lunedì 3 agosto 2015

Renzi nomina Guerra consigliere per le strategie


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 507 del 03-12-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Renzi nomina Guerra consigliere per le strategie


IL CASO
Guerra chiamato a Palazzo Chigi. Sarà consigliere del premier
L’ex manager Luxottica accetta la proposta di Renzi per un ruolo inedito: tra i dossier più urgenti da esaminare Ilva, agenda digitale e sistema bancario
di DANIELE MANCA
3 dicembre 2014


Come le vie dell’Inferno, la mente vulcanica dell’ex tosto Renzi è lastricata di buone intenzioni. Che puntualmente falliscono o si ridimensionano. Come è successo per la spending review,[1] per la quale ha ereditato da Letta il “tagliatore Cottarelli”, gli ha affiancato – forse non fidandosene – il fido Gutgeld, senior partner e direttore di McKinsey, che ha approntato una struttura informale ed ha occupato, presso il ministero dell’Economia e Finanze (Mef), di fronte alla sala conferenze della Ragioneria generale, una stanza mettendo sulla porta una targa con scritto “Laboratorio McKinsey-Mef”.[2] Ma con scarsi risultati. Poi, oltre a Yoram Gutgeld e Filippo Taddei, ha nominato a consiglieri economici Guido Tabellini, Marco Simoni, Veronica de Romanis e Tommaso Nannicini.[3] Ora aggiunge, per le strategie, il manager Andrea Guerra. Ma a che gli servirà se, dopo un promettente inizio bellicoso con l’UE contro la nefasta austerità, l’ex tosto Renzi si è fatto "ammansire" dal burocrate Padoan ed arreso all’arroganza della Germania, sprecando la grande occasione del semestre italiano di conduzione del Consiglio Europeo?[4] Coprirà come al solito con mendaci dichiarazioni roboanti di facciata il sostanziale fallimento? O capirà finalmente che questo tipo di comunicazione da venditore diretto che applica la tecnica di vendita manipolatoria basata in gran parte sulle bugie è esiziale per un leader di sinistra? [5]



Articolo collegato:

La verità sull’occupazione: e il Ministro Poletti smentì se stesso
Nel comunicato lanciato per contrastare i dati Istat, il Governo parlava di 400mila nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Oggi si scopre che quelli andati distrutti nello stesso periodo sono 483mila. Diminuiscono anche i contratti a tempo determinato. Per ora l’effetto del decreto Poletti sul lavoro non si vede.
Posted by Valigia Blu on 3 dicembre 2014 in Post
http://www.valigiablu.it/disoccupazione-poletti-jobsact/


Nessun commento:

Posta un commento