martedì 24 marzo 2015

Differenza tra ‘destri’ e ‘sinistri’

A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 27 del 08-01-2011 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Differenza tra ‘destri’ e ‘sinistri’

La differenza sostanziale non è di tipo fisico, e neanche morale (io ho conosciuto persone di sinistra disoneste), ma psicologico.
Che poi determina una differente propensione al dubbio ed allo scetticismo, che si riflette sulla capacità critica.

L’analisi corretta si basa sui fatti e non sulle illusioni.
L’incapacità di analisi è sempre il frutto di una educazione carente ricevuta. Soprattutto in famiglia, dove spesso non si inculcano le basi dell'analisi critica, in particolare da parte dei genitori di destra, che, per la loro struttura psicologica, determinata fortemente dall’educazione autoritaria ricevuta, non coltivano dubbi, ma certezze; non consentono, ma reprimono; non tollerano, ma vietano.
Fate una riprova: tutti i figli di genitori “fascisti” hanno sempre un alto concetto del loro padre - perché sono usciti sconfitti dal conflitto edipico - e conservano questa loro propensione a seguire un “capo”, da cui farsi dirigere ed in cui immedesimarsi. E (come Silvio B., che ha avuto un padre severo ed una mamma autoritaria) spesso diventano campioni nella triade menzogna- negazione freudiana- proiezione.

Il laico di sinistra moderata è invece, tendenzialmente, persona intelligente, logica, pragmatica, mossa dal dubbio, spinta da ideali, alla perenne ricerca di soluzioni concrete ai problemi, e che, pur patendo ancora il complesso edipico (altrimenti non sarebbe di sinistra), non se ne lascia dominare.

Il comunista massimalista è invece – per definizione – un “ottuso” ( = intelligentone), a-logico, a-pragmatico, “benaltrista”, obnubilato dall’ideologia e, non avendo risolto il complesso edipico, se ne lascia dominare e non gli va mai bene nessuna soluzione e perde tempo ad "ammazzare" tutti i giorni il proprio padre.

E poi c’è l’educazione a scuola, dove – è una boutade ma non tanto – non si studia sempre come si dovrebbe la bella fiaba di Hans Christian Andersen I vestiti nuovi dell’imperatore, da cui è tratta l’espressione Il re è nudo: se si studia, e approfonditamente, si diventa cultori dello scetticismo, che è la base dell’analisi critica, e non si rischia mai più di diventare individui idolatri.

Post scriptum:
L’analisi va presa cum grano salis e non include il moderato di destra.

2 commenti:

  1. Mi spiace per il ritardo con cui chiedo precisazioni su questa "autentica chicca". Mi sembra di capire che per "destri" si riferisca esclusivamente alla "destra" di tipo autoritario fascisteggiante. Rimangono fuori dalla sua interpretazione tutti i liberisti-liberali e libertari che in società diverse da quella italiana potrebbero considerarsi di destra per semplice antitesi alla sinistra. E se rimangono fuori può darsi che siano i fortunati a non aver ne complessi di Edipo ne sindromi da genitori autoritari. Credo che i due valori in vera contrapposizione siano la libertà da una parte e l'uguaglianza dall'altra. L'autoritarismo è trasversale o se vuole "proprietà ortogonale" rispetto ai due precedenti, così come lo è la stupidità

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    1. La mia classificazione non ha nulla di scientifico, ma è solo frutto di osservazione empirica. Ovviamente, le generalizzazioni sono sbagliate. E le tipizzazioni da me prospettate sono apposta esemplificative degli estremi, quindi più facili ed evidenti. Poi c’è sicuramente uno spettro di gradazioni, poiché le determinanti della personalità sono variegate e variamente combinate tra loro. Sono d’accordo con lei, ma con due puntualizzazioni: 1. anche io che sono un “sinistro” riformista mi considero un liberale-libertario (ma non un liberista: l’Italia è l’unico Paese che fa questa distinzione); 2. se considero la spietatezza dei neo-liberisti, per non parlare del loro dogmatismo, ho qualche dubbio che non soffrano di complessi edipici non del tutto risolti o di conseguenze legate a qualche violenza fisica o mentale subita.
      Grazie del commento, anche perché è il primo.

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