sabato 25 gennaio 2020

Lettera al Professor Peter Bofinger sugli obiettivi statutari della BCE




Pubblico la lettera che ho inviato, in data 7 gennaio, al professor Peter Bofinger economista tedesco ed ex membro del Consiglio degli Esperti Economici, dopo aver letto un suo articolo sugli obiettivi statutari della BCE. Ad oggi non ho ricevuto nessuna risposta.

Lettera al Professor Peter Bofinger sugli obiettivi statutari della BCE
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7/1/2020 17:06
A  peter.bofinger@uni-wuerzburg.de 
  
Egr. Prof. Peter Bofinger,
Ho letto il Suo interessante articolo Time is ripe for a new ECB strategy.[1] Mi permetta di osservare che la scarsa comprensione del pubblico, inclusi gli esperti, è voluta. Per responsabilità principale della BCE, che nasconde sistematicamente che la BCE non ha soltanto l’obiettivo della stabilità dei prezzi. Come, invece, si deduce facilmente dal titolo dell’art. 2 Statuto BCE: al plurale. Con l’ausilio, non so se volontario o involontario, della Commissione Europea, che riporta nel suo sito la seguente descrizione errata delle funzioni della BCE, ma rinvia per il secondo obiettivo al link Lista completa dei compiti della BCE:
«La Banca centrale europea (BCE) gestisce l'euro e definisce e attua la politica economica e monetaria dell'UE. Il suo compito principale è mantenere la stabilità dei prezzi, favorendo in tal modo la crescita e l'occupazione.»

Ma fino al 2015 era peggio. Ecco quanto compariva sul sito ufficiale della Commissione:
«La Banca centrale europea (BCE, con sede a Francoforte, in Germania) gestisce l'euro, la moneta unica dell'UE, e garantisce la stabilità dei prezzi nell'UE. La BCE contribuisce anche a definire e attuare la politica economica e monetaria dell'UE.
Obiettivo
La Banca centrale europea (BCE) è una delle istituzioni dell'UE. I suoi obiettivi principali sono:
• mantenere la stabilità dei prezzi (tenendo sotto controllo l'inflazione) specialmente nei paesi dell'area dell'euro
• mantenere stabile il sistema finanziario, assicurandosi che i mercati finanziari e le istituzioni siano controllati in modo appropriato.
La Banca lavora in collaborazione con le banche centrali dei 28 paesi dell'UE. Insieme costituiscono il Sistema europeo delle banche centrali (SEBC). Ne deriva così una cooperazione tra le banche centrali dell'area dell'euro, detta anche eurozona, ovvero i 18 paesi dell'UE che hanno adottato la moneta unica. La cooperazione all'interno di questo gruppo di banche è chiamata Eurosistema.»

Da semplice cittadino europeo, contrasto questa inadempienza della BCE da alcuni anni, anche presentando, nel 2014, una petizione al Parlamento Europeo.

A mio avviso, come conferma il professor Daniele Ciravegna dell’Università di Torino, da anni sono la Commissione Europea e la BCE a non rispettare i Trattati. Sarebbe utile che professori del Suo livello approfondissero e, se lo ritengano, divulgassero questa grave responsabilità degli Organi apicali dell’Unione Europea.
Per non ripetermi, Le segnalo:
(i) la mia recentissima Lettera alla Banca d’Italia sulla sua errata citazione dello Statuto BCE, chiedendole “una analisi critica dell’art. 2 Statuto BCE, fedele alla lettera e allo spirito dello Statuto BCE, derivato dai Trattati”.
Alla quale aggiungo, su aspetti collaterali legati comunque alla cattiva informazione:
(ii) la mia recentissima lettera ad Handelsblatt.
Cordiali saluti,
V.


[1] I tempi sono maturi per una nuova strategia della BCE
di Peter Bofinger - 6 gennaio 2020
Non è tanto ciò che la Banca centrale europea sta facendo che è sbagliato ma in quanto non inquadra la comprensione del pubblico. La prossima strategia della BCE, scrive Peter Bofinger, dovrebbe farlo.


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http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2868395.html





2 commenti:

  1. Buongiorno dottore
    ho scoperto ora il suo blog e le sue scoperte.
    Posto quindi che Berlusconi anche se lo nega ha seguito pedissequamente le direttive della letterina della BCE, e che quindi Monti ha solo finito il lavoro, e posto che la BCE intenzionalmente non ottempera al suo statuto mirando solo ad affossarli, la domanda successiva è perché.
    Le insiste molto nel fatto che Berlusconi e non Monti è il responsabile della strage italiana, ma in realtà io leggo che la vera manina dietro è la Germania tramite la BCE.
    La domanda che le pongo quindi è: a suo parere lo strozzamento della economia italiana è semplicemente un atto di guerra tedesco in modo da farci fuori come economia concorrente? Avrà mai fine? In che modo ci possiamo salvare, secondo la sua idea?
    Grazie dell'attenzione

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    1. Buonasera,
      Più che “scoperte” sono il frutto di un’osservazione dei fatti e di un’analisi quasi decennale delle fonti originarie e dei dati.
      Il mio giudizio e la mia opera (purtroppo solitaria) di contrasto alla DISINFORMAZIONE generale, ormai mondiale, si riferiscono in particolare alla XVI legislatura (2008-2013, governi Berlusconi e Monti).
      Ed alle violazioni statutarie della BCE in quel periodo e fino al gennaio 2015, quando finalmente ha deciso il QE.
      L’Italia è la terza economia dell’Eurozona e la seconda manifattura d’Europa, quindi non proprio l’ultima della classifica; ha punti di forza e punti di debolezza (tra questi ultimi, il Mezzogiorno); una ricchezza elevata; se si fa il minimo sindacale nel senso dell’efficienza, della riqualificazione della spesa pubblica e dell’equità, non necessita di nessun salvataggio esterno.
      L’ottica va più utilmente posta: (i) sulla competizione infra UE, con particolare riguardo alla divergenza d’interessi tra i Paesi del Nord e i cosiddetti Piigs, che si riflette sull’interpretazione e sull’applicazione delle regole UE (inclusa la BCE); e (ii) sul progetto egemonico franco-tedesco sull’Italia: questo non lo sostiene un sovranista, ma l’ex direttore del Sole 24 ore, Roberto Napoletano, nel suo libro, che io commento ampiamente nel mio saggio e sul quale concordo.
      Grazie del commento e della condivisione.

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