mercoledì 5 agosto 2015

Ancora sugli errori dei professori di Economia circa i poteri della BCE


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 515 del 28-12-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Ancora sugli errori dei professori di Economia circa i poteri della BCE


Tutti gli errori dell'Unione
19/12/2014
Fine semestre/ L'unica soluzione sarebbe un piano di investimenti vero. Ma i soldi di Juncker sono una finta: disponibili solo pochi miliardi. Così l'Ue rischia di disgregarsi, non rimpianta da nessuno

Come ho già dimostrato qui,[1] molti professori di Economia non conoscono bene gli obiettivi e i poteri della BCE. L’ultimo, in ordine di tempo, è il prof. Mario Nuti, che in questo articolo su Sbilanciamoci, dopo il nostro scambio di email (v. appendice), corregge il tiro, rispetto alla sua relazione al convegno sul prof. Federico Caffè,[2] aggiungendo “illimitato” al potere della BCE di acquistare titoli pubblici, ma… non abbastanza.
Come ho già evidenziato nell’allegato alla mia petizione al Parlamento europeo, l’errata conoscenza dei poteri della BCE, secondo me, falsa alla radice il dibattito italiano (e forse europeo) sulle soluzioni alla crisi economica, che devono avere al centro il ruolo cruciale della BCE, la quale ha già tutti i poteri che servono alla bisogna e semmai va aiutata a scrollarsi di dosso l’influenza nefasta della Germania. Nella conclusione di un precedente post[3], ho scritto:
“I veri nemici da combattere sono i ricchi (finanza e multinazionali). Tuttavia, i Tedeschi sono talmente arroganti da rasentare l’ottusità e perciò pericolosi per tutti. Come insegna il caso Tsipras (pare che la Merkel abbia detto che è disposta a trattare con lui se vincerà le prossime elezioni greche), il modo peggiore per contrastare gli arroganti è l’acquiescenza. Draghi è colpevolmente acquiescente. Padoan è colpevolmente acquiescente. L’ex tosto Renzi è colpevolmente acquiescente. Oggi i rapporti di forza sono favorevoli alla Germania, perché la Spagna retta dal popolate Rajoy è aggiogata per interesse al carro tedesco e la Francia di Hollande è debole e starà al gioco finché viene trattata con un occhio di riguardo, mentre i Paesi che prima si appoggiavano alla Gran Bretagna ora si stanno anch’essi avvicinando alla Germania. Questa situazione potrebbe cambiare sostanzialmente se, alle prossime elezioni, in Spagna vincesse Podemos e in Grecia Siryza. Nel frattempo, occorre seguire la via dell’affermazione della legalità, in primis contro la BCE, come ha fatto perfino l’arrogante Corte Cost. tedesca nel caso degli OMT”.

Citazione (dall’articolo di Mario Nuti): “la BCE è nata incompleta, per non dire mutilata, non tanto per la sua indipendenza – che è comune alle maggiori banche centrali del mondo – ma perché, modellata sulla Bundesbank, era ancor più di quest’ultima del tutto separata dalla politica fiscale, priva del potere illimitato di acquistare titoli di stato come invece fanno altre banche centrali pure indipendenti”.

1. La BCE è formalmente indipendente, ma sostanzialmente ubbidisce ad un solo Stato: la Germania (violando l’art. 7 del suo Statuto), della quale di fatto protegge gli interessi, a detrimento degli altri Stati dell’Eurozona.

