Pubblico
la lettera che ho inviato alcuni giorni fa ad Andrea Telara del settimanale
Panorama, con alcune osservazioni critiche su un suo articolo contenente varie
notizie false-fake news. Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.
Osservazioni al Suo articolo sulle pensioni contenente varie fake
news.
Da: v
18/01/2018 21:26
A: panorama@mondadori.it, panoramaweb@mondadori.it
ALLA C.A. DEL
DOTT. ANDREA TELARA
P.C. DIRETTORE,
CAPOREDATTORE E CAPOSERVIZIO ECONOMIA E PREVIDENZA
Egr.
Dott. Telara,
Mi
permetto di osservare che è davvero notevole la quantità di notizie false-fake news che Lei ha messo insieme nel
Suo articolo “Pensioni, perché il centrodestra vuole cancellare la Legge Fornero”,
ma non si preoccupi molto, è in numerosissima compagnia: di quasi tutti i Suoi
colleghi, oltre che di quasi 60 milioni di Italiani, per colpa di voi
giornalisti e di famosi esperti di previdenza.[1]
Ne faccio un esame puntuale.
Premessa: Dal 1992, le riforme delle pensioni, considerando un’unica riforma i
provvedimenti decisi da Sacconi nel 2009, 2010 e 2011, sono state sette: Amato,
1992; Dini, 1995; Prodi, 1997; Berlusconi/Maroni, 2004; Prodi/Damiano, 2007;
Berlusconi/Sacconi, 2010 e 2011; Monti-Fornero, 2011. La riforma
delle pensioni Fornero è soltanto la settima e molto meno
severa della riforma SACCONI, della quale vengono erroneamente o furbescamente
attribuite norme severe alla riforma Fornero, in particolare l’adeguamento
automatico all’aspettativa di vita (L. 122/2010, art. 12, comma 12bis), che
porterà l’età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni nel 2019 e poi via via a
70 e oltre, e l’età di pensionamento anticipato degli uomini a 43 anni e 3 mesi
e poi oltre (le donne un anno in meno). Dal 2022, l’adeguamento automatico
diverrà biennale in forza della riforma Fornero, ma è solo un’accelerazione del
meccanismo deciso dalla riforma SACCONI.
Citazione1: “La rottamazione della Riforma
Fornero è da tempo un cavallo di battaglia di Salvini”.
L’On.
Salvini è un furbo, un finto smemorato e un ignorante o bugiardo (gliel’ho
scritto), motivando sulla base delle norme e dei dati.[2]
Citazione2: “Per dare un segnale all’Europa che chiedeva sacrifici, il
governo Monti decise di colpire la voce di spesa che pesava
maggiormente nel bilancio dello Stato e che era aggredibile con più facilità:
le pensioni”.
Falso, è stata una delle richieste della
famigerata lettera del 5.8.2011 della BCE, bussola e programma del Governo di
emergenza Monti. Che però si è limitata a chiedere “È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico,
rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e
riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in
linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi
già nel 2012.”) e impediti dal veto del
Ministro Bossi;[3] solo l’eccessivo
zelo e soprattutto il pianto della professoressa Fornero, assieme alle
millanterie sue e del Prof. Monti, che volevano passare come i salvatori
dell’Italia dal default, hanno confuso enormemente le acque. I
sacrifici erano già cominciati un anno e mezzo prima, col DL 78 del 31.5.2010,
convertito dalla L. 122 del 30.7.2010, di 62 mld cumulati, e poi col DL 98 del
6.7.2011, di 80 mld cumulati, e il DL 138 del 13.8.2011, di 60 mld cumulati.
Dei 330 mld cumulati di manovre correttive varate nella scorsa legislatura,
l’81%, pari a 267 mld cumulati, fu deciso dal governo Berlusconi e il 19%, pari
a 63 mld cumulati, dal governo Monti.[3]
Citazione3: “In particolare, la riforma Fornero innalzò di
colpo l’età minima del pensionamento che fino al 2011 era fissata per molti
lavoratori attorno a 60-61 anni (purché fossero stati
accumulati almeno 35 anni di contributi).
