Pubblico
il dialogo con Enrico Marro del Corriere
della Sera su un suo articolo sulle pensioni, che conteneva qualche
imprecisione, giustificata data la complessità della materia, che richiede una
frequentazione costante, a pena di dimenticarne qualche aspetto. Io sono avvantaggiato dal fatto che, avendo dovuto recentemente scrivere spesso di pensioni, data l'ignoranza diffusissima anche dei giornalisti, ho dovuto rinfrescare la memoria sulla normativa. Enrico Marro è, tra i giornalisti che scrivono di previdenza, uno dei più preparati e gentili.
Osservazioni all'articolo sulla legge Fornero.
Da: v
11/1/2018 23:14
A emarro@corriere.it
Egr. Dott. Marro,
Ho appena letto il Suo
articolo “Legge Fornero, cosa cambia se si cancella? In pensione prima, ma si apre un buco di 350 miliardi di euro”. Mi permetto di fare qualche osservazione
puntuale.
Citazione1: “La riforma Fornero… fu decisa alla fine del 2011 per
inasprire le riforme già prese dal governo Berlusconi, con due riforme
Maroni-Sacconi, rispettivamente ministro (della Lega) e sottosegretario al
Lavoro del governo guidato dal leader del centrodestra.
No, Maroni non c’entra
più, è ministro dell’Interno; è Sacconi il ministro del Lavoro.
Citazione2: “La quota
era soggetta all’adeguamento alla speranza di vita che, contrariamente a quanto
molti credono, non è stato introdotto dalla Fornero ma dalla legge
Maroni-Sacconi del 2010 (a partire dal 2014 con cadenza triennale) e anticipato
(al 2013) dalla riforma Maroni-Sacconi”.
Dal DL 78/2010,
convertito dalla L. 122/2010, art. 12, comma 12bis (riforma Maroni [è un refuso, ndr], 2010);
anticipato al 2013 dal DL 98/2011, L. 111/2011 (riforma Sacconi, 2011).
Citazione3: “potevano
comunque andare in pensione anzianità, indipendentemente dall’età anagrafica,
con 40 anni di contributi, che diventavano 41 sommando la “finestra” di
pensionamento allora vigente che poteva allungare di 12 mesi la decorrenza
dell’assegno”.
Non “poteva”, doveva.
La ‘finestra’ mobile di 12 o 18 mesi (che include Damiano 4 mesi in media) era
un modo levantino per allungare l’età di pensionamento senza dirlo
esplicitamente (vedi appresso).
Citazione4: “adeguamenti che la Fornero ha solo
disposto che dal 2019 siano biennali anziché triennali”.
Non dal 2019, ma “agli
incrementi successivi a quello [triennale, ndr] con decorrenza 1° gennaio 2019”
(che varrà ovviamente per il triennio 2019-2021), e cioè dal “2022, a valere
per il biennio 2022-2023”, e così ogni 2 anni.
13 Gli adeguamenti
agli incrementi della speranza di vita successivi a quello effettuato con
decorrenza 1° gennaio 2019 sono aggiornati con cadenza biennale secondo le
modalita' previste dall'articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 e successive
modificazioni e integrazioni ((, salvo quanto previsto dal presente comma)). A
partire dalla medesima data i riferimenti al triennio, di cui al comma 12-ter
dell'articolo 12 del citato decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con
modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 e successive modificazioni e
integrazioni, devono riferirsi al biennio.
Citazione5: “(il
prossimo nel 2021) ce ne sarebbe appunto uno ogni tre (il prossimo nel 2022)”.
No, nel 2022, a valere
per il triennio 2022-2024.
Citazione6: “la
riforma Fornero inasprì i requisiti d’età portandoli , dal primo gennaio 2012 a
66 anni per gli uomini (dipendenti ed autonomi) e per le lavoratrici del
pubblico impiego (un anno in più rispetto a prima, dove però c’era la
“finestra” di 12 mesi che poteva allungare appunto di un anno l’età effettiva
di pensionamento, portandola comunque a 66)”.
L’allungamento operato
dalla Fornero è solo formale, poiché era compensato dall’abolizione (opportuna)
della “finestra” fissa obbligatoria di 12 mesi (di 18 mesi per gli autonomi,
che perciò furono allineati a tutti gli altri).
Al netto del taglio di
6 mesi per gli autonomi, la riforma Fornero non ha toccato la pensione di
vecchiaia per gli uomini e per le dipendenti pubbliche, già regolati
da Sacconi. Ha solo accelerato l’allineamento delle donne, che Sacconi (DL
98/2011) aveva previsto entro il 2026 (2023, includendo l’adeguamento
automatico).
