Pochi giorni fa, in un’intervista al Corriere della Sera, il presidente della
Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato Massimo “Mucchetti si
dice non stupito che le banche siano saltate, perché “erano marce. Mi ha
colpito, invece, che non siano state ricapitalizzate attraverso il Fondo
interbancario di garanzia dei depositi solo perché la Direzione Ue per la
Concorrenza ha espresso un orientamento contrario. A suo dire il Fondo avrebbe
natura pubblica, e dunque il suo intervento costituirebbe aiuto di Stato,
perché istituito per legge e con un esponente della Banca d’Italia in
consiglio. Un po’ poco ove si consideri che i quattrini del fondo li mettono le
banche”.
Per
Mucchetti – aggiunge l’Ansa – l’Italia avrebbe dovuto “tirare diritto, lasciar
formalizzare l’orientamento e, ove fosse, impugnarlo. Il Lussemburgo si è
difeso sul tax ruling e ha subito impugnato la procedura d’infrazione. E
invece, meno coraggiosi del Granducato, abbiamo colpito, oltre agli azionisti
com’era nell’ordine delle cose, anche gli obbligazionisti subordinati, che
rappresenta la novità, discutibile, delle nuove regole di risoluzione”.[1]
Ora il ministro Delrio ci informa che la
colpa della resa all’imposizione dell’UE, anzi alla semplice comunicazione
informale di una delle direzioni dell’UE, è del ministro Padoan.[2] Sono mesi che osservo che l’ex
tosto Renzi si è fatto “addomesticare” dal burocrate prudente Padoan.[3]
Dall’altro ieri,[4] Renzi sembra aver ripreso il viso dell’armi con l’egemone,
egoista ed arrogante Germania,[5]
stimolato presumibilmente da poteri forti come le banche e l’ENI. Ed “avrebbe
deciso di sostituire in anticipo il
rappresentante permanente Sannino, incline al dialogo e alla mediazione, con
l’ambasciatore d’Italia a Mosca, pronto a portare in Europa la linea
rottamatrice del premier”. Infatti, “Incline al dialogo e a trovare compromessi, l’attuale
ambasciatore, grande conoscitore della macchina europea, non rappresenterebbe
in pieno la linea muscolare che Renzi vuole portare a Bruxelles: quella di
un’Italia pronta a farsi sentire su tutti i dossier e a prendere anche
posizioni scomode”.[6]
Ma la cartina di tornasole della sua
determinazione ad andare allo scontro con l’UE (e la Germania) sarà il
trattamento che riserverà ad altre due figure chiave: il capogruppo PSE al
Parlamento Europeo, Gianni Pittella, uno dei responsabili della débacle dei socialisti nella trattativa
con il PPE sulla formazione della Commissione europea,[7] e, appunto, il ministro burocrate prudente Padoan, latore degli
input austeritari dell’Unione europea.[8]
Se ne disferà ritenendoli un freno, una volta deciso che il dado è tratto, o li
userà come necessari strumenti per praticare una tattica da stop and go nella
contrapposizione inevitabile con la Germania, per evitare il declino
irreversibile dell’Italia?
[1] Il caso-Boschi scuote il Partito Democratico Mucchetti
attacca: “Il padre dovrebbe rispondere”
By Redazione
on 14 dicembre 2015
[2] Graziano Delrio: "Sul
Salva banche ha trattato Padoan. Il Salva Carrai? Iniziativa parlamentare, il
governo non c'entra"
Angela Mauro
Pubblicato: 19/12/2015
12:08 CET Aggiornato: 19/12/2015 12:08 CET
[3] UE,
classifica (personale) dei mediocri
[4] Vertice Ue, Renzi
attacca Merkel sulle banche: “Non raccontate che donate sangue all’Europa”
Alta tensione sullo
schema dei depositi. Il premier: «Cara Angela, perché ti opponi?»
18/12/2015
[5] L’arrogante
predominio tedesco, il salvataggio della Grecia e l’abuso delle stupide regole
UE http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2828301.html
oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/larrogante-predominio-tedesco-il.html
[6]
Renzi pronto a sostituire in anticipo l’ambasciatore
italiano presso l’Ue
17 dicembre 2015
[7] L’ex marxista Jean-Claude Juncker
[8] PD, non paradosso, ma mutazione degli interessi
rappresentati
Articoli collegati:
Guarda la combinazione, oggi su La Stampa, a distanza di tre giorni dallo scontro del PdC Renzi con la cancelliera Merkel e le sue critiche all'UE, c’è questa a dir poco tempestiva intervista, fatta presumibilmente ieri, al ministro-burocrate-prudente Padoan, che, per emulare il suo capo e conservare la cadrega, critica la Germania e l’UE, ma lo fa nel modo suo solito, definendo prudentemente la soluzione strampalata data al salvataggio delle quattro piccole banche che egli stesso ha contrattato e poi eseguito “posizioni discutibili”.
“Sulle banche italiane da Ue e Germania posizioni
discutibili”
Il ministro: con le
nuove regole, Bankitalia potrà vietare i bond rischiosi. A gennaio riforma del
credito cooperativo. Incentivi sui prestiti incagliati
ALESSANDRO
BARBERA
20/12/2015
http://www.lastampa.it/2015/12/20/economia/sulle-banche-italiane-da-ue-e-germania-posizioni-discutibili-DjMuCJWb6rGp3KwcB23oKJ/pagina.html
Juncker attacca Renzi: non offenda la Commissione Ue, la flessibilità l'ho introdotta io
http://www.lastampa.it/2015/12/20/economia/sulle-banche-italiane-da-ue-e-germania-posizioni-discutibili-DjMuCJWb6rGp3KwcB23oKJ/pagina.html
Juncker attacca Renzi: non offenda la Commissione Ue, la flessibilità l'ho introdotta io
dal nostro corrispondente Beda Romano 15 gennaio 2016
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-01-15/juncker-attacca-renzi-non-offenda-commissione-ue-flessibilita-ho-introdotta-io--131137.shtml
Renzi: «Non ci facciamo intimidire. L’Italia merita rispetto»
Renzi: «Non ci facciamo intimidire. L’Italia merita rispetto»
con un commento di Guido Gentili 15 gennaio 2016
«Juncker eletto
sulla base di accordo su flessibilità»
Padoan: «Nessuna
offesa, ma la flessibilità l’abbiamo introdotta noi»
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-01-15/padoan-nessuna-offesa-ma-flessibilita-l-ho-introdotta-io-133645.shtmlIl premier ribatte a Juncker: “È il ruggito di un debole, l’Italia merita rispetto”
Il segretario Pd: “Il nostro Paese non si fa telecomandare”. La strategia punta ad avere più flessibilità e consenso interno
FEDERICO GEREMICCA
16/01/2016
[...] Un europarlamentare italiano che conosce bene e da tempo lo stile politico di Matteo Renzi, infatti aggiunge: «Ha fiutato l’odore del sangue... Osserva Juncker e Merkel in evidente difficoltà e pensa sia il momento giusto per prendersi qualche rivincita. O meglio: per porre di nuovo questioni rispetto alle quali le risposte della Commissione e della stessa Germania sono state fin qui sprezzanti e deludenti. Che volete, Matteo è fatto così: quando c’è da incassare, sta zitto e incassa; ma se poi viene il momento di menare le mani».
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