Dopo una lunga vacanza dal blog, causata
soprattutto dalla lunga avaria della piattaforma IlCannocchiale, dove ho il mio
primo blog (quest’altro l’ho aperto quando le avarie della piattaforma
IlCannocchiale divennero quotidiane), riprendo il mio impegno saltuario di blogger, riportando la lettera che ho inviato il
12 luglio scorso a Rosaria Amato, giornalista economica di Repubblica, sulla conferenza stampa tenuta dai presidenti delle Commissioni Lavoro della Camera dei Deputati, Cesare Damiano, e del Senato
della Repubblica, Maurizio Sacconi, sull’adeguamento all’aspettativa di vita, le
sue risposte e le mie repliche.
Riforme delle pensioni e adeguamento alla speranza di vita
Da: v 12 lug 2017 - 14:51 A: r.amato@repubblica.it
Salve,
|
Ho appena letto il Suo articolo “Pensioni, Damiano e Sacconi
contro gli adeguamenti automatici: "Serve gradualità"” http://www.repubblica.it/economia/2017/07/11/news/pensioni_damiano_e_sacconi_contro_gli_adeguamenti_automatici_serve_gradualita_-170550410/.
Anche Lei vittima – come quasi il 100% degli Italiani - della
DISINFORMAZIONE berlusconian-sacconian-forneriana?
Come ho già scritto forse un centinaio di volte da 5 anni sulle
riforme delle pensioni (inclusi Roberto Petrini e Roberto Mania di Repubblica,
oltre ai due direttori), l'adeguamento all'aspettativa di vita è stato
introdotto dalla riforma severissima delle pensioni SACCONI, e non da quella
molto meno severa della millantatrice professoressa Fornero (gliel’ho anche scritto
recentemente), la quale, anziché limitarsi a riportare nel suo DL 201/2011,
art. 24, le modifiche ed integrazioni alla legislazione pensionistica
precedente, ha pleonasticamente (e “furbescamente”, ma masochisticamente visti
gli esiti, però insiste tuttora…) anche confermato quelle, molto severe, già
approvate dalla riforma delle pensioni SACCONI con l’art. 12 del DL 78/2010 e
in vigore dall’1.1.2011, poi rese ancor più severe con i DL 98 e 138 del 2011,
oltre che (quasi) intestarsi la conversione dal sistema retributivo al
contributivo, già introdotto da Dini nel 1995. Creando uno dei casi più
macroscopici di DISINFORMAZIONE generale verificatosi in Italia negli ultimi 70
anni (assieme a chi ha “salvato” l’Italia dal default nella scorsa legislatura,
e provocato la recessione, ed agli obiettivi statutari della BCE).
DL 78 del 31.5.2010, convertito dalla legge 122 del 30.7.2010,
art. 12, comma 12bis:
((
12-bis. In attuazione dell'articolo 22-ter, comma 2, del decreto-legge 1o
luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009,
n. 102, concernente l'adeguamento dei requisiti di accesso al sistema
pensionistico agli incrementi della speranza di vita, e tenuto anche conto
delle esigenze di coordinamento degli istituti pensionistici e delle relative
procedure di adeguamento dei parametri connessi agli andamenti demografici, a
decorrere dal 1° gennaio 2015 i requisiti di età e i valori di somma di età
anagrafica e di anzianità contributiva di cui alla Tabella B allegata alla
legge 23 agosto 2004, n. 243, e successive modificazioni, i requisiti
anagrafici di 65 anni e di 60 anni per il conseguimento della pensione di vecchiaia,
il requisito anagrafico di cui all'articolo 22-ter, comma 1, del decreto-legge
1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto
2009, n. 102, e successive modificazioni, il requisito anagrafico di 65 anni di
cui all'articolo 1, comma 20, e all'articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto
1995, n. 335, e successive modificazioni, devono essere aggiornati a cadenza
triennale, salvo quanto indicato al comma 12-ter, con decreto direttoriale del
Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministero del lavoro
e delle politiche sociali, da emanare almeno dodici mesi prima della data di
decorrenza di ogni aggiornamento. La mancata emanazione del predetto decreto
direttoriale comporta responsabilità erariale. Il predetto aggiornamento e'
effettuato sulla base del procedimento di cui al comma 12-ter.
