A causa delle
avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale,
dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 505 del 30-11-14 (trasmigrato da
IlCannocchiale.it)
La Terza Via
secondo D’Alema
L’INTERVISTA
D’Alema: «Renzi lasci la Terza Via. Bisogna riscoprire lo Stato»
Sulla riforma del lavoro: «Non credo che con il Jobs
act arriveranno investimenti a pioggia o cresceranno i posti di lavoro. Non è
l’articolo 18 l’ostacolo alla ripresa»
di Paolo Valentino
29 novembre 2014
La
Terza Via[1] si è risolta in un
lasciapassare al credo neoliberista,[2]
che ha dominato gli ultimi 30 anni e prodotto lo sconquasso che è sotto gli
occhi di tutti. Similmente al vaso di Pandora,[3] ora è difficile – a fronte di una potenza
economica-finanziaria-mediatica di dimensioni stratosferiche concentrata in
pochi soggetti bulimici e spietati, capace di condizionare il decisore politico
– ripristinare lo status quo ante.
Renzi,
al di là della “tostaggine” e spietatezza, è palesemente inadeguato al compito
immane. Aveva fatto dichiarazioni bellicose contro l’austerità europea, ma si è
scontrato subito col “muro” tedesco e, da abile venditore diretto,[4] si è prontamente adeguato, almeno
nelle scelte concrete, mascherando il cambio di strategia con dichiarazioni di
facciata.[5] D’Alema fa bene a
denunciare che il re è nudo.[6]
[4]
La comunicazione di Matteo Renzi
[5]
Renzi, il “complotto” del lavoro e lo snaturamento del PD
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821878.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/renzi-il-complotto-del-lavoro-e-lo.html
Appendice
D'Alema guardava a Stalin ,a Bresnev.I
miei genitori mi insegnavano a guardare alla Svezia,all'Inghilterra ,quando
D'Alema guardava alla Cina.D'Alema ha favorito la vendita delle nostre preziose
fabbriche alla Germania ..TACERE!
Stai parlando di 40 anni fa o forse più.
Due generazioni fa. Nel frattempo, tutto è cambiato, persino la Cina è
diventata capitalista. L'educazione infantile può essere una trappola. Quali
sono state queste “nostre preziose fabbriche” di cui D’Alema avrebbe favorito
la vendita alla Germania?
Un comunista che pontifica sui mercati
finanziari ! Non c'è più mondo.
Hai una logica aristotelica... Chi lo
dovrebbe fare, uno speculatore finanziario di una grande banca che con un click
specula in miliardi sul grano, facendone crescere il prezzo e affamando milioni
di poveri, e che se gli va male "convince" il governo a salvare la
propria banca dal fallimento, aumentando il debito pubblico e tagliando il tuo
salario o la tua pensione? Visto il livello della tua osservazione, avverto te
e i tuoi numerosi votanti che è una domanda retorica, poiché è esattamente
quello che è successo dal 2008.
D'Alema cade nella solita deformazione
mentale di sinistra. Confonde paesi dove lo stato ha una presenza comunque
forte nella società (anche negli USA) con l'Italia dove lo stato ha una pesante
gamba tesa addosso a tutti noi. La nostra spesa pubblica su PIL non è diversa
da altri grandi paesi europei ma negli altri paesi non si tengono in piedi una
cascata di leggi, leggine, norme e cavilli per tenere in piedi un esercito di
burocrati che sarebbe meglio impiegare altrove. Negli altri paesi non si
preleva un 4% di PIL in corruzione annua. Negli altri paesi non si tengono in
piedi, a spese di tutti, aziende decotte, sovraffollate o improduttive (quanto
ho sborsato io per mantenere non so quanta gente in Alitalia o altrove?). Il
"più stato" di D'Alema sarebbe un continuare e aggravare quel peso e,
come al solito, quando la sinistra aumenta i pesi pubblici, per mentalità
distorta, finisce per rendere la coperta più corta proprio per le categorie
disagiate che pretende difendere. Se solo si riducesse davvero il peso di
quello stato deforme, azzeccagarbugli, ladro e complicatore, si farebbe solo
bene, si libererebbero enormi risorse e, unito a una vera riforma della
giustizia civile sì che si genererebbe molto più PIL e più posti di lavoro (i
posti di lavoro meno e non proporzionali al PIL purtroppo, ma questo è un
problema con cui si confronta tutto il mondo contemporaneo, non solo noi).
Citazione “per tenere in piedi un
esercito di burocrati che sarebbe meglio impiegare altrove”. Concordo su tutto
il resto, ma questo non è esatto. Per la precisione, in Italia (dove sono
calati del 4,7% in 10 anni) nel 2012 c'erano 58 dipendenti pubblici ogni 1.000
abitanti, in Germania 54, in Francia 94, in UK 92, in Spagna 65 e in Svezia
addirittura 135. Quella che è bassa è la performance.
d'accordo, ma il cavaliere era già
ricco.........
