giovedì 6 giugno 2019

La Commissione Europea raccomanda contro l’Italia la procedura d’infrazione per debito eccessivo




Ue, la Commissione raccomanda la procedura contro l'Italia. Il governo: "Ora dialogo"
Il report dell'esecutivo Ue: "Debito pesa per 38.400 euro ad abitante oltre a 1000 euro all'anno per rifinanziarlo". Conte: "Manovra bis non all'orizzonte". Dombrovskis: "Dall'esecutivo danni all'economia"

Di Maio e Salvini sono due incompetenti, ma questa storia del debito è una fesseria, che conferma il doppio standard applicato dalla Commissione contro l'Italia. Ma poiché non può contestare il deficit, perché il fiscal compact è ibernato, allora contesta il debito, finora mai contestato a nessun Paese dell’Unione Europea
Nel 2012 abbiamo pagato 86 mld di interessi passivi sul debito pubblico (inclusi 3 mld per i derivati), ora ne paghiamo 65, ancorché il debito pubblico sia cresciuto da allora di oltre 300 mld1. Scomponendo le determinanti, infatti, l’effetto tasso d'interesse (doppio o triplo di quello francese e tedesco) sull’ammontare e sulla dinamica del debito pubblico (che, per effetto degli interessi, si autoalimenta) è rilevante, in barba all’obiettivo strategico UE della convergenza.
Un rapporto serio, razionale, efficace tra l’UE e l’Italia dovrebbe contemplare un accordo politico basato su uno scambio tra politica di bilancio rigorosa e calo del tasso d’interesse, oggettivamente abnorme in base ai fondamentali (avanzo primario, sostenibilità del sistema pensionistico nel lungo periodo, saldo positivo delle partite correnti, debito totale pubblico e privato), in modo da liberare fino ad una trentina di miliardi all’anno, rivenienti dalla diminuzione della spesa per interessi, per sostenere la crescita economica e dell’occupazione.
Peraltro, l’80% degli acquisti BCE è detenuto dalla Banca d’Italia, che gira il 95% del suo utile d’esercizio al Governo (6 mld quest’anno per il 2018). La stessa BCE distribuisce fino all’80% del suo utile agli Stati membri, in ragione delle rispettive quote nel capitale della BCE.
Io ricorrerei anche alla Corte di Giustizia Europea contro la formula astrusa del deficit strutturale, che la stessa Commissione giudica inaffidabile, e che ritiene la disoccupazione del 10% “normale”. Usando il criterio applicato ad esempio dall’OCSE e da altri, l’Italia ha già raggiunto da anni il pareggio strutturale di bilancio ed ha un margine per aumentare il deficit. Ovviamente, è rilevante come lo si destina: a spesa corrente o a investimenti.
Ed invece il peggio, con Salvini - che era considerato dai decani della Lega Nord una scheggia impazzita -, probabilmente deve ancora venire.

[1] Traggo dal mio libro “LE TRE PIU’ GRANDI BUFALE DEL XXI SECOLO”: “il debito italiano (dati del PIL revisionati dall’ISTAT) è passato dal 100% nel 2008 (1.650 miliardi, 2° governo Prodi) al 116,5% nel 2011 (4° governo Berlusconi, durato quasi 3 anni e mezzo) passando da 1.650 a 1.910 miliardi con un aumento di 260 miliardi (inclusi 13 miliardi per aiuti agli altri Paesi, di cui 10 miliardi per prestito bilaterale alla Grecia e 3 miliardi al Fondo salva-Stati), al 128% e 2.040 miliardi (inclusi 30 miliardi per contributi al Fondo salva-Stati) col Governo Monti, e, infine, al lordo di 58 miliardi di sostegni, al circa 131% attuale con 2.323 miliardi al 30.6.2018, quindi è ulteriormente aumentato in cinque anni e tre mesi di 273 mld, con un incremento percentuale dal 2008 del rapporto debito/PIL pari al +31,0%;”.
Quindi, il debito pubblico è aumentato col governo Berlusconi (3 anni e mezzo) di 260 mld, di cui 13 di “sostegni ai Paesi in crisi”, quindi di 247 mld; col governo Monti (un anno e mezzo) di 130 mld, di cui 30 mld di “sostegni”, quindi di 100 mld. In più, occorre scorporare le rispettive quote di debito pubblico per “pagamento debiti pregressi PA” e “disponibilità liquide Tesoro” (v. libro).


Post e articoli collegati

Fiscal compact, piove, anzi diluvia, sul bagnato. Alcune contromisure

Commissione UE, due pesi e due misure

Carlo Clericetti  -  8 MAG 2019
Robin contro l’output gap
Possiamo aggiungere che il Nairu stimato per l’Italia corrisponde al tasso di disoccupazione che effettivamente si registra. In altre parole, l’equilibrio della nostra economia, secondo la Commissione, comporta un tasso di disoccupazione a doppia cifra. C’è bisogno di ulteriori commenti?

Di chi è l’oro detenuto dalla Banca d’Italia
Io sono miscredente, ma una delle cose in cui credo con una certa sicurezza è che la Banca d’Italia è un Istituto di diritto pubblico, in definitiva di proprietà dello Stato. Come è confermato dalla ripartizione dell’utile, che risponde ad uno schema definito[4]: nel 2018, 3,36 mld al Tesoro e appena 218 mln a quelli che la vulgata dei propalatori di BUFALE alla Borghi ritiene siano i proprietari.[5] Nel 2019, 5.710 milioni allo Stato e appena 227 milioni ai Partecipanti.[6]
NB: Vale la pena di evidenziare che lo Stato (Tesoro) non è titolare di neppure una quota della Banca d’Italia.
https://vincesko.blogspot.com/2019/04/di-chi-e-loro-detenuto-dalla-banca.html    


**********





Nessun commento:

Posta un commento