Nel febbraio e nell’ottobre 2018, avevo
trasmesso via pec, per conoscenza, anche al Presidente della Repubblica le mie
due Lettere alla Ragioneria
Generale dello Stato e alla Direzione Generale Previdenza sulla loro errata
interpretazione di norme pensionistiche relative all’adeguamento alla speranza
di vita.
Si tratta di errori riportati anche in
leggi approvate dal Parlamento e promulgate dal Presidente della Repubblica.
In data 4 marzo 2019, ho ricevuto la
risposta di un funzionario del Segretariato Generale del Quirinale (Ufficio per gli Affari giuridici e le Relazioni costituzionali), con la quale
mi ha informato che “questo Ufficio ha sottoposto quanto da Lei rappresentato
al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per l’esame di competenza”.
Gli ho dovuto, però, riscrivere, per
invitarlo a scrivere direttamente ai due alti dirigenti, data la loro autonomia stabilita dalla Riforma Sacconi nell’emanare il decreto direttoriale relativo alla speranza di vita.
Essi, però, hanno ripetuto l’errata
interpretazione nel loro decreto direttoriale del 5 novembre 2019.
Ho allora scritto loro una terza lettera
pec, e poi ho telefonato prima a RGS e al Ministero del Lavoro, ma non sono
riuscito a interloquire, poi alla Direzione Generale Previdenza (il cui numero
diretto compare nel suo sito). Con essa ho avuto un’interlocuzione durata quasi
tre mesi, perché il funzionario incaricato della risposta era spesso assente.
In data 11 febbraio, l’ho trovato. Ma
l’esito è stato una non risposta. Ne ho informato il Quirinale. Riporto il
testo della mia lettera pec.
Errata
interpretazione di norme pensionistiche da parte del Ragioniere Generale dello
Stato e della Direttrice Generale Previdenza: esito interlocuzione con la
Direzione Generale Previdenza.
mercoledì 12 febbraio 2020 - 14:30
SEGRETARIATO
GENERALE QUIRINALE
Ufficio
per gli Affari giuridici
Oggetto: Errata interpretazione di norme pensionistiche da parte del
Ragioniere Generale dello Stato e della Direttrice Generale Previdenza: esito
interlocuzione con la Direzione Generale Previdenza.
Egregio Dott. Ferdinando
Tufarelli,
In riferimento
alla Sua cortese lettera pec del 4 marzo 2019 08:45 (rif. UAG 13.3 N.
114/2018), avente ad oggetto Invio esposto a min lavoro (Prot. SGPR201903040019993), e facendo seguito alla
mia lettera pec del 4 marzo 2019 17:01, in cui Le ho rappresentato l’esigenza
che Codesto Segretariato Generale scrivesse direttamente anche ai due alti
dirigenti, data la loro responsabilità personale stabilita dalla Riforma delle
pensioni Sacconi (L. 122/2010, art. 12, comma 12-bis), mi permetto di informarLa
che:
(i) Avendo il
Ragioniere Generale dello Stato, di concerto con la Direzione Generale
Previdenza del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ripetuto
l’errata interpretazione della norma della Riforma Fornero (L. 214/2011, art.
24, comma 13) nel loro decreto direttoriale del 5 novembre 2019, ho scritto
loro una terza lettera (pec).
(ii) Dopo
tentativi analoghi fatti con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e
con il Ragioniere Generale dello Stato, ho avuto per quasi tre mesi
un’interlocuzione con la Direzione Generale Previdenza, ma il funzionario
delegato per la risposta, il dottor Francesco Saverio Longo, che ha trovato
anch’egli fondate le mie osservazioni critiche (“Lei non ha tutti i torti, ma
perché nessuno se n’è accorto prima?”), purtroppo è stato spesso assente.
(iii) Gli ho ritelefonato ieri 11 febbraio: mi ha detto che la
risposta era alla firma; poi, sentito il suo superiore (dottor Stefano
Listanti, direttore della Divisione III), mi ha dato la seguente risposta:
la sua direzione non può rispondere ad un privato cittadino e di rivolgermi
all’INPS. Gli ho replicato che non ho titoli per rivolgermi all’INPS, peraltro estraneo alla questione e che si è adeguato solo
successivamente alla interpretazione errata, perché io sono già in
pensione, mentre l’errata interpretazione (inizio
della decorrenza della periodicità biennale, deciso dalla Riforma Fornero,
relativamente agli adeguamenti “successivi a quello effettuato con decorrenza 1°
gennaio 2019”; ed esclusione, dal calcolo, delle diminuzioni della speranza di
vita, stabilita dalla Riforma Sacconi soltanto “in sede di prima applicazione”)
impatterà negativamente sui pensionati futuri; e gli ho anche ribadito
che le mie osservazioni erano state giudicate fondate dal Quirinale, che le
aveva inoltrate, nel marzo 2019, con un esposto al Ministero del Lavoro e delle
Politiche sociali. Ma è stato inutile.
(iv) E poi ho comunicato alla segretaria della Direttrice Gen.,
dottoressa Concetta Ferrari, l’esito e le ho chiesto di riferire alla dott.ssa
Ferrari che, essendo l’errore ripetuto in tutte le leggi promulgate in materia
pensionistica, incluse le leggi di bilancio, non avevo altra strada che l’invio
di un’altra lettera pec alla Presidenza della Repubblica, per informarla della
risposta.
(v) Intendo
a breve rivolgere un appello al Presidente della Repubblica per la costituzione
di un Comitato di studio e contrasto della DISINFORMAZIONE, che dopo aver
mietuto in Italia 60 milioni di vittime è diventata mondiale, coinvolgendo
anche l’OCSE, l’FMI e premi Nobel di Economia, relativa alle Manovre correttive
dei Governi Berlusconi e Monti, alle Riforme delle pensioni Sacconi e Fornero e
agli obiettivi e poteri-doveri statutari della BCE, alimentata, da quasi dieci
anni, da tutti gli esperti e i professori universitari e oggetto quotidiano, le
prime due, degli articoli e dei dibattiti dei media.
Tutti
i soggetti coinvolti direttamente o indirettamente (tranne il dott. Longo, del
quale non ho l’indirizzo email) sono destinatari p.c. della presente lettera.
La
ringrazio e Le invio distinti saluti,
V.
Destinatari:
ufficio.affari.giuridici@pec.quirinale.it
CC segreteriaministro@pec.lavoro.gov.it, segreteriaministro@lavoro.gov.it, mef@pec.mef.gov.it, segreteria.ministro@mef.gov.it, rgs.ragionieregenerale.coordinamento@pec.mef.gov.it,
ragioniere.generale@mef.gov.it, dgprevidenza@pec.lavoro.gov.it, dgprevidenza@lavoro.gov.it,
dgprevidenza.div3@pec.lavoro.gov.it, dgprevidenzadiv3@lavoro.gov.it,
Post collegato
Replica
alla risposta del Quirinale sulle errate interpretazioni della Ragioneria
Generale dello Stato di norme pensionistiche
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