mercoledì 20 aprile 2016

Replica alla risposta della BCE alla petizione sulla BCE



Due giorni fa ho pubblicato la risposta della Banca Centrale Europea [1 oppure 2alla mia petizione sulla BCE presentata in data 3 novembre 2014 al Parlamento Europeo; pubblico ora la mia replica alla lettera della BCE.

                                                             Spett.
Commissione Petizioni
del Parlamento Europeo
                                                             c.a. Pres.ssa Cecilia Wikström

Oggetto: Risposta alla lettera della BCE sulla petizione N. 2401/2014

In primo luogo, osservo che a) la mia petizione è stata presentata il 3 novembre 2014; e b) ovviamente, prendendo in esame le azioni e le omissioni della BCE fino a quella data.
Appare, perciò, invero strano che nella lettera, anziché rispondere puntualmente alle osservazioni evidenziate nell'Allegato alla petizione [1 oppure 2], al quale rinvio, esclusi gli aggiornamenti successivi alla data di presentazione, vengano addotti dichiarazioni o atti successivi a tale data, che peraltro – a ben vedere - possono costituire, per contro, in buona parte conferma delle contestazioni degli atti o, soprattutto, delle omissioni della BCE rilevati alla data del 3/11/2014.
In secondo luogo, l’intento – o la vera e propria preoccupazione – della lettera sembra quello di riaffermare la sussistenza o la prevalenza dell’obiettivo primario della BCE – il mantenimento della stabilità dei prezzi –, ma questo non è affatto in discussione; mentre è invece in discussione la vera e propria obliterazione da parte della BCE che, come recita chiarissimamente fin dal titolo al plurale, “Obiettivi”, l’art. 2 dello Statuto della BCE, esiste un secondo obiettivo – sostenere le politiche economiche dell’UE – ancorché esso sia “condizionato” al raggiungimento del primo, com’è attualmente e da ben prima del 3/11/2014.
In terzo luogo, la lettera – come dicevo – non risponde, né puntualmente né ad una soltanto, alle osservazioni contenute nell’Allegato alla stessa, formulate il 3/11/2014, e che riepilogo sotto forma di domanda:
- è vero o non è vero che “Il presidente Mario Draghi omette puntualmente, ogni qual volta parla in pubblico dei compiti della BCE, di citare l’obiettivo subordinato della crescita economica e dell’occupazione e menziona soltanto quello principale del controllo dei prezzi”?;
- è vero o non è vero che “nel sito della BCE, c’è stata alcuni mesi fa una strana modifica e del testo e del link delle funzioni della BCE, che ha messo la sordina all’obiettivo subordinato e, per contro, posta l’enfasi sul fatto che l’obiettivo principale fosse importante anche per l’UE, anzi gerarchicamente sovraordinato (!)”?;
- è vero o non è vero che “sul sito dell’Unione Europea, al link trasmessoci recentemente, su nostra richiesta, dal Centro di contatto EUROPE DIRECT (http://europa.eu/about-eu/institutions-bodies/ecb/index_it.htm), è menzionato - al singolare! – soltanto l’obiettivo principale? [nel 2015, con la nuova Commissione Juncker, il contenuto - che comunque ci pare sconti il condizionamento dell'ideologia economica neoliberista, non corroborata dalle evidenze empiriche - è stato modificato, ma abbiamo riportato il vecchio testo più sotto nell’Appendice]”;
- è vero o non è vero che “se si va nel sito della BCE e si clicca su Informazioni correlate “Statuto del SEBC e della BCE”, si riceve il seguente messaggio:
Ops, this is embarassing...”?;
- è vero o non è vero che “se si clicca, nella prima colonna di sinistra della pagina, su “Statuto del SEBC e della BCE” e poi, pazientemente, si aprono i vari link, solo alla sesta e ultima voce, “Protocollo (n. 4) sullo Statuto del sistema europeo di banche centrali e della BCE GU C 326 del 26.10.2012, pag. 230, si trova il testo dello statuto”?;
- è vero o non è vero che “stesse difficoltà, anzi peggio, si incontrano per trovare il testo del Trattato di Maastricht (vedi, più sotto, la voce n. 6)”?;
- per cui ribadiamo chela conclusione che noi ne traiamo è che è in atto da tempo, da parte della Commissione Europea e della BCE, un’opera metodica ed intenzionale di disinformare l’opinione pubblica europea - di cui sono vittime quasi tutti e, incredibilmente, anche un presidente di banca centrale statale ed un premio Nobel di Economia, audito recentemente dal Parlamento italiano, statunitensi; numerosi professori universitari di Economia (anche famosi); economisti, giornalisti economici e maitre à penser (abbiamo le prove documentali: Chi non conosce lo statuto della BCE (elenco in divenire) http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2825230.html oppure
