giovedì 7 dicembre 2017

Lettera n. 6 a Maurizio Landini sulle pensioni, e su chi ha deciso l’adeguamento automatico dell’età di pensionamento




Riporto la sesta lettera che ho inviato tre giorni fa a Maurizio Landini della CGIL sulle pensioni, dopo avere ascoltato la sua ennesima esternazione contro la riforma Fornero, senza mai citare la ben più severa riforma Sacconi, che ha introdotto l’adeguamento triennale dell’età di pensionamento all’aspettativa di vita.

Lettera n. 6 a Maurizio Landini sulle pensioni, e su chi ha deciso l'adeguamento automatico dell'età di pensionamento.
Da:  v
4/12/2017 12:35
A:  segreteria.landini@cgil.it   CC pietro.grasso@senato.it   e altri 48

Caro Maurizio Landini,
Lei – mi pare - è diventato, assieme a Susanna Camusso e a tutta la CGIL, inclusa la SPI, oltre a tutti gli intelligentoni di estrema sinistra, con mia grande sorpresa, un propalatore seriale di notizie false, alias fake news alias BUFALE sulle pensioni, che contraddicono la lotta dura e solitaria - isolati dalla CISL di Bonanni e dalla UIL di Angeletti, ‘complici’ del governo Berlusconi-Tremonti-Sacconi -, fatta da voi alla riforma delle pensioni SACCONI nel 2010, inserita nella prima manovra correttiva dopo la crisi della Grecia, di 62 mld cumulati, la più scandalosamente iniqua, inclusi due scioperi generali. Mentre venite accusati nel web di esservi opposti debolmente alla asserita cattivissima riforma Fornero, alla quale viene erroneamente attribuito tutto.
Anche il problema degli esodati, determinato originariamente dalla revisione delle pensioni di anzianità (concentrate al Nord) e dall’allineamento a tutti gli altri delle donne del settore privato chiesti dalla lettera del 5/8/2011 della BCE , per ottenerne in cambio l’acquisto di titoli pubblici italiani per cercare di raffreddare lo spread (acquisti che, infatti, ebbero inizio il 22/8/2011, nell’ambito del programma SMP, a distanza di 9 giorni dal varo della seconda mastodontica manovra correttiva estiva)  al Governo Berlusconi (“intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico”), che non vi poté ottemperare a causa del veto di Bossi, è stato, in parte, creato dalla errata stima della burocrazia MEF e INPS, che prima ne ha sottostimato il numero (la prima salvaguardia ha riguardato 65.000 soggetti), poi lo ha sovrastimato (quasi 400.000), mentre a consuntivo, nell’arco di 6 anni e su 8 salvaguardie, è stato pari a 153.389 soggetti; e, in parte, esacerbato proprio dall’allungamento dei requisiti recato dalla precedente riforma SACCONI, che peraltro ha avuto anch’essa i suoi ‘esodati’ (coloro che erano in mobilità, dopo i primi 10.000, e gli inoccupati o inattivi, a reddito zero!), decine o forse centinaia di migliaia di persone, ma è stato per meno tempo ed hanno fatto molto meno rumore. [Che poi, come ha lamentato recentemente la professoressa Fornero, sono stati attribuiti anch'essi alla riforma Fornero, ndr].
So bene che finora, seguendo l'onda, avete partecipato volentieri e meccanicamente alla demonizzazione del Prof. Monti - ritenuto colpevole della terribile recessione, rappresentandolo talvolta come un vampiro (paradigmatica la grande balla interpretativa quasi universale dell'intervista da lui resa alla CNN, in cui affermò il contrario di ciò di cui lo si accusa), quando in realtà ha deciso solo il 19% dei 330 mld delle manovre finanziarie della scorsa legislatura, contro l’81% di Berlusconi, ed è stato molto più equo - e della Professoressa Fornero, facili bersagli, e quindi ora vi risulta impossibile o almeno molto indigesto fare marcia indietro; perfino in questo caso, quando potreste sostituire come bersaglio due modesti tecnici, che sono stati mossi in buonafede da una sorta di missione di salvare l’Italia dal default, salvataggio più immaginario che reale viste le cifre, con il ‘Caimano’, di ben altra caratura, malafede, cattiveria e pericolosità (oltre che, visti i dati, incompetenza). Il quale, peraltro, si ripresenta alle elezioni, e lo rifà come il nemico acerrimo delle tasse. Che mistificazione da suonatore di flauto magico! Che opportunità per voi per smascherarlo!
Citazione:
Lei, caro Landini, non conosce le riforme delle pensioni SACCONI e Fornero (L. 122/2010, art. 12, + integrazioni 2011, e L. 214/2011, art. 24)? Non le ha mai lette? O le conosce – anche perché è la sesta volta che Le scrivo in merito (ecco le precedenti cinque: organizzazione@fiom.cgil.it3/6/2015 12:04; m.landini@fiom.cgil.it, 15/6/2016 14:16; m.landini@fiom.cgil.it, 27/10/2017 19:24; m.landini@fiom.cgil.it, 22/11/2017 15:53; m.landini@fiom.cgil.it, 22/11/2017 22:45) – e da anni – ripeto - racconta bufale, alimentando molto stranamente la potentissima DISINFORMAZIONE berlusconiana e del cdx? Incluso il finto smemorato On. Salvini, che la severissima riforma SACCONI la votò.
Allora glielo ri-ri-ri-ri-rispiego io. Tolta la riforma Fornero, rimane la ben più severa riforma SACCONI (L. 122/2010, art. 12), con, al comma 12bis, l’adeguamento automatico dell’età di pensionamento all’aspettativa di vita, che è la misura che tanto insistete a voler modificare, la quale porterà l’età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni per tutti nel 2019, che poi salirà ancora, teoricamente senza fine, poiché la norma SACCONI obbliga l’ISTAT a prendere in considerazione soltanto gli aumenti e non anche le diminuzioni dell'attesa di vita.
Poi, la riforma Fornero ha trasformato la cadenza da triennale a biennale, ma questo (i) è soltanto un'accelerazione del meccanismo deciso dalla riforma SACCONI; e (ii) decorrerà dal 2021, quindi fino al triennio 2019-2021, quando l'età arriverà a 67 anni per tutti, c'entra come cavolo a merenda, cioè zero!
Anche dell’aumento dal 2019, per gli uomini, da 40 anni a 43 anni e 3 mesi dell’età di pensionamento anticipato (nuovo nome della pensione di anzianità), 2 anni e 3 mesi sono ascrivibili alla riforma SACCONI e soltanto 1 anno alla riforma Fornero [rectius: 1 anno e 3 mesi, ndr] e soltanto 1 anno [rectius: 2 anni, ndr], esattamente in linea [rectius: dopo le correzioni, non più, ndr*] con il risparmio delle riforme dal 2004 (Maroni, 2004, il cui ‘scalone’ fu abolito da Damiano; Damiano, 2007; SACCONI, 2010 e 2011; e Fornero, 2011) quantificato dalla RGS in ben 900 mld al 2060, di cui meno di 1/3 attribuiti alla riforma Fornero (cfr. le prove documentali nel mio articolo, chiestomi da un giornale on-line dopo una mia segnalazione rettificativa sulle pensioni, il titolo è redazionale, Pensioni: l’estremismo di Bankitalia e Corte dei Conti). 