2. In nessun articolo del suo statuto (che mutua letteralmente le disposizioni dei trattati), è contemplato il divieto di acquisto illimitato dei titoli di Stato, purché (analogamente a quanto è prescritto dal proprio statuto per la FED) sia effettuato sul mercato secondario. L’equivoco nasce dal fatto che si confonde la Corte Cost. tedesca, che ha appunto ritenuto illegittimo l’acquisto illimitato di titoli pubblici da parte della BCE (OMT) e che ha giurisdizione soltanto in Germania, con la Corte di Giustizia Europea (CGUE),[4] che è l’unica Autorità sovraordinata giurisdizionalmente alla BCE (art. 35 Statuto BCE), alla quale infatti ha dovuto presentare ricorso la stessa Corte Cost. tedesca.[5]

3. Attualmente, in deflazione o quasi, e cioè lontani dall’obiettivo statutario del “sotto, ma vicino, al 2%”, la BCE ha, in concreto, gli stessi poteri della FED e delle altre banche centrali, poiché l’obiettivo principale della stabilità dei prezzi è concordante e convergente con quello subordinato di “sostenere la crescita economica e un elevato livello dell’occupazione”.

Tutti i dettagli e i documenti qui: “Allegato alla Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto”  http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821720.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/allegato-alla-petizione-al-parlamento.html .

[1] Dialogo sui poteri, gli obiettivi e le violazioni statutarie della BCE
[2] Carlo Clericetti - 13 DIC 2014
[3] Struttura UE, assenza di democrazia o di legalità?
[4] Corte di giustizia europea
[5] QE, gli obiettivi ed i poteri della BCE e della FED


Appendice

Pubblico, sul tema dei poteri della BCE e della FED sull’acquisto di titoli pubblici, la mia e-mail-quesito a Mario Nuti e la sua risposta, precedenti all’articolo:

15 dic 2014 - 17:31
Egr. Prof. Nuti,
Carlo Clericetti, nel suo blog (http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2014/12/13/la-bestemmia-del-neo-keynesiano/ ), ha riportato le sue parole al convegno per celebrare il centenario della nascita di Federico Caffè:
“la Bce è nata incompleta, per non dire mutilata, non tanto per la sua indipendenza che è comune alle maggiori banche centrali del mondo, ma perché, modellata sulla Bundesbank, è ancor più di quest’ultima separata dalla politica fiscale, priva del potere di acquistare titoli di Stato come invece fanno altre banche centrali pure indipendenti (come la Fed e le banche centrali del Giappone o dell’Inghilterra)”.
Ho eccepito che non fosse vero, almeno per quanto riguarda il mercato secondario, esattamente come per la FED (allegando le prove, v. anche Allegato alla Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821720.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/allegato-alla-petizione-al-parlamento.html ).
Carlo Clericetti ha chiarito che lei intendesse riferirsi al mercato primario. Ma ho controbattuto che allora lei non sapesse che tale divieto vige anche per la FED.
Può dirimere con sincerità questo dubbio sulle sue dichiarazioni?
Cordiali saluti,
V.
PS: Ho dimenticato di aggiungere che avrei intenzione di pubblicare la sua eventuale risposta sul blog di Carlo Clericetti.

18 dic 2014 - 10:59
Grazie della precisazione. Certo che l'acquisto di titoli di stato sul mercato primario sarebbe piu' efficace che sul mercato secondario, dove la liquidita' iniettata nel sistema puo' rimanere inattiva anziche' direttamente finanziare una spesa. 
Ma ogni acquisto di titoli anche sul mercato secondario fa aumentare il prezzo dei titoli e quindi riduce il tasso d'interesse. Certo che anche la BCE puo' farlo, e se e' per quello lo ha fatto anche la Bundesbank almeno nel 1993 se ricordo bene. Ma rimane il fatto che la Fed puo' acquistare quantita' virtualmente illimitate di titoli di stato senza doversi sottoporre ad un voto dei pochi stati suoi azionisti, a maggioranza o preferibilmente all'unanimita'; senza rischiare il deferimento a una Corte Costituzionale come quella di Karlsruhe, o a intimidazioni come quelle subite da Draghi, nonche' altri bastoni fra le ruote. E quindi non si puo' fare finta che questi ostacoli non contino o non esistano, e che i poteri della Fed e della ECB siano equivalenti.
Pertanto, rispetto a quanto ho detto al Convegno su Caffe' sono unrepentant. Anzi, rincarerei la dose. Vedasi http://dmarionuti.blogspot.it/2014/12/europe-is-cow_23.html.
Ho cercato di registrarmi sul sito di Clericetti per appendere questo commento ma come al solito il sistema mi rifiuta. La ringrazio se lo vorra' fare lei. Con molte cordialita' e auguri (di stagione e non), Mario Nuti.

