Pubblico
la seconda lettera che ho inviato, l’altro ieri, al Sen. Prof. Pietro Ichino,
dopo aver riscontrato in un articolo della sua ultima newsletter che, anziché pubblicare una rettifica dopo la mia prima
lettera, ha ribadito consapevolmente il suo grave errore di attribuzione alla
riforma delle pensioni Fornero anziché alla riforma delle pensioni SACCONI della
norma pensionistica relativa all’adeguamento triennale dell’età di pensionamento
all’aspettativa di vita. Aggiungendoci la seconda BUFALA che la riforma Fornero
ha “messo in sesto il nostro sistema pensionistico”.
Pensioni,
l'autore dell'adeguamento automatico dell'età di pensionamento è SACCONI, non
Fornero.
Da v.
22/11/2017 22:45
Egr. Sen. Pietro Ichino,
Mi meraviglia molto che, anziché ammettere l’errore che Le ho
segnalato[1] (cfr.
l’articolo della Sua newsletter
n. 456, 28 ottobre 2017, “Cesare Damiano, sinistra Pd, e
Maurizio Sacconi, rientrato in FI, convergono su di un grande obiettivo
bi-partisan: smontare la riforma Fornero delle pensioni”, scusarsi e pubblicare
un comunicato di rettifica, Lei rincari la dose (cfr. nella Nwsl n. 459, 20 novembre 2017 L’OSSESSIONE
PENSIONISTICA DI CGIL E UIL http://www.pietroichino.it/?p=47304).
E non solo, richiamando il precedente articolo, riattribuisca
erroneamente e scientemente alla riforma Fornero l’introduzione del meccanismo
dell’adeguamento periodico dell’età di pensionamento all’aspettativa di vita,
ma aggiunga una seconda BUFALA che circola anch’essa da sei anni, in un
crescendo di DISINFORMAZIONE generale sulle pensioni (e non solo), che ha fatto
in Italia quasi 60 milioni di vittime.
Si tratta di una
DISINFORMAZIONE alimentata dal potentissimo sistema (dis)informativo
berlusconiano e del centrodestra, da tutti i media e da DISINFORMATORI, esperti
di previdenza, in servizio permanente effettivo.
I primi nomi che mi vengono in mente sono: Giuliano Cazzola, Oscar
Giannino, Tito Boeri, Cesare Damiano e Lei (sto preparando uno scritto con le
prove documentali), oltre a Matteo Salvini, che votò la severissima riforma
SACCONI e, invece di andarsene in esilio, minaccia di esilio la professoressa
Fornero perché manderebbe – lei, non SACCONI (sic!) - in pensione a 67 anni e
poi a 70 gli Italiani; la stessa Elsa Fornero; tra i sindacalisti Annamaria
Furlan, Carmelo Barbagallo e, molto stranamente, Susanna Camusso e Maurizio
Landini, duri oppositori nel 2010 della riforma SACCONI; e, infine, Maurizio
Sacconi, per il suo lunghissimo e colpevole silenzio, che hanno obliterato
completamente la severissima riforma delle pensioni SACCONI, una sorta di damnatio memoriae, un
vero caso di scuola.
Una seconda BUFALA, dicevo, che “Il nostro sistema
pensionistico [è stato] rimesso in sesto dalla legge Fornero del 2011”,
affermazione smentita da un esame comparativo puntuale delle
norme pensionistiche e dai dati economici ufficiali.
Come si può facilmente verificare,
ribadisco che l’adeguamento triennale dell’età di pensionamento all’aspettativa
di vita è stato introdotto dalla riforma delle pensioni SACCONI (NON dalla
riforma Fornero) con la Legge 122/2010, art. 12, comma 12bis.
DL 78 del 31.5.2010, convertito dalla legge
122 del 30.7.2010, art. 12, comma 12bis:
((
12-bis. In attuazione dell'articolo 22-ter, comma 2, del decreto-legge 1o
luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009,
n. 102, concernente l'adeguamento dei requisiti di accesso al sistema
pensionistico agli incrementi della speranza di vita, e tenuto anche conto
delle esigenze di coordinamento degli istituti pensionistici e delle relative
procedure di adeguamento dei parametri connessi agli andamenti demografici, a
decorrere dal 1° gennaio 2015 i requisiti di età e i valori di somma di età
anagrafica e di anzianità contributiva di cui alla Tabella B allegata alla
legge 23 agosto 2004, n. 243, e successive modificazioni, i requisiti
anagrafici di 65 anni e di 60 anni per il conseguimento della pensione di
vecchiaia, il requisito anagrafico di cui all'articolo 22-ter, comma 1, del
decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge
3 agosto 2009, n. 102, e successive modificazioni, il requisito anagrafico di
65 anni di cui all'articolo 1, comma 20, e all'articolo 3, comma 6, della legge
8 agosto 1995, n. 335, e successive modificazioni, devono essere aggiornati a
cadenza triennale, salvo quanto indicato al comma 12-ter, con decreto
direttoriale del Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con il
Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da emanare almeno dodici mesi
prima della data di decorrenza di ogni aggiornamento. La mancata emanazione del
predetto decreto direttoriale comporta responsabilità erariale. Il predetto
aggiornamento e' effettuato sulla base del procedimento di cui al comma 12-ter.