... Ricco di 3.500 mld di Lire di debiti
verso le banche, che allora erano pubbliche, che lo salvavano dal fallimento.
Perciò quando il suo protettore politico Craxi scappò all'estero, scese in
campo personalmente a difendere la sua "roba" e diventò il terzo uomo
più ricco d'Italia (ora è settimo).
Ma per favore, D'Alema, non diciamo
cavolate. L'Italia di oggi non potrebbe permettersi grandi investimenti
pubblici neanche volendo, con il debito al 133% del PIL e una massa enorme di
pensionati di mantenere. Poi dire che la riforma elettorale sia il problema n.1
uno di Renzi è una cavolata, visto che la riforma del lavoro la sta facendo
molto prima.
1) Relazione logica da statista (ma
basterebbe anche un bottegaio saggio): per uscire dalla depressione economica,
occorre aumentare la domanda aggregata (consumi + investimenti + spesa pubblica
+ esportazioni) à per aumentare la
domanda aggregata, occorre un’adeguata politica fiscale (taglio di tasse e
aumento di spesa) à per poter fare
un’adeguata politica fiscale, occorre o, all’interno, una corposa imposta
patrimoniale sui ricchi (5% delle famiglie) o un intervento congruo della BCE,
che attualmente, per ubbidire alla Germania, sta violando il suo statuto e
mancando entrambi i suoi obiettivi statutari (art. 2): riportare il tasso
d’inflazione “sotto il 2%, ma vicino” e sostenere la crescita economica ed un
elevato livello dell’occupazione. 2) I pensionati sono 16,5 mln e si mantengono
da soli con i contributi versati dai lavoratori attuali, come i pensionati
hanno fatto a loro volta quando sono stati lavoratori. Il ripianamento da parte
della fiscalità generale riguarda la spesa dell’assistenza. Anche per
l’equilibrio dei conti pensionistici occorre incrementare la domanda aggregata
e l’occupazione 3) Renzi sta facendo prima la riforma del lavoro perché a) ha
cambiato la sua strategia dopo aver cozzato in UE contro il “muro” tedesco e, a
fortiori, non intende inimicarsi i ricchi varando un’imposta patrimoniale per
la crescita; e b) Berlusconi ha frenato, poiché teme le elezioni anticipate.
PERCHE'???..... questa è la parola più
importante del vocabolario.... allora chiedo a tutti i commentatori: PERCHE'
solo qualcuno di voi da una pur minima giustificazione al suo commento?..... e
invece la maggioranza si limita per lo più all'insulto o, più bonariamente,
all'invito a stare zitto?.....
Ottima domanda. Risposta sintetica:
perché la maggioranza dei commentatori - di solito - emana un... cattivo odore:
quello dell'ignoranza saccente, che si difende tramite la proiezione.
ma perchè intervistate ancora questo
"relitto" della politica che ci ha rovinato ammassando un debito
pubblico mostruoso ?
E’ falso. Il 1° è di gran lunga
Berlusconi. "Chi ha fatto il debito pubblico? Oscar Giannino smonta la teoria
della "Prima Repubblica"": Governo Berlusconi I: 330 milioni al
giorno di debito, Governo Berlusconi IV: 207 milioni al giorno, Governo Prodi:
96 milioni al giorno, Governo D'Alema: 76 milioni al giorno.
Il buon Dalema fa tenerezza, e' convinto
di essere ancora il più furbo e prova dare lezioni di storia a modo suo, per
riproporre di vecchie ricette stataliste. Critica la terza via deifinendola
passatista, quasi una sorta di escamotage del vecchio PCI per uscire dalla
morsa capitalismo comunismo della fase dei blocchi USA URSS, utile per aver
avviato privatizzazioni, liberalizzazione del lavoro e riduzione del deficit
spending ma completamente superata dal turboliberismo del post muro di Berlino.
Che la sinistra italiana non abbia più bisogno di trucchi per ritagliarsi uno
spazio tra Washington e Mosca e' osservazione banale, che la caduta del muro
abbia fatto diventare passatista non solo la terza via ma anche la via
socialdemocratica alla tedesca all'economia, -stato, fisco, concertazione- e'
cosa altrettanto nota ma sconosciuta al nostro. Il trucco e' citare Stiglitz,
Piketty, Krugman, al posto del buon vecchio Keynes per riproporre la solita
solfa keynesiana, sostegno della domanda, tasse, stato, burocrazia. Questa
sarebbe la modernità caro Dalema? Capisco che chi ha ragionato per quarant'anni
col modello della via italiana al socialismo in testa e quando questo e' andata
definitvamente in crisi, ha dovuto fare una fatica disumana per diventare
socialdemocratico ma riproporre i suoi approdi della maturità spacciandoli per
moderni e attuali e' patetico oltre che ridicolo. Nostalgia senile per la
socialdemocrazia, faccia il vino che e' meglio.
