Pubblico la lettera che ho inviato tre
giorni fa a Paolo Baroni, de La Stampa,
dopo aver letto un suo articolo contenente notizie false sulle pensioni, la sua
breve risposta e la mia replica.
Errori sulle pensioni
Da: v
10/01/18 00:29
A paolo.baroni@lastampa.it CC walter.passerini@gmail.com
Buonanotte,
Traggo
con raccapriccio dal Suo articolo “Gli italiani vivono più a
lungo e così dal 2019 l’età pensionabile balza in automatico a 67 anni”
http://www.lastampa.it/2017/10/24/economia/gli-italiani-vivono-pi-a-lungo-cos-let-pensionabile-pu-arrivare-a-quota-anni-GhTiOOkBv3nInrMfyqH8BN/pagina.html:
Citazione1:
“Si allunga l’aspettativa di vita degli
italiani, che sale a 82,8 anni di media (85 le donne, 80,6 gli uomini), ma
questa è una notizia positiva solo a metà. Perché in virtù dell’ultima riforma
delle pensioni [riforma Fornero, ndr] questo
dato a partire dal 2019 fa scattare un ulteriore aumento dell’età pensionabile.
No,
l’adeguamento automatico è stato introdotto dalla L. 122/2010, art, 12, comma
12bis (riforma SACCONI) http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2010-5-31;78~art12!vig=
Citazione2: “La legge
prevede che il governo adegui ogni tre anni (ogni due a partire dal 2019)”.
No,
la cadenza diverrà biennale dal 2022, a valere per il biennio 2022-2023.
Citazione3: “Per questo Damiano e Sacconi si aspettano un calcolo
«che tenga conto di questo calo e non solo degli aumenti»”.
Che
ipocrisia! Il comma 12ter dell’art. 12 della L. 122/2010 (riforma SACCONI) obbliga
l’ISTAT a considerare nel calcolo soltanto gli aumenti e non anche le
diminuzioni.
Cordiali saluti,
V.
Allego:
Pensioni:
notizie false (fake news)
Pensioni, la congiura del silenzio di sette noti
esperti di previdenza contro Elsa Fornero
L'assassinio della verità, chi ha davvero
messo le mani nelle tasche degli Italiani e causato la grande recessione
R:
Errori sulle pensioni
Da: Baroni Paolo (Paolo.BARONI@lastampa.it)
10/1/2018 00:46
A v
buona notte, fa piacere avere lettori
così attenti. ricontrolli però bene le sue fonti vedrà che l'ultima ad
intervenire nel 2011 è stata la fornero che ha anticipato ed accelerato il
meccanismo.
poi,
il 2019 è l'anno in cui su decide l'eventuale salto biennale come prevede il
meccanismo, non l'entrata in vigore.
cordiali
saluti
pb
Re:
R: Errori sulle pensioni
Da: v
10/1/2018 16:10
A Baroni Paolo CC laura.danzi@lastampa.it, walter.passerini@gmail.com, marcello.sorgi@lastampa.it, flavio.corazza@lastampa.it, teodoro.chiarelli@lastampa.it, ugo.magri@lastampa.it, fabio.martini@lastampa.it, federico.geremicca@mailbox.lastampa.it
(NB:
Laura Danzi è la segretaria del direttore Maurizio Molinari)
Egr. Dott.
Baroni,
Non resista all'evidenza anche Lei, come
quasi tutti gli altri 60 milioni di Italiani.
Anche perché,
più che di attenzione, nel mio caso si tratta di conoscenza approfondita delle
norme di legge delle riforme delle pensioni SACCONI e Fornero, come avrebbe
facilmente potuto dedurre se, prima di rispondermi, si fosse preso la briga di
leggere i miei articoli che ho allegato, proprio allo scopo di evitare
l’ennesimo ping pong che mi tocca ingaggiare da 6 anni. Ma evidentemente a Lei
(come a tantissimi) non piace… “leggere” per scoprire la verità quando
confligge con le Sue convinzioni radicate.
Provo a
riepilogare.
1. Da ciò che
Lei ha scritto nel Suo articolo da me richiamato, si deduce, al di là di ogni
ragionevole dubbio, che Lei ignorava (come quasi 60 milioni di Italiani) che
l’importantissima misura dell'adeguamento automatico all’aspettativa di vita è
stata introdotta dalla riforma SACCONI, col comma 12bis dell’art. 12 del DL 78
del 31.5.2010, convertito dalla L. 122 del 30.7.2010.
«12-bis.
