domenica 11 febbraio 2018

Lettera a Massimo Percossi dell'ANSA sulle sue fake news sulle pensioni





Pubblico la lettera che ho inviato il 9 febbraio scorso a Massimo Percossi dell’agenzia giornalistica ANSA,  contenente osservazioni sulle sue fake news sulle pensioni in un suo articolo pubblicato da Il Post. Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.

Osservazioni su un Vostro articolo con fake news sulle pensioni
Da:  v
9/2/2018 13:07
A:  redazione.internet@ansa.it   CC pietro.grasso@senato.it   e altri 47+149

ALLA C.A. DEL DOTT. MASSIMO PERCOSSI
P.C. DIRETTORE E CAPOREDATTORE

Egr. Dott. Percossi,
Sono tre mesi che invio p.c. anche all’ANSA le mie e-mail di segnalazione di fake news sulle pensioni, spero siano state fatte circolare, perché la mia è una fatica di Sisifo da sei anni.
Traggo dal Suo articolo pubblicato su Il PostDal 2019 si andrà in pensione a 67 anni?”:  
Citazione1:L’ISTAT ha confermato ieri che per gli italiani che hanno 65 anni l’aspettativa di vita è cresciuta di cinque mesi rispetto al 2013. La principale conseguenze di questa stima è che dal primo gennaio 2019 l’età di pensione legale, cioè l’età a cui si andrà in pensione se non saranno soddisfatti prima altri requisiti, salirà a 67 anni rispetto agli attuali 66 anni e 7 mesi. Salirà anche l’età prevista per la pensione anticipata, quella che si può ottenere a qualsiasi età a condizione di aver versato un certo numero di anni di contributi. Questo aumento è frutto di tre fattori: la riforma Fornero, che impone un adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita, le stime delle ISTAT e infine la decisione del governo di non intervenire per bloccare l’aumento dell’età pensionabile”.

Contrariamente a ciò che pensano quasi tutti, l’incisivo adeguamento automatico non è stato introdotto dalla riforma Fornero, ma (con un richiamo al DL 78/2009 che lo aveva previsto) dalla riforma SACCONI, con la L. 122/2010, art. 12, comma 12bis.[1]
     
Citazione2: “La riforma prevede che l’età pensionabile venga aumentata a partire dal 2019 con un provvedimento del governo”.
No, della burocrazia ministeriale MEF e Lavoro, a mezzo di un decreto direttoriale, a pena di sanzione erariale (L. 122/2010, art. 12, comma 12bis).

Citazione3: “in mancanza del quale l’età aumenterà automaticamente a partire dal 2021”.
E’ corretto, ma la cosiddetta clausola di salvaguardia dei 67 anni nel 2021, contemplata dalla riforma Fornero (L. 214/2011, art. 24, comma 9), è diventata superflua, poiché vi si arriverà già nel 2019 per effetto del meccanismo automatico introdotto dalla riforma SACCONI.

Citazione4: “Le molte eccezioni alla regola generale previste dalla legislazione italiana, come ad esempio la pensione anticipata”.
Il sistema pensionistico italiano prevede due tipi di pensionamento ordinario: quello di vecchiaia e quello di anzianità; nell'ambito di quest'ultimo, fino al 2011, c’erano anche le cosiddette “quote” (somma di età anagrafica e anzianità contributiva), abolite dalla riforma Fornero (L. 214/2011, art. 24). Mentre le ex “pensioni di anzianità” hanno solo cambiato nome in “pensioni anticipate”.
L’età di pensionamento di vecchiaia è (quasi) benchmark in UE dal 2011 (SACCONI), tranne le donne del settore privato che si sono allineate gradualmente entro il 2018 (riforma Fornero), accelerando l’allineamento previsto dalla riforma SACCONI entro il 2026 (2023, includendo l’adeguamento automatico).
L’età di pensionamento anticipato lo diventerà nel medio-lungo periodo (orizzonte temporale normale nelle riforme pensionistiche), in forza dell’adeguamento automatico.

Il quadro complessivo dell’età di pensionamento in base alle norme e ai loro autori è il seguente (nel 2019):
QUOTE: abolite dalla riforma Fornero.
PENSIONE ANTICIPATA (ex anzianità)
- L'età di pensionamento degli uomini salirà (da 40 anni nel 2010) a 43 anni e 3 mesi e di questi 3 anni e 3 mesi in più quasi 2 anni sono di SACCONI, 4 mesi in media di Damiano e solo 1 anno di Fornero [rectius: 1 anno e 3 mesi, o 1 anno e 9 mesi relativamente agli autonomi, sono di Sacconi (di cui 4 mesi in media di Damiano) e 2 anni sono di Fornero o 1 anno e 6 mesi relativamente agli autonomi].
- L'età di pensionamento delle donne salirà (da 40 anni) a 42 anni e 3 mesi, e di questi 2 anni e 3 mesi in più, quasi 2 anni sono di SACCONI e 4 mesi in media di Damiano; quindi la Fornero non c’entra [rectius: 1 anno e 3 mesi, o 1 anno e 9 mesi relativamente agli autonomi, sono di Sacconi (di cui 4 mesi in media di Damiano) e 1 anno o 6 mesi sono di Fornero].
PENSIONE DI VECCHIAIA
- L'età di pensionamento degli uomini salirà (da 65 nel 2010) a 67 anni e questi 2 anni in più sono di SACCONI, tranne 4 mesi in media di Damiano; quindi la Fornero non c’entra.
- L'età di pensionamento delle donne del settore pubblico salirà (da 60 di botto a 65 deciso nel 2010 da SACCONI a seguito della sentenza del 2008 della CGUE, ma che poteva avvenire a qualunque età tra 60 e 65 anni) + “finestra” di 12 mesi a 67 anni e questi 7 anni in più sono tutti dovuti a SACCONI, tranne 4 mesi in media a Damiano; quindi la Fornero non c’entra.
- L’allineamento dell'età di pensionamento delle donne del settore privato (da 60) a tutti gli altri (già regolati da SACCONI) a 65 anni più “finestra”, previsto da SACCONI gradualmente entro il 2026 (2023, includendo l'adeguamento automatico), è stato accelerato da Fornero gradualmente entro il 2018, ma in ogni caso 2 anni (da 65 a 67) sono di SACCONI, tranne 4 mesi in media di Damiano.
Va aggiunto (i) che la riforma Fornero ha ridotto da 18 (previsto dalla riforma SACCONI) a 12 mesi la “finestra” degli autonomi; (ii) che la riforma Fornero ha aumentato l'età base di vecchiaia e di anzianità di 1 anno (rispettivamente da 65 a 66 e da 40 a 41), ma solo formalmente, poiché ha abolito contestualmente la “finestra” di 12 mesi, di Damiano (4 mesi in media) e SACCONI (8 mesi); e (iii) che, dal 2022, in forza della legge Fornero (L. 214/2011, art. 24, comma 13), l'adeguamento automatico diverrà biennale (“13 Gli adeguamenti agli incrementi della speranza di vita successivi a quello [triennale, ndr] effettuato con decorrenza 1° gennaio 2019 sono aggiornati con cadenza biennale), ma, appunto, è solo un'accelerazione del meccanismo deciso da SACCONI.

Come si vede facilmente, la riforma SACCONI è molto più severa e incisiva della riforma Fornero,[2] oggetti, del tutto ingiustificatamente, di damnatio memoriae la prima e di demonizzazione la seconda, alla quale, dai millanta ignoranti o in malafede, inclusi, purtroppo, - incredibile ma vero – noti esperti di previdenza (Cazzola, Giannino, Boeri, Garibaldi, Ichino, Damiano e Sacconi), ISTAT, EUROSTAT, che riprende pari pari i dati Istat, l'UPB, talvolta l'INPS e tutti i media, immemori di ciò che scrivevano nel 2012 sugli effetti della riforma SACCONI,[3] oltre all’OCSE,[4] e dai finti smemorati alla Salvini,[5] che, assieme a Berlusconi e Meloni, votò la severissima legge SACCONI (2010 e 2011), vengono attribuite tutte le misure della riforma SACCONI.
Spero di essere stato utile e che voglia contribuire a chiarire in futuro chi ha fatto che cosa in materia di pensioni.
Cordiali saluti
V.

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Note:
[1] 12-bis. In attuazione dell'articolo 22-ter, comma 2, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, concernente l'adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita, e tenuto anche conto delle esigenze di coordinamento degli istituti pensionistici e delle relative procedure di adeguamento dei parametri connessi agli andamenti demografici, a decorrere dal 1° gennaio 2013 i requisiti di eta' e i valori di somma di eta' anagrafica e di anzianita' contributiva di cui alla Tabella B allegata alla legge 23 agosto 2004, n. 243, e successive modificazioni, i requisiti anagrafici di 65 anni e di 60 anni per il conseguimento della pensione di vecchiaia, il requisito anagrafico di cui all'articolo 22-ter, comma 1, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, e successive modificazioni, il requisito anagrafico di 65 anni di cui all'articolo 1, comma 20, e all'articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n. 335, e successive modificazioni, e il requisito contributivo ai fini del conseguimento del diritto all'accesso al pensionamento indipendentemente dall'eta' anagrafica devono essere aggiornati a cadenza triennale con decreto direttoriale del Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da emanare almeno dodici mesi prima della data di decorrenza di ogni aggiornamento. La mancata emanazione del predetto decreto direttoriale comporta responsabilita' erariale. Il predetto aggiornamento e' effettuato sulla base del procedimento di cui al comma 12-ter.(20)(59)((77))
[2] Questo articolo mi è stato chiesto da un sito, dopo una mia segnalazione rettificativa (il titolo e alcune piccole modifiche sono redazionali). Vi analizzo anche il risparmio stimato dalla RGS.
Pensioni: l’estremismo di Bankitalia e Corte dei Conti
di Vincesko - 27 October 2017
Qui sotto, c’è anche il grafico della RGS e altre mie osservazioni critiche:
Lettera a Davide Colombo del Sole 24 ore su un suo articolo con qualche fake news sulle pensioni
[3] Pensioni, la congiura del silenzio di sette noti esperti di previdenza contro Elsa Fornero
[4] Lettera a Stefano Scarpetta dell’OCSE sulla sua fake news sulla spesa pensionistica italiana, sua risposta e mia replica
[5] Lettera n. 2 all’On. Matteo Salvini sulle sue notizie false-fake news-bufale sulla riforma delle pensioni Fornero

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In questo documento di 18 pagine ho ricostruito le vicende politico-economiche della scorsa legislatura, con notizie e nessi forse sorprendenti (anche sulle pensioni, in merito alle quali l’errore dei 67 anni entro il 2026 anziché 2021, riportato dall’ANSA e da tutti i media, ebbe un’influenza importante), contro le bufale sul governo Berlusconi e il governo Monti propalate da sette anni.
L'assassinio della verità, chi ha davvero messo le mani nelle tasche degli Italiani e causato la grande recessione


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