Due
giorni fa ho pubblicato la risposta della Banca Centrale Europea [1 oppure 2] alla mia petizione sulla BCE presentata in data 3 novembre 2014 al Parlamento Europeo; pubblico ora la mia
replica alla lettera della BCE.
Spett.
Commissione Petizioni
del Parlamento Europeo
c.a. Pres.ssa Cecilia Wikström
Oggetto: Risposta
alla lettera della BCE sulla petizione N. 2401/2014
In
primo luogo, osservo che a) la mia petizione è stata presentata il 3 novembre
2014; e b) ovviamente, prendendo in esame le azioni e le omissioni della BCE
fino a quella data.
Appare,
perciò, invero strano che nella lettera, anziché rispondere puntualmente alle
osservazioni evidenziate nell'Allegato alla petizione [1 oppure 2], al quale rinvio, esclusi
gli aggiornamenti successivi alla data di presentazione, vengano addotti
dichiarazioni o atti successivi a tale data, che peraltro – a ben vedere -
possono costituire, per contro, in buona parte conferma delle contestazioni
degli atti o, soprattutto, delle omissioni della BCE rilevati alla data del 3/11/2014.
In secondo luogo, l’intento – o la vera
e propria preoccupazione – della lettera sembra quello di riaffermare la
sussistenza o la prevalenza dell’obiettivo primario della BCE – il mantenimento
della stabilità dei prezzi –, ma questo non è affatto in discussione; mentre è
invece in discussione la vera e propria obliterazione da parte della BCE che, come
recita chiarissimamente fin dal titolo al plurale, “Obiettivi”, l’art. 2 dello
Statuto della BCE, esiste un secondo obiettivo – sostenere le politiche
economiche dell’UE – ancorché esso sia “condizionato” al raggiungimento del
primo, com’è attualmente e da ben prima del 3/11/2014.
In terzo luogo, la lettera – come dicevo
– non risponde, né puntualmente né ad una soltanto, alle osservazioni contenute
nell’Allegato alla stessa, formulate il 3/11/2014, e che riepilogo sotto
forma di domanda:
- è vero o non è vero che “Il presidente
Mario Draghi omette puntualmente,
ogni qual volta parla in pubblico dei compiti della BCE, di citare l’obiettivo
subordinato della crescita economica e dell’occupazione e menziona soltanto
quello principale del controllo dei prezzi”?;
- è vero o non è vero che “nel sito della
BCE, c’è stata alcuni mesi fa una strana
modifica e del testo e del link
delle funzioni della BCE, che ha messo la sordina all’obiettivo subordinato e,
per contro, posta l’enfasi sul fatto che l’obiettivo principale fosse
importante anche per l’UE, anzi gerarchicamente sovraordinato (!)”?;
- è vero o non è vero che “sul sito
dell’Unione Europea, al link
trasmessoci recentemente, su nostra richiesta, dal Centro di contatto EUROPE
DIRECT (http://europa.eu/about-eu/institutions-bodies/ecb/index_it.htm), è menzionato - al singolare! – soltanto
l’obiettivo principale? [nel 2015, con la nuova Commissione Juncker, il contenuto - che comunque
ci pare sconti il condizionamento dell'ideologia economica neoliberista, non
corroborata dalle evidenze empiriche - è stato modificato, ma abbiamo riportato
il vecchio testo più sotto nell’Appendice]”;
- è vero o non è vero che “se si va nel
sito della BCE e si clicca su Informazioni
correlate “Statuto del SEBC e della BCE”, si riceve il seguente messaggio:
Ops, this is embarassing...”?;
- è vero o non è
vero che “se
si clicca, nella prima colonna di sinistra della pagina, su “Statuto del SEBC e della BCE” e poi,
pazientemente, si aprono i vari link,
solo alla sesta e ultima voce, “Protocollo (n. 4) sullo Statuto del
sistema europeo di banche centrali e della BCE GU C 326 del 26.10.2012, pag.
