Banche e acciaio, è guerra tra
l'Italia e l'Ue: bocciati gli aiuti all'Ilva
Formale apertura della procedura di infrazione. Pronti tre ricorsi alla
Corte
di
CLAUDIO TITO
24
dicembre 2015
Dilettanti allo sbaraglio o ciurlatori nel manico.[1]
Il modo peggiore per trattare con gli arroganti è l'acquiescenza, per cui è
positivo che il ridiventato tosto Renzi – perché evidentemente sollecitato da
poteri forti (banche ed ENI), non dai soliti poveri cristi finora massacrati
impunemente - abbia ripreso il viso dell’arme con l’UE e la Germania.[2]
Ma comunque non ci siamo affatto: è ridicolo "ventilare"
l'ipotesi del ricorso alla Corte di Giustizia europea come se fosse un’arma
letale, mentre è un atto normalissimo in una UNIONE di Stati di DIRITTO, usato
da tutti i Paesi, perfino dalla Germania quando non può imporre le sue tesi
attraverso la prona Commissione europea o il controllato Consiglio Europeo,
come avvenne nel caso degli OMT (acquisti illimitati di titoli pubblici da
parte della BCE).
Il problema, come si dice, è a monte e attiene allo strapotere della
Germania sia nella definizione che nell'interpretazione ed applicazione delle
regole, con la complicità di fatto del PSE, il cui capogruppo, indicato da
Renzi, leader del partito maggiore nel Parlamento europeo, è ora l’italiano
Pittella, uno dei responsabili della débacle dei socialisti nelle trattative
per la formazione della Commissione europea, nella quale il PPE controllato
dalla Germania, pur avendo preso pochi voti in più rispetto al PSE alle
elezioni europee, ha 13 commissari oltre al presidente, mentre il PSE ne ha
soltanto 8.[3]
Occorre maggiore durezza, ora che si sono implementate le asserite
salvifiche riforme strutturali che tanto piacciono ai neo-liberisti. Perché, ad
esempio, l'Italia non pone sul tavolo con forza la violazione del limite del 6%
(già sovradimensionato e fatto a sua misura) del surplus commerciale da parte
della Germania, che tanti danni arreca e costringe gli altri Paesi ad
aggiustamenti infiniti basati esclusivamente sulla deflazione dei salari e dei
diritti?[4]
La flessibilità concessa dall'UE all’Italia dello 0,1% (alla Spagna del
popolare Rajoy, negli ultimi 3 anni, è stato concesso un rapporto deficit/Pil fino
al 7%; un po’ meno alla Francia) è un pannicello caldo somministrato ad un
malato grave; l'Italia, dopo aver perso, a causa della crisi esacerbata e resa
lunghissima dalla famigerata austerità espansiva imposta dalla Germania, il 25%
del suo apparato industriale, costretta nella camicia di forza del fiscal
compact, esiziale in recessione poiché questa si autoalimenta, è destinata,
checché ne dica il PdC Renzi, ad un inarrestabile declino.
Trattare con la, ad essa sottomessa, Commissione europea significa fare il
gioco della Germania: è questa che va stanata! E lo può decidere e fare solo
Renzi, se davvero è ridiventato tosto, rimuovendo se occorre dal loro posto i
prudenti Padoan e Pittella.
L'attuale assetto incompleto dell'UE/BCE/Euro è squilibrato a favore della
Germania, che è quella che ne trae i massimi vantaggi, a detrimento dei partner europei, in particolare quelli
periferici. Altro che svenarsi per l'Europa, come raccontano con improntitudine
i Tedeschi, diventati bravissimi interpreti del detto napoletano del chiagne e
fotte![5] Segua l'Italia il suggerimento di politici ed intellettuali tedeschi,
altro che litigare per un misero 0,2% di flessibilità: solo le minacce forti,
come l'uscita dall'Euro, possono sortire qualche effetto con l'arrogante ed
egoista Germania.[6]
[1] Ciurlare nel manico
Cosa significa l’espressione “ciurlare nel manico”?
[2] Il ridiventato tosto Renzi in ambito UE, nella
contrapposizione inevitabile con la Germania per evitare il declino
dell’Italia, si disferà dei prudenti Padoan e Pittella?
[3] L’ex marxista Jean-Claude Juncker
[4] Dialogo sul surplus commerciale eccessivo e il
taglio dei salari
BANCHE: NEL PANICO PURE LE ÉLITE, E BERLINO CI
CONSIGLIA LA TROIKA
POSTED BY REDAZIONE - 24 DICEMBRE 2015
[5] Il chiagne e fotte dei furbi “bottegai” tedeschi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747517.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-chiagne-e-fotte-dei-furbi-bottegai.html
L’arrogante
predominio tedesco, il salvataggio della Grecia e l’abuso delle stupide regole
UE http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2828301.html
oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/larrogante-predominio-tedesco-il.html
[6] La Germania non vuole assumersi l’onere di Paese guida e in più, forse per ottusità, sicuramente per egoismo ed arroganza, applica le regole a suo esclusivo beneficio. Essa è l’unico Paese avvantaggiato dall’attuale assetto monco UE/BCE/Euro; essa non è, come qualche italiano germanofilo pretende, il capro espiatorio ma il carnefice e l’affossatore dell’UE, poiché impone una demenziale politica austeritaria e rifiuta di contribuire alla riduzione degli squilibri strutturali (ben rappresentati dal suo enorme surplus commerciale infra UE), da essa stessa causati, sia grazie alla sua forza economica, sia grazie a pratiche scorrette e sleali verso i partner EUZ (dumping salariale, finanziato per giunta con soldi pubblici - che è vietato dalle regole UE - resi disponibili dal deficit eccessivo 2003-2005 preteso in violazione delle regole che aveva imposte a tutti).
Occorre forse un’azione forte, nel senso suggerito, tra gli altri, dalla tedesca Ulrike Herrmann, corrispondente economica per il quotidiano Tageszeitung.
Consigli per il nuovo premier: “L’Italia dovrebbe ricattare la Germania minacciando l’uscita dall’euro”
http://keynesblog.com/2013/02/18/consigli-per-il-nuovo-premier-litalia-dovrebbe-ricattare-la-germania-minacciando-luscita-dalleuro/
http://keynesblog.com/2013/02/18/consigli-per-il-nuovo-premier-litalia-dovrebbe-ricattare-la-germania-minacciando-luscita-dalleuro/
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Per RINO FORMICA, il caso banche documenta la vera natura del renzismo: una
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Capitale.
ILSUSSIDIARIO.NET
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