mercoledì 26 febbraio 2020

Lettera: La censura strampalata, scorretta e fuorviante di Liana Milella. Richiesta di rettifica





Pubblico la lettera che ho inviato, lo scorso 8 febbraio, al direttore di Repubblica, Carlo Verdelli, sulla censura da parte di Liana Milella di alcuni miei commenti nel suo blog. Ad oggi, non ho ricevuto alcuna risposta. 

Lettera: La censura strampalata, scorretta e fuorviante di Liana Milella. Richiesta di rettifica.
v
8/2/2020 13:07
A  c.verdelli@repubblica.it,   l.milella@repubblica.it     e altri 48

Egr. Direttore Carlo Verdelli,
Premetto che io contrasto le BUFALE sulla Riforma Fornero da sette anni, anche attraverso un centinaio di lettere “circolari”, inviate sempre anche al direttore e a diversi giornalisti di Repubblica. Le ultime sono state lettere pec (la segretaria di direzione si è rifiutata di dirmi la pec di Repubblica). Il mio intento non è di attaccare personalmente i giornalisti autori degli strafalcioni, ma esclusivamente di contrastare la DISINFORMAZIONE che, anche per colpa di TUTTI i media, ha fatto in Italia 60 milioni di vittime, inclusi tutti gli esperti, ed è diventata ormai mondiale.
Nove giorni fa, attratto dal riferimento al giudice Davigo, in una delle mie sporadiche visite al blog di Liana Milella “Toghe”, in risposta ad un altro commentatore che aveva citato il diverbio Salvini-Fornero, ho pubblicato un commento,[1] al fine di fornirne una chiave di lettura legata alla strumentalizzazione salviniana dell’ignoranza della normativa pensionistica (purtroppo alimentata da TUTTI), volta a nascondere le responsabilità della Lega Nord, che approvò nel 2010-11 la ben più severa Riforma SACCONI, le cui misure vengono da TUTTI erroneamente attribuite alla Riforma Fornero. Al terzo punto del mio commento, segnalavo un errore grammaticale. Mal me ne incolse, perché ciò ha dato la stura a una discussione surreale prima su questo terzo, marginale, punto e poi sulle BUFALE sulle pensioni.
Le segnalo il comportamento inaccettabile di Liana Milella, al di sotto di qualunque standard di equanimità e di correttezza professionale.
Ella, invocata ripetutamente in aiuto,[2] è intervenuta nella discussione schierandosi con il mio interlocutore, autore di commenti sgrammaticati, infondati, illogici, pettegoli, e che, improvvidamente, a mo’ di delazione, ha messo in mezzo la collega di Liana Milella, Valentina Conte.
Assecondato, purtroppo, dalla dottoressa Milella, la quale, anziché redarguirlo, è arrivata a confermare che è il suo “braccio destro” (sic!),[3] e non credo in senso metaforico, poiché, dato il contenuto del suo blog e la sua faziosità, desumibile (prescindendo da qualunque considerazione nel merito) oggettivamente già dal titolo del blog, forse ha bisogno di un cane da guardia, oltre che di un adulatore, in servizio permanente effettivo.
Costringendomi ad una serie di puntualizzazioni, slealmente in parte censurate.[4]
Alla fine, infatti, dando maleducatamente motivazioni urlate inesistenti e perciò false e fuorvianti,[5] la blogmaster (forse ignara che la comunicazione ora è sempre più biunivoca e quindi dialettica e potenzialmente scomoda) ha censurato, in parte o integralmente, tre miei commenti, che riporto in nota.[6]
Le chiedo, pertanto, che questi miei commenti vengano pubblicati integralmente o, in alternativa, che sia cancellato il commento falso e fuorviante di Liana Milella, riportato più sotto alla nota 5, o che sia pubblicata una mia replica.
Distinti saluti,
V.

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Note

@alexandertwo (30 gennaio 2020 alle 11:09)
Segnalo:
1. Salvini fa AMMUINA contro Elsa Fornero per nascondere che la Lega Nord ha votato la severissima Riforma SACCONI (DL 78/2010, L. 122/2010, art. 12, DL 98/2011, L. 111/2011, art. 18, e DL 138/2011, L. 148/2011, art. 1, commi da 20 a 23), che ha portato l'età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni dall'1.1.2019 e l’età di pensionamento anticipato a 41 anni e 3 mesi per i dipendenti e a 41 anni e 9 mesi per gli autonomi. Poi ridotti dalla Riforma Fornero (L. 214/2011, art. 24) a 41 anni e 3 mesi. Dal 2013-14, per colpa del potentissimo sistema propagandistico berlusconiano, di tutti i media, di alcuni famosi esperti previdenziali e della stessa professoressa Fornero (quest’ultima fin dalla poco chiara e tendente al plagio formulazione del testo della sua riforma e poi con la sua reticenza), è stata inflitta la pena della damnatio memoriae alla Riforma SACCONI, le cui misure vengono attribuite alla Riforma Fornero. Questa BUFALA è diventata ormai mondiale, appena scalfita dalla mia opera quasi decennale di contrasto della DISINFORMAZIONE.
A Salvini gliel’ho scritto due volte (2015 e gennaio 2018) e contestato in diretta radiofonica su Zapping (si cerchi cliccando su Vincesko), quindi non può accampare l’ignoranza come scusante.
2. Spiace dirlo, ma i comportamenti di Salvini e Fornero, di fatto, sono simili e convergenti nel risultato: alimentare la BUFALA mondiale sulla Riforma Fornero e occultare la ben più severa Riforma SACCONI.
3. Citazione: “questi cruenti e affatto democratici mezzi di confronto”. “Affatto” vuol dire del tutto. http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/A/affatto.shtml.

[2] alexandertwo 3 febbraio 2020 alle 14:58
Le rinnovo, gentile dott.ssa Milella, i sensi della mia più profonda e sentita comprensione. Comunque, se necessario, un "ausilio" potrebbe riceverlo anche dalla sua collega di Repubblica, dott.ssa Valentina Conte.
Molti cordiali saluti.

[3] Liana Milella 4 febbraio 2020 alle 21:40
prendo le distanze da chi dice che la collega Conte scrive bufale. lo ritengo offensivo e inaccettabile. quindi falso
braccio destro grazie
sicuramente lo conosce.

@Liana Milella
1. Io studio - occasionalmente - la normativa pensionistica dal 2010 ed ho scritto centinaia di commenti e lettere agli autori degli strafalcioni, anche famosi o titolati, e da ultimo un saggio, col commento nella postfazione di Elsa Fornero, la quale dichiara che mi sono attenuto fedelmente alle norme pensionistiche, ancorché io la critichi severamente per essere, fin dalla formulazione insufficiente e tendente al plagio del testo della sua riforma, uno dei principali responsabili della DISINFORMAZIONE sulle pensioni, e perciò so di che parlo (alla professoressa Fornero, beninteso, ho sempre inviato p.c. le mie lettere).
Infine, piccolo particolare, ho contestato al Ragioniere Gen. dello Stato e alla Direttrice Gen Previdenza l'errata interpretazione delle norme sull'adeguamento alla speranza di vita. Vista la sordità, l'ho inviata p.c. anche al Presidente della Repubblica e il Segr. Gen. del Quirinale ha trovato fondate le mie osservazioni e le ha inoltrate al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. I due l'hanno tenuto in non cale e hanno ripetuto l'errata interpretazione nel decreto direttoriale del 5.11.2019. Allora sono tornato alla carica e attualmente ho un’interlocuzione con la Dir. Gen. Previdenza, ed anche il funzionario delegato per la risposta ha trovato fondate le mie critiche (“Lei non ha tutti i torti, ma perché finora nessuno se n’è accorto?”), ma è quasi sempre assente e dopo 2 mesi e mezzo non mi ha ancora risposto.
Mi dice che ne sa lei di pensioni? Può produrre un suo scritto in merito?
Che Valentina Conte abbia propalato BUFALE ( = notizie false) sulla Riforma Fornero gliel'ho scritto direttamente e l'ho dimostrato 'per tabulas' nelle due lettere che le ho scritto. Eccole: questa è la prima
https://vincesko.blogspot.com/2018/10/lettera-valentina-conte-di-repubblica.html; e questa la seconda: https://vincesko.blogspot.com/2018/12/lettera-n-2-valentina-conte-di.html.
Se vuole, nomini un suo "delegato" esperto di pensioni e le dimostro che V. C. ha propalato BUFALE al di là di ogni ragionevole dubbio (anche perché è destinataria fissa delle mie decine di lettere “circolari”). E non è un’attenuante se è in numerosissima compagnia.
2. Non mi sembra un bell'esempio di equanimità di giudizio. Anzi, è affatto fazioso. Ardisco ipotizzare che lei stia ricambiando al cassazionista tutti gli incensamenti che le prodiga da mane a sera. Nulla di male, per carità, liberissimi lui di farli e lei di apprezzarli, ma questo per me è un fatto. E, se permette, io lo ritengo molto umano ma molto diseducativo.
3. Sul fatto che il nostro cassazionista conosca l'italiano (e non mi riferisco al terribile stile da leguleio) è un mero problema di… bocca buona.
Per non parlare del senso dell'umorismo. Per quest'ultimo, a me sembra una bella gara tra voi due. Ma, come dire? Se uno il senso dell’umorismo non ce l’ha non se lo può dare. Amen. Nessuno è perfetto.
PS: Francamente, mi riesce difficile comprendere come si possa apprezzare il comportamento di uno che appena comincia a perdere invoca - di fatto, perché lo traveste ipocritamente di altruismo - l'intervento del blogmaster.
[5] Liana Milella 5 febbraio 2020 alle 13:01
Per VINCESKO
Questo blog non è la cassazione. Pertanto, per tutte le sue rimostranze, si rivolga ai singoli soggetti di cui critica l’operato. Soprattutto per quanto riguarda la mia collega Conte non si permetta mai più di scrivere in questo blog cose che la riguardano. Interloquisca direttamente con lei. Qui non facciamo operazioni di questo tipo grazie

[6] Riporto integralmente i punti 4 (censurato integralmente) e 5 (censurato nella parte più significativa).
4. Valentina Conte
Il cassazionista come al solito fa cherry picking e trasforma tutto in pettegolezzo da bar. E dall’alto della sua competenza anche in materia pensionistica attesta che VC non abbia scritto BUFALE (anche lui, spero, produrrà una prova documentale della sua scienza in materia); e che abbia reagito in maniera congrua, anche non rispondendomi alla seconda lettera. Allora mi permetto di svelare che dopo la mia prima lettera, VC mi chiese per iscritto di parlarmi telefonicamente. Volentieri le inviai il mio numero, pensando che non solo volesse ringraziarmi ma che acconsentisse alla mia richiesta di darmi una mano nella disputa con RGS. Invece, con accento vagamente meridionale, forse calabrese, protestò veementemente con me per averle indirizzata la lettera e contestualmente averla inviata a numerosi destinatari p.c. e mi chiese reiteratamente di non farlo più. Reagii severamente, richiamando un precedente tra noi due (v. lettera) ed esternandole la mia sorpresa per la sua richiesta reiterata e con tono non proprio educato. E, naturalmente, dopo il suo ennesimo strafalcione, provato ‘per tabulas’, le inviai la seconda lettera. Dov’è il problema? Tutto in via diretta e alla luce del sole. Pronto a pagarne le conseguenze. Come in tutti gli altri casi. Finora un centinaio. Fornendo sempre i riferimenti legislativi (pare che il cassazionista ignori anche che le pensioni sono regolate da leggi, e perciò c’è poco da farsi belli e imbrogliare), che attestano, al di là di ogni ragionevole dubbio, che TUTTI i destinatari delle mie lettere propalano BUFALE (che, come spiega il Treccani, possono essere consapevoli o non).
5. Conclusione
In conclusione, spero di avervi almeno instillato il dubbio che si tratta, non di una bagatella da bar, ma del caso più macroscopico di DISINFORMAZIONE di un popolo intero di 60 milioni di abitanti, oltre all’estero. Per responsabilità dell’intera Accademia, dei politici, dei Sindacati e di TUTTI i media. Inconsapevolmente, come in questo caso:
Lettera al direttore de LINKIESTA Christian Rocca (e a tutti i media) sulle loro false notizie sulle pensioni https://vincesko.blogspot.com/2020/01/lettera-al-direttore-de-linkiesta.html 
o consapevolmente, come in questi altri 2 casi, ad opera di esperti:
Lettera: Le BUFALE del Corriere della Sera (e di tutti i media) sulla Riforma delle pensioni Fornero
Lettera: Le BUFALE del Sole 24 Ore (e di tutti i media) sulla Riforma delle pensioni Fornero
Incredibile, ma vero, con un crescendo dal 2010. E, nella lettera al Corriere, tra il serio (poco) e il faceto (molto), ho minacciato, se non la smettevano, di rivolgermi alla Procura della Repubblica o… all’ONU, vista la diffusione mondiale e la reiterazione delle due BUFALE.
Commenti censurati integralmente:
Vincesko (Il tuo commento è in attesa di essere approvato.6 febbraio 2020 alle 10:28
@Liana Milella
Constato che il suo braccio destro continua a impazzare. E a fare il furbastro. Ma la colpa è tutta sua, perché gli permette tutto e lo ha perfino “nominato” suo braccio destro (che ritengo un passo falso, perché indice di faziosità), di fare il pettegolo e perfino di decidere che cosa è pertinente discutere qua e cosa non lo è, palesando una concezione proprietaria del blog (sic!). Francamente, prescindendo dall'anormalità di tale concezione, non mi sembra affatto all’altezza del compito, ammesso e non concesso – a mio avviso e detto in generale - che si debba e possa seguire un criterio fisso e invariabile.
Fa il furbastro perché, ora, anziché riferirsi al diverbio Salvini-Fornero, circa il quale ho semplicemente fornito una chiave di lettura complementare, dovrebbe spiegare perché ha introdotto nella discussione il nome di Valentina Conte. E a mo' di pettegolezzo, facendo pensare chissà che cosa. E rivolgendosi direttamente a lei, chiedendole indirettamente aiuto. Una cosa vergognosa, di cui lui sembra affatto inconsapevole.
È addirittura risibile, poi, e chiaro indizio di proiezione, il suo giudizio di logorrea, inflitto da uno che sembra passare la sua vita in questo blog, ammannendo i suoi commenti logorroici e ripetitivi, scritti in un pessimo italiano da leguleio.
Ma lo stesso errore lo fa lei, urlando il mio nickname (in maiuscolo) e la censura (in maiuscolo) di due parti del mio commento:
- del punto 4, in cui – vista l’insistenza pettegola del suddetto - ho semplicemente raccontato in dettaglio la reazione di Valentina Conte dopo aver ricevuto la mia prima lettera (peraltro, in parte desumibile dalla mia seconda, entrambe sono linkate nel mio commento del 4.2 23:11); e, in parte,
- del punto 5, in cui, come ho già in parte osservato, ho semplicemente linkato le mie tre lettere pec a tre giornali (e giornalisti), Corriere, Sole 24 Ore e LINKIESTA, che ostinatamente continuano a diffondere le predette BUFALE, per dimostrare (i) che io non uso due pesi e due misure; e (ii) che le mie lettere non sono affatto diatribe personali con i destinatari. Capisco la sua preoccupazione di difendere la sua collega, e quindi ho accettato in via eccezionale la sua censura, ma vista la presenza qua di un pettegolo (vil razza dannata), è meglio che io precisi i fatti e lei ha il dovere morale di aiutarmi in questo, non di assecondare i pettegolezzi.
Scrivendo incongruamente di "cassazione" o di "rimostranze", che c'entrano come cavolo a merenda. Essendo, invece, nell’ambito della discussione in corso, scaturita anche dal pettegolezzo del predetto fascistello di fatto (ché vuole decidere di che cosa è legittimo discutere), una semplice informazione di lettere (PEC!) da me GIA' inviate ai destinatari e p.c. a presidenze e ministeri e sindacati vari, al fine di contrastare BUFALE, ancora in corso su TUTTI i media quasi tutti i giorni, che in Italia hanno fatto 60 milioni di vittime e sono diventate ormai mondiali. E lei è una giornalista e, almeno in astratto, dovrebbe essere interessata a conoscerle. Anche perché anche lei andrà in pensione prima o poi, e se ci andrà a 67 anni od oltre è per colpa di SACCONI, di cui nessuno parla, e non della esecrata e perennemente citata (a sproposito) Fornero.
Vincesko (Il tuo commento è in attesa di essere approvato.7 febbraio 2020 alle 16:06
@Liana Milella
Constato che non ha avuto neppure l'educazione, non dico il coraggio, di pubblicare il mio commento, che la sbugiardava. Lei, recidiva, finalmente si rivela per quella che è: una censora strampalata. Di conseguenza - come faccio sempre in questi casi - eviterò di frequentare questo blog, la cui blogmaster ha bisogno di essere protetta da un "braccio destro" pettegolo, ignorante, delatore e dalla logica stortignaccola. Parafrasando: dimmi che braccio destro hai, e ti dirò chi sei.
PS: Segnalerò alla Direzione di Repubblica (p.c. ai media) e pubblicherò questi commenti, inclusi quelli censurati, nel mio blog, che forse ha più lettori di questo blog pettegolo, respingente e censorio, oltre che notoriamente fazioso.


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