martedì 19 dicembre 2017

Istanza al Segretariato della Commissione PETI relativa alla proposta di archiviazione della petizione sulla BCE


Cecilia WIKSTRÖM                            Presidente

















Poiché ricevo periodicamente la newsletter dal Parlamento Europeo, ho scoperto che il Segretariato della Commissione PETI aveva proposto l’archiviazione  “aumm aumm” (espressione napoletana che sta per fare di nascosto un qualcosa di poco corretto) la mia petizione del 3/11/2014 contro la BCE, dopo aver ricevuto la seconda risposta della BCE – appena dieci righe, che in sostanza richiamava la sua precedente risposta - alla mia replica argomentata di quattro pagine alla loro prima risposta, illogica perché si riferiva alla politica monetaria attuata dalla BCE dal 2015, quindi posteriormente alla mia petizione, e contraddittoria, poiché prima afferma più volte che l’obiettivo della BCE è la stabilità dei prezzi, poi cita un intervento – peraltro del tutto isolato - di Draghi al Parlamento Europeo, il quale, a domanda, risponde che egli tiene presente anche il problema della disoccupazione; che è però in contrasto con ciò che lo stesso Draghi ha affermato in un'audizione al Parlamento italiano, spiegando la differenza tra FED e BCE, che la BCE ha un unico obiettivo: la stabilità dei prezzi.
Dopo averne chiesto notizie all’unica parlamentare europea, membro della Commissione PETI, che aveva riscontrata la mia email quando inviai, nel 2014, la petizione a tutti i parlamentari europei italiani, e saputo che il Segretariato non aveva mai trasmesso la documentazione ai Membri della Commissione, ho inviato al Segretariato, e p.c. ai Membri italiani effettivi e supplenti della Commissione PETI e ai presidenti Tajani e Pittella, un’istanza con la quale ho chiesto di trasmettere i documenti e di affidare la decisione ai Membri della Commissione.
Dopodiché, il Segretariato mi ha assicurato che la sua era solo una proposta e che la decisione sarebbe stata presa dalla Commissione. Mi ha anche trasmesso la seconda risposta della BCE, come dicevo di appena 10 righe, che nella mia seconda replica, inviata p.c. a tutti i parlamentari europei italiani, ho definito per la brevità e il contenuto un’offesa al Parlamento Europeo.
Comincio col pubblicare la mia istanza, poi in un successivo post pubblicherò la mia replica.

Istanza relativa alla Vostra richiesta di archiviazione della petizione 2401/2014.
Da:  v
Data:  14/12/2017  00:30
A  peti-secretariat@europarl.europa.eu   CC alberto.cirio@europarl.europa.eu,    andrea.cozzolino@europarl.europa.eu,    eleonora.evi@europarl.europa.eu,    laura.agea@europarl.europa.eu,    mara.bizzotto@europarl.europa.eu,    elisabetta.gardini@europarl.europa.eu,    michela.giuffrida@europarl.europa.eu   CCN antonio.tajani@europarl.europa.eu,    gianni.pittella@europarl.europa.eu  