230”, si trova il
testo dello statuto”?;
- è vero o non è
vero che “stesse difficoltà, anzi peggio, si
incontrano per trovare il testo del Trattato di Maastricht (vedi, più sotto, la
voce n. 6)”?;
- per cui ribadiamo che “la conclusione che noi ne traiamo è che è in atto da tempo, da parte
della Commissione Europea e della BCE, un’opera
metodica ed intenzionale di disinformare l’opinione pubblica europea - di
cui sono vittime quasi tutti e, incredibilmente, anche un presidente di banca
centrale statale ed un premio Nobel di Economia, audito recentemente dal
Parlamento italiano, statunitensi; numerosi professori universitari di Economia
(anche famosi); economisti, giornalisti economici e maitre à penser (abbiamo le prove documentali: Chi non conosce lo statuto della BCE (elenco in divenire) http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2825230.html oppure
http://vincesko.blogspot.it/2015/03/chi-non-conosce-lo-statuto-della-bce.html) -, allo scopo,
da un lato, di giustificare la disastrosa politica economica basata
sull’ossimorica austerità espansiva e, dall’altro, di obliterare scientemente
le prove evidenti delle violazioni statutarie della BCE (e dell’UE); inoltre, ritenere
che la BCE abbia un solo obiettivo – quello del controllo dei prezzi -
condiziona inevitabilmente il sistema informativo, il dibattito nazionale ed
europeo, le analisi, le iniziative e le richieste in ambito accademico e fuori
da questo ambito” (si vedano al riguardo, ad esempio, le dichiarazioni
illuminanti del prof. Mario Monti - che è uno di coloro che non conoscono bene
lo statuto della BCE - riportate nel post
citato qui sopra).
L’inazione prolungata della BCE (al
netto, beninteso, dell’obiezione che la politica monetaria possa da sola – come
sostiene una ben nota corrente economica predominante nell’ambito accademico e
politico - combattere la deflazione e/o sostenere la crescita economica e
dell’occupazione) ha sia pregiudicato il mantenimento della stabilità dei
prezzi nel medio periodo, obiettivo statutario principale, sia co-determinato
il prolungamento della recessione economica e del calo dell’occupazione
nell’Eurozona, contravvenendo all’obiettivo statutario secondario, sia causato
– come temeva l’ex governatore della Banca di Cipro e professore al MIT, Athanasios Orphanides, v. Allegato alla petizione,
secondo aggiornamento – essendo stato tardivo e insufficiente, una quasi
inefficacia, con successivo potenziamento e prolungamento, del Quantitative easing (QE).
A me
personalmente sembra perfino superfluo aggiungere che, a legislazione UE
invariata, ciò che, unicamente per sottostare alla volontà interessata della
Germania, era ritenuto contrario ai Trattati UE – il QE -, poi sia stato
giudicato conforme ad essi e implementato nel marzo 2015, con un ritardo di ben
6 (sei) anni rispetto alla BoJ, alla FED, alla BoE, il che ha comportato sia
enormi sacrifici per gran parte del popolo europeo dell’Eurozona (in Italia, ad
esempio, sono state varate nella scorsa legislatura manovre finanziarie
correttive per un importo cumulato di 330 mld), addossati in grandissima parte
sui poveri cristi, per far fronte in gran parte agli – accresciuti - oneri di
finanziamento del debito pubblico, i cui beneficiari sono le banche, i ricchi e
i benestanti, sia la distruzione di aliquote significative di imprese e di
relativa capacità produttiva (in Italia, -25%), di Pil (-10%) e di milioni di posti
di lavoro, oltre che di diverse centinaia di vite umane, in quasi tutti i Paesi
dell’Eurozona (Germania e suoi satelliti esclusi!). Quando forse sarebbe
bastato – come richiesto ripetutamente da tanti - un “whatever it takes”
pronunciato dal presidente pro tempore
della BCE molto prima, almeno per ridurre sia i gravi danni della crisi
economica (regalataci gentilmente dagli USA, che però attuando le politiche
monetaria ed economica giuste ne sono usciti velocemente), sia i durissimi
sacrifici imposti alla stragrande maggioranza del popolo dell’Eurozona.
Per quanto
riguarda, poi, la questione dell’obliterazione da parte della BCE del secondo
obiettivo statutario, mi limito a segnalare come prova documentale
definitiva l’ammissione esplicita del presidente della BCE nel corso della sua
audizione al Parlamento italiano del 26 marzo 2015 (v. Allegato alla petizione, terzo aggiornamento, post linkato: “10. Tasso di
cambio: a 1h 37’ 35” [Draghi] fa
la dichiarazione su obiettivi differenti BCE [solo stabilità dei prezzi] e
FED [stabilità dei prezzi e occupazione]”, in palese violazione dello
statuto della BCE in situazioni di deflazione o molto sotto target 2%, quando i
due obiettivi statutari sono assolutamente concordanti, ed anche in
evidente contraddizione con quanto viene affermato nella lettera: “quando il Consiglio direttivo della BCE
prende decisioni di politica monetaria, tiene presenti "i cittadini
europei e io tengo presente l'obiettivo che abbiamo di mantenere la stabilità
dei prezzi, e di aumentare il tasso di inflazione vicino ma sotto il 2%.
