[Ieri sera,
ascoltavo Radio1-Zapping, che ha lanciato la notizia che avrebbe avuto come
ospite Matteo Salvini. Ho allora inviato questo sms: “L’ossessione di Salvini
contro la riforma è finta, gli serve a nascondere la ben più severa riforma
SACCONI, della quale attribuisce furbescamente misure severe alla Fornero, in
particolare l’adeguamento automatico che in realtà è stato introdotto dalla L.
122/2010 (riforma SACCONI)”. Dopo poco, mentre Salvini parlava come al solito
della Fornero, alla quale aggiungeva quella che è stata la notizia del giorno,
cioè la sua intenzione di abolire l’obbligatorietà delle vaccinazioni, ho
ricevuto una telefonata dalla redazione di Zapping, che mi ha chiesto se volevo
intervenire in trasmissione. Ho risposto di sì. Dopo pochissimo, il conduttore
ha annunciato il mio intervento. Ho premesso che avevo già espresso le medesime
obiezioni in una lettera inviata a Salvini nel 2015, ho ripetuto più o meno il
contenuto dell’sms, aggiungendo soltanto che la Fornero era una millantatrice e
che Sacconi era stato molto più severo. Salvini, al quale nell’ultimo mese –
assieme a tutti gli altri parlamentari europei - ho inviato per conoscenza
alcune email inviate ai giornali sulle pensioni, m’è parso in difficoltà, ed ha
risposto che era vero che c’erano state anche le riforme Maroni e Sacconi, ma
lui ha incontrato tutti i giorni migliaia di persone alle quali il
pensionamento era stato di botto rinviato fino a 6 anni. Il che è una balla, frutto della DISINFORMAZIONE, se
riferito alla Fornero, poiché il problema di molti esodati, che ha riguardato
complessivamente 153.000 soggetti (di cui 10 mila sono di Sacconi, ma vengono anch'essi imputati a Fornero), è stato aggravato dalle misure decise dalla
riforma Sacconi, in particolare dall’adeguamento automatico.]
Sue
notizie false, fake news, bufale sulla riforma delle pensioni Fornero.
Da: v
11/01/2018 19:50
A matteo.salvini@europarl.europa.eu CC pietro.grasso@senato.it e altri 48
Egr.
On. Salvini,
Ricavo
dai media che Lei, dopo aver chiesto per anni l’abolizione della riforma delle
pensioni Fornero, ora ha fatto un mezzo passo indietro e si accontenta di
eliminarne gli “effetti perversi”.
Alla trasmissione Zapping di ieri sera, Lei ha detto che
tutti gli aspetti della riforma Fornero sono perversi. Io sono intervenuto in
diretta alla medesima trasmissione per rammentarLe ciò che Le scrissi 3 anni
fa: che la Sua ossessione contro la riforma Fornero è finta, è
solo una cortina fumogena per nascondere la ben più severa riforma SACCONI che
Lei votò nel 2010 e 2011 [rectius: in effetti, nel 2010 Salvini non era più parlamentare
italiano, avendo optato nel 2009 per il Parlamento europeo, ndr], della quale attribuisce misure severe alla riforma
Fornero, in particolare l’adeguamento automatico all’aspettativa di
vita.
Inganno
Io penso che Lei non ce li dirà mai, questi
effetti perversi, perché se ce li dicesse certamente si riscoprirebbe (cfr. la
mia precedente Lettera[1 o 2]) il Suo inganno: che
per lo più si tratta di misure recate dalla ben più severa riforma delle
pensioni SACCONI, che Lei votò nel 2010 e 2011, assieme a Berlusconi e Meloni,
in particolare l’infernale meccanismo di adeguamento
automatico all’aspettativa di vita introdotto dalla riforma
SACCONI col comma 12bis dell’art. 12 della L.
122/2010, legge che, per soprammercato, prescrive crudelmente e
strampalatamente all’ISTAT, al comma 12ter che Lei votò, di considerare nel
calcolo soltanto gli aumenti
dell’aspettativa di vita e non
anche le diminuzioni, e che porterà l’età di pensionamento di vecchiaia a 67
anni nel 2019 e poi via via a 70 anni e oltre; e che Lei da allora tenta
pervicacemente e vergognosamente di obliterare e rimuovere dalla Sua coscienza,
incolpando ossessivamente la professoressa Fornero, e minacciandole perfino
l’esilio.
Complicità
Lei riceve, purtroppo, l’aiuto
disinformativo di tutti i media, che la intervistano e le consentono da anni di
diffondere indefessamente le sue notizie false o fake news o bufale
sulle pensioni, di noti esperti di previdenza, di Sindacati inclusa la
CGIL (!), e di enti terzi, supposti imparziali e attendibili, quali: l’ISTAT,
EUROSTAT (che secondo il Prof. Alberto
Brambilla riprende pari pari i dati
dell’ISTAT), l’Ufficio Parlamentare di
Bilancio (UPB), che a sua volta
riprende i dati errati di EUROSTAT, Bankpedia, ma non Wikipedia che in questo caso dà informazioni corrette [poiché sono stato io a modificare la relativa voce,
ndr], e, talora, lo
stesso INPS, i quali hanno in parte o completamente obliterato la
molto severa riforma SACCONI, semplicemente chiamandola Fornero (sic!). Un vero
caso di scuola.
Trova tutte le prove documentali in questo
mio lungo articolo, già inviato a centinaia di destinatari, inclusi Lei e gli
interessati:
Età di pensionamento
Lei
ora cambia di nuovo versione e dice che 41 anni debbono bastare per andare in
pensione, imputando evidentemente il di più alla riforma Fornero. Per smentire
gli ignoranti in buona fede delle norme o sbugiardare quanti disinformano
scientemente, è sufficiente esaminare la situazione (norme e dati)
relativamente all’età di pensionamento per dedurne che anche Lei è o un
ignorante o un bugiardo.
PENSIONI
ANTICIPATE (ex anzianità)
L’età
delle pensioni anticipate (ex anzianità):
-
degli uomini, è aumentata dal 2010 finora di 2 anni e 10 mesi (da 40 anni a 42
anni e 10 mesi) e, di questi, 1 anno e 10 mesi sono ascrivibili alla riforma
SACCONI (da 40 a 41 anni + 1 mese se i requisiti maturano nel 2012 o 2 mesi se
i requisiti maturano nel 2013 o 3 mesi se i requisiti maturano nel 2014 http://tuttoprevidenza.it/wp-content/uploads/2014/03/Numero-30-settembre-2011.pdf) + 10 [rectius: 7] mesi a causa dell’adeguamento automatico introdotto
da SACCONI col comma 12bis dell’art. 12 della L. 122/2010, da Lei votato, e
soltanto 1 anno alla riforma Fornero [rectius:
in effetti, è stata la riforma Fornero ad estenderlo alle pensioni anticipate, legate soltanto all'anzianità contributiva];
-
delle donne è aumentata di 1 anno e 10 mesi, da 40 a 41 anni nel 2010 (SACCONI)
+ 3 mesi + 10 [rectius: 7] mesi a causa dell’adeguamento automatico introdotto da SACCONI, da Lei
votato, quindi l'incremento di 1 anno e 10 mesi è interamente dovuto alla
riforma SACCONI 2010 e 2011, da Lei votata [rectius: in effetti, è stata la riforma Fornero ad estendere l'adeguamento automatico alle pensioni anticipate, legate soltanto all'anzianità contributiva, ma ha anche ridotto la “finestra” per gli autonomi da 18 a 12 mesi].
Dal
2019:
-
l'età di pensionamento degli uomini aumenterà a 43 anni e 3 mesi, e, di questi
3 anni e 3 mesi in più, 2 anni e 3 mesi sono pertinenti alla riforma SACCONI,
da Lei votata, e soltanto 1 anno a Fornero [rectius: 1 anno
e 3 mesi, o 1 anno e 9 mesi relativamente agli autonomi, sono di Sacconi (di
cui 4 mesi in media di Damiano) e 2 anni sono di Fornero o 1 anno e 6 mesi
relativamente agli autonomi];
-
l'età di pensionamento delle donne aumenterà a 42 anni e 3 mesi, e l’incremento
di 2 anni e 3 mesi è interamente dovuto alla riforma SACCONI, da Lei votata [rectius: 1
anno e 3 mesi, o 1 anno e 9 mesi relativamente agli autonomi, sono di Sacconi
(di cui 4 mesi in media di Damiano) e 1 anno o 6 mesi sono di Fornero].
PENSIONI
DI VECCHIAIA
L’età
delle pensioni di vecchiaia:
-
degli uomini, è aumentata dal 2010 finora di 1 anno e 7 mesi (da 65 a 66 anni e
7 mesi) e questo anno e 7 mesi in più sono dovuti quasi interamente alla
riforma SACCONI, da Lei votata (4 mesi in media alla riforma Damiano, L.247/07,
quindi la riforma Fornero non c’entra);
-
delle donne del settore pubblico, è aumentata finora da 60 a 66 anni (di botto,
senza gradualità) e 7 mesi, e i 6 anni e 7 mesi in più sono ascrivibili quasi
interamente alla riforma SACCONI, da Lei votata (tranne 4 mesi in media alla
riforma Damiano, quindi la riforma Fornero non c’entra);
-
delle donne del settore privato, da 60 a 66 anni e 7 mesi, e l’allineamento a
tutti gli altri, previsto dalla riforma SACCONI entro il 2026 (2023,
considerando l’adeguamento automatico) col DL 98/2011, da Lei votato, è stato
solo accelerato dalla riforma Fornero entro il 2018;
-
degli uomini e delle donne autonomi, la riforma Fornero ha eliminato il
disallineamento di 6 mesi in più rispetto agli altri, che era contemplato dalla
riforma SACCONI, quindi l’ha diminuita di 6 mesi.
Dal
2019:
- l’età di pensionamento di tutti
aumenterà a 67 anni, e questo ulteriore incremento di 5 mesi è dovuto
interamente all’adeguamento automatico previsto dalla riforma SACCONI (L.
122/2010, art. 12, comma 12bis), da Lei votata.
Esodati
Premesso che anche la riforma SACCONI, da Lei votata, ebbe i suoi
esodati (gli eccedenti i 10.000 soggetti in mobilità che venivano esclusi
dall’applicazione della nuova riforma e tutti gli altri inattivi a reddito
zero, che furono decine o forse centinaia di migliaia, ma a causa del potente
apparato (dis)informativo berlusconiano e del centrodestra fecero molto meno
rumore), lo stesso problema degli esodati: (i) che fu causato
da un'errata stima della burocrazia INPS e RGS; (ii) ed il cui
numero, nell’arco di 6 anni e su 8 salvaguardie, ascende a 153.389 soggetti, contro una stima iniziale di 389.200, cioè a meno della
metà della stima iniziale; (iii) fu aggravato dalle misure
della riforma SACCONI, da Lei votata, in particolare dall’adeguamento
automatico, cosa che anche gli stessi esodati ignorano
(veda i commenti).
Blocco perequazione
La sentenza n. 70/2015 della Corte Cost.
ha dichiarato incostituzionale il blocco della contingenza per le pensioni
superiori a 3 volte il minimo deciso dal DL 201/2011 Salva-Italia (Governo
Monti-Fornero), ma lo stesso DL abrogò un analogo provvedimento di blocco della
perequazione recato dal DL 98/2011 (L. 111/2011) del governo Berlusconi-Sacconi, meno severo, poiché il
blocco riguardava le pensioni superiori a 5 volte il minimo, che forse avrebbe
superato il vaglio della Corte Cost., com’era successo in passato per
provvedimenti analoghi. Come dire? chi troppo vuole nulla stringe, ma se non
fosse stato deciso il blocco dal Governo Monti-Fornero per fare cassa (come
chiedevano insistentemente l'UE e la BCE per evitare il default, che
era una balla, smentita dalle cifre, per tacitare la loro coscienza sporca[1 o 2]), poi giudicato incostituzionale e quindi abrogato con
conseguente restituzione (parziale) di quanto non erogato, sarebbe stato
vigente ed efficace quello SACCONI, da Lei votato.
Risparmio al 2060
Infine, evidenzio che dei ben 900 mld [rectius: 1.000 mld] di
risparmio stimato dall’RGS che le ultime quattro riforme, delle ben 7 (sette)
riforme delle pensioni dal 1992, produrranno al 2060, soltanto meno
di un terzo - tanto strombazzato dai media anche in questi giorni
- è ascrivibile alla riforma Fornero, i cui effetti, se legge il report
e guarda il grafico della RGS, si esauriranno nel 2045, mentre la curva (duplice: DL 78
e DL 98) SACCONI è bella gagliarda fino al 2060; il che significa che gli altri
2/3 e più sono attribuibili alle altre 3 riforme (Maroni,
2004, il cui ‘scalone’ fu abrogato da Damiano; Damiano, 2007, che introdusse le
cosiddette “quote”, abolite da Fornero; e SACCONI, 2010 e 2011), quindi il
grosso dei 2/3 e più, molto maggiore del meno di un terzo
della riforma Fornero, è ascrivibile alla ben più severa riforma SACCONI, che
Lei votò, della quale però Lei (né nessun altro) parla mai, anzi nasconde
accuratamente, come se fosse un reato di furto, che poi per giunta attribuisce
slealmente alla professoressa Fornero.
Conclusione
In
conclusione, dai dati e dalle norme consegue, senza ombra di dubbio, (i) che –
in barba ai millanta disinformatori che anche in questi giorni impazzano (è
proprio il caso di dirlo) su tutti i media italiani, tra cui spicca Lei - l’età
di pensionamento è stata allungata molto più dalla riforma SACCONI che dalla
riforma Fornero; (ii) che la professoressa Fornero è una coraggiosa
millantatrice e non merita l’esilio; (iii) che quasi 60 milioni di Italiani
sono da anni disinformati dagli ignoranti delle norme pensionistiche e
ingannati colpevolmente da Lei, che non può non conoscere ciò che votò, e dagli
esperti previdenziali bugiardi che ascrivono tutto alla riforma Fornero,
obliterando la ben più severa riforma SACCONI; e (iv) che, se fosse coerente e
consequenziale, in esilio ci dovrebbe andare Lei.
Distinti
saluti,
V
Post collegato:
Lettera
all’On. Matteo Salvini
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