link
non più attivo, sostituito da:
Come si può, altresì, altrettanto
facilmente verificare, nella stessa L. 214/2011, art. 24 (riforma delle
pensioni Fornero), viene più volte citata la L. 122/2010 quando si parla di
adeguamento all’aspettativa di vita, ad esempio al comma 4 “fatti
salvi gli adeguamenti alla speranza di vita, come previsti dall'articolo 12 del
decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge
30 luglio 2010, n. 122 e successive modificazioni e integrazioni” o
al comma 6 “Resta in ogni caso ferma la disciplina di adeguamento dei
requisiti di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di
vita ai sensi dell'articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122”
o al comma 12 “12. A tutti i requisiti anagrafici previsti dal presente
decreto per l'accesso attraverso le diverse modalita' ivi stabilite al
pensionamento, nonche' al requisito contributivo di cui al comma 10, trovano
applicazione gli adeguamenti alla speranza di vita di cui all'articolo 12 del
decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge
30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni e integrazioni;”.
Per quanto riguarda, infine, i risparmi
di spesa pensionistica dopo le varie riforme delle pensioni dal 2004 (Maroni,
2004, il cui ‘scalone’ fu abolito da Damiano, Damiano, 2007, SACCONI, 2010 e
2011, e Fornero, 2011), sono stati dalla RGS (a) quantificati in ben 900 mld fino al 2060 “circa 60 punti
percentuali di PIL, cumulati al 2060”; e (b) ascritti, tagliando istituzionalmente la testa al toro della
DISINFORMAZIONE generale sulle pensioni, per circa un terzo del
totale alle riforme dal 2011 (modifiche della riforma Sacconi e riforma
Fornero) e perciò per meno di un terzo del
totale alla riforma Fornero.[2]
[1]
Lettera al Sen. Prof. Pietro Ichino su un suo errore di attribuzione di
un’importante norma pensionistica
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2858218.html oppure (se in avaria)
[2] LE TENDENZE DI MEDIO-LUNGO PERIODO DEL
SISTEMA PENSIONISTICO E SOCIO-SANITARIO Previsioni elaborate con i modelli della
Ragioneria Generale dello Stato aggiornati al 2017 – Rapporto n. 18
Box 2.3
- Effetti finanziari del complessivo ciclo di riforme adottate dal 2004 (pag.
76)
Considerando
l’insieme degli interventi di riforma approvati a partire dal 2004 (L
243/2004), si evidenzia che, complessivamente, essi hanno generato una riduzione
dell’incidenza della spesa pensionistica in rapporto al PIL pari a circa 60
punti percentuali di PIL, cumulati al 2060. Di questi, circa due terzi sono
dovuti agli interventi adottati prima del DL 201/2011 (convertito con L
214/2011) [Maroni, Damiano e SACCONI, ndr] e circa un terzo agli interventi successivi [modifiche alla riforma Sacconi e riforma Fornero, ndr], con particolare riguardo al pacchetto
di misure previste con la riforma del 2011 (art. 24 della L 214/2011).
Egr. Prof.
Ichino, spero voglia d’ora in poi contribuire alla chiarificazione di chi ha
fatto che cosa in tema di riforme delle pensioni.
Distinti
saluti,
V.
PS:
Giovedì, 26 ottobre 2017 - 19:30:00
Pensioni,
“fake news” sulla riforma delle pensioni. Ecco la verità
Pensioni,
tutta la verità sull'innalzamento dell'età per andare in pensione
Vincenzo
Battipaglia
Pensioni: l’estremismo di Bankitalia e Corte dei Conti
di
Vincesko
Created:
27 October 2017
Pensioni: notizie false (fake news)
Pensioni, dopo una mia lettera Repubblica rettifica una
notizia falsa che circola sui media da sei anni
Destinatari:
CC pietro.grasso@senato.it, gentiloni@governo.it, segreteria.ministro@tesoro.it,
segreteriaministropoletti@lavoro.gov.it, ministro@politicheagricole.it, segretario@partitodemocratico.it, f.taddei@partitodemocratico.it, bersani_p@camera.it, r.brunetta@camera.it, speranza_r@camera.it, dimaio_luigi@camera.it, maurizio.sacconi@senato.it, damiano_c@camera.it, elsa.fornero@unito.it, andrea.ichino@unibo.it, tito.boeri@inps.it, segreteria.camusso@cgil.it, nazionale@spi.cgil.it, segreteria.generale@cisl.it, segreteriagenerale@uil.it, m.landini@fiom.cgil.it, redazione.internet@ansa.it, segreteria.redazione@adnkronos.com, info@agi.it, tg1@rai.it, tg2@rai.it, tg3@rai.it, rainews24@rai.it,
redazione.tg5@mediaset.it, studioaperto@mediaset.it, mentanarisponde@la7.it,
m.calabresi@repubblica.it,
lfontana@corriere.it, segreteria.direttore@ilmessaggero.it, lucia.annunziata@huffingtonpost.it, grr@rai.it, letterealsole@ilsole24ore.com, italiaoggi@class.it, segreteria@ilfattoquotidiano.it, direzione@quotidiano.net, online@ilcarlino.net, online@lanazione.net, online@ilgiorno.net, segreteria@iltempo.it, lettere@avvenire.it, direzione.politica@ilmattino.it, segreteria@ilgiornale.it, lettere@ilmanifesto.it, segreteria@ilsecoloxix.it
(n. 50 destinatari)
Post collegato:
Lettera a Il Messaggero su chi è l’autore dell’adeguamento
automatico dell’età di pensionamento
**********
Nessun commento:
Posta un commento