***

Traggo da QE, gli obiettivi ed i poteri della BCE e della FED (allegato sopra):

@Thomas Fazi

1) Premesso che l’arrogante Corte Cost. tedesca - ancorché non si sia limitata a presentare il ricorso alla Corte di Giustizia, ma abbia, in ben 40 pagine, indicate anche le soluzioni - non ha nessun potere di interpretazione dei trattati UE, traggo da:Karlsruhe: doppia sfida all’Europa” - 18.02.14 - di Pietro Manzini http://www.lavoce.info/karlsruhe-europa-bce-euro/  
“Lo scorso gennaio, la Corte costituzionale tedesca ha posto alla Corte di giustizia UE due questioni relative alla legittimità della decisione della Bce sul programma cosiddetto Omt(Outright Monetary Transaction), che prevede la possibilità da parte del sistema delle banche centrali europee di acquisto illimitato di titoli di debito pubblico nel mercato secondario a favore di quegli Stati che aderiscano alle politiche di condizionalità fissate dall’European stability mechanism. Con la prima questione, la Suprema Corte tedesca vuole sapere se la decisione rientra nella politica monetaria, ovvero se deve ritenersi di politica economica; con la seconda, invece, vuole che gli eurogiuridici di Lussemburgo stabiliscano se il programma Omt è compatibile con il divieto di facilitazione finanziaria previsto dall’articolo 123 del Trattato sul funzionamento della UE”.

Da cui emerge che le contestazioni della Corte non riguardano il potere della BCE – sancito dal dettato chiarissimo dell’art. 18 e dell’art. 21 – di acquistare titoli sovrani sul mercato secondario, ma soltanto se questi possano essere illimitati e se rispondano al mandato della BCE di gestire la politica monetaria.

2) Segnalo, sul tema, questo commento che mi sembra interessante e forse dirimente (peraltro esso è in linea con le motivazioni addotte dalla stessa BCE):

nextville  
L'atto della BCE in questione è l'OMT, che non è un trasferimento di liquidità alle banche (come gli LTRO, che nessuno ha impugnato) ma un programma (per ora solo annunciato) di acquisto di titoli di stato sul mercato secondario. Dal punto di vista giuridico, la BCE non può fare acquisti sul mercato primario e in generale agire con lo scopo di finanziare gli stati (ex art.123 TFEU), ma può (ex art.18 ESCB Statute) fare acquisti di titoli di stato (e altri titoli) sul mercato secondario (cioè non direttamente alle aste pubbliche, ma sul mercato privato dei titoli già emessi) per ragioni di politica monetaria - es. per fare Quantitative easing. Ad es. può, per scongiurare un rischio deflazione, non solo abbassare i tassi ma anche aumentare la liquidità tramite acquisti sul mercato. 
L'OMT è quindi legittimo se gli acquisti di titoli di stato dei paesi membri sono fatti sul secondario e giustificati da ragioni monetarie. La ragione portata dalla BCE a giustificazione dell'OMT non è un generico "to preserve the euro", ma è più precisamente l'esigenza (fortissima nell'estate 2012) di "riparare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria" che aveva cessato di funzionare per l'interferenza del rischio di ridenominazione, cioè perché i mercati temevano che alcuni paesi deboli (tra cui Italia e Spagna) fossero costretti a uscire dall'euro e quindi fossero costretti al default sul loro debito (non essendo più in grado di pagarlo con una moneta destinata a rapida e pesante svalutazione). Questo genere di rischi crea un "bad equilibrium", cioè una situazione che si autoalimenta portando al disastro (= l'aspettativa che un paese sia costretto a uscire fa salire a tal punto i suoi tassi da generare l'evento). Per poter ripristinare la sua capacità di controllo sulla moneta tramite le tradizionali manovre sui tassi -- quindi per ragioni di politica monetaria (e non fiscale) -- la BCE ha minacciato di usare un potere che certamente ha (ex art.18 ESCB Statute) di fare acquisti sul mercato secondario di titoli di stato. Tale minaccia da sola è bastata a eliminare il bad equilibrium e a far tornare progressivamente i mercati alla normalità. E' proprio questo successo che dimostra che era in atto un bad equilibrium e che la BCE doveva sventarlo, perchè senza sventarlo non sarebbe più stata in grado di ottemperare al suo mandato primario, che è mantenere la stabilità dei prezzi.
http://studiocataldi.mailupnet.it/f/tr.aspx/?:5Um8d=wstwsu5:5h.=t2yyof-=bhfj/nvkiq3eni5cc40h2f709:fvb6qgma:gl:5c69&x=pv&o2mdnh8imo8cidc70:4mwuo_u10gbNCLM