http://vincesko.blogspot.it/2015/03/chi-non-conosce-lo-statuto-della-bce.html) -, allo scopo, da un lato, di giustificare la disastrosa politica economica basata sull’ossimorica austerità espansiva e, dall’altro, di obliterare scientemente le prove evidenti delle violazioni statutarie della BCE (e dell’UE); inoltre, ritenere che la BCE abbia un solo obiettivo – quello del controllo dei prezzi - condiziona inevitabilmente il sistema informativo, il dibattito nazionale ed europeo, le analisi, le iniziative e le richieste in ambito accademico e fuori da questo ambito” (si vedano al riguardo, ad esempio, le dichiarazioni illuminanti del prof. Mario Monti - che è uno di coloro che non conoscono bene lo statuto della BCE - riportate nel post citato qui sopra).
L’inazione prolungata della BCE (al netto, beninteso, dell’obiezione che la politica monetaria possa da sola – come sostiene una ben nota corrente economica predominante nell’ambito accademico e politico - combattere la deflazione e/o sostenere la crescita economica e dell’occupazione) ha sia pregiudicato il mantenimento della stabilità dei prezzi nel medio periodo, obiettivo statutario principale, sia co-determinato il prolungamento della recessione economica e del calo dell’occupazione nell’Eurozona, contravvenendo all’obiettivo statutario secondario, sia causato – come temeva l’ex governatore della Banca di Cipro e professore al MIT, Athanasios Orphanides, v. Allegato alla petizione, secondo aggiornamento – essendo stato tardivo e insufficiente, una quasi inefficacia, con successivo potenziamento e prolungamento, del Quantitative easing (QE).
A me personalmente sembra perfino superfluo aggiungere che, a legislazione UE invariata, ciò che, unicamente per sottostare alla volontà interessata della Germania, era ritenuto contrario ai Trattati UE – il QE -, poi sia stato giudicato conforme ad essi e implementato nel marzo 2015, con un ritardo di ben 6 (sei) anni rispetto alla BoJ, alla FED, alla BoE, il che ha comportato sia enormi sacrifici per gran parte del popolo europeo dell’Eurozona (in Italia, ad esempio, sono state varate nella scorsa legislatura manovre finanziarie correttive per un importo cumulato di 330 mld), addossati in grandissima parte sui poveri cristi, per far fronte in gran parte agli – accresciuti - oneri di finanziamento del debito pubblico, i cui beneficiari sono le banche, i ricchi e i benestanti, sia la distruzione di aliquote significative di imprese e di relativa capacità produttiva (in Italia, -25%), di Pil (-10%) e di milioni di posti di lavoro, oltre che di diverse centinaia di vite umane, in quasi tutti i Paesi dell’Eurozona (Germania e suoi satelliti esclusi!). Quando forse sarebbe bastato – come richiesto ripetutamente da tanti - un “whatever it takes” pronunciato dal presidente pro tempore della BCE molto prima, almeno per ridurre sia i gravi danni della crisi economica (regalataci gentilmente dagli USA, che però attuando le politiche monetaria ed economica giuste ne sono usciti velocemente), sia i durissimi sacrifici imposti alla stragrande maggioranza del popolo dell’Eurozona.  
Per quanto riguarda, poi, la questione dell’obliterazione da parte della BCE del secondo obiettivo statutario, mi limito a segnalare come prova documentale definitiva l’ammissione esplicita del presidente della BCE nel corso della sua audizione al Parlamento italiano del 26 marzo 2015 (v. Allegato alla petizione, terzo aggiornamento, post linkato: “10. Tasso di cambio: a 1h 37’ 35” [Draghi] fa la dichiarazione su obiettivi differenti BCE [solo stabilità dei prezzi] e FED [stabilità dei prezzi e occupazione]”, in palese violazione dello statuto della BCE in situazioni di deflazione o molto sotto target 2%, quando i due obiettivi statutari sono assolutamente concordanti, ed anche in evidente contraddizione con quanto viene affermato nella lettera: “quando il Consiglio direttivo della BCE prende decisioni di politica monetaria, tiene presenti "i cittadini europei e io tengo presente l'obiettivo che abbiamo di mantenere la stabilità dei prezzi, e di aumentare il tasso di inflazione vicino ma sotto il 2%. Teniamo presenti la crescita e l'occupazione e teniamo presente, in particolare, la disoccupazione".). Se mi posso permettere una digressione di ordine psicologico, aggiungo che le affermazioni contraddittorie, inevitabile conseguenza delle “ambiguità” della impostazione e soprattutto della interpretazione maistream dei Trattati UE, sono una costante dell’attuale presidente della BCE, combattuto tra un côté “buono” e un côtécattivo”.