Teniamo presenti la crescita e l'occupazione e teniamo presente, in
particolare, la disoccupazione".). Se mi posso
permettere una digressione di ordine psicologico, aggiungo che le affermazioni
contraddittorie, inevitabile conseguenza delle “ambiguità” della impostazione e
soprattutto della interpretazione maistream
dei Trattati UE, sono una costante dell’attuale presidente della BCE, combattuto
tra un côté “buono” e un côté “cattivo”.
Infine, per quel che concerne le
affermazioni contenute nella lettera della BCE sulla gerarchia degli obiettivi
della BCE anche per i Trattati UE, riporto ciò che è scritto quasi in fine
dell’Allegato alla petizione (nell’appendice): “E’ agevole notare che, a dispetto dell'impronta ideologicamente
connotata in senso ordoliberista dei Trattati UE e contrariamente alla loro
interpretazione maistream
neo-liberista ostinatamente propalata stravolgendo spesso la
lettera e lo spirito delle norme, la lingua, la matematica, la logica e perfino
i fatti, la deduzione è arbitraria, non avvalorata da una semplice lettura
dell’intero testo del Trattato, in particolare l’art. 3 del TUE, che, in
aderenza ai "valori" contenuti nel preambolo della Carta dei Diritti
Fondamentali, ribadisce i principi fondamentali del governo dell'Unione
Europea, finalizzandolo a due obiettivi prioritari: la piena occupazione e il
progresso sociale, essendo la stabilità dei prezzi un mero sub-obiettivo
[Art.
3. L'Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile
dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei
prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira
alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di
tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente. Essa promuove il
progresso scientifico e tecnologico. L'Unione combatte l'esclusione sociale e
le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità
tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti
del minore. Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la
solidarietà tra gli Stati membri.]; smentita dalle evidenze empiriche dell’ultimo
quinquennio; contraddetta dai dati macroeconomici relativi al tasso
d’inflazione e al tasso di disoccupazione dell’Eurozona; formalmente corretta per
l’Eurosistema ma sostanzialmente fuorviante, poiché è in discussione non la prevalenza
e la cogenza dell’obiettivo principale – la stabilità dei prezzi - ma
l’obliterazione sistematica da parte della BCE del secondo obiettivo statutario
– sostenere le politiche economiche dell’UE - che in deflazione o con
inflazione inferiore (sensibilmente) al target,
quando i due obiettivi sono assolutamente concordanti e complementari, ha
le stesse dignità e cogenza del primo”.
Sulla base delle
suesposte considerazioni, ritengo personalmente molto insoddisfacente la
risposta della BCE: in sintesi, essa è pleonastica su aspetti non contestati,
reticente ed elusiva invece sulle questioni fondamentali poste dalla petizione;
inoltre, essa, a ben vedere, avvalora sotto alcuni aspetti i rilievi critici e
le contestazioni contenuti nella petizione; pertanto, ritengo onestamente di
poter confermare le richieste rivolte a Codesto Spettabilissimo Parlamento
Europeo nella Petizione N. 2401/2014 del 3 novembre 2014, e cioè:
1. di accertare
e di dichiarare se quanto da noi denunciato risponde al vero;
2. di accertare
e di dichiarare se la BCE è colpevole di violazione statutaria e perciò anche
passibile di denuncia alla Corte di Giustizia Europea (art. 35 dello statuto
BCE).
Distinti saluti,
V.
***
Aggiornamento
Ho chiesto notizie alla Commissione PETI
del Parlamento europeo sulla mia petizione: “Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto”.
Ecco
che cosa mi ha risposto:
Da:
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A:
|
"'v”
|
Egregio Signore,
Nel riscontrare il suo e-mail, la informiamo che abbiamo sollecitato la
risposta della Banca centrale europea in merito alle sue osservazioni. Abbiamo
anche contattato la Commissione europea per un eventuale parere in risposta
alle sue argomentazioni che riguardano l'Esecutivo europeo. Non appena
riceveremo una risposta sarà nostra cura informarla per il seguito dell'esame
della petizione.
Cordiali saluti
La Segreteria
Commissione per le petizioni
**********
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