3) Gli articoli riportati sopra, infine, fotografavano la situazione di quasi un anno fa; nel frattempo i dati della deflazione e della crisi economica permangono negativi, se non aggravati, anche e soprattutto in termini prospettici. Il che giustifica – come preannunciato da Draghi – l’adozione di “misure non convenzionali” (per la BCE, poiché per tutte le altre banche centrali sono del tutto ordinarie in periodi di crisi), anche per NON disattendere ulteriormente entrambi i suoi obiettivi statutari (art. 2).

Cordiali saluti.


Draghi ammette che il QE per l'acquisto dei titoli di debito pubblico rientra nei poteri della BCE. Tuttavia, neanche oggi la BCE ha deciso di adempiere finalmente i suoi doveri statutari fissati dall'art. 2:

“Rispondendo alle domande di giornalisti, Draghi ha detto che il direttorio "ha discusso dell'acquisto di titoli di Stato", che "ricade nel mandato" della Bce. Nell'ambito di un ‘quantitative easing’, d'altra parte, possono rientrare "tutti gli asset tranne l'oro".

***

Traggo da “La “bestemmia” del neo-keynesiano (linkato sopra):

[*] Allego l’articolo con la dichiarazione di Trichet (che ho già linkato in “Le incongruenze di Draghi”):
«Francoforte ha tutti gli strumenti, non c’è bisogno di ampliarne i poteri»
di 
Giuliana Ferraino
26 novembre 2014
«Comprare i titoli di Stato dei Paesi dell’eurozona è totalmente in linea con il mandato della Bce. Lo ha già fatto quando io ero presidente, prima comprando i titoli pubblici greci e irlandesi nel 2010, poi i titoli di Stato italiani e spagnoli nell’agosto del 2011».

Peraltro, anche Weidmann nell’intervista a Repubblica ammette (dopo Trichet, che 10 giorni fa ha “stanato” sia lui che Draghi) che la BCE può acquistarli. Se Draghi non lo fa, è perché preferisce ubbidire al veto di Weidmann, che è solo 1 su 24 ed, anche aggiungendo i satelliti della Germania, ha la maggioranza.


Articolo collegato:

Crisi, quell'ostinato animo tedesco
19/11/2014
Sembra fantasioso sperare in un mutamento di politica economica da parte del governo tedesco. Strettamente sorvegliato nelle sue decisioni dai sostenitori dell’austerità a tutti i costi

Aggiornamento

La Corte Ue con Draghi: "Gli acquisti Bce rispettano i trattati"
Il giudizio della Corte di giustizia europea in un parere consultivo sollecitato dalla Germania. Per l'avvocato generale all'Eurotower serve "ampia discrezionalità". La decisione definitiva nel giro di qualche mese. Draghi a Die Zeit: "I tedeschi capiscano che la Bce ha mandato pan-europeo"
14 gennaio 2015


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