Pare che i conti della serva
attestino che:
- congelare l’aumento dell’IVA
costi 23 mld (all’anno);
- la “flat tax” costi almeno
30 mld (all’anno);
- compensare la mancata
vendita di beni pubblici, già messa a bilancio, costi 18 mld (all’anno).
Totale 71 miliardi annui.
Ai quali va aggiunto l’aumento
della spesa per interessi, causato dalle grida salviniane.
Quali sono le coperture?
• Per l’IVA, non ci sono;
• per la “flat tax”, si interverrà con la
rimodulazione delle deduzioni e detrazioni, ma allora diventa una partita di
giro;
• per sostituire la vendita
dei beni, non si sa.
L’aumento
delle entrate da imposte derivanti dalla eventuale crescita causata dallo shock
fiscale è aleatorio, soprattutto se (i) le classi beneficiarie, come si ventila
per la “flat tax”, saranno i ricchi e i più abbienti, a bassa propensione al consumo; e (ii) l’aumento di
reddito si trasformerà in tutto o in parte in risparmio e non in investimenti e
in consumi.
Se è così, guardiamoci dai matti
incompetenti, reticenti e turlupinatori.
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