Citazione7: “Blocco
della perequazione”.
Blocco perequazione
La sentenza n. 70/2015
della Corte Cost. ha dichiarato incostituzionale il blocco della contingenza
per le pensioni superiori a 3 volte il minimo deciso dal DL 201/2011
Salva-Italia (Governo Monti-Fornero), ma lo stesso DL abrogò un analogo
provvedimento di blocco della perequazione recato dal DL 98/2011 (L. 111/2011) del governo
Berlusconi-Sacconi, meno severo, poiché il blocco riguardava le pensioni
superiori a 5 volte il minimo, che forse avrebbe superato il vaglio della Corte
Cost., com’era successo in passato per provvedimenti analoghi. Come dire? chi
troppo vuole nulla stringe, ma se non fosse stato deciso il blocco dal Governo
Monti-Fornero per fare cassa (come chiedevano insistentemente l'UE e la BCE per
evitare il default, che era una balla, smentita dalle cifre, per
tacitare la loro coscienza sporca[1 o 2]), poi giudicato incostituzionale e quindi abrogato con conseguente
restituzione (parziale) di quanto non erogato, sarebbe stato vigente ed
efficace quello SACCONI.
Citazione8: “Quanto vale la Fornero”
Sono meno di 300 mld,
poichè il terzo di 900 (non 1.000) mld include le modifiche 2011 Sacconi (DL 98
e DL 138). Se controlla la relazione tecnica (come ho osservato a Davide
Colombo del Sole 24 ore http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-01-08/pensioni-senza-legge-fornero-spesa--20-miliardi-piu-all-anno-211127.shtml), i quasi 5 mld del
blocco sono un di cui dei 20 mld ascritti alla riforma della Fornero dal report
di RGS. Traggo dalla lettera a Salvini:
Risparmio al 2060
Infine, evidenzio che
dei ben 900 mld di risparmio stimato dall’RGS che le ultime quattro riforme,
delle ben 7 (sette) riforme delle pensioni dal 1992, produrranno al 2060,
soltanto meno di un terzo – tanto strombazzato dai media anche
in questi giorni, è ascrivibile alla riforma Fornero, i cui effetti, se legge
il report e guarda il grafico
della RGS, si esauriranno nel 2045, mentre la curva (duplice: DL 78 e DL 98) SACCONI
è bella gagliarda fino al 2060; il che significa che gli altri 2/3 e più
sono attribuibili alle altre 3 riforme (Maroni, 2004, il cui ‘scalone’ fu
abrogato da Damiano; Damiano, 2007, che introdusse le cosiddette “quote”,
abolite da Fornero; e SACCONI, 2010 e 2011), quindi il grosso dei 2/3 e più,
molto maggiore del meno di un terzo della riforma Fornero, è ascrivibile
alla ben più severa riforma SACCONI - che Lei votò -, della quale però Lei (né
nessun altro) parla mai, anzi nasconde accuratamente, come se fosse un reato di
furto, che poi per giunta attribuisce slealmente alla professoressa Fornero.
Cordiali saluti,
V.
R: Osservazioni all'articolo sulla legge Fornero.
Da: Marro Enrico (emarro@rcs.it)
12/1/2018 11:11
A v
R: Osservazioni all'articolo sulla legge Fornero.
Da: Marro Enrico (emarro@rcs.it)
12/1/2018 11:11
A v
Egregio
V.,
la
ringrazio delle sue puntualissime osservazioni. Lettori come lei sono
preziosissimi per il mio lavoro. Ho corretto gli errori di cui mi scuso.
L’unico punto sul quale non sono convinto sono i mille euro anziché novecento:
il Pil in Italia è stato di 1680 miliardi di euro nel 2016 e viene stimato in
oltre 1.700 miliardi nel 2017. Un punto sta quindi intorno ai 17 miliardi e 21
punti oltre 350 miliardi. Comunque ho citato integralmente le stime della Rgs e
ho specificato che nel decennio 2020-2030 il “buco” viene valutato tra 0,8 e
1,4 punti di Pil all’anno. Spero che così sia più chiaro.
Le
auguro una buona giornata, Enrico Marro.
Ecco
il link col pezzo aggiornato
http://www.corriere.it/economia/18_gennaio_08/che-succede-se-si-cancella-fornero-pensione-prima-ma-si-apre-buco-350-miliardi-euro-a1ef0d52-f459-11e7-8933-313bcfe78b3e.shtml
Re: R: Osservazioni all'articolo sulla legge Fornero.
Da: v
12/1/2018 15:43
A Marro Enrico
Re: R: Osservazioni all'articolo sulla legge Fornero.