Mi astengo, perché sarei
censurabile, dal commentare ciò che afferma l’ineffabile, filoconfindustriale,
sedicente socialista Sacconi.
Mi auguro di esserLe stato utile e che Lei voglia fare una
comunicazione di rettifica/precisazione, almeno nel Suo blog o, chessò, come
fece Petrini, un articolo sotto forma di dialogo sul tema pensioni (lo trova
negli articoli collegati qui Lettera ai media, al Governo, al PD e ai
sindacati: le pensioni e Carlo Cottarelli
Cordialmente,
V.
PS: Per non ripetermi a
lungo, allego la discussione sul tema “chi ha fatto che cosa in materia
pensionistica” , svoltasi, da ultimo, nel blog di Carlo Clericetti su Repubblica.it,
ricca di vari link con le prove documentali.
Carlo Clericetti - 1 LUG 2017
Chi ruba il lavoro ai giovani
Riforme delle pensioni e adeguamento alla speranza di vita
Da: Rosaria Amato (r.amato@repubblica.it) 12 lug 2017 - 17:35
A: v
Gentile signor V., mi fa piacere avere di nuovo sue notizie. Nella
conferenza stampa di ieri lo stesso Sacconi si è intestato la paternità
dell’aggancio dell’età della pensione con l’aspettativa di vita (lo trova nel
penultimo paragrafo del mio pezzo, Non
voglio negare di essere stato il padre del collegamento tra l'età pensionabile
e l'aspettativa di vita, ma lo immaginavo in un contesto diverso dalla riforma
Fornero).
Solo che Sacconi
afferma che questa norma, unita alle altre della riforma Fornero, risulta
indigeribile. Naturalmente questo è contabile, può trattarsi di un pentimento
opportunista, come suggerisce lei. Però Sacconi non nega nulla, e nel mio pezzo
questa sua affermazione è riportata
Cordialmente
Rosaria Amato
R: Riforme delle pensioni e adeguamento alla speranza di vita
Da: v 12 lug 2017 - 19:02
A: Rosaria Amato (r.amato@repubblica.it)
Gentile Dott.ssa Amato,
Ha ragione e naturalmente l’avevo letto. Ma non ce n’è traccia né nel titolo, né nel lungo sottotitolo (o catenaccio), anzi, e quanti si fermano a quello?
I presidenti della commissione Lavoro della Camera e del Senato
hanno tenuto una conferenza stampa congiunta per lanciare un appello al governo
e al Parlamento. Chiedono una norma nella prossima legge di Bilancio che
sospenda o posticipi il prossimo passaggio automatico ai 67 anni, reso
obbligatorio dalla riforma Fornero che aggancia l'età all'aspettativa di vita
Sottotitolo falso e fuorviante, poiché è stata la riforma Sacconi
(perché non lo segnala al caporedattore o non so a chi che sta disinformando
gravemente?). Guardi che ormai TUTTI, incluso l’INPS e Tito Boeri, al quale
ho scritto, affermano che ha fatto tutto Fornero (che non ha né introdotto
l'adeguamento né toccato affatto le pensioni di vecchiaia, se non per le
lavoratrici private!), anche quelli che nel 2012 lodavano gli effetti della
riforma Sacconi (le prove documentali, ripeto, sono nel mio post linkato).
Poi, siccome sono iscritto alla newsletter di Cesare Damiano, oggi
ho letto questo http://www.cesaredamiano.org/2017/07/11/pensioni-appello-damiano-e-sacconi-stop-innalzamento-eta/ e non c’è traccia della rivendicazione di paternità da
parte di Sacconi, anzi:
In base alla normativa attuale, risalente al governo Monti
e alla ministra del Lavoro Fornero (sic!) – hanno
spiegato i due parlamentari – a partire dal primo gennaio 2019 si dovrà andare
in pensione a 67 anni, nel 2021 a 67 anni e 3 mesi, nel 2031 a 68 e 1 mese, nel
2041 a 68 anni e 11 mesi e nel 2051 a 69 e 9 mesi. L’innalzamento dell’età
avviene in modo automatico in base alle aspettative di vita rilasciate
dall’Istat, ed è sufficiente una nota congiunta dei direttori dei ministeri
dell’Economia e del Lavoro [questo lo ha deciso Sacconi, vedi art. 12,
comma 12bis]. In Europa, hanno sottolineato, non ci sono situazioni
similari: in Austria l’età per la pensione è di 65 anni per gli uomini e 60 per
le donne; in Belgio e in Danimarca è 65 anni per tutti; nei Paesi Bassi 65 anni
e 2 mesi; nel Regno Unito 65 anni per gli uomini e per le donne (ma a partire
da novembre 2018); in Germania si arriverà a 67 anni solo nel 2029: una
gradualità assente nella riforma Fornero [balle, nella riforma SACCONI!].