In attuazione dell’articolo 22-ter, comma 2, del decreto-legge 1º luglio 2009,
n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102,
concernente l’adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico
agli incrementi della speranza di vita, e tenuto anche conto delle esigenze di
coordinamento degli istituti pensionistici e delle relative procedure di
adeguamento dei parametri connessi agli andamenti demografici, a decorrere dal
1º gennaio 2015 i requisiti di età e i valori di somma di età anagrafica e di
anzianità contributiva di cui alla Tabella B allegata alla legge 23 agosto
2004, n. 243, e successive modificazioni, i requisiti anagrafici di 65 anni e
di 60 anni per il conseguimento della pensione di vecchiaia, il requisito
anagrafico di cui all’articolo 22-ter, comma 1, del decreto-legge 1º luglio
2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102,
e successive modificazioni, il requisito anagrafico di 65 anni di cui
all’articolo 1, comma 20, e all’articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto 1995,
n. 335, e successive modificazioni, devono essere aggiornati a cadenza
triennale, salvo quanto indicato al comma 12-ter, con decreto direttoriale del
Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministero del lavoro
e delle politiche sociali, da emanare almeno dodici mesi prima della data di
decorrenza di ogni aggiornamento. La mancata emanazione del predetto decreto
direttoriale comporta responsabilità erariale. Il predetto aggiornamento è
effettuato sulla base del procedimento di cui al comma 12-ter.
2. Anziché
ammettere la Sua ignoranza, scusarsi e ringraziarmi, Lei ora lo ammette
implicitamente (ahi ahi), ma argomenta che la riforma Fornero avrebbe
“anticipato ed accelerato” tale meccanismo, senza allegare alcuna prova
documentale, che certamente l’avrebbero smentita.
Da ciò che ha
aggiunto, infatti, si deduce anche che Lei ignora (a) che l’anticipazione al
2013, data dalla quale è decorsa l’applicazione di tale meccanismo, è stata decisa
dal DL 98/2011 convertito dalla L. 111/2011 (riforma SACCONI);
Art. 18 comma 4 All'articolo 12 del
decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge
30 luglio 2010, n. 122, sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma
12-bis, la parola: "2015" e' sostituita dalla seguente:
"2013" e sono soppresse le parole: ", salvo quanto indicato al
comma 12-ter,"; b) al comma 12-ter, primo periodo, le parole:
"2013" e "30 giugno" sono sostituite rispettivamente dalle
seguenti: "2011" e "31 dicembre" ed e' soppresso l'ultimo
periodo.))
link non più attivo (da oggi, almeno per me), sostituito
da:
http://www.fpcgil.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15060
(b) che è
vero che l’accelerazione è stata decisa dalla riforma Fornero (L. 214/2011,
art. 24), ma appunto si tratta di una mera accelerazione di un
meccanismo preesistente, deciso in precedenza dalla riforma SACCONI (2010 e
2011), che Lei non cita; e (c) che Lei ignora anche che tale accelerazione non
decorrerà “a partire dal 2019”, come ha erroneamente scritto nell’articolo, ma,
come recita la norma della riforma Fornero, “agli incrementi successivi a
quello [triennale, ndr] con decorrenza 1° gennaio 2019” (che varrà ovviamente
per il triennio 2019-2021), e cioè, come ho già rilevato, dal “2022, a valere
per il biennio 2022-2023”.
((13. Gli adeguamenti agli incrementi della speranza di vita successivi a quello effettuato con decorrenza 1° gennaio 2019 sono aggiornati con cadenza biennale secondo le modalita' previste dall'articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 e successive modificazioni e integrazioni ((, salvo quanto previsto dal presente comma)). A partire dalla medesima data i riferimenti al triennio, di cui al comma 12-ter dell'articolo 12 del citato decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 e successive modificazioni e integrazioni, devono riferirsi al biennio.
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2011-12-06;201~art24!vig=
((13. Gli adeguamenti agli incrementi della speranza di vita successivi a quello effettuato con decorrenza 1° gennaio 2019 sono aggiornati con cadenza biennale secondo le modalita' previste dall'articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 e successive modificazioni e integrazioni ((, salvo quanto previsto dal presente comma)). A partire dalla medesima data i riferimenti al triennio, di cui al comma 12-ter dell'articolo 12 del citato decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 e successive modificazioni e integrazioni, devono riferirsi al biennio.
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2011-12-06;201~art24!vig=
Aggiungo, per parare un’eventuale Sua
obiezione, fattami da Rosaria Amato (vedi anche appresso), che la clausola
di salvaguardia prevista dalla riforma Fornero dei 67 anni entro il 2021 è
del tutto superflua, dal momento che a 67 anni si arriverà già nel 2019, in
forza dell’adeguamento automatico triennale SACCONI, e la sua automaticità
era stata già prevista dalla riforma SACCONI (comma 12bis), assegnando alla
burocrazia ministeriale Lavoro e MEF di attuare il meccanismo con decreto
direttoriale, a pena di sanzione erariale.
