono vietati, almeno in certe condizioni; e b) comunque, la mia proposta contempla acquisti di titoli di tutta l’Eurozona.

4. Molto opportuna la sua esegesi dei trattati e della loro arrogante e sistematica – quindi manifesta - violazione da parte della Germania. Non ho trovato invece nessun accenno all’opera metodica – surrettizia - della BCE, in primis Draghi, e dell’UE di obliterare i poteri e le funzioni della BCE, da me “provata” nell’Allegato, in particolare proprio dell’obiettivo subordinato del sostegno alla crescita economica e dell’occupazione (v. punto successivo).

5. Infine, Obiettivi della BCE (art. 2). a) ho letto il suo dialogo con Gustavo Piga, non sono un espertone, ma non condivido neppure l’obiezione lessicale: “fatto salvo”, nella versione italiana, mi pare equivalga esattamente a “che non porti pregiudizio”, nella versione inglese; b) in ogni caso, riporto quanto ho scritto
nell’Allegato alla petizione (la piattaforma del mio blog è ora in manutenzione):
- gli obiettivi della BCE sono 2 (due), non 1 (uno) soltanto, come pensano quasi tutti: uno principale – il controllo dei prezzi – e l’altro subordinato (fu deciso che fosse tale su richiesta della Germania) – “sostenere la crescita economica e un elevato livello dell’occupazione”;
- l’obiettivo dell’inflazione sotto il 2% è già stato raggiunto, ma, in effetti, è anch’esso disatteso dal Consiglio direttivo della BCE, poiché l’obiettivo quantitativo, che i trattati hanno lasciato decidere alla stessa BCE, è stato fissato dal Consiglio direttivo della BCE “sotto il 2%, ma vicino”, ed ora – anzi da tempo – siamo, nell’Eurozona, prossimi allo zero (con vantaggio dei Paesi creditori – Germania e Paesi del Nord - e svantaggio dei Paesi debitori - Piigs);
- pertanto, la condizione sospensiva, costituita dal raggiungimento dell’obiettivo principale, è (più che) soddisfatta, quindi la BCE è obbligata dal suo statuto a raggiungere il secondo obiettivo - “crescita economica e un elevato livello dell’occupazione” -, che – stante l’inflazione dell’Eurozona prossima allo zero – è, peraltro, del tutto concordante e convergente con l’obiettivo principale, che ora è quello di riportare l’inflazione da quasi zero a poco sotto il 2%;
- ne discende anche, detto per inciso, che, attualmente, contrariamente all’opinione imperante, la BCE ha gli stessi poteri della FED (peraltro, va rimarcato che anche la Federal Reserve non può acquistare titoli del Tesoro direttamente dal Tesoro degli Stati Uniti) e, come per la FED, entrambi gli obiettivi – controllo dei prezzi e crescita economica e dell’occupazione - sono su un piano perfettamente paritario; […]
6.              
Cerchi meglio...
Intanto (a titolo meramente esemplificativo):
http://orizzonte48.blogspot.it/2013/08/fed-e-bce-lavoratori-in-transito-e.html

Però (e qui chiudo il dialogo, altrimenti dovrei riproporre tutto il blog per "settori") LE POLITICHE MONETARIE COMUNQUE NON SONO UN SUFFICIENTE STIMOLO ALLA DOMANDA IN CASO DI DEBT DEFLATION E NON POSSONO, PER DEFINIZIONE, CORREGGERE I DIFFERENZIALI DEI TASSI DI CAMBIO REALE CHE SONO ALLA BASE DELLA DEFLAZIONE, VOLUTAMENTE INDOTTA IN GUISA DI CORREZIONE GOLD STANDARD.
PROBLEMA CHE LA FED NON HA.NON HA. NON HA. NON HA.OK?
Se non è chiaro questo, inutile inerpicarsi in interpretazioni non "tecniche" di fonti poste in ordine gerarchico...
7.              
Richiarisco il discorso è chiuso: se non è in grado di capire
a) l'essenzialità della gerarchia delle fonti nell'interpretazione;
b) i limiti coessenziali delle politiche monetarie e la loro quasi irrilevante influenza sui livelli di occupazione (comprovata dalla stessa esperienza USA, correttamente analizzata sui dati...a saperli leggere);
c) la intenzionale e voluta mancata considerazione delle divergenze dei tassi di cambio reale nei trattati UE (cioè il problema che la Fed non ha), che risale al Rapporto Werner del 1971 e che rende IRRILEVANTE un'intepretazione dilettantesca dello Statuto BCE,
non le rimane che studiare per qualche anno.