No, da ciò che scrive
(anche dopo), Lei ignora che il sistema pensionistico contemplava (e contempla)
il pensionamento di vecchiaia e il
pensionamento di anzianità, e,
nell’ambito di quest’ultimo, le cosiddette “quote” (somma di età anagrafica e anzianità contributiva).
La riforma Fornero (i) ha modificato pochissimo le
pensioni di vecchiaia: soltanto l’accelerazione dell’adeguamento a tutti gli
altri delle donne del settore privato entro il 2018, chiesto dalla lettera
della BCE (SACCONI aveva previsto entro il 2026, 2023 includendo l’adeguamento
automatico all’aspettativa di vita, deciso dalla L. 122/2010, art. 12, comma
12bis, riforma SACCONI); tutti gli altri erano stati già regolati dalla riforma
SACCONI (L. 122/2010, art. 12), portandone l’età a 66 anni (66 anni e 6 mesi
per gli autonomi), mediante la cosiddetta “finestra” (differimento
dell’erogazione), (ii) ha solo
cambiato la denominazione delle pensioni di anzianità in anticipate,
aumentandole di 1 anno solo per gli uomini, e abolito le “quote”.
Citazione4: “Poi è arrivata la Riforma Fornero che ha cambiato
improvvisamente le carte in tavola. Innanzitutto, ha abolito le pensioni di
anzianità e il sistema delle quote, stabilendo di fatto (seppur in maniera
graduale) due sole finestre per ritirarsi dal lavoro. La prima è stata fissata
a 66 anni (67 anni dal 2019) per la pensione di anzianità, cioè quel
trattamento che matura una volta raggiunta una determinata età anagrafica, indipendentemente
dai contributi versati”.
Tranne le “quote” è tutto
falso, veda la citazione 3.
Citazione5:
“Con
l’entrata in vigore della Riforma Fornero, dunque, molti italiani che si
aspettavano di raggiungere il pensionamento a 60-61 anni sono stati costretti a rimanere in servizio 5 o 6 anni in più del previsto. Inoltre, l’innalzamento
improvviso dei requisiti di pensionamento ha creato un esercito di migliaia di esodati”.
Riporto ciò che ho scritto all’on. Salvini:
Esodati
Premesso che anche la riforma SACCONI, da
Lei votata, ebbe i suoi esodati (gli eccedenti i 10.000 soggetti in mobilità
che venivano esclusi dall’applicazione della nuova riforma e tutti gli altri
inattivi a reddito zero, che furono decine o forse centinaia di migliaia, ma a
causa del potente apparato (dis)informativo berlusconiano e del centrodestra
fecero molto meno rumore), lo stesso problema degli esodati: (i) che
fu causato da un'errata stima della burocrazia INPS e RGS; (ii)
ed il cui numero, nell’arco di 6 anni e su 8 salvaguardie, ascende a 153.389 soggetti, contro una stima iniziale di 389.200, cioè a meno della
metà della stima iniziale; (iii) fu aggravato dalle misure
della riforma SACCONI, da Lei votata, in particolare dall’adeguamento
automatico, cosa che anche gli stessi esodati ignorano (veda i
commenti).
Nella lettera a Salvini, trova il
riepilogo della situazione relativa all’età di pensionamento e ai suoi autori,
che potrà usare come promemoria.
Spero che in futuro vorrà contribuire
all’opera di chiarificazione su chi ha fatto che cosa in materia di pensioni e
di manovre correttive.
Cordiali saluti
V.
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Note:
[1] Pensioni, la
congiura del silenzio di sette noti esperti di previdenza contro Elsa Fornero
[2] Lettera n. 2
all’On. Matteo Salvini sulle sue notizie false-fake news-bufale sulla riforma delle pensioni Fornero
[3] L'assassinio della
verità, chi ha davvero messo le mani nelle tasche degli Italiani e causato la
grande recessione
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