Lettera a Rosaria Amato di Repubblica sull’adeguamento all’aspettativa di vita, sue
risposte e mie repliche
Infine, evidenzio che dei ben 900 mld di risparmio stimato
dall’RGS che le ultime quattro riforme, delle ben 7 (sette) riforme delle
pensioni dal 1992, produrranno al 2060, soltanto meno di un terzo – tanto strombazzato
dai media anche in questi giorni, è ascrivibile alla riforma Fornero, il che
significa che gli altri 2/3 sono attribuibili alle altre 3 riforme (Maroni,
2004, il cui ‘scalone’ fu abrogato da Damiano; Damiano; e SACCONI), quindi il
grosso dei 2/3, maggiore del meno di un terzo della riforma Fornero, è
ascrivibile alla severa riforma SACCONI, di cui però nessuno parla (cfr. https://www.sinistrainrete.info/spesa-pubblica/10826-vincesko-pensioni-l-estremismo-di-bankitalia-e-corte-dei-conti.html). Non sembra anche a Lei che ci
troviamo di fronte a un caso di DISINFORMAZIONE generale tra i più macroscopici
della storia italiana, analogo - aggiungo - a quelli coevi delle manovre
correttive della scorsa legislatura (l’81% dei 330 mld cumulati delle manovre
finanziarie è stato deciso dal governo Berlusconi, distribuito in maniera
scandalosamente iniqua, ma tutto viene imputato al 19% del governo Monti, più
equo, cfr. il mio terzo articolo della prima email) e degli obiettivi statutari
e dei poteri/doveri della BCE, per colpa soprattutto dei media e di Voi
giornalisti?
Spero di averLa ora convinta e di voler tener conto in futuro
delle mie osservazioni, contribuendo alla mia fatica di Sisifo di chiarire chi
ha fatto che cosa in materia di norme pensionistiche, ad esempio – data la
DISINFORMAZIONE generale che ha fatto quasi 60 milioni di vittime, inclusi
l’ISTAT, EUROSTAT e l’UPB - convincendo il direttore Molinari (che forse
non ha letto le mie email) e il capo redattore Flavio Corazza a intervistare
collettivamente, in una seduta congiunta presso la redazione de La Stampa,
la coraggiosa millantatrice professoressa Elsa Fornero e il Sen. Maurizio
Sacconi (entrambi tra i destinatari delle mie plurime email), il quale si è
rifugiato nel silenzio per 6 anni senza denunciare il plagio di sue norme
importanti da parte della professoressa Fornero (non solo l'adeguamento
automatico, si veda ad esempio l'aumento formale dell'età di pensionamento
base, che è compensato però dall'eliminazione delle “finestre” SACCONI e
Damiano) e rivendicarne la paternità, per poi uscirne recentemente in una
conferenza stampa congiunta con l’On. Cesare Damiano presso una sala del
Parlamento italiano (!), durante la quale ha distribuito un manifesto nel quale
– per iscritto - attribuiva la maternità dell’adeguamento automatico
alla professoressa Fornero, ma poi – verbalmente (cfr. l'articolo di
Rosaria Amato di Repubblica) - ammetteva di esserne l’autore: trova
tutte le prove documentali inoppugnabili nel mio post già allegato:
Pensioni, la congiura del silenzio di sette noti
esperti di previdenza contro Elsa Fornero
Cordiali saluti,
V.
PS: Ho in corso un dialogo con Stefano
Scarpetta, direttore Impiego, Lavoro e Affari Sociali dell'OCSE, dopo una sua
intervista all'AGI. Sicuro di farLe cosa gradita, ché la può tenere come utile
promemoria, riporto l'ultima parte della mia replica alla sua risposta:
[...] E che
tenga conto in futuro – almeno come conoscenza della normativa pensionistica
sottostante - della attuale, seguente situazione relativamente all’età di
pensionamento vigente e ai suoi autori.