Sa qual'è il problema? Che la disponibilità a rispondere viene presa come diritto di abusare della pazienza altrui, per imporre ostinatamente idee su un'autoproclamata di parità di conoscenze che non c'è. Semplicemente non c'è

1.          
CENSURA
Che fa, sapientone che scrive "qual è" con l'accento, s’impermalisce, poi censura la mia replica e si parla addosso adulandosi? Mi meraviglio. E' un comportamento tipico di un debole di spalle, di destra. Come è vero, che gli opposti si toccano... L’indizio non mentiva, as usual. Se non pubblica le mie repliche, darò notizia del suo comportamento molto discutibile nel mio blog ed in quelli che frequento.


PS: Questo pomeriggio, ho segnalato volentieri il link del suo blog nel blog di Carlo Clericetti su "Repubblica", riporto la reazione di un commentatore, che ho appena letto:

vincenzoaversa 9 dicembre 2014 alle 21:52
@magnagrecia 09 dicembre 16:09
ho provato più volte a leggere il blog di Barra Caracciolo, sinceramente non ci ho mai capito nulla, e penso di non essere l'unico. Credo che l'autore potrebbe fare un piccolo sforzo per essere un po' più comprensibile alle "masse".
http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2014/12/06/lultima-speranza-contro-la-crisi-infinita/#comment-879

1.                
Pubblico la sua debole replica livorosa solo per la soddisfazione di far constatare il livello del "permeismo" (cioè presuntuosa soggettività), accoppiato a smodato amor proprio, a cui si può giungere per il solo fatto di non essere stato assecondato in un'egocentrica ed ossessiva autoaffermazione. Non sorretta da altrettanta conoscenza elementare della materia in cui vorrebbe imporre, con insistente violenza, il suo punto di vista.
Al punto da degradare in denigrazioni e etichettature che mi hanno messo francamente di buonumore.

Ma se farà altri commenti, su altre questioni, animato, come le altre persone che constribuiscono a tener alto il livello di questo blog (non ad abbassarlo), da conoscenze adeguate e spirito di ricerca comune, vedrà che verrà pubblicato.
2.          
E a proposito di "sapientoni" (magnifico esempio di insulto infantile-regressivo), credo che abbia bisogno di ulteriori informazioni anche sulla "polemichetta" (Satta dixit), che investe, semmai, L'APOSTROFO e non l'accento - quanto maldestro può essere un ossessivo in preda alla sua aggressività incontrollabile!:
http://www.mauriziopistone.it/testi/discussioni/gramm01_qual.html
3.          
Infine rammenti che il suo "darò notizia", cioè MINACCIA di diffusione di una versione del tutto personale e denigratoria, con la chiara intenzione di diffamare - animato dichiaramente da desideri di vendetta personale per "censura" pretesamente subita a seguito di insistenti teorie che lei ingiunge di affermare, rifiutando di considerare le informazioni replicate in ogni risposta- costituisce già di per sè già il reato di minaccia a scopo estorsione (cioè ottenere la pubblicazione di una replica che è mia totale discrezione, le piaccia o no, pubblicare: non sono venuto sul suo blog a imporre il mio punto di vista e tantomeno ad insultarla e a minacciarla. E, quando si entra a casa di altri, si deve avere la buona creanza di rispettare le regole e di dialogare ascoltando, anche se si pensa di aver ragione "a prescindere"). 

Il reato di minaccia (art.612 c.p.), una volta attuata la minaccia stessa, e diffusa in plurime e reiterate sedi, la preannunziata diffamazione, sarebbe poi seguito, in continuazione, dal reato di atti persecutori, quantomeno tentato, previsto e punito dall'art.612-bis del codice penale. 
Senza dimenticare l'ulteriore reato, appunto, di diffamazione aggravata.

Faccia lei. 
Tanto non pubblicherò più suoi commenti, che potrebbero solo aggravare la sua posizione con l'aggiungersi di ulteriori minacce e insulti.
Faccia un respiro profondo e mantenga il controllo.
In fondo, lei sa già tutto quello che è necessario sapere, come autoafferma. Non ha bisogno di confrontarsi se non per confermare le sue idee.
1.                
E' sicuro di stare bene? Fa un uso industriale della proiezione, tipico meccanismo difensivo dei deboli di spalle. Guardi che io mi sono "divertito" per 3 anni a fare l'acchiappamatti, Internet è pieno, poi ho smesso perché mi annoiavo. Ma posso sempre riprendere... Mi riferivo alla mia replica alla sua risposta nervosa (a proposito di proiezione...) delle 17:53, che chissà perché ha censurato... La reinvio:

Ripeto: non sono un esperto, ma solo uno specialista… del 2+2, cercherò meglio volentieri, ma ho posto 5 questioni e, come faccio d’abitudine, le ho (e)numerate per agevolarne la confutazione: lei, anziché confutarle, si è innervosito, il che per solito è un brutto indizio...
1. Capisco che è una sua… deformazione professionale, ma per discutere della BCE e delle sue eventuali violazioni, riferirsi ai trattati e non allo statuto è un’inutile (ahi ahi ahi) complicazione. Salvo che lei non provi il contrario con un esempio concreto e possibilmente non arzigogolato. Ne sarei addirittura felice. (Sa, forse è anche per questo che c’è un’ignoranza diffusissima dello statuto…).
2. Ignoranza dello statuto BCE. Lei ha scritto: “la maggior parte degli economisti che ne parlano non conosce le norme in questione, ma perchè sa che si tratta di mere riproduzioni di un'ideologia economica che essi stessi hanno infuso nei trattati e considerano scontata”. Affermazione che collide – collide – col FATTO - inconfutabile come tutti i fatti – che tra gli ignoranti dello statuto ci sono numerosi esponenti NON neo-liberisti, persino un premio Nobel. Lei su questo ha taciuto: chi tace acconsente?
3. Acquisto di titoli. Lei ha scritto: “E in ogni modo, neppure un QE per quanto differenziato (e ripeto come tale vietato dai trattati)”. Io ho confutato questa sua affermazione opponendole: a) le dichiarazioni di Trichet e soprattutto b) il FATTO che la BCE in almeno 3 casi lo ha fatto. Dove è scritto che un QE differenziato è vietato? Se è vietato, perché la BCE lo ha fatto? Se è vietato, perché la Corte Cost. tedesca – se non erro – ha contestato nel ricorso alla CGE soltanto l’illimitatezza degli OMT?
4. Dove ha scritto della metodica disinformazione sui poteri e i compiti della BCE da parte della stessa BCE e dell’UE?
5. Poteri della BCE. E’ inutile oppormi obiezioni – scritte per giunta in maiuscolo - sulle quali ho già scritto che concordo, anzi le ho scritte prima io (nella risposta delle 00:56 + poscritto). Ho letto il post linkato. Lei – mi spiace – temo faccia un errore “a monte”: continua a confondere i due piani: i poteri “oggettivamente” e oserei dire pianamente desumibili dallo statuto e la loro interpretazione “faziosa” e le scelte concrete da parte della BCE, a causa dell’influenza nefasta della Germania. Peraltro, non è vero che la FED non abbia gli stessi problemi, atteso che qualche studioso ha valutato ininfluenti i QE della FED sulla crescita del Pil USA, determinato secondo loro dal deficit. Detto questo, lei non ha confutato la mia tesi (non l’ha fatto ancora nessuno finora) che ATTUALMENTE (in deflazione o quasi) la BCE ha gli stessi poteri della FED, poiché – a prescindere dai suoi dotti arzigogoli sulla subordinazione perenne del secondo obiettivo al primo [che ho dedotto da un altro articolo di Quarantotto, ndr] – i due obiettivi (quello principale e quello subordinato) sono concordanti e convergenti.

PS: Nel post del dic. 2012 lei ha lanciato la proposta del ricorso alla Corte Cost: che esito ha avuto?

PPS: Segnalo che “qual è” si scrive senza apostrofo.

1.                     
Nel merito; visto che tutto sommato è divertente.
La mission BCE per lei è la stessa della Fed e vuole ignorare la lettera della norma? Si accomodi. Non mi interessa.
E a che pro visto che tali "poteri" (che lei non sa e non potrebbe precisare) comunque non potrebbero servire, come in effetti non sono serviti realmente neppure alla Fed? Questi presunti poteri della BCE di "aumentare il PIL", ovvero l'occupazione, ovvero la domanda?

Sa QUAL'E' il punto? Non è interessante parlare con lei. Ha le idee troppo radicate e troppo confuse per costituire l'interlocutore di chiunque.