[* Sono stato ingannato per alcuni anni (i) dalla prima lettera di chiarimenti del Governo all'UE (26 ottobre 2011), che, oltre al grave errore dei 67 anni per tutti entro il 2026 in luogo del 2021 (il 2026 valeva soltanto per le lavoratrici private), non esclude le pensioni di anzianità dall’adeguamento all’aspettativa di vita, e poi (ii) dall'uso di testi della legge 122/2010 o di Normattiva che aggiornano i testi delle leggi, per cui ho attribuito erroneamente a Sacconi l'applicazione dell'adeguamento alla speranza di vita, oltre che alle pensioni di vecchiaia e alle cosiddette “quote” (somma di età anagrafica e anzianità contributiva), poi abolite da Fornero, anche alle pensioni anticipate, ex anzianità, (che prescindono dall’età anagrafica), estensione che invece è stata decisa da Fornero, ndr].   

Le reinvio, nell’ordine in cui glieli ho già inviati:
Lettera ai media, al Governo, al PD e ai sindacati: le pensioni e Carlo Cottarelli
Tre casi di DISINFORMAZIONE generale tra i più macroscopici della storia italiana
Pensioni: notizie false (fake news)
Lettera a Il Messaggero su chi è l’autore dell’adeguamento automatico dell’età di pensionamento
Lettera n. 2 al Sen. Prof. Pietro Ichino in merito alla sua bufala su chi è l’autore dell’adeguamento automatico dell’età di pensionamento
Dopo quest’ultima lettera, anche il Suo ‘avversario’, il Sen. Prof. Pietro Ichino, ha dovuto riconoscere che il meccanismo automatico è stato introdotto nel 2010 da SACCONI, pubblicando la mia seconda lettera nel suo sito.
Caro Landini, spero che, d’ora in poi, anche Lei (come chi legge per conoscenza), quando parla dell’adeguamento dell’età di pensionamento all’aspettativa di vita, voglia citare la riforma SACCONI in luogo della riforma Fornero, e contribuire a fare chiarezza sulla paternità delle norme pensionistiche e sui loro effetti.
Cordialmente,
V.

Post scriptum
Per assicurarmi che questa volta la leggessero, ho telefonato alla CGIL Nazionale (tel. 06-84761) e parlato con le segretarie di Landini, Scacchetti (l’unica a riscontrare il ricevimento della mia e-mail) e Camusso: soltanto la seconda aveva già aperto l’email, l’aveva stampata e gliel’avrebbe consegnata non appena Scacchetti fosse arrivata; le altre due l’han fatto dopo la mia telefonata.


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