PENSIONI
ANTICIPATE (ex anzianità)
L’età delle pensioni anticipate:
- degli uomini, è aumentata dal 2010
finora di 2 anni e 10 mesi (da 40 anni a 42 anni e 10 mesi) e, di questi, 1
anno e 10 mesi sono ascrivibili alla riforma SACCONI (da 40 a 41 anni + 1 mese
se i requisiti maturano nel 2012 o 2 mesi se i requisiti maturano nel 2013 o 3
mesi se i requisiti maturano nel 2014 http://tuttoprevidenza.it/wp-content/uploads/2014/03/Numero-30-settembre-2011.pdf)
+ 10 mesi a causa dell’adeguamento automatico introdotto da SACCONI col comma
12bis dell’art. 12 della L. 122/2010 http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2010-5-31;78~art12!vig=,
e soltanto 1 anno alla riforma Fornero;
- delle donne, è aumentata di 1 anno e
10 mesi, da 40 a 41 anni nel 2010 (SACCONI) + 10 mesi a causa dell’adeguamento
automatico introdotto da SACCONI, quindi l'incremento di 1 anno e 10 mesi è
interamente dovuto a SACCONI.
Dal 2019:
- l'età di pensionamento degli uomini
aumenterà a 43 anni e 3 mesi, e, di questi 3 anni e 3 mesi in più, 2 anni e 3
mesi sono pertinenti a SACCONI e soltanto 1 anno a Fornero [rectius: 2 anni a Fornero];[*]
- l'età di pensionamento delle donne
aumenterà a 42 anni e 3 mesi, e l’incremento di 2 anni e 3 mesi è interamente
dovuto alla riforma SACCONI [rectius: 1 anno a Fornero].[*]
PENSIONI DI
VECCHIAIA
L’età delle pensioni di vecchiaia:
- degli uomini, è aumentata dal 2010
finora di 1 anno e 7 mesi (da 65 a 66 anni e 7 mesi) e questo anno e 7 mesi in
più sono dovuti quasi interamente alla riforma SACCONI (4 mesi in media alla
riforma Damiano, L.247/07);
- delle donne del settore pubblico, è
aumentata di botto di 6 anni e finora da 60 a 66 anni e 7 mesi, e i 6 anni e 7
mesi in più sono ascrivibili quasi interamente alla riforma SACCONI (tranne 4
mesi in media alla riforma Damiano);
- delle donne del settore privato, è
aumentata da 60 a 66 anni e 7 mesi, e l’allineamento a tutti gli altri,
previsto dalla riforma SACCONI entro il 2026, è stato accelerato dalla riforma
Fornero entro il 2018;
- degli uomini e delle donne autonomi,
la riforma Fornero ha eliminato il disallineamento di 6 mesi in più rispetto
agli altri, che era contemplato dalla riforma SACCONI.
Dal 2019:
- l’età di pensionamento di tutti
aumenterà a 67 anni, e questo ulteriore incremento di 5 mesi è dovuto
interamente all’adeguamento automatico previsto dalla riforma SACCONI.
Ne consegue,
senza ombra di dubbio, (i) che – in barba ai millanta disinformatori che anche
in questi giorni impazzano (è proprio il caso di dirlo) su tutti i media
italiani - l’età di pensionamento è stata allungata molto più dalla riforma
SACCONI che dalla riforma Fornero; (ii) che la professoressa Fornero è una
coraggiosa millantatrice e (iii) che quasi 60 milioni di Italiani sono da anni
disinformati dagli ignoranti delle norme pensionistiche e ingannati
colpevolmente dagli esperti previdenziali bugiardi che ascrivono tutto alla
riforma Fornero, obliterando la ben più severa riforma SACCONI.
PPS: Allego:
Pensioni, dopo una mia lettera Repubblica rettifica una notizia falsa che circola sui media
da sei anni
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2858237.html
oppure (se in avaria)
Lettera a Marcello Sorgi su numero esodati e
notizie false sulle pensioni
Lettera a Il Messaggero su chi è l’autore dell’adeguamento automatico
dell’età di pensionamento
[*] Sono stato ingannato per alcuni anni,
fino al 2018, (i) dalla prima lettera di chiarimenti del Governo all’UE (26 ottobre 2011), che,
oltre al grave errore dei 67 anni per tutti entro il 2026 in luogo del 2021 (il
2026 valeva soltanto per le lavoratrici private), non esclude le pensioni di
anzianità dall’adeguamento all’aspettativa di vita; e poi (ii) dall’uso di
testi della legge 122/2010 o di Normattiva, che aggiornano i testi delle leggi,
per cui ho attribuito erroneamente a Sacconi l’applicazione dell’adeguamento
alla speranza di vita, oltre che alle pensioni di vecchiaia e alle cosiddette
“quote” (somma di età anagrafica e anzianità contributiva), poi abolite da
Fornero, anche alle pensioni anticipate, ex anzianità (che prescindono dall’età
anagrafica), estensione che invece è stata decisa da Fornero, ndr].
**********
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