Spett. Segretariato Commissione PETI,
Dalla newsletter del Parlamento europeo, che ricevo periodicamente, ho ricavato la seguente informazione:
Petitions which it is proposed to close in the light of the Commission's written reply or other documents received
 24.
Petition 2401/2014 by V. (Italian) on the European Central Bank
CM-PE 610,830 FdR 1135287
LT ECB
In effetti, io ero rimasto alla Vostra comunicazione del 30 giugno 2017, nella quale mi informavate che, dopo la mia replica alla risposta della BCE (a mio avviso molto insoddisfacente, si vedano le motivazioni dettagliate nella mia replica), avevate inoltrato un'ulteriore richiesta di chiarimenti alla BCE (ed alla Commissione Europea).
Trovate tutto qui:
Replica alla risposta della BCE alla petizione sulla BCE
Ora, da quel che ho capito, la decisione di archiviazione è stata presa direttamente dal Segretariato della Commissione PETI, senza aver coinvolto finora i Membri della Commissione PETI e dopo aver ricevuto ulteriori documenti non dalla BCE ma soltanto dalla Commissione Europea, che è coinvolta esclusivamente per quanto concerne carenze informative circa le funzioni della BCE (cfr. ad esempio questa vecchia descrizione, dove viene menzionato erroneamente un obiettivo unico, il che contrasta già con la semplice denominazione dell’art. 2-Obiettivi (al plurale) dello Statuto della BCE ); carenze gravi, peraltro, che sono presenti tuttora, poiché nel sito della Commissione Europea attualmente viene attribuita alla BCE addirittura la missione di definire ed attuare la politica economica (sic!), che invece - come dovrebbe essere noto - le è assolutamente vietata dai Trattati (cfr. “La Banca centrale europea (BCE) gestisce l'euro e definisce e attua la politica economica e monetaria dell'UE”. Unione Europea - Banca centrale europea (BCE) https://europa.eu/european-union/about-eu/institutions-bodies/european-central-bank_it), in contrasto, peraltro, con ciò che è riportato nel link alla BCE presente nel sito della Commissione Europea, dove è invece scritto correttamente: “definire e attuare la politica monetaria per l’area dell’euro”.
Vi chiedo, pertanto, vagliando esclusivamente il merito della questione da me posta con la petizione 2401/2014, antecedente alle decisioni non convenzionali di politica monetaria adottate dalla BCE dal 2015, di valutare l'opportunità di:
1.      riconsiderare la decisione presa di archiviare la mia petizione 2401/2014;
2.     trasmettere ai Membri della Commissione PETI l’intera documentazione relativa alla petizione 2401/2014, in modo che
3.     sia demandata ai Membri della Commissione PETI ogni ulteriore decisione.

Aggiungo una notazione che ritengo importante e che non ho inserito nell'Allegato alla petizione.
Secondo l'art. 130 del Trattato, travasato nell'art. 7-Indipendenza, Statuto BCE, le istituzioni e gli organi dell’UE nonché i governi degli Stati membri sono tenuti a rispettare l'indipendenza della BCE e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della BCE, ma questo è reciproco.
Senza voler citare il caso eclatante della Grecia e per restare all'Italia, la BCE - come è accennato nell'Allegato alla petizione - ha sconfinato spesso nel terreno propriamente politico che le dovrebbe in teoria essere proibito, ma ha fatto anche peggio: oltre a chiedere le cosiddette riforme strutturali (che poi riguardano soprattutto la riduzione dei salari, dei diritti del lavoro e del welfare), ha anche condizionato il suo aiuto alla loro implementazione, vedasi la sua lettera del 5/8/2011 al Governo italiano, con una serie di prescrizioni dettagliate, come contropartita del suo aiuto, che si tradusse, nell’ambito del programma SMP, per cercare di raffreddare lo spread, [Gli acquisti sono stati effettuati tra il maggio 2010 e il marzo 2011 e tra l’agosto 2011 e il febbraio 2012”, già attivo, in acquisti di titoli di Stato italiani (circa 100 mld complessivamente), che ebbero inizio il 22 agosto 2011,  a distanza di soli 9 giorni dall’approvazione della seconda, mastodontica manovra finanziaria estiva da parte del governo Berlusconi, il DL 138 del 13/8/2011, di 60 mld cumulati, che faceva seguito al DL 98 del 6/7/2011 (cioè di appena 38 giorni prima), di 80 mld cumulati, nonché al DL 78 del 31/5/2010, di 62 mld cumulati (il primo dopo la crisi della Grecia), che però non bastarono, per vari motivi, in parte reali e in buona parte insussistenti, alla severa UE e soprattutto alla bulimica speculazione finanziaria internazionale, che aveva scommesso sulla rottura dell’Euro ed aveva fatto risalire lo spread BTP-Bund, agevolata dalla quasi latitanza della BCE fino al famoso “whatever it takes” del 26 luglio 2012, che stoppò “miracolosamente” la speculazione, come da più parti era stato previsto.
Vi ringrazio dell'attenzione e resto in attesa di ricevere, se possibile, la risposta della Commissione Europea di cui sopra e di essere informato per iscritto al mio indirizzo e-mail dell'esito di questa mia istanza e di ogni altra decisione concernente la petizione 2401/2014.
Distinti saluti,
V.

PS: Segnalo che la petizione 2401/2014 ha 87 cofirmatari.

*** 

Il giorno dopo, ho inviato l’istanza, per conoscenza, a tutti i parlamentari europei italiani.

Buongiorno,
Vi inoltro, per opportuna conoscenza, l'istanza di cui all'oggetto, che ho inviato ieri al Segretariato della Commissione PETI.
Cordiali saluti,
V.


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