Pubblico
la lettera che ho inviato qualche giorno fa a Salvo Intravaia, insegnante e
collaboratore di Repubblica, sul suo
articolo contenente una notizia falsa-fake news-bufala
sulle pensioni. Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.
Notizia
falsa-fake news sulle pensioni
Da: v
15/1/2018 23:32
A: repubblicawww@repubblica.it
ALLA C.A. DEL PROF. SALVO INTRAVAIA
Egr. Prof. Intravaia,
Traggo con raccapriccio dal Suo articolo
“Scuola, boom di pensionamenti: + 26 per cento in 12 mesi. Prof e maestri
temono l'innalzamento dell'età di uscita”
http://www.repubblica.it/scuola/2018/01/13/news/scuola_boom_pensionamenti_26_per_cento_in_12_mesi-186413620/: “Per passare la mano "a richiesta"
quest'anno occorrevano quasi 43 anni di contribuzione e 66 anni e 7 mesi di
età. Tre gli aspetti che, probabilmente, hanno influito su questi dati:
l'invecchiamento della categoria, che ha avvicinato i paletti della legge
Fornero”.
La Fornero, anche per voi che scrivete
di previdenza, è come il prezzemolo, la mettete dappertutto. Mai uno che citi
SACCONI. Evidentemente non avete mai letto né la legge Fornero, né,
soprattutto, la legge SACCONI.
Constatato che il direttore non fa circolare le mie e-mail p.c.
(questa è l’ultima lettera sulle pensioni inviata ad uno dei maggiori
disinformatori: Lettera n. 2 all’On. Matteo Salvini sulle sue notizie
false-fake news-bufale sulla riforma delle pensioni Fornero
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2859561.html oppure (se in avaria)
http://vincesko.blogspot.com/2018/01/lettera-n-2-allon-matteo-salvini-sulle.html), mi permetto di informarLa che con i pensionandi della
scuola la riforma Fornero non c’entra affatto (che vuol dire per nulla); è
tutto ascrivibile alla ben più severa riforma SACCONI (2010 e 2011), vittima
dal 2013 di una damnatio memoriae, da parte di quasi 60 milioni di
Italiani, per colpa soprattutto della coraggiosa millantatrice piangente
professoressa Fornero, del Sen. Maurizio Sacconi, che fa lo gnorri da 6 anni,
di noti esperti di previdenza (veda il secondo allegato) e di voi giornalisti,
oltre che, a cascata, di ISTAT, EUROSTAT, UPB e INPS.
Per non ripetermi, allego tre miei post
(dei vari sul tema), dove trova le prove documentali. Aggiungo soltanto che il
settore della scuola fu escluso, in parte (l’equiparazione uomini-donne
dell’età di pensionamento, in applicazione della sentenza della CGUE del 2008,
fu applicata ovviamente anche nel comparto scuola), dalla applicazione della
riforma SACCONI sia dal primo (DL 78/2010, L.122/2010, art. 12 comma 1 lettera
c: “c) per il personale del comparto scuola si applicano le disposizioni di
cui al comma 9 dell'articolo 59 della legge 27 dicembre 1997, n. 449” http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2010-5-31;78~art12!vig=) che dal secondo decreto (DL 98/2011, L.111/2011), ma
non dal terzo, emanato dopo la famigerata lettera della BCE del 5.8.2011 (DL
138/2011, L.148/2011 http://tuttoprevidenza.it/wp-content/uploads/2014/03/Numero-30-settembre-2011.pdf).
Spero che in futuro vorrà contribuire a
chiarire chi ha deciso che cosa in materia pensionistica.
Cordiali saluti
V.
Allego:
Pensioni:
notizie false (fake news)
Pensioni,
la congiura del silenzio di sette noti esperti di previdenza contro Elsa
Fornero
Pensioni,
dopo una mia lettera Repubblica rettifica una notizia falsa che circola sui media
da sei anni
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2858237.html oppure (se in avaria)
In questo documento di 18 pagine ho ricostruito le
vicende politico-economiche della scorsa legislatura, dove troverà notizie e
nessi forse sorprendenti:
L'assassinio
della verità, chi ha davvero messo le mani nelle tasche degli Italiani e
causato la grande recessione
PS: Ho avuto un dialogo con Stefano
Scarpetta, direttore Impiego, Lavoro e Affari Sociali dell'OCSE, dopo una sua
intervista all'AGI sulla spesa pensionistica italiana. Sicuro di farLe cosa
gradita, ché la può tenere come utile promemoria, riporto l'ultima parte della
mia replica alla sua risposta (che può trovare anche nella mia lettera a Matteo
Salvini):
[...] E che tenga conto in futuro – almeno come
conoscenza della normativa pensionistica sottostante - della attuale, seguente
situazione relativamente all’età di pensionamento vigente e ai suoi autori.
