Pubblico la lettera che ho
inviato, il 14 gennaio scorso, al giornalista Stefano Mensurati, conduttore
della trasmissione Tra poco in edicola di Radio1 RAI, sulla questione delle BUFALE propalate da
quasi 10 anni sulla Riforma delle pensioni Fornero. Sono intervenuto qualche
volta in diretta telefonica per contrastarne qualcuna, come è avvenuto la notte
prima che gli inviassi questa lettera, ad opera del responsabile Welfare della
CGIL, Roberto Ghiselli, che, almeno in teoria, dovrebbe essere un esperto della
materia pensionistica. A Ghiselli, come scrivo nella lettera, ho fatto omaggio
del mio saggio, che al capitolo 2 esamina proprio tale materia, ed ho inviato
decine di lettere “circolari” sulle false notizie sulle pensioni. Ad oggi non
ho ricevuto nessuna risposta.
14-01-2020 17:27
A trapocoinedicola@rai.it
Egr. dott.
Mensurati,
La Sua reazione ieri notte a difesa
dell’indifendibile compagno Ghisleri della CGIL, al quale ho fatto omaggio del
mio saggio e inviate tutte le decine di lettere di interesse dei sindacati,
qualche volta telefonando alla sua segreteria per accertarmi che fossero poste
alla sua attenzione (come ho fatto anche stamattina, ma non sono riuscito a
parlargli) mi ha sorpreso.
Io, da perfetto ignorante fino ad
allora (vede? non ho paura di definirmi tale, quando lo sono), m’interesso di
pensioni dal 2010, quando mi mancava un anno per il pensionamento e, purtroppo,
scoppiò la crisi greca, che indusse l’UE a chiedere anche all’Italia una stretta
fiscale e sulle pensioni. Allora il Governo Berlusconi varò la prima manovra
anticrisi, il DL 78 del 31 maggio 2010, di 62 mld cumulati a valere per il
triennio successivo (ma le misure strutturali valgono tuttora), al cui art. 12
c’è la severissima Riforma SACCONI, che, tra le altre cose, aumentò l'età di
pensionamento sia di vecchiaia che di anzianità, e perciò mi rinviò di un anno
il pensionamento di vecchiaia da 65 a 66 anni, portando la “finestra” fissa,
introdotta dalla Riforma Damiano nel 2007, da 4 a 12 mesi per i dipendenti e a
18 per gli autonomi; e modificò sostanzialmente l’adeguamento alla speranza di
vita (ch’egli aveva introdotto un anno prima col DL 78/2009, art. 22-ter,
comma 2, cioè 2 anni prima che arrivasse Elsa Fornero, alla quale viene
erroneamente attribuito) relativamente alla pensione di vecchiaia, alle “quote”
e all’assegno sociale, che poi, attraverso 3 scatti rispettivamente di 3+4+5=12
mesi, ha portato l’età di pensionamento di vecchiaia da 66 a 67 anni
dall’1.1.2019. Ma (anche) Ghiselli lo imputa a Fornero (sic!).
La CGIL fu l’unico sindacato ad
opporsi e, considerate le critiche che riceve nel Web per non essersi opposto
alla Riforma Fornero, avrebbe tutto l’interesse a chiarire chi ha fatto che
cosa in tema di pensioni, non ad attribuire i 67 anni e i 1.000 mld di
risparmio alla Riforma Fornero, come improvvidamente e incredibilmente ha fatto
ieri notte Roberto Ghiselli, alimentando la damnatio memoriae della
severissima Riforma SACCONI e rivelando che non ha letto affatto lo studio di
RGS LE TENDENZE DI MEDIO-LUNGO PERIODO DEL SISTEMA PENSIONISTICO E SOCIO-SANITARIO – AGGIORNAMENTO 2017, che io esamino nel mio saggio rilevandone
le incongruenze e dove si analizza il risparmio al 2060 delle riforme delle pensioni
dal 2004 (che sono 4: Maroni, 2004; Damiano, 2007; SACCONI, 2010 e 2011; e
Fornero, 2011) e ne parla per sentito dire.
Tornando a Lei, io penso che un
bravo giornalista debba fare esplicitamente o implicitamente del fact
cheking e non alimentare le BUFALE. Lei è bravo, ha una voce che “passa”,
talvolta perfino corregge gli interlocutori quando crede di padroneggiare
l’argomento, ma ha un pessimo rapporto con alcune parole: come ignoranza e
censura. E soprattutto con la Riforma delle pensioni Fornero. Capisco che, da
quando ascolto la Sua trasmissione e, soltanto quando sento delle BUFALE
enormi, intervengo per correggerle (come ho fatto obtorto collo ieri
notte), le ho rotto il giocattolo che attira audience di parlar male
della Riforma Fornero, come fanno tutte le trasmissioni, 60 milioni di Italiani
e quasi tutti gli esperti. Ma questo non l’autorizza ad alimentare la
universale DISINFORMAZIONE sulle pensioni, anziché contrastarla.
Le pensioni sono regolate da leggi,
emanate dal Parlamento e promulgate dal Presidente della Repubblica, al termine
di un iter che coinvolge i servizi del Parlamento (gli ottimi e dettagliati
dossier delle leggi elaborati dal Servizio Studi della Camera dei Deputati sono
stati per il mio saggio e sono tra le mie principali e più affidabili fonti).
Quindi è tutto verificabile, e se si vuole si può distinguere il grano dal
loglio, il vero dal falso. La Sua trasmissione Tra poco in edicola è
inclusa da circa un anno nella mia mailing list e quindi ha ricevuto
finora alcune mie decine di lettere “circolari”, diverse delle quali hanno
riguardato le pensioni. In esse, ci sono sempre tutti i riferimenti legislativi
a sostegno delle mie osservazioni critiche sugli autori delle BUFALE scritte o
verbali ai quali le lettere, talvolta pec, sono indirizzate, da ultimo la
risposta che ho inviato a Nicola Saldutti, caporedattore Economia del Corriere
della Sera, sulle BUFALE diffuse sullo stesso Corriere da Alberto
Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali, sulla Riforma Fornero, e dove
c’erano i riferimenti legislativi, che peraltro ho dovuto ridurre per ragioni
di spazio (tra poco ne invierò un’altra, via pec, al giornale on-line
LINKIESTA). Non ne ha letta nessuna? Se non le ha lette ha fatto malissimo. Le
legga e così sarà in grado finalmente di distinguere chi dice il vero e chi il
falso. Ammesso che Lei ami conoscere la verità, e non cullarsi comodamente nel
pregiudizio e nell’ignoranza.
Cordiali saluti,
V.
PS: Se mi
comunica il Suo indirizzo email ed è iscritto o intende iscriversi ad Amazon,
Le farò omaggio del mio saggio in ebook, di 310 pagine e corredato da 480 note.
Nella postfazione c’è il commento di Elsa Fornero, che io critico severamente
nel mio, naturalmente per tabulas, perché la considero tra i principali
responsabili della DISINFORMAZIONE ormai mondiale che circonda le pensioni
italiane, la quale attesta che nella mia analisi mi sono attenuto alle norme di
legge. Se preferisce può comunicarmi quello postale della sede della Sua
trasmissione e le invierò, tramite Amazon, il cartaceo, che ho appena finito di
revisionare. Attendo un Suo cortese riscontro di presa visione.
Pubblicherò
questa lettera e la Sua eventuale risposta nel mio blog. Ometto questa volta,
in via eccezionale, di indirizzarla p.c. ad altri destinatari.
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