Da: v
12/1/2018 15:43
A Marro Enrico
1. Segnalo che ha omesso di cancellare “Maroni” nella frase: “Quelle del pubblico lo erano già state con la prima riforma Maroni-Sacconi”.
2.
L’aumento dell’età base, senza menzionare l’abolizione della “finestra”, fu uno
dei casi di “appropriazione indebita” di misure precedenti operata dalla
coraggiosa millantatrice Fornero.
3.
Entità del risparmio. Premessa: “Sul piano metodologico si precisa che la valutazione degli effetti
delle diverse disposizioni di cui ai commi da 1 a 20 non può che essere
complessiva attesa la interazione tra i diversi istituti afferenti sia i
requisiti di accesso sia il sistema di calcolo.”
https://democraticieriformisti.files.wordpress.com/2011/12/relazione-tecnica.pdf. Ardisco ipotizzare che questo avvenga anche tra le varie riforme.
La
mia fonte originaria – da vari anni - è stata la newsletter di Cesare Damiano, che da un paio d’anni scrive di 900
mld (“le riforme, dal 2004 ad oggi, come ha certificato il Governo lo scorso
aprile, produrranno un risparmio previdenziale di 900 miliardi di euro nel
periodo 2004-2050” http://www.cesaredamiano.org/2016/10/28/inps-damiano-boeri-irrituale-da-cifre-personali-o-ufficiali/,
anche se a giudicare dal Pil attuale ha ragione lei. Però aggiungo: (i) la
“quota” di Fornero non è comunque di 350 mld, sia perché 1/3 di 1.000 è 330 (e
vabbé, l’approssimazione), sia perché il terzo – scrive la RGS - include il
risparmio dal DL 98 (e dal DL 138, che non è presente nel grafico della RGS http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Attivit--i/Spesa-soci/Attivita_di_previsione_RGS/2017/NARP2017-08.pdf#page=89; questo è lo stesso grafico preso dall’articolo di
Davide Colombo, che si legge meglio http://www.ilsole24ore.com/images2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/Immagini/_Oggetti_Embedded/Grafici/2018/01/09/Primo%20Piano-002-colombo-GRA-0027-01.png),
che anche visivamente non sembra poco e, a differenza del DL 201/Fornero,
arriva al 2060.
Il che
significa che (ii) c’è un’incoerenza nel commento di RGS e, come scrivevo,
(iii) che il risparmio complessivo di SACCONI (DL 78, 98 e 138) – la quota
parte prevalente del residuo pari a 650 mld - è sensibilmente superiore. Però
(anche da parte di RGS e Corte dei Conti) si cita sempre e soltanto la riforma
Fornero. Perché, lei che conta molto più di me, non fa prima o poi un
bell’articolo sulla severa riforma di SACCONI (che ha fatto lo gnorri per 6
anni e poi recentemente ha cercato di imbrogliare le carte[*]), visto che il
Corrierone non pubblica i miei “articoli” di CONTROINFORMAZIONE su chi ha fatto
che cosa in materia di pensioni, come invece ha fatto Affari Italiani?[1]
Cordialmente,
VB
[1]
Pensioni: notizie
false (fake news)
Pensioni, la
congiura del silenzio di sette noti esperti di previdenza contro Elsa Fornero
In questo documento di 18 pagine ho
ricostruito la vicenda politico-economica della scorsa legislatura, dove forse
troverà notizie e nessi sorprendenti, anche sulle pensioni:
L'assassinio
della verità, chi ha davvero messo le mani nelle tasche degli Italiani e
causato la grande recessione
http://vincesko.blogspot.com/2018/01/lassassinio-della-verita-chi-ha-davvero.html
R: R: Osservazioni all'articolo sulla legge Fornero.
Da: Marro Enrico (emarro@rcs.it)
12/1/2018 15:54
A: v
R: R: Osservazioni all'articolo sulla legge Fornero.
Da: Marro Enrico (emarro@rcs.it)
12/1/2018 15:54
A: v
Grazie ancora, e.m.
Re:
R: R: Osservazioni all'articolo sulla legge Fornero.
Da: v
12/1/2018 23:34
Rileggendo, mi sono accorto ora che nella mia prima
email ho commesso un errore: al punto 'Citazione2', per il DL 78/2010 ho
scritto (riforma Maroni, 2010), in luogo di (riforma Sacconi, 2010). Chiedo
scusa.
Buonanotte,
VB
R:
R: R: Osservazioni all'articolo sulla legge Fornero.
Da: Marro Enrico (emarro@rcs.it)
12/1/2018 23:36
A v
Sì me ne ero
accorto, capita a tutti. ‘notte, e.m.
**********
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