Infine, per quel che concerne le affermazioni contenute nella lettera della BCE sulla gerarchia degli obiettivi della BCE anche per i Trattati UE, riporto ciò che è scritto quasi in fine dell’Allegato alla petizione (nell’appendice): “E’ agevole notare che, a dispetto dell'impronta ideologicamente connotata in senso ordoliberista dei Trattati UE e contrariamente alla loro interpretazione maistream neo-liberista ostinatamente propalata stravolgendo spesso la lettera e lo spirito delle norme, la lingua, la matematica, la logica e perfino i fatti, la deduzione è arbitraria, non avvalorata da una semplice lettura dell’intero testo del Trattato, in particolare l’art. 3 del TUE, che, in aderenza ai "valori" contenuti nel preambolo della Carta dei Diritti Fondamentali, ribadisce i principi fondamentali del governo dell'Unione Europea, finalizzandolo a due obiettivi prioritari: la piena occupazione e il progresso sociale, essendo la stabilità dei prezzi un mero sub-obiettivo [Art. 3. L'Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico. L'Unione combatte l'esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore. Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri.]; smentita dalle evidenze empiriche dell’ultimo quinquennio; contraddetta dai dati macroeconomici relativi al tasso d’inflazione e al tasso di disoccupazione dell’Eurozona; formalmente corretta per l’Eurosistema ma sostanzialmente fuorviante, poiché è in discussione non la prevalenza e la cogenza dell’obiettivo principale – la stabilità dei prezzi - ma l’obliterazione sistematica da parte della BCE del secondo obiettivo statutario – sostenere le politiche economiche dell’UE - che in deflazione o con inflazione inferiore (sensibilmente) al target, quando i due obiettivi sono assolutamente concordanti e complementari, ha le stesse dignità e cogenza del primo”.
Sulla base delle suesposte considerazioni, ritengo personalmente molto insoddisfacente la risposta della BCE: in sintesi, essa è pleonastica su aspetti non contestati, reticente ed elusiva invece sulle questioni fondamentali poste dalla petizione; inoltre, essa, a ben vedere, avvalora sotto alcuni aspetti i rilievi critici e le contestazioni contenuti nella petizione; pertanto, ritengo onestamente di poter confermare le richieste rivolte a Codesto Spettabilissimo Parlamento Europeo nella Petizione N. 2401/2014 del 3 novembre 2014, e cioè:
1. di accertare e di dichiarare se quanto da noi denunciato risponde al vero;
2. di accertare e di dichiarare se la BCE è colpevole di violazione statutaria e perciò anche passibile di denuncia alla Corte di Giustizia Europea (art. 35 dello statuto BCE). 
Distinti saluti,
V.

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Aggiornamento
Ho chiesto notizie alla Commissione PETI del Parlamento europeo sulla mia petizione: “Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto”.
Ecco che cosa mi ha risposto:

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Da:
PETI Secretariat (peti-secretariat@europarl.europa.eu) http://webmail-static.iolly.it/cp/images/default/en/uikit/img_transparent.gif
30 giu 2017 - 17:01 http://webmail-static.iolly.it/cp/images/default/en/uikit/img_transparent.gif http://webmail-static.iolly.it/cp/images/default/en/uikit/img_transparent.gif
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A:
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Egregio Signore,
Nel riscontrare il suo e-mail, la informiamo che abbiamo sollecitato la risposta della Banca centrale europea in merito alle sue osservazioni. Abbiamo anche contattato la Commissione europea per un eventuale parere in risposta alle sue argomentazioni che riguardano l'Esecutivo europeo. Non appena riceveremo una risposta sarà nostra cura informarla per il seguito dell'esame della petizione.
Cordiali saluti
La Segreteria
Commissione per le petizioni


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