E l’ineffabile e bugiardo Sacconi (perché non gli chiede quali
sarebbero in dettaglio queste norme della riforma Fornero che
rendono indigeribile l’adeguamento all’aspettativa di vita? Nel mio post citato
ho linkato un Suo articolo del 2010, che tenevo in archivio, sulla famosa
sentenza della Corte di giustizia europea, alibi per Sacconi per aumentare di
botto l'età di pensionamento di vecchiaia per le dipendenti pubbliche di ben 6
anni, a 66 anni!):
Ma “percorsi lavorativi discontinui saranno caratteristica di
tutti, non solo delle donne – ha fatto notare Sacconi – e quindi l’anzianità
contributiva sarà sempre meno praticabile”. Le soluzioni sono diverse, ha
spiegato l’ex ministro del Lavoro: l’adeguamento potrebbe avvenire a 5 anni,
“oppure si può decidere che si salta un giro e si riprende più avanti”. In ogni
caso, l’innalzamento in questo momento non appare “accettabile”. Oggi
pomeriggio, ha concluso Sacconi, governo e sindacati “rifletteranno di questo e
altri aspetti”; “occorrono regole per tutti che devono essere rimesse alla
logica umana, la logica tecnocratica ci ha portato oltre: ripeto,
quando è troppo è troppo [affermazione incongrua, tipico indizio di
coda di paglia]. Bisogna porre un paletto e aprire una discussione ampia”.
Purtroppo, Damiano ha tolto la possibilità di commentare nel suo
blog (per anni gli esodati lo hanno riempito di parolacce; personalmente, io lo
difendevo, ma una sola volta, quando ha provato ad attribuire a Sacconi
l'intera responsabilità dell'allungamento della cosiddetta finestra a 12 mesi,
facendo finta di non ricordarsi che 4 mesi in media li aveva già decisi lui con
la L.247/07, glielo scrissi e provvide subito a correggersi).
E allora ho inviato una lunga e dettagliata lettera e-mail a
Cesare Damiano e Maurizio Sacconi (la cui casella postale del Senato non è più
disponibile, pregando Damiano di trasmettergliela, poi ho scoperto che anche la
sua è disattivata, ma almeno gli si può scrivere) e p.c. ai presidenti Pietro
Grasso e Laura Boldrini, chiedendo loro di ristabilire la verità dei fatti.
Facciamolo tutti.
Cordiali saluti
V.
Riforme delle pensioni e adeguamento alla speranza di vita
Da: Rosaria Amato (r.amato@repubblica.it) 12 lug 2017 - 19:06
A: v
Sì ha ragione.
Sempre il problema dei titoli. Nella mia email precedente volevo scrivere
“opinabile”, non so perché è venuto fuori “contabile”
Riforme delle pensioni e adeguamento alla speranza di vita
Da: v 12 lug 2017 - 19:15
A: r.amato@repubblica.itCordialità,Me n'ero accorto. Naturalmente, è un lapsus freudiano... (probabilmente ha a che fare con la partita doppia, il dare e l'avere, soprattutto il bilancio, che è 'parente stretto' della bilancia... [qui avrei continuato con “giustizia”, “equanimità”, “censura” strampalata di un mio commento nel dialogo con un altro frequentatore, che mi attaccava di brutto quando proponevo l’imposta patrimoniale sugli immobili (dei ricchi), nel blog di Rosaria Amato, quando lo frequentavo assiduamente e che decisi di abbandonare dopo la censura http://amato.blogautore.repubblica.it/2011/07/20/a-volte-ritornano-riecco-lici-sulla-prima-casa/]). Segnali la grave DISINFORMAZIONE al caporedattore.
Cordialità, VB
**********
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