PENSIONI ANTICIPATE (ex anzianità)
L’età delle pensioni anticipate:
- degli uomini, è aumentata dal 2010 finora di 2 anni e
10 mesi (da 40 anni a 42 anni e 10 mesi) e, di questi, 1 anno e 10 mesi sono
ascrivibili alla riforma SACCONI (da 40 a 41 anni + 1 mese se i requisiti
maturano nel 2012 o 2 mesi se i requisiti maturano nel 2013 o 3 mesi se i
requisiti maturano nel 2014 http://tuttoprevidenza.it/wp-content/uploads/2014/03/Numero-30-settembre-2011.pdf) + 10 mesi a causa dell’adeguamento automatico
introdotto da SACCONI col comma 12bis dell’art. 12 della L. 122/2010 http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2010-5-31;78~art12!vig=, e soltanto 1 anno alla riforma Fornero;
- delle donne, è aumentata di 1 anno e 10 mesi, da 40 a
41 anni nel 2010 (SACCONI) + 10 mesi a causa dell’adeguamento automatico
introdotto da SACCONI, quindi l'incremento di 1 anno e 10 mesi è interamente
dovuto a SACCONI.
Dal 2019:
- l'età di pensionamento degli uomini aumenterà a 43 anni
e 3 mesi, e, di questi 3 anni e 3 mesi in più, 2 anni e 3 mesi sono pertinenti
a SACCONI e soltanto 1 anno a Fornero [rectius: 1 anno e 3 mesi, o 1 anno e 9 mesi relativamente agli autonomi, sono di
Sacconi (di cui 4 mesi in media di Damiano) e 2 anni sono di Fornero o 1 anno e
6 mesi relativamente agli autonomi];
- l'età di pensionamento delle donne aumenterà a 42 anni
e 3 mesi, e l’incremento di 2 anni e 3 mesi è interamente dovuto alla riforma
SACCONI [rectius: 1 anno e 3 mesi, o 1 anno e 9 mesi relativamente agli autonomi, sono di Sacconi (di cui 4 mesi in media di Damiano) e 1 anno o 6 mesi sono di Fornero].
PENSIONI DI VECCHIAIA
L’età delle pensioni di vecchiaia:
- degli uomini, è aumentata dal 2010 finora di 1 anno e 7
mesi (da 65 a 66 anni e 7 mesi) e questo anno e 7 mesi in più sono dovuti quasi
interamente alla riforma SACCONI (4 mesi in media alla riforma Damiano,
L.247/07);
- delle donne del settore pubblico, è aumentata di botto
di 6 anni e finora da 60 a 66 anni e 7 mesi, e i 6 anni e 7 mesi in più sono
ascrivibili quasi interamente alla riforma SACCONI (tranne 4 mesi in media alla
riforma Damiano);
- delle donne del settore privato, è aumentata da 60 a 66
anni e 7 mesi, e l’allineamento a tutti gli altri, previsto dalla riforma
SACCONI entro il 2026, è stato accelerato dalla riforma Fornero entro il 2018;
- degli uomini e delle donne autonomi, la riforma Fornero
ha eliminato il disallineamento di 6 mesi in più rispetto agli altri, che era
contemplato dalla riforma SACCONI.
Dal 2019:
- l’età di pensionamento di tutti aumenterà a 67 anni, e
questo ulteriore incremento di 5 mesi è dovuto interamente all’adeguamento
automatico previsto dalla riforma SACCONI.
Ne consegue, senza ombra di dubbio, (i) che – in barba ai
millanta disinformatori che anche in questi giorni impazzano (è proprio il caso
di dirlo) su tutti i media italiani - l’età di pensionamento è stata allungata
molto più dalla riforma SACCONI che dalla riforma Fornero; (ii) che la
professoressa Fornero è una coraggiosa millantatrice e (iii) che quasi 60
milioni di Italiani sono da anni disinformati dagli ignoranti delle norme pensionistiche
e ingannati colpevolmente dagli esperti previdenziali bugiardi che ascrivono
tutto alla riforma Fornero, obliterando la ben più severa riforma SACCONI.
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