Analisi strampalata sottesa di sicumera,
dopo 30 anni di neoliberismo che ha prodotto una crisi economica devastante,
che in Italia si è trasformata in depressione economica, che dura - tranne uno
sporadico rimbalzo nel 2010 - da 7 anni e che, continuando ad applicare la
geniale terapia neoliberista dell'austerità espansiva anziché la teoria
keynesiana, durerà almeno altri 7.
La crisi dell' Italia risiede nelle
condizioni in cui e' entrata inella moneta unica, con troppo debito
pubblico e nessun accordo serio con la UE su i tempi per la sua riduzine, ci
hanno pensato i mecati a dare il timing, E' Prodi che lo ha voluto, ha
addirittura taroccato i conti del debito per tentare di fregare i crucchi, povero
illuso. C'e' qualche demente disposto a riproporlo per la presidenza della
repubblica. Liberissimo di pensare di contrastare i lturboliberismo facendo le
pulci al Lussemburgo, la sinistra e' anni che ha la sindrome di Polly Annie,
per questo no vince mai.
Replica ancora più strampalata. 1.
Debito pubblico. a) Debito/PIL 1999=113,7; 2000=108,58; 2001=108,32;
2002=105,36; 2003=104,14; 2004=103,71; 2005=105,72; 2006=106,35; 2007=103,28;
2008=106,09; 2009=116,42; 2010=119,29; 2011=120,70; 2012=126,96; 2013=132,74.
b) Il debito pubblico NON è un problema, se gli altri parametri sono solidi e
si ha una banca centrale. c) L'Italia fa registrare da 15 anni (tranne 2) un
avanzo primario, il che significa che le entrate sono superiori alla spesa
primaria (al netto degli interessi). Avanzo Primario % 1999=4,9; 2000=5,5;
2001=3,2; 2002=2,7; 2003=1,6; 2004=1,2; 2005=0,3; 2006=1,3; 2007=3,5; 2008=2,5
2009=-0,7; 2010=-0,10; 2011=1,0; 2012=2,5; 2013=2,2. d) Secondo la Commissione
europea, il nostro debito – cresciuto nel frattempo, per il calo del Pil e
anche per poste straordinarie, al 135% del Pil - è tra i più sostenibili nel
lungo periodo. 2) Il galantuomo e competente Prodi è un eccellente candidato
alla PdR, solo un demente strampalato può pensarla diversamente. 3) Che c’entra
il Lussemburgo? 4) Il Csx ha vinto e governato – bene, sulla base dei dati –
per 7 anni.
Lei ha vinto un oscar: ha espresso un pensiero esattamente agli antipodi
del mio. Ai posteri....A noi spetta il reciproco rispetto. Per quanto riguarda
l’imposta patrimoniale sui ricchi voglio però farle notare , e se mi permette,
sensibilizzarla, che se per " ricchi" intende Agnelli , De Benedetti
ecc. il suo proposito risulterebbe vano per indisponibilità delle risorse, mentre
se intende i "tosabili" , cioè coloro che hanno sudato e lavorato,
allora la cosa prenderebbe il sapore di un esproprio forzoso , cioè una
appropriazione indebita, cioè un furto legalizzato , cioè un'azione
intollerabile e come tale foriera di sviluppi imprevedibili. Un saluto..
Lei ha commesso un errore triplo: primo,
perché fa ammuina, come milioni di altri “poveri”, quell’ammuina che favorisce
i ricchi e consente a 4 gatti di spadroneggiare e decidere il destino di tutti
gli altri; secondo, perché il 5% più ricco delle famiglie possiede una
ricchezza netta pari a 2.000 mld, per cui basterebbe tassarla per un 20%, pari
a 400 mld, per risolvere (quasi) il nostro problema più impellente – la
crescita economica e dell’occupazione – attraverso la riattivazione della
domanda aggregata (v. mio commento del 29/11 19:03); terzo, perché il rimanente
95% è escluso! Poi commette un altro errore - doppio – di strabismo e iniquità,
poiché trascura – come ho segnalato qui già una trentina di volte, fornendo le
prove (cfr. “Il lavoro sporco del governo Berlusconi-Tremonti”) - che il
mastodontico risanamento dei conti pubblici (330 mld cumulati nella scorsa
legislatura, 4/5 Berlusconi, pari a 267 mld, e 1/5 Monti, pari a 63 mld, ma le
cui voci strutturali dispiegano tuttora i loro effetti) è stato addossato in
grandissima parte – in modo particolare da Berlusconi - sui NON RICCHI (tra cui
il sottoscritto, quindi parlo anche per esperienza diretta)! Saluti.
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