Risposta (censurata) ai commenti (!) di Quarantotto del 9 dicembre 22:33, 22:49, 23:03 e 23:15
Nel merito? Logica invero stortignaccola, visto che lei non risponde puntualmente.
Ad esempio, le ho chiesto ben 2 volte: 1) dove è scritto che gli acquisti selettivi di titoli sono vietati, visto che la BCE li ha già fatti in passato almeno 3 volte? Che ci vuole a rispondere, dando il riferimento normativo, come farebbe una persona normale e sicura di sé? Oppure 2) dove lei ha scritto della metodica disinformazione sui poteri e i compiti della BCE da parte della stessa BCE e dell’UE? Che ci vuole a rispondere, dando la prova documentale? Oppure 3) qual è stato l’esito della proposta di adire la Corte Cost.? (alla quale devo trasmettere p.c. la mia Petizione al Parlamento Europeo, ma mi ha già detto – avendola contattata - che essa non avrà nessuna conseguenza concreta). Che ci vuole a rispondere?
Io sono miscredente e piuttosto ignorante, quindi non ho certezze, né, essendo consapevole di essere ignorante, nessuna preclusione ad accogliere e far mie tesi altrui, purché siano ragionate, ragionevoli e “provate”, come parecchie sue tesi che ho letto finora. E che non ri-ri-attribuiscano furbescamente all’interlocutore tesi mai proposte (l’efficacia del QE NON integrato da una politica fiscale), come mi pare inclini a fare lei per darsi ragione a prescindere. O che omettano e tengano tignosamente in non cale avverbi evidenziati in maiuscolo come ATTUALMENTE (cioè in deflazione), evidentemente perché il suo cervello troppo sofisticato (deformazione professionale?) rifiuta – scusi la citazione dotta - il principio logico del rasoio di Occam e quindi spiegazioni più semplici e forse più efficaci (v. punto 5 del mio commento precedente).
La saluto cordialmente e mi raccomando… stia tranquillo.

PS:
Qual è

L'esatta grafia di qual è
L'esatta grafia di qual è non prevede l'apostrofo in quanto si tratta di un'apocope vocalica, che si produce anche davanti a consonante (qual buon vento vi porta?) e non di un'elisione che invece si produce soltanto prima di una vocale (e l'apostrofo è il segno grafico che resta proprio nel caso dell'elisione). Come qual ci sono altri aggettivi soggetti allo stesso trattamento: tal, buon, pover (solo nell'italiano antico), ecc. È vero che la grafia qual è è diffusa e ricorrente anche nella stampa, ma per ora questo non è bastato a far cambiare la regola grafica che pertanto è consigliabile continuare a rispettare.

Il Devoto-Oli, lo Zingarelli e la Treccani sono d'accordo con l'Accademia della Crusca:

1) Devoto-Oli: "la vocale 'e' davanti a parola che cominci con vocale subisce il troncamento e non l'elisione e perciò non ammette apostrofo: qual è, qual era, e non qual'è, qual'era".

2) La posta del professore
‘Qual è’ o ‘Qual’è’?
Qual è un troncamento non un’elisione: perciò va sempre scritto senza apostrofo.
Per chiarirne i motivi, le copio qui sotto la nota presente nello Zingarelli 2012 alla voce quale. Dallo stesso vocabolario copio anche parte della Nota d’uso Elisione e troncamento.

QUAL E O QUAL’E?
La grammatica italiana (2012)
QUAL È O QUAL’È?
La grafia corretta nell’italiano contemporaneo è qual è, senza apostrofo.
La grafia qual’è, anche se molto diffusa, è scorretta, perché non si tratta di un caso di ➔elisione, ma di ➔troncamento, dal momento che qual esiste come forma autonoma.
La grafia qual è con l’apostrofo è presente nella letteratura del passato, anche recente
Qual’è il piacere che volete da me? (C. Collodi, Le avventure di Pinocchio)
Do un’occhiata alla casa e capisco qual’è la camera (F. Tozzi, Ricordi di un impiegato).
DUBBI
Naturalmente anche qual era si scrive senza apostrofo.
Invece qual’erano si scrive con l’apostrofo, perché viene da quali erano, con elisione di quali.

Postilla (al di fuori della risposta censurata)
Richiamo l’attenzione sulla più strampalata delle varie accuse che mi rivolge Quarantotto (9/12 23:25), quella di “ignorare la lettera della norma”, evidente esempio di proiezione, poiché per ben tre volte egli non risponde alla mia semplice domanda: dove è scritto che gli acquisti selettivi di titoli sono vietati, visto che la BCE li ha già fatti in passato almeno 3 volte? Comunque, francamente – pur conoscendo la “stranezza” di alcuni magistrati – ho trovato molto strano il suo comportamento, la cui causa è forse riconducibile ad una frase dello stesso Barra Caracciolo contenuta nel primo video allegato (che ho, per la prima volta, appena ora guardato) che si riferisce al senso di colpa.


Video collegati:

Luciano Barra Caracciolo "La convivenza impossibile fra Costituzione e trattati europei"

1:00:22

46:43


5:07

1:04:23

1:13:08

37:09


1:03

2:16:00

33:29

1:13:36

37:12

2:03:01


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