Com’è
noto ai lettori del mio blog, ho scritto qua più volte che, dopo la crisi della
Grecia, sottovalutata e quindi ingigantita dalla Germania (all'inizio sarebbero
bastati 30 mld, invece ce ne sono voluti 300),[1] a differenza degli USA (dove la crisi è nata), c’è stato: in
tutta l'Eurozona, una politica monetaria restrittiva della BCE e una politica
economica altrettanto restrittiva della Commissione Europea, in particolare in
alcuni Paesi tra cui l'Italia, dove è stato implementato (in grandissima parte
dal 2010) un consolidamento fiscale sesquipedale recessivo pari a 330 mld
cumulati, per 4/5 e 267 mld ascrivibile al governo Berlusconi, ripartito in
modo molto iniquo e quindi recessivo al massimo grado, e 1/5 e 63 mld
ascrivibile al governo Monti, ripartito in modo più equo.[2]
Soltanto nel marzo
2015, cioè esattamente con 6 anni di ritardo rispetto alla FED, la BCE,
finalmente affrancatasi dal “nein” tedesco", ha varato il QE.[3]
Mentre la Commissione
Europea ha concesso all'Italia, discriminata rispetto alla Spagna e alla
Francia (come dimostrano i dati EUROSTAT[4]),
una misera flessibilità, per lo più sprecata in mance elettorali.
Ne consegue che i
governi Letta, Renzi e Gentiloni non hanno molti meriti, poiché campano di
rendita su ciò che hanno fatto, nella scorsa legislatura, i governi Berlusconi
(in maniera scandalosamente iniqua) e Monti; e hanno potuto distribuire,
soprattutto agli imprenditori, ciò che prima andava obbligatoriamente a
risanare i conti pubblici. Gli imprenditori hanno ripreso a investire una parte
del regalo e ad assumere (ma, com’è noto, per avere un incremento strutturale
dell’occupazione, occorre che ci sia un aumento del Pil di almeno il 2%); gli
Italiani, sia quelli che i soldi li avevano e li hanno (i depositi bancari e
postali, che già superavano i 1.000 mld, si sono incrementati di 100 mld), sia
quelli alleggeriti dal peso iniquo del consolidamento, hanno ripreso un po’ a
spendere.
Ora, secondo le anticipazioni che si
leggono sui giornali on-line, da una parte, il governo Gentiloni intenderebbe
continuare con la politica dei sussidi agli imprenditori, indicati come portatori
di interessi fondamentali alla ripresa economica e dell'occupazione; dall’altra,
si continuano a sprecare elogi alla politica monetaria espansiva della BCE,
indicata come fattore esclusivo o preponderante della ripresa economica, e timori su Paesi come l’Italia, oberati da un enorme debito pubblico, per i rischi che
possono rivenire dalla cessazione o ridimensionamento del QE.
Osservo che si esagera sia nell’un caso –
gli imprenditori, che per loro natura sono essenzialmente egoisti e badano solo
alla sopravvivenza e allo sviluppo delle loro aziende – che nell’altro - la BCE
-. Neppure Adam Smith, economista e filosofo morale, padre del liberismo, aveva
molta fiducia nell’altruismo disinteressato degli imprenditori (“un ordine di
uomini il cui interesse non è mai esattamente uguale a quello del pubblico e
che, generalmente, ha interesse a ingannare e anche a opprimere il pubblico,
come in effetti ha fatto in numerose occasioni”, Ricchezza delle nazioni, conclusione del Libro I); mentre, sul
simposio dei banchieri centrali a Jackson Hole, segnalo questo articolo del
prof. Andrea Terzi su LaVoce.info, che
evidenzia le novità lì emerse; e il mio commento, che purtroppo è stato
censurato. Poiché la censura dei commentatori ritenuti eterodossi è un
“vizietto” della liberista e liberale LaVoce.info,
mi sono cancellato dalla sua newsletter.
29.08.17
Bell’articolo,
chiaro e semplice. Dopo che la crisi economica – gestita in UE ideologicamente
- ha distrutto quasi il 25% del tessuto produttivo italiano, 9 punti di PIL,
centinaia di migliaia di posti di lavoro, letteralmente centinaia di vite
umane, è il ritorno della razionalità e del buonsenso. Almeno per la politica
monetaria della BCE (dal 2015).[5]
Aggiungo due avvertenze. La prima avvertenza: il Draghi che parla a Jackson
Hole è quello “buono”.[6] La seconda
avvertenza, indicata già dall’articolo del prof. Terzi (“tanto più se le
politiche fiscali continueranno a non essere all’altezza della fase
congiunturale”), è l’inadeguatezza della politica economica Eurozona. In
particolare per l’Italia, discriminata per ben 7 anni (cfr. i dati Eurostat che
ho riportato in calce all’articolo “In Italia una lunga e lenta ripresa che non
basta” http://www.lavoce.info/archives/48308/italia-lunga-lenta-ripresa-non-basta/) rispetto ad
altri Paesi, proprio a causa, esclusivamente, dell’elevatissimo debito
pubblico, che finora si doveva curare con dosi massicce di austerità ed ora
invece – si sostiene anche a Jackson Hole – con una politica economica
espansiva.
(Nota:
Non lo vedo subito pubblicato, come di solito succede; ma, se lo reinvio, il
server mi dice che è un doppione; forse il blocco è dipeso dall’aver indicato,
come richiesto da loro, l’URL del mio blog http://vincesko.ilcannocchiale.it, cosa che però,
strampalatamente, è ritenuta un tentativo di pubblicità: un altro esempio della
strana “logica” degli adepti del neo-liberismo).[7]
[1] «Se la Germania fosse intervenuta all’inizio della
crisi, ce la saremmo cavata con 30-40 miliardi; oggi i costi sono dieci volte
di più».
L’arrogante
predominio tedesco, il salvataggio della Grecia e l’abuso delle stupide regole
UE
[2] Il lavoro ‘sporco’ del
governo Berlusconi-Tremonti
[3] QE, gli
obiettivi ed i poteri della BCE e della FED
Quantitative easing e uscita dalla crisi economica
[4] La Commissione
Europea, durante la crisi, ha applicato le regole con 2 pesi e 2 misure (come
attestato dalla Corte dei Conti UE, cfr. “Commissione UE, due pesi e due
misure” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2843442.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2016/02/commissione-ue-due-pesi-e-due-misure.html ), concedendo
all'Italia una misera flessibilità, peraltro sprecata in mance elettorali, e
pretende di applicare all’Italia – attraverso formule cervellotiche (vedi il
Pil strutturale) - lo stupido e nefasto fiscal compact, che va oltre il limite
del 3% e prescrive l’equilibrio strutturale di bilancio, e che a fine 2017 si
dovrà decidere (all’unanimità) se inserire o non nei trattati UE.
EUROSTAT –
Deficit/Pil
...................2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
2014 2015 2016
Italia...........-1,5..-2,7...-5,3..-4,2…-3,5..-2,9...-2,9...-3,0..-2,6..-2,4
Francia…...-2,5..-3,2...-7,2...-6,8...-5,1..-4,8...-4,0...-4,0..-3,5..-3,4
Spagna…...+2,0..-4,4.-11,0..-9.4…-9,6.-10,4..-6,9...-5,9..-5,1..-4,5
Gran Br…...-3,0..-5,0.-10,7..-9,6...-7,7...-8,3...-5,6...-5,6..-4,4..-3,0
Germania...+0,2..-0,2..-3,2...-4,2...-1,0...-0,1...-0,1...+0,3.+0,7.+0,8
Olanda …..+0,2..+0,2..-5,4..-5.0...-4,3…-3,9..-2,4...-2,3..-2,1..+0,4
http://ec.europa.eu/eurostat/tgm/table.do?tab=table&plugin=1&language=en&pcode=teina200
[5] Dialogo sulla
politica economica del Governo e la politica monetaria della BCE
[6] Mario
Draghi, Dottor Jekyll e Signor Hyde
[7] La religione neo-liberista
L’illogicità
del neo-liberismo ha assunto dignità costituzionale
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