Ecco uno degli esempi preclari della mia fatica di Sisifo.
Lettera:
Le BUFALE del Corriere della Sera (e di tutti i media) sulla Riforma delle
pensioni Fornero.
sabato 18 gennaio 2020 - 21:32
ALLA
C.A. DEL DIRETTORE LUCIANO FONTANA
CC:
PRESIDENTI SENATO E CAMERA, PDC, SEGR. GEN. QUIRINALE, MINISTRO E
SOTTOSEGRETARI LAVORO E POLITICHE SOCIALI, MINISTRO E SOTTOSEGRETARI ECONOMIA E
FINANZE, COMMISSIONI LAVORO E PREVIDENZA CAMERA E SENATO, COMMISSIONI FINANZE
CAMERA E SENATO, SEN. MAURIZIO SACCONI, ON. CESARE DAMIANO, PROF.SSA ELSA
FORNERO, MEF, RGS, CNEL, INPS, UPB, MEDIA, SINDACATI, ALTRI
Egr.
direttore Luciano Fontana,
Mi
sorprende che, nonostante le mie decine di lettere “circolari”, il Corriere
continui a fare da tribuna prestigiosa alla generale disinformazione sulle pensioni (ormai mondiale), che dura dal
2013-14, per colpa di tutti i media, e coinvolge anche gli esperti
previdenziali.
Dimentico di ciò che scriveva il Corriere nel
2012 riguardo agli effetti rilevanti della Riforma Sacconi.[1] E in
sfregio alla normativa pensionistica, dal momento che le pensioni sono regolate
da leggi emanate dal Parlamento e promulgate dal Presidente della Repubblica, al termine di un iter che coinvolge i servizi del Parlamento
(gli ottimi e dettagliati dossier delle leggi elaborati dal Servizio Studi della
Camera dei Deputati sono stati per il mio saggio e sono tra le mie principali e
più affidabili fonti). Quindi è tutto verificabile, e se si vuole si può
distinguere il grano dal loglio, il vero dal falso.
In
data 27 dicembre 2019, il Corriere ha ospitato il seguente articolo di
Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali, scritto a quattro
mani con Michaela Camilleri, anche lei di Itinerari Previdenziali:
L’articolo
è stato rilanciato da parecchi media.
Poiché
in esso veniva citata soltanto la Riforma Fornero e le veniva attribuito
erroneamente l’aumento a 67 anni dell’età di pensionamento di vecchiaia, ho
scritto la lettera n. 3 ad Alberto Brambilla, presidente di Itinerari
Previdenziali, inviata p.c. anche al Corriere della Sera.[2]
Ma,
come in passato, Alberto Brambilla ha tenuto in non cale anche la mia terza lettera
e, purtroppo, ha potuto pubblicare sul Corriere della Sera del 9.01.2020
un altro articolo, in cui ha ripetuto l’errata attribuzione alla Riforma
Fornero del pensionamento a 67 anni:
Allora, dopo aver inutilmente
segnalato la fake news di Alberto Brambilla alla segretaria di direzione
del Corriere, che
si è dichiarata non competente perfino a stampare la mia lettera pec e porla
all’attenzione del direttore (già tra i destinatari della lettera a Brambilla),
su suggerimento di un conoscente, ho inviato al Corriere, cinque volte complessivamente,
via via modificata e ridotta, questa precisazione (ora integrata in alcuni
elementi nella nota 3):
L'età di
pensionamento a 67 anni non è stata decisa dalla Riforma Fornero ma dalla
Riforma Sacconi.
9/1/2020 22:22
A lettere@corriere.it, letterealdocazzullo@corriere.it Copia lfontana@corriere.it, nsaldutti@corriere.it, emarro@corriere.it, info@itinerariprevidenziali.it
In
riferimento ai recenti articoli di Alberto Brambilla sul Corriere del
27.12.2019 e del 9.1.2020, Le segnalo di nuovo che l’età di pensionamento a 67
anni non è stata decisa dalla Riforma Fornero, che non ha quasi toccato le pensioni
di vecchiaia se non per l’accelerazione dell’allineamento
graduale da 60 a 65 anni delle donne del settore privato e la riduzione
di 6 mesi della “finestra” (differimento dell’erogazione) per gli autonomi, ma
dalla ben più severa (in termini sia di allungamento dell’età di pensionamento
che del risparmio al 2060) Riforma Sacconi:
L’età
di pensionamento a 67 anni è stata decisa dalla ben più severa (per
allungamento dell’età di pensionamento e risparmio al 2060) Riforma
Sacconi:
-
da 65 a 66 anni per i dipendenti uomini o 66 anni
e 6 mesi per gli autonomi uomini mediante la “finestra” di 12
o 18 mesi;
-
da 60 a 61 anni, a decorrere dal 1° gennaio 2011, e da 61 a 65
anni, a decorrere dal 1° gennaio 2012, (più «finestra» di 12 mesi) per le lavoratrici
dipendenti pubbliche;
- da 60 a 65 anni (più «finestra» di 12 o 18 mesi) per le donne del settore privato, gradualmente entro il 2026 (2023, includendo l’adeguamento automatico alla speranza di vita);
- da 60 a 65 anni (più «finestra» di 12 o 18 mesi) per le donne del settore privato, gradualmente entro il 2026 (2023, includendo l’adeguamento automatico alla speranza di vita);
-
da 66 a 67 anni per TUTTI mediante l’adeguamento alla speranza di
vita.
Riferimenti normativi: DL 78/2009, L. 102/2009, art. 22-ter;
DL 78/2010, L. 122/2010, art. 12; DL 98/2011, L. 111/2011, art. 18; e DL
138/2011, L. 148/2011, art. 1, commi da 20 a 23. Può chiedere conferma al
Vostro Enrico Marro.
[Trova l’analisi e le
prove documentali in questo mio saggio LE MENZOGNE SULLE RIFORME DELLE PENSIONI
SACCONI E FORNERO: Chi ha varato la riforma delle pensioni più severa (Le tre
più grandi bufale del XXI secolo Vol. 2) https://www.amazon.it/dp/B07PVBXV98.]
Che il caporedattore
Economia, Nicola Saldutti, mi ha chiesto di ridurre.[4]
Cosa che ho fatto,
aggiungendo un lungo commento, inviato a vari destinatari.[5]
Il risultato
finora (18.01) è stato che l’articolo di Alberto Brambilla con la notizia falsa
sulla Riforma Fornero è rimasto in homepage del Corriere della Sera
fino a giovedì 16.01, cioè per ben sette giorni, disinformando i lettori e
alimentando la BUFALA gigantesca sulla Riforma Fornero, mentre la mia
precisazione, per il poco che valeva, non è stata pubblicata.
Questo della
DISINFORMAZIONE sulle pensioni (e sulle manovre finanziarie della XVI
legislatura, Governi Berlusconi e Monti), che ha fatto in Italia 60 milioni di
vittime, inclusi gli esperti, i docenti universitari, ministri, alti dirigenti
pubblici, i sindacalisti, oltre all’estero, anche per colpa del Corriere
della Sera, è davvero un caso surreale, che richiederebbe, come ho scritto pochi
giorni fa al direttore de LINKIESTA in una lettera pec[6] inviata p.c. a
centinaia di destinatari importanti, incluso il Corriere della Sera, un
intervento della Procura della Repubblica o forse… dell’ONU, vista la sua
dimensione ormai mondiale. E nella lettera al direttore de LINKIESTA aggiungevo:
“Voi media, com’è noto, siete
prodighi di esortazioni per la lotta in teoria alle fake news, alias
BUFALE, ma poi siete i primi ad alimentarle nella prassi quotidiana”. E, nel
caso della Riforma Fornero, limitatamente ai propalatori consapevoli delle
BUFALE, con una ostinazione e una “resistenza” degne di una Commissione
d’indagine (in senso lato: anche psicologico).
Distinti saluti,
V.
_____________________
Note
[1] Si veda, ad esempio, questo
articolo:
Corriere
della Sera L'ETA MEDIA È SUPERIORE DI DUE
ANNI RISPETTO ALLA FRANCIA E VICINA A QUELLA TEDESCA
Pensioni, «il
sistema (ora) è in sicurezza» Mastrapasqua, la riforma e il bilancio dell'Inps
Nei primi sei mesi del 2012 l'età media per
l'accesso alla pensione nel privato è stata di 61,3 anni
Il dato sull'aumento
dell'età media di pensionamento risente soprattutto dell'effetto combinato
dello scalino per la pensione di anzianità e dell'introduzione della finestra
mobile mentre non tiene ancora conto della riforma Monti-Fornero che
dispiegherà i suoi effetti a partire dal 2013.
28 luglio 2012
[2] Lettera n. 3 al Dott. Alberto
Brambilla sulle sue notizie false sulle pensioni
[3] Questo è più completo:
- - da 65 a 66 anni per i lavoratori dipendenti
uomini o 66 anni e 6 mesi per i lavoratori autonomi uomini,
mediante la “finestra” mobile di 12 o 18 mesi, che incorpora la “finestra”
fissa reintrodotta dalla Riforma Damiano;[i] quindi la Riforma
Fornero non c’entra.
-
da 60 a 61 anni, a decorrere dal 1°
gennaio 2011, e da 61 a 65 anni, a decorrere dal 1° gennaio 2012, (più
«finestra» di 12 mesi) per le lavoratrici dipendenti pubbliche;[ii]
quindi la Riforma Fornero non c’entra.
- da 60 a 65 anni (più «finestra» di 12 o 18 mesi) per le donne del settore privato, gradualmente entro il 2026 (2023, includendo l’adeguamento automatico alla speranza di vita);[iii] accelerato dalla Riforma Fornero, gradualmente entro il 2018;
- da 60 a 65 anni (più «finestra» di 12 o 18 mesi) per le donne del settore privato, gradualmente entro il 2026 (2023, includendo l’adeguamento automatico alla speranza di vita);[iii] accelerato dalla Riforma Fornero, gradualmente entro il 2018;
- - da 66 a 67 anni per TUTTI mediante
l’adeguamento alla speranza di vita, introdotto dalla Riforma Sacconi;[iv] quindi
la Riforma Fornero non c’entra.
[i] Riforma
Damiano L. 24.12.2007, n. 247; Riforma
Sacconi DL 78/2010, L. 122/2010, art. 12, commi da 1 a 6; DL 138/2011, L. 148/2011, art. 1, comma 21, per
l’estensione al comparto della scuola e dell’università.
[ii] DL 78/2009,
L. 102/2009, art. 22-ter, comma 1, modificato dal DL 78/2010, art. 12,
comma 12-sexies.
[iii]
DL 98/2011, L. 111/2011, art. 18,
comma 1, modificato dal DL 138, L. 148/2011, art. 1, comma 20.
[iv]
DL 78/2009, L. 102/2009, art. 22-ter, comma 2, modificato
sostanzialmente dal DL 78/2010,
L. 122/2010, art. 12, commi da 12-bis a 12-quinquies, modificato
per la decorrenza dal 2013 (quando è effettivamente decorso) dal DL 98/2011, L.
111/2011, art. 18, comma 4. Finora ci sono stati 3 scatti: 3 nel 2013, +4 nel
2016, +5 mesi nel 2019 = 1 anno, dal 1.1.2019.
[4] Il 12 gennaio
2020 alle 17.51 Saldutti Nicola <NSaldutti@rcs.it> ha scritto:
Buongiorno,
Buongiorno,
nei prossimi giorni metteremo il suo
chiarimento, le chiedo solo di ridurre la sua precisazione a 1300 battute,
Grazie
nicola saldutti
Caporedattore Economia
Inviato da iPhone
[5] Re: L’età di
pensionamento a 67 anni non è stata decisa dalla Riforma Fornero ma dalla
Riforma Sacconi.
v
12-01-2020 23:00
A Saldutti Nicola Copia Corriere-dellaSera-Lettere-e-Idee, Marro Enrico, info@itinerariprevidenziali.it, a.brambilla@itinerariprevidenziali.it, michaela.camilleri@itinerariprevidenziali.it, maurizio.sacconi@senato.it, damiano_c@camera.it, elsa.fornero@unito.it, ichino@pietroichino.it, ogiannino@yahoo.com, tito.boeri@unibocconi.it, pietro.garibaldi@carloalberto.org, segreteria.landini@cgil.it, segreteria.camusso@cgil.it, segreteria.ghiselli@cgil.it, nazionale@spi.cgil.it, segreteria.generale@cisl.it, segreteriagenerale@uil.it
Buonasera,
Reivio
la mia precisazione in dimensioni ridotte.
CC maurizio.sacconi@senato.it, damiano_c@camera.it, elsa.fornero@unito.it,
ichino@pietroichino.it, ogiannino@yahoo.com, tito.boeri@unibocconi.it, pietro.garibaldi@carloalberto.org,
Egr.
direttore Fontana,
In
riferimento ai recenti articoli di Alberto Brambilla sul Corriere del
27.12.2019 e del 9.1.2020, rilanciati da tutti i media, Le segnalo che l’età di
pensionamento a 67 anni non è stata decisa dalla Riforma Fornero, ma dalla ben
più severa (per allungamento dell’età di pensionamento e risparmio al 2060) Riforma
Sacconi: da 65 a 66 anni per i lavoratori dipendenti uomini o 66 anni e 6 mesi
per i lavoratori autonomi uomini,
mediante la “finestra” di 12 o 18 mesi; da 60 a 65 anni (più «finestra» di 12
mesi) per le lavoratrici dipendenti
pubbliche; da 60 a 65 anni (più «finestra» di 12 o 18 mesi) per
le donne del settore privato, gradualmente
entro il 2026 (2023,
includendo l’adeguamento automatico alla speranza di vita);
da 66 a 67 anni per TUTTI mediante l’adeguamento alla speranza di vita.
Riferimenti normativi: DL 78/2009, L. 102/2009, art. 22-ter; DL
78/2010, L. 122/2010, art. 12; DL 98/2011, L. 111/2011, art. 18; e DL 138/2011,
L. 148/2011, art. 1, commi da 20 a 23.
***
Vi ringrazio
della pubblicazione, ma trovo davvero utile aggiungere che la DISINFORMAZIONE
sulle pensioni (che costituisce quella che io ho battezzato la Seconda più
grande Bufala del XXI secolo; la Prima riguarda le manovre correttive della XVI
legislatura, che ha avuto per vittime 60 milioni di Italiani, inclusi quasi
tutti gli economisti, e poi l’estero, inclusi premi Nobel e giornali
prestigiosi; e la Terza gli obiettivi statutari della BCE, che ha colpito
perfino la nostra banca centrale) richiederebbe ben altro, poiché ha
fatto anch’essa in Italia 60 milioni di vittime, oltre all’estero, assumendo
ormai una dimensione mondiale. Per responsabilità di tutti i media, dimentichi
di ciò che scrivevano nel 2012 sugli effetti portentosi della Riforma Sacconi
(i quali adesso vengono erroneamente attribuiti da TUTTI alla Riforma Fornero);
e, in particolare, di alcuni esperti previdenziali: tra i principali – come ho
dimostrato per tabulas nel mio saggio, nel mio blog, e nelle mie decine
di lettere “circolari” -, anche per la loro notorietà, si annoverano Elsa
Fornero, a mio avviso fin dalla ‘anomala’ struttura e formulazione del testo
della sua Riforma (si veda, ad esempio, proprio il caso dell’aumento a 66 anni
della pensione di vecchiaia o di 41 anni e 3 mesi della pensione anticipata,
che le viene erroneamente attribuito, com’ella stessa incongruamente lamenta
nel suo libro del 2018), Maurizio Sacconi, Cesare Damiano, Giuliano Cazzola,
Oscar Giannino, Tito Boeri, Pietro Garibaldi, Pietro Ichino, Alberto Brambilla,
ai quali ho scritto numerose volte, ma o non leggono le e-mail e pec o palesano
un’ostinazione degna di miglior causa e che andrebbe indagata sotto il profilo
psicologico e stigmatizzata (stigmatizzare = deplorare severamente e
pubblicamente); ri-trovate tutte le lettere nel mio blog http://vincesko.blogspot.it. Ai quali si aggiungono ministri, parlamentari, alti
dirigenti pubblici, sindacalisti (perfino della CGIL, che fu l’unico sindacato
ad opporsi nel 2010-11 alla severissima Riforma SACCONI ed avrebbe tutto
l’interesse a combattere le BUFALE sulle pensioni, non ad alimentarle, come
fanno Camusso, Landini, Ghiselli, Pedretti, che ignorano le norme
pensionistiche ed imitano le “complici” di Sacconi e Tremonti, CISL e UIL),
governatori di banca centrale, giornali stranieri prestigiosi, OCSE, FMI, ecc.
Essa ha
avuto – ed in parte ha ancora - insieme alle altre due un impatto molto
negativo sull’Italia, poiché – come ho osservato in una mia recente lettera al giornale economico
tedesco Handelsblatt - i pregiudizi verso l’Italia (coltivati anche – e
soprattutto - dalla tecnostruttura UE a trazione tedesca e olandese) sono
alimentati spesso da false notizie o, peggio, notizie false, provenienti
in primo luogo dall’Italia. Come avvenne in particolare durante l’anno orribile
2011, ma continua tutt’oggi. E non è necessario essere patrioti sfegatati
per ritenerla una prassi autolesionistica e profondamente antitaliana.
In conclusione, segnalo che quasi
l’unico che abbia risposto finora al mio centinaio di lettere, inviate a
migliaia di destinatari, è stato il Quirinale, che avevo coinvolto come extrema
ratio nel caso dell’errata interpretazione del Ragioniere Generale dello
Stato e della Direttrice Generale Previdenza delle chiarissime norme della
Riforma Fornero e della Riforma Sacconi relative all’adeguamento dell’età di
pensionamento alla speranza di vita. È sconfortante constatare che neppure
l’inoltro delle mie osservazioni da parte del Quirinale al Ministero del Lavoro
e delle politiche sociali è riuscito, sei mesi dopo, ad evitare che la
burocrazia ripetesse tale errata interpretazione nel decreto direttoriale del
5.11.2019. E
che nessun altro dei destinatari (segnatamente gli esperti) mi abbia dato una
mano in questa difficilissima incombenza, avendo a che fare col moloch della
terribile burocrazia italiana, la peggiore dell’Europa occidentale (si veda il
poscritto nella mia lettera a RGS).
Dopodiché sono tornato alla carica, prima con i predetti due alti dirigenti e poi con la Ministra. Ma (i) a un cittadino normale è
precluso ricevere informazioni dalla segreteria del RGS e perfino accedere
telefonicamente alla segreteria del Ministro del Lavoro (che forse ignora
l’esistenza della Riforma SACCONI, poiché non la cita mai); mentre, essendo il
numero diretto pubblicato sul suo sito, (ii) ho attualmente in corso
un’interlocuzione con la Direzione Generale Previdenza, che ha riconosciuto la
bontà delle mie osservazioni e ha delegato per la risposta un funzionario, che
però è spesso assente e dopo due mesi non mi ha ancora risposto. Vale forse la
pena di precisare che io sono già in pensione e faccio questo soltanto per
contrastare le BUFALE, a me particolarmente invise (‘vizio’ che andrebbe
anch’esso indagato…), e per i milioni di futuri pensionandi, inclusi voi che
leggete (ma sembra che non vi freghi niente).
Cordialissimi
saluti,
V.
PS: Vi sarei
grato se mi poteste avvisare del giorno di uscita della mia precisazione.
[6] Lettera
al direttore de LINKIESTA Christian Rocca (e a tutti i media) sulle loro false notizie sulle pensioni
Post collegato:
Lettera:
Le BUFALE del Sole 24 Ore (e di tutti i media) sulla Riforma delle
pensioni Fornero_20-01-2020
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