Ora ti frega raccontandoti bufale sulla
riforma Fornero e sul governo Monti.
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SIMONETTI,
FEDRIGA, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, BUSIN, CAPARINI, CASTIELLO,
GIANCARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MOLTENI, PAGANO, PICCHI,
GIANLUCA PINI, RONDINI, SALTAMARTINI
Vostra
proposta di legge con fake news sulla riforma delle pensioni Fornero.
Da: v
21/1/2018 23:54
A: fedriga_m@camera.it, simonetti_r@camera.it e altri 47
Egregi
Deputati della Lega Nord,
In riferimento alla Vostra proposta di legge AC N. 4600, che ho
ricavato oggi da un articolo di ADNKRONOS, permettetemi
di osservare che sorprende, ma non tanto, vista la Vostra ossessione contro la
riforma Fornero, che Voi ignoriate o facciate finta di ignorare la normativa
sulle pensioni, in particolare la L. 214/2011, art. 24 (riforma Fornero) e che
questo emerga da un atto ufficiale del Parlamento.
A me, infatti, sembra una proposta
pazzesca, perché si autosmentisce da sola: col titolo che contraddice
l’incipit. Il titolo, infatti, si riferisce alla modifica della Legge 122/2010, art. 12 (riforma SACCONI), che è stata approvata un anno e mezzo prima che arrivasse il
governo Monti-Fornero e che, con le modiche recate dalla L.111/2011 (SACCONI) e
L. 148/2011 (SACCONI), ha sia innalzato l’età di pensionamento molto più della
riforma Fornero, sia introdotto l’incisivo adeguamento automatico
all’aspettativa di vita (L. 122/2010, art.12, comma 12bis), sia prescritto
all’ISTAT di considerare nel calcolo solo gli aumenti e non anche le
diminuzioni dell’aspettativa di vita (L. 122/2010, art. 12, comma 12ter “lo stesso aggiornamento non viene effettuato nel caso di
diminuzione della predetta speranza di vita”).
Permettetemi, allora, di fare il punto,
che potrete conservare come promemoria, sperando che sia un disincentivo a
continuare a propalare notizie false-fake
news-bufale in serie sulla riforma Fornero e sul governo Monti in generale
(vedasi il secondo post allegato in calce), su cui la potente propaganda del
centrodestra ha fatto quasi 60 milioni di vittime, inclusi l’ISTAT (e di
conseguenza EUROSTAT), l’INPS, l’UPB e tutti i media, che hanno completamente
obliterato la ben più severa riforma SACCONI.
QUAL E’ STATO IL
GOVERNO (E IL MINISTRO: SACCONI O FORNERO?) CHE HA ‘RIFORMATO’ DI PIU’ LE
PENSIONI?
Dal 1992, le riforme
delle pensioni sono state sette (Amato, 1992; Dini, 1995; Prodi, 1997;
Berlusconi/Maroni, 2004; Prodi/Damiano, 2007; Berlusconi/Sacconi, 2010 e 2011;
Monti-Fornero, 2011).
L’esame comparativo
delle norme e dei dati smentisce la vulgata che la riforma Fornero sia la più
severa, abbia allungato di più l’età di pensionamento ed abbia messo da sola in
sicurezza il sistema pensionistico italiano. Tale vulgata è alimentata da
coloro che erroneamente o furbescamente attribuiscono norme severe della
riforma Sacconi alla riforma Fornero, in particolare l'adeguamento automatico
all'aspettativa di vita, che in realtà è stato introdotto dalla L. 122/2010,
art. 12, comma 12bis.
La riforma Sacconi
(L. 122/2010, L. 111/2011 e L. 148/2011), oltre a Damiano, L. 247/2007, per la
“finestra” di 4 mesi in media) è molto più corposa e severa della riforma
Fornero:
- allungamento
dell’età di pensionamento di vecchiaia e di anzianità di un anno per i
lavoratori dipendenti e di 18 mesi per quelli autonomi, mediante la cosiddetta
“finestra” (differimento dell'erogazione);
- allungamento di 5
anni (+ “finestra”) dell’età di pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici
dipendenti pubbliche per equipararle a tutti gli altri a 65
anni (più “finestra”), in ottemperanza alla
sentenza della Corte di Giustizia UE del 2008 (ma che poteva avvenire a
qualunque età compresa tra 60 e 65);
- adeguamento dell’età
di pensionamento per vecchiaia delle lavoratrici del settore privato entro il
2026 (2023, includendo l’adeguamento automatico) per allinearle a tutti gli
altri;
- introduzione
dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita (L. 122/2010, art. 12,
comma 12bis), che prescrive all’ISTAT di considerare nel calcolo
dell'aspettativa di vita soltanto gli aumenti e non anche le diminuzioni (art.
12, comma 12ter);
- blocco parziale o
totale della perequazione delle pensioni superiori a 5 volte il trattamento
minimo (poi abrogato dalla L. 214/2011-Fornero);
- applicazione di un
contributo di solidarietà sui redditi pensionistici lordi superiori a 90 mila €
(poi dichiarato incostituzionale).
La riforma Fornero (L. 214/2011) ha recato le seguenti misure:
- estensione pro-rata
del metodo contributivo a quelli che erano precedentemente esclusi dalla
riforma Dini del 1995, che l'ha introdotto (cioè solo coloro che nel 1995
avevano già almeno 18 anni di contributi versati, quindi relativamente anziani),
a decorrere dall'1.1.2012;
- aumento di un anno
delle pensioni di anzianità, ridenominate “anticipate” e abolizione delle
cosiddette quote (somma di età anagrafica e anzianità contributiva);
- accelerazione
graduale entro il 2018 dell’età di pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici
dipendenti private da 60 anni a 65 (più “finestra” mobile di 12 mesi decisa
dalla L. 122/2010), per allinearle a tutti gli altri;
- adeguamento
all’aspettativa di vita, dopo quello del 2019 (che varrà per il triennio
2019-2021), non più a cadenza triennale ma biennale [L. 214/2011, art. 24,
comma 13], a decorrere dal 2022;
- blocco totale della
perequazione delle pensioni superiori a 3 volte il trattamento minimo per gli
anni 2012–2017 (poi dichiarato incostituzionale dalla sentenza n. 70/2015);
- riduzione da 18 mesi
a 12 della “finestra” per i lavoratori autonomi (equiparandoli, dunque, a tutti
gli altri).
Riepilogo
Riepilogando, la
situazione relativamente all’età di pensionamento nel 2019 e ai suoi autori è
la seguente:
PENSIONI ANTICIPATE
(ex anzianità)
- l'età di
pensionamento degli uomini aumenterà a 43
anni e 3 mesi, e, di questi 3 anni e 3 mesi in più, 2 anni e 3 mesi sono
pertinenti a SACCONI (4 mesi in
media alla riforma Damiano, L.247/07) e soltanto 1 anno a Fornero [rectius: 1 anno e 3 mesi, o 1 anno e 9 mesi relativamente agli autonomi, sono di
Sacconi (di cui 4 mesi in media di Damiano) e 2 anni sono di Fornero o 1 anno e
6 mesi relativamente agli autonomi];
- l'età di
pensionamento delle donne aumenterà a 42
anni e 3 mesi, e l’incremento di 2 anni e 3 mesi è quasi interamente dovuto
alla riforma SACCONI (4 mesi in
media alla riforma Damiano) [rectius: 1 anno e 3 mesi, o 1 anno e 9 mesi relativamente agli autonomi, sono di
Sacconi (di cui 4 mesi in media di Damiano) e 1 anno o 6 mesi sono di Fornero].
PENSIONI DI VECCHIAIA
- l’età di
pensionamento degli uomini aumenterà (da 65) a 67 anni e i 2 anni in più sono dovuti quasi interamente alla
riforma SACCONI (4 mesi in media
alla riforma Damiano, L.247/07);
- l’età di
pensionamento delle donne del settore pubblico (aumentata di botto di 6 anni
nel 2010) aumenterà a 67 anni e i 7 anni in più sono ascrivibili quasi
interamente alla riforma SACCONI
(tranne 4 mesi in media alla riforma Damiano);
- l’età di
pensionamento delle donne del settore privato aumenterà a 67 anni, e
l’allineamento a tutti gli altri, previsto dalla riforma SACCONI entro il 2026 (2023, includendo l'adeguamento automatico),
è stato accelerato dalla riforma Fornero entro il 2018 a 66 anni, ma l’anno in
più è dovuto all’adeguamento automatico SACCONI;
- l’età di
pensionamento degli uomini e delle donne autonomi arriverà a 67 anni, la
riforma Fornero ha eliminato il disallineamento di 6 mesi in più rispetto agli
altri, che era contemplato dalla riforma SACCONI,
cioè ha ridotto l’età di pensionamento di 6 mesi.
***
Infine,
traggo dalla Lettera n. 2 all’On. Matteo Salvini, allegata (con i link alle
prove documentali):
Esodati
Premesso che anche la riforma SACCONI, da Lei votata, ebbe i suoi
esodati (gli eccedenti i 10.000 soggetti in mobilità che venivano esclusi
dall’applicazione della nuova riforma e tutti gli altri inattivi a reddito
zero, che furono decine o forse centinaia di migliaia, ma a causa del potente
apparato (dis)informativo berlusconiano e del centrodestra fecero molto meno
rumore), lo stesso problema degli esodati: (i) che fu causato
da un'errata stima della burocrazia INPS e RGS; (ii) ed il cui
numero, nell’arco di 6 anni e su 8 salvaguardie, ascende a 153.389 soggetti, contro una stima iniziale di 389.200,
cioè a meno della metà della stima iniziale; (iii) fu
aggravato dalle misure della riforma SACCONI, da Lei votata, in particolare
dall’adeguamento automatico, cosa che anche gli stessi esodati
ignorano (veda i commenti).
Cordiali
saluti
V.
Allego:
Lettera
n. 2 all’On. Matteo Salvini sulle sue notizie false-fake news-bufale sulla riforma delle pensioni Fornero
L'assassinio della
verità, chi ha davvero messo le mani nelle tasche degli Italiani e causato la
grande recessione
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Ciao,